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Tutte le frasi segnalate da Gabriele Palombo

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categoria: Aforismi » religione

Essere buoni significa essere veri, significa essere onesti e trasparenti con se stessi e con gli altri, mentre spesso riteniamo buoni coloro che sono compiacenti fuori ma falsi dentro.
Il buonismo consiste in una radicata falsità nascosta dietro la maschera della bontà.
Il buonismo è figlio dell’ideale di perfezione morale, è figlio di una visione distorta di se stessi e della vita.

gabriele palombo - tratto da Aforismi e pensieri

segnalata da Gabriele Palombo giovedì 23 luglio 2015

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categoria: Aforismi » religione

Chi predica la povertà è perché mira all'eredità!
La povertà non consiste nel privarsi di beni, ma nello spogliarsi dell'avidità.

gabriele palombo - tratto da Aforismi e pensieri

segnalata da Gabriele Palombo mercoledì 22 luglio 2015

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categoria: Aforismi » vita

L’odio e il disprezzo per la vita dell’uomo odierno hanno toccato picchi difficili da immaginare e sanare.
Ci vorranno dei secoli per riparare gli scempi etici del nostro tempo.

gabriele palombo - tratto da Aforismi e pensieri

segnalata da Gabriele Palombo martedì 21 luglio 2015

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categoria: Aforismi » destino

Se siamo in conflitto con il passato, ne rimarremo succubi, se abbiamo paura del futuro, rimarremo paralizzati e non lo scopriremo mai, se viviamo pienamente nel presente, ci possiamo liberare del passato e possiamo catapultarci nel futuro. La vita è tutta qui e ora.
Passato, presente futuro sono stati mentali ed esistenziali dell'essere.

gabriele palombo - tratto da Aforismi e pensieri

segnalata da Gabriele Palombo martedì 21 luglio 2015

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categoria: Aforismi » religione » paradiso

Il più irresistibile richiamo per le masse è lusingarle promettendo loro il paradiso.

gabriele palombo - tratto da Aforismi e pensieri

segnalata da Gabriele Palombo martedì 21 luglio 2015

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categoria: Aforismi » religione

Buona parte del pensiero e dell'agire occidentale, sia quelli d'origine filosofica sia, soprattutto, quelli d'origine teologica, sono viziati perché è la loro stessa origine a essere viziata. Perciò confondere la spiritualità e il misticismo con la religione, può rivelarsi un tragico errore.

Ciò che mantiene in essere e alimenta di più la mitologia religiosa è la volontà di dominio e di potenza dell’istituzione clericale e la paura della vita e l’angoscia della morte della gente. Promettete al popolo il paradiso e vi seguirà fino all’Inferno!

La colpa più grande delle istituzioni religiose, del potere religioso, è di avere manipolato e stravolto di continuo la spiritualità e il divino per fini materiali, narcisistici e soprattutto di potere, ottenendo così, per quelli che cercano veramente, il contrario di quello che loro si prefiggono: allontanarli dall'una e dall'altro.

La maggior parte degli esseri umani non cerca la verità: vuole imporre la propria. La peste peggiore sono i dogmi, perché possono paralizzare e imbruttire la vita all’infinito. Perlopiù sono i dogmi religiosi che ci fanno girare in tondo da secoli (unitamente al disconoscimento della vita prenatale). I guasti provocati da errate o inconsistenti visioni dell’uomo e del mondo, richiederanno parecchi secoli per essere riparati a livello collettivo. Tutto ciò che non è stato compreso dalle religioni, sia in alto sia in basso, è stato o idealizzato, o divinizzato e posto fuori dall’uomo, o demonizzato. In ogni caso il risultato è stato quello di opprimere e paralizzare l’uomo per secoli.

Il crimine più orribile contro l’uomo lo compiono coloro che usano la spiritualità per fini di potere, perché la schiavitù spirituale è la peggiore di tutte. Le religioni tradizionali, per come si sono strutturate finora, non aiutano gli esseri umani a sviluppare la loro dimensione spirituale, li confondono e li espropriano per soggiogarli al loro credo.

Chi vuole indottrinare, spesso nasconde l’intenzione di colonizzare e di dominare il prossimo. Le religioni nel voler mantenere al guinzaglio l’umanità per le loro bramosie di potere, l’hanno condotta sull’orlo dell’abisso. Ovviamente con la complicità di tanta gente che cerca delle scorciatoie per quesiti esistenziali che facili non sono.

Gli uomini di religione, quando si stupiscono degli interminabili conflitti e scempi etici, che in questa nostra travagliata e folle epoca nessuno riesce più ad arginare, dimenticano che questo mondo, per la maggior parte, l’hanno edificato e continuano a mantenerlo in essere loro stessi con i loro dogmi, dottrine e sfarzose cerimonie. Liturgie – tra l’altro perlopiù auto celebrative! –, all’interno delle quali si manipolano potenti simboli archetipici, mitici e spirituali posti nell’inconscio collettivo, per suggestionare e intimorire la gente al fine di continuare a esercitare il potere su di essa.

Non c'è bisogno né di templi né tanto meno d’intercessori per vivere la spiritualità.

gabriele palombo - tratto da Aforismi e pensieri

segnalata da Gabriele Palombo martedì 21 luglio 2015

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categoria: Aforismi » società

In molti si dispiacciono per la fuga di cervelli, pochi per la latitanza dei cuori! L'uomo odierno conosce quasi tutto, tranne se stesso. La cecità degli occhi ci impedisce di vedere, la cecità del cuore ci impedisce di vivere. Se funziona bene il cuore, solitamente funziona altrettanto bene pure la mente. Viceversa, come ha ampiamente dimostrato il nefasto "Cogito ergo sum", si creano delle mostruosità. Istruire e osannare solo la mente senza educare il cuore e lo spirito, ci ha condotto in un vicolo cieco. La mente, da sola, anche quella più sottile e limpida, è sempre e comunque soggetta al naufragio.

Da parecchio tempo l’Occidente, attraverso la scuola e l’educazione, la formazione e la professione, sta diventando sempre di più un mascherificio, una fabbrica di robot senz'anima, dove le esigenze della persona umana, salvo rari casi, sono quasi completamente scomparse.
Scienza, cioè ragione, è sinonimo di progresso; scienza e saggezza, cioè mente, cuore e SE’ unificati e armonizzati tra loro sono sinonimo di civiltà.

L’alienazione e la cecità dell’uomo odierno sulla propria interiorità e sulle questioni esistenziali che contano di più sono spaventose. Non solo, ma l’uomo odierno è talmente confuso nella sua identità, e soprattutto superbo, che vuole imporre al prossimo le proprie distorsioni, passioni e vizi, la sua personale visione della vita e della realtà in generale, spacciandoli come diritti e come esercizi di libertà. Gli esseri umani (apparentemente!) aspirano alla libertà, ma poi non sanno che farsene! Soprattutto non sanno che le catene e le peggiori schiavitù se le sono costruite e create da soli. La cosa singolare è il coro pressoché unanime di accondiscendenza che si è creato su questioni morali così complesse e delicate. E la cosa ancora più singolare è che sia la politica a occuparsi di questioni etiche, quando sappiamo quanto pure essa oggigiorno è degradata e indotta a legiferare non tanto per il bene comune, ammesso che qualche volta l’abbia fatto, ma per il suo esclusivo tornaconto e/o di lobby varie.
In un comportamento siffatto (di voler imporre alla vita le proprie leggi, non rispettandone nessuna), si coglie anche la ribellione a secoli di vessazioni da parte della religione (a mio avviso, una strada sbagliata, e soprattutto molto pericolosa), che su questioni del genere oggigiorno è screditata, e anche perché, oltre che condannare, non ha null’altro da proporre. Dio è morto e l’uomo si è messo al suo posto! Alle religioni più che il destino delle anime dei loro adepti, interessa mantenere il loro potere, i loro agi e privilegi.
Comunque sia il tempo alla fine smaschera la menzogna e fa risplendere la verità, sempre, perché le mode, le ideologie e i falsi miti passano, le verità restano.

gabriele palombo - tratto da Personale

segnalata da Gabriele Palombo domenica 19 luglio 2015

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categoria: Aforismi » comportamento

Il potere può essere conquistato, può essere donato o può essere derubato e usurpato. Finora l’umanità sostanzialmente ha conosciuto l’ultima forma di potere, per cui come possiamo sperare in un cambiamento reale se non cambia il cuore dell’uomo, se non cambia il cuore di ciascuno di noi?

Il potere senza amore alla fine degenera in volontà di potere, sempre. Chi usa il potere con e per amore, può donarlo e rinunciarci. Coloro che lo utilizzano per dominare il prossimo, non lo cederanno mai, nemmeno a costo di perire. Chi esercita il potere e non è amato o è adulato, significa che se n’è impossessato con la violenza e con inganni. E tale potere, il potere derubato, è un potere avvelenato (tutto ciò che è derubato è avvelenato).

La volontà di potere è un cancro dello spirito umano; è la passione e la perversione umana più potente e più funesta. Ciò che rende di più gli individui insensibili e violenti è proprio la passione per il potere. Tale passione umana è talmente imperiosa che l’uomo ha sempre utilizzato e usa qualsiasi ambito e ruolo in cui egli opera, nessuno escluso, pur di esercitare il potere sui propri simili, che è ciò che lo inebria di più. L’ambizione sfrenata è il fondamento e la maschera dell’avidità di potere. L’eros dell’uomo, in specie di quello odierno, è la passione per il potere.

In ogni caso, il potere sugli altri è impotenza, l’impotenza conduce all’onnipotenza, l’onnipotenza riconduce all’impotenza sia chi domina sia chi è dominato in una coazione perenne. È la storia umana a tutt’oggi. Quanto più gli esseri umani si estraniano da se stessi e sono incapaci di governare la loro vita, tanto più si struggono nel voler dominare quella del prossimo. Quando l’uomo è posseduto dalla volontà di potere, diventa una macchina da guerra e la vita diventa un inferno senza fine.

Gli individui che occupano il potere, gli esseri umani in generale, che non si sono confrontati con la loro volontà di potere, di dominio e di potenza e se ne sono sbarazzati, al di là delle loro buone intenzioni e degli ideali con cui suppongono di vivere e operare, comunque eserciteranno il potere malsano sugli altri. Tuttavia è anche vero che colui o coloro che esercitano tale potere sul prossimo, prima o poi ne pagheranno le ineluttabili tragiche conseguenze: è solo questione di tempo.

Per proteggersi dal suddetto potere, può essere utile sapere che il nostro potere, in atto e in potenza, è enorme. Si tratta solo di assumerlo per la seguente ragione: che il potere o si assume o si subisce. O assumiamo il potere reale sulla e della nostra vita e la trasformiamo e ci trasformiamo costantemente oppure subiremo passivamente, o attraverso il lamento e la violenza, il potere sadomasochistico altrui. Infine, fatto non secondario, c’è da ricordare che chi si trasforma e vive la propria vita, limita la possibilità di opprimere e di volersi impossessare della vita del prossimo.


gabriele palombo - tratto da Aforismi e pensieri

segnalata da Gabriele Palombo giovedì 16 luglio 2015

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categoria: Aforismi » religione

Non c’è l’inferno e non ci sarà nessun giudizio universale. Non è nobile terrorizzare l’uomo per poi poterlo dominare sottilmente e di continuo. Inferno e paradiso, angeli e demoni sono stati mentali ed esistenziali dell’essere.

L’inferno consiste nell’essere posseduti e assecondare le nostre passioni e vizi. L’empireo è sinonimo di pace, ovvero pacificazione interiore, amore e bellezza. Perciò le passioni possono essere la strada per l’inferno, laddove sono agite a profusione e senza remore, oppure per l’empireo, laddove sono armonizzate tra loro attraverso la sintesi degli opposti.

Quando avremo capito l’uomo e la natura fino in fondo, i vari pantheon sparsi nel mondo e il paradiso rischieranno di svuotarsi!

Promettete alla massa il paradiso e vi seguirà fino all’inferno!

Riattraversare la vita prenatale nella sua interezza significa attraversare l’inferno e attraversare il deserto e uscirne trasfigurati e purificati, significa riconquistare la bellezza e la pienezza della vita, significa mettersi nella condizione di potersi catapultare nell'infinito.

gabriele palombo - tratto da Aforismi e pensieri

segnalata da Gabriele Palombo giovedì 16 luglio 2015

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categoria: Aforismi » vita

Dinanzi alla vita ci possiamo porre in diversi modi: subirla (continuo lamento, vittimismo e ignavia), imbruttirla (passioni e vizi sfrenati), distruggerla (odio e violenza a profusione), cambiarla e abbellirla costantemente (dolore, arte e saggezza), scelte che perlopiù dipendono solo e unicamente da ciascuno da noi. Il più grande ostacolo per trasformare noi stessi e per realizzare i nostri progetti e sogni, spesso è la mancanza di fiducia e d’immaginazione nel concepire che potremmo essere diversi, che la vita potrebbe essere diversa.
Nel carcere ci nasciamo e invece di trovare una via di uscita, spesso ci costruiamo le catene da soli con le nostre passioni e pretese per poi lamentarci di continuo e incolpare gli altri della nostra prigionia.

Tutto ciò che preserva, sviluppa e accresce la nostra e altrui vita è lecito, spesso anche quello che a prima vista non sembra. Un artista della propria vita è chi sa affrontare creativamente l’oscurità e la sofferenza e le trasforma in bellezza immortale. L’arte di amare crea l’arte di vivere, l’arte di amare e l’arte di vivere fanno della vita un’opera d’arte. L’uomo ha la libertà di scegliere se essere il carnefice o se essere l’artista consapevole della propria vita.
Ogni volta che cadi e ti rialzi senza lamentarti e senza imprecare, non sarai più quello/a di prima.

Non ci sono problemi esistenziali irrisolvibili oppure ostacoli insormontabili e se lo pensiamo significa che ci stiamo ponendo dinanzi ad essi in modo sbagliato. Chi si trasforma continuamente cresce, chi rimane immobile, invecchia.
La vita quanto più la trasformiamo, tanto più s’impreziosisce e si abbellisce.

Il silenzio può significare o il massimo della vicinanza oppure il massimo della lontananza. Perciò chi teme la solitudine e il silenzio, teme se stesso. Ci sono certi silenzi che incantano e altri silenzi che opprimono.
Quando non avremo più paura di noi stessi, cioè quando avremo sanato e unificato la nostra vita e saremo in pace e in armonia con noi stessi, non avremo più paura e soggezione di nessuno perché chi teme l’uomo è perché teme innanzi tutto se stesso. Quello che gli altri pensano di noi è quello che noi pensiamo di noi stessi.

Non rincorrere la ricchezza, rincorri ciò che ti arricchisce, perché la prima la puoi sempre perdere, quello che ti arricchisce e che ti porti dentro, mai. Possiedi tutto il possibile e poi, se vuoi conquistare l’impossibile, separatene, perché se noi siamo generosi con la vita, la vita sarà generosa con noi.

La vita è un lungo e meraviglioso viaggio. Ciò che spesso ci blocca o che ci impedisce di completarlo sono le nostre paure, soprattutto la paura dell’ignoto, la paura di scoprire ciò che ci aspetta dopo. Al di là c’è semplicemente la Vita. Se ci poniamo in divenire e ci trasformiamo costantemente, la vita diventa una sorpresa e una magia quotidiana.

gabriele palombo - tratto da Aforismi e pensieri

segnalata da Gabriele Palombo mercoledì 15 luglio 2015

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