Tu sei qui: Frasi.net » frasi » segnalatori » sara
A | B | C | D | E | F | G | H | I | J | K | L | M | N | O | P | Q | R | S | T | U | V | W | X | Y | Z
voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Aforismi
prima di buttarti via prova con la poesia
segnalata da Sara giovedì 14 giugno 2018
voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Aforismi
una finestra sul mare lasciamola aperta anche quando non ci va di sognare
segnalata da Sara lunedì 11 giugno 2018
voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Poesie
in Viaggio
Sii sempre la meta del tuo viaggio
e del viaggio
assaporane l'essenza
le assenze lungo il sentiero.
Governa i passi ma
lascia sempre correre
libero lo sguardo.
Alimenta i giorni del cammino
con il grano della curiosità
e dissetati con le piogge della solitudine.
Sentirai parlare di te
dal vento del mattino,
ti guiderà la saggezza del crepuscolo.
Sii sempre la ragione del tuo viaggio
e nessuna strada mai
sarà stata inutile.
segnalata da Sara mercoledì 6 giugno 2018
voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Poesie
L'Altrove
Lo sconforto di braccia
stanche di abbracciare.
L’amarezza di occhi
disinteressati alla vita.
In alto le città non hanno nome
né fossili,
né strade per il ritorno.
Tuttavia accade, non di rado
di ritrovare il sapore di questo frutto
negli archivi storici della sera
quando la luce muore
lasciando al mare
i vincoli del buio.
Se tutto ciò fosse vero,
sarebbe uno scherzo ben riuscito
se tutto questo non fosse vero
sarebbe uno scherzo di pessimo gusto.
segnalata da Sara venerdì 1 giugno 2018
voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Aforismi
Che colpa ne ha il mare se non abbiamo piu' isole da raccontare?
segnalata da Sara lunedì 30 aprile 2018
voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Aforismi
il mare è l'oracolo di chi sa ancora aspettare
segnalata da Sara giovedì 15 marzo 2018
voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Poesie
Primo binario
La notte
Sempre
mi dissangua.
Restano tracce di noi?
Ricordiamo davvero la speranza
nascosta nei sorrisi?
Polvere sulle dita quando ricalco
quei giorni, imprigionati in un futuro
che dovevamo esaudire.
Ma quest’alba, inattesa
ci restituisce la preghiera
di un’irrisa felicità, l’amaro
della rinuncia.
Quanti treni passati
inconsapevoli,
balenati nel buio della stanza.
L’ultimo, al primo binario
non ci ha neppure provato.
Abbiamo perso tempo
o il tempo si è scansato
per farci cadere.
segnalata da Sara giovedì 22 febbraio 2018
voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Aforismi
Nei mari della notte siamo tutti naufraghi di una carezza
segnalata da Sara giovedì 1 febbraio 2018
voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Aforismi
Affermare la propria natura e rivendicare liberamente il governo di sè contro le mode e le sofisticazioni della massa restituisce all’anima quella linfa vitale in grado di far sbocciare compiutamente tutti i colori della nostra esistenza. Il consumismo esasperato ci sta allontanando sempre più dall’essenza della vita, come un mastodontico gorgo, risucchia l’entità delle persone desertificandone contenuti e peculiarità. Ecco perché migrano costantemente da un artificio all’altro intere tribù di scontenti, di sguardi infine spenti dallo sconforto, individui consegnati alla frenetica ricerca del superfluo che hanno dimenticato come la felicità dimori nell’essenziale.
segnalata da Sara venerdì 26 gennaio 2018
voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Poesie
Esecuzione Capitale
Perderò la testa
per Mastro Titta
per uno struggente tramonto
in soffitta.
Vilipeso tra
un sconfitta in trasferta
e il leggendario Gra
questo è un popolo in continuo movimento,
in perenne migrazione;
dal senso civico e la buona educazione
agli alti pascoli della più cupa rassegnazione.
Che di Ottavi monarchi ne ho piene le tasche
come gli spiccioli di questa Fontana
come le ore perse ad una fermata
come a dire “a chi tocca nun se ‘ngrugna”
porgendo l’altra guancia alla vergogna
se solo mandi giù bocconi amari
e ti rimane un filo di voce impigliato nelle mani.
Ce ne sono di escrementi, di voragini, prestanome e cardinali
Neroni che incendiano la rabbia
per questo castello sulla sabbia
chiamato Roma, chiamato Urbe
di lupe e volpi poco furbe
per decidere qualcosa di sensato
senza darsi troppe arie su pe’ l naso.
Non è Pasquino che è tornato.
È solo il canto stupido e spaesato
di chi di quest’eterna Capitale
n’è ancora tutto sommato innamorato.
Ma Lorsignori saran d’accordo
su questo fastidioso Corso degli eventi
che Qui di fulgido e glorioso
sono rimasti solo i monumenti.
Il barcarolo va contro corrente
parla ma non dice niente,
fra le sponde e i ponti sul Biondo incedere
medita che in fin dei conti
ciascuno ha quello che si merita.
“ Bonanotte Popolo”
l’eco finalmente si risente
“ torna a dormì e lassa perde
tutte ste faccenne. Aricordete ora e ancora
che nun ce stà nisuna assoluzione
e che stamo e ce staremo sempre
nell’anno der Signore!”
segnalata da Sara mercoledì 17 gennaio 2018
◄ indietro |
| avanti ► |