Tu sei qui: Frasi.net » frasi » segnalatori » ritas
A | B | C | D | E | F | G | H | I | J | K | L | M | N | O | P | Q | R | S | T | U | V | W | X | Y | Z
voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: poesie
Basta così
Basta solo un attimo
ad infrangere un sogno
nato come d'incanto
in un altro magico attimo.
E tutto ritorna incolore,
smorto, velato,stordito, finito.
E l'anima
così percossa e sola ormai,
comprende
quanto tutto sia
effimero, fragile, inafferrabile.
Hai creduto,hai gioito,
ti sei messa in gioco
e tutta te stessa hai offerto.
Ancora non credevi
alla leggerezza umana
o ti credevi forte
per affrontarla ancora...
Dici "basta così, non sarò più io,
non lascerò più che qualcuno
possa ferirmi e passare oltre,
sarò un' altra, sarò indifferente,
roccia, senz'anima".
Sbagli....
no, non ci si abitua
al senso di vuoto che lascia
un'invana attesa.
segnalata da RitaS lunedì 28 dicembre 2009
voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: poesie
Fuga dal nulla
Raffiche…raffiche
controvento...
Corro….il fiatone!
non devo inciampare
su sassi e gradini
non posso cadere…
La corsa si ferma…
mi giro, braccata
riprendo, sfiancata.
Una fitta…una fitta...
la luce mi acceca,
il vento che taglia
la gente…la folla…
pugnali affilati,
è troppo, è troppo…
E cerco vittoria
sul tempo e lo spazio,
e mastico... mastico
rabbia spezzata
frammista a volere.
segnalata da RitaS lunedì 28 dicembre 2009
voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: poesie
Ad occhi chiusi
Fuori da mura strette,
fuori da grave materia,
viaggio nella mia dimensione,
quella più pura, più viva,
così vagamente profusa.
Il fascino di abbandonarmi
svincolata da sì piatte forme,
sgombra da ogni mio greve,
parto per luoghi ardenti...
... quei paesaggi densi,
vividi nei colori
e caldi nell'alitare,
lontani, al di là del mare.
A piedi nudi volteggio
su immensi tappeti di sabbia,
soffici e vellutati,
come impalpabili fiori.
Leggiadra nuoto nell'aria
coperta da un complice velo,
che, appena ondeggiante,
carezza le forme sinuose.
Mentre, sirena, io danzo
tracciando anelli di brama,
magiche sagome d'aria e colore
da me si dipartono, lente,
e poi si dissolvono, ai venti.
I sospiri sollevano sabbia,
più che nebbia un vortice nasce.
Del vortice mi vesto
se voglio celarmi al tuo sguardo.
Invece, col vortice stesso
una trappola io forgerei
per farti gustare, beato,
avvolti in sublime tepore,
riccioli di dolce ardimento.
segnalata da RitaS lunedì 28 dicembre 2009
voti: 5; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: poesie
Viaggio
Ho cavalcato la sera, soave,
verso un richiamo di luce
per le parole già dette
e per quelle che sono nell'aria.
E' l'aria che assorbe i colori,
io la respiro... come una brezza
in un giorno stagnante,
carezza sul collo,
gaio sollievo sulla mia pelle.
Rincorro l'arcobaleno,
sfuggente fantasma notturno,
con l'indaco intenso e sublime
che abbaglia i miei occhi rapiti.
E, ancora, l'oceano immenso
a regalarmi le onde,
acqua che vive, che pulsa,
che inonda e poi affonda...
le onde, e correnti infinite
che spingono i sogni
al di là del respiro.
Le mani che creano, tese,
morbide pieghe,
dove riporre i segreti,
velluti soavi e suadenti,
tessuti di trame sottili e possenti.
Si librano in volo le mani...
e foggiano, ancora,
impavidi gesti e densa poesia.
Raccolgo opaline conchiglie
con l'eco dei grandi misteri,
suoni incantati, note vibranti,
e collane di gemme pregiate
...forti riflessi dai vivi colori.
Mi perdo e mi trovo,
al di là dei vasti confini,
oltre ogni stagione,
ogni giorno qualunque,
e cerco le orme leggere,
i segni lasciati al suo passo
da splendida e indomita fiera.
segnalata da RitaS domenica 27 dicembre 2009
voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: poesie
Un fagotto
Ho fatto un fagotto
di fiabe e fandonie,
di luoghi comuni,
di frasi già fatte.
Ci ho messo i racconti
di mamme e di nonni,
le mode e i clichè
le fedi e gli inganni,
e ogni illusione
inventata per l'uomo.
Ho aggiunto entusiasta
le facili lodi
di chi non ascolta,
lusinghe sfacciate,
mielose preghiere,
i versi cantati
con le belle rime,
proverbi, rimedi,
scongiuri, bugie.
Il peso degli occhi
coi loro giudizi,
le dita puntate,
i ridicoli gesti
di chi non ha voce
per farsi ascoltare,
gli intrighi e le trame
per farci inciampare.
Gli stili pomposi,
la forma perfetta,
le pillolette
che danno saggezza,
la voce impostata
per fare più effetto,
i sorrisi stampati,
i falsi e cortesi,
i modi affettati
e il sottile bon ton.
E nella mia foga,
ancor più decisa,
ho tolto i cimeli
dal vecchio baule,
i futili segni
dei tempi passati,
carcasse ormai erose,
inutili pesi.
Che leggerezza
improvvisa, inattesa,
se avessi saputo
lo stato beato
ci avrei già pensato
prima ancor di capire.
segnalata da RitaS domenica 27 dicembre 2009
voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: poesie
Ti sto cercando
In mille volti parlanti
in un freddo cielo stellato
in tante gocce di vita fremente
vago alla ricerca di te.
Ti intravedo, ti sfioro appena,
anelo a catturarti, ad averti con me...
sfuggi, come un pensiero sospeso,
inafferrabile, come il vento che danza.
Eppure sei qui, vivo e pulsante,
non è fantasia il mio sentire,
indossi sembianze di sogno,
di quelli che danno calore
che quando ti svegli
vorresti serbare per sempre
vincendo l'oblio che offusca i ricordi.
Ti sto cercando, avvicinati,
avrò tanta cura di te,
ti nutrirò, mio germoglio
per non farti appassire
e nelle mie mani sarai
sempre una giovane vita.
segnalata da RitaS domenica 27 dicembre 2009
voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: poesie
Quanta vita
Quanta vita mi hai preso,
quanti giorni vissuti nell'assurdo,
quante notti insonni e minacciose,
quanti suoni martellanti
e parole versate addosso
come piene di fiumi violenti.
Raffiche di parole orribili
per ricordarmi che eri sempre lì,
che mai avresti mollato,
anche a costo di vedermi morire,
vedermi morire dentro
o morire del tutto.
Io che mi sento
e sempre mi sono sentita
come albero dritto e fiero,
che si fa spezzare dalla tormenta
ma non si china al suolo.
No, non mi chino alla tua furia,
alla tua volontà pazza e meschina,
preferisco ferirmi e spezzarmi.
E questo ti accresce ancor di più
la rabbia e l'ostinazione di volere
qualcosa che non ti è dovuto,
e ancor meno ti è dovuto quel rispetto
di cui tanto vorresti riempirti.
Non hai dignità di persona,
strisciante sei, come verde serpe,
preda di mostruosità di pensieri
che creano violenze e soprusi,
un agire cieco, sordo, folle...
Quanta vita mi hai tolto,
quanti segreti rubati e mortificati,
quante pressanti minacce, e ricatti,
quanti bui momenti e giornate buttate,
tutta vita percossa, sprecata.
Un abisso, sì, un abisso,
si schiuda improvviso sotto il tuo passo.
Quanta vita mi hai preso...
e quanta ancora potrai?
segnalata da RitaS domenica 27 dicembre 2009
◄ indietro |
| avanti ► |