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categoria: Poesie
Io... ragazzo del '49, III parte (Minaccia da Oriente)
(così, semplicemente...
del pericolo scampato.)
Io forse l'ho scampato,
ma altri non saprei...
perché la storia è adusa
a ripetere i suoi errori.
Gli ebrei della Diaspora
sono tornati ai loro
biblici territori...
ma altresì provocando
il malessere dei popoli
ormai subentrati,
anche storicamente,
nella proprietà dei luoghi.
Gl'indigeni non sanno
dovere rinunciare
a esser nazione e stato
sovrano ed integrale...
Ecco per quale scopo
parecchi arabi son pronti
a sacrificare sé stessi,
in un nuovo supremo
olocausto di fede,
ma anche d'amore e morte
e distruzione totale...
contro quegli stessi,
ironia della sorte,
che pochi anni prima
l'avevano subito
come terribile infamia
di crudeltà della storia!
Ora il vento del deserto
ha lo spaventoso ruggito
del leone d'Oriente
redivivo, cui
s'aggregano le fiere
voci dell'Islam
fondamentalista
riunificato sotto
le bandiere della Jihad,
la guerra santa
del riscatto mistico
contro gli infedeli...
L'offesa va lavata
nel sangue del nemico...
e la maledizione di Caino
si perpetuerà nei secoli
senza redenzione, né pace...
Eppure io ci ritrovo
qualcosa di familiare...
Vedo il riscatto di un popolo
attraverso i valori guerrieri,
come l'Italia e la Germania
degli anni trenta e quaranta...
Fine della terza parte.
FernyMax - tratto da riflessioni d'ora & allora
segnalata da FernyMax martedì 13 giugno 2006
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categoria: Poesie
Io... ragazzo del '49, IV parte (Fiducia nel futuro)
(come l'Italia e la Germania
degli anni trenta e quaranta...)
La stessa alzata di scudi
per un ideale di supremazia
della fede e dello spirito
contro il materialismo
del denaro e dell'edonismo.
Vedo trasformarsi in forza
l'umiliazione della gente,
di giorno in giorno
costretta a un disagio
ai limiti della sopravvivenza...
E altro ancora, di terribile...
ma non si può impugnare
l'arma dell'odio sterile
e della ceca ribellione
là dove si dovrebbe armare
invece il dono e il dovere
dell'unità civile e della solerte,
reciproca collaborazione...
Io rifiutai il nazifascismo,
perchè ha portato al razzismo
e alla disperazione milioni
e milioni di persone...
Ora le menti più illuminate
del grande e saggio Oriente
hanno il dovere di riunirsi
a un tavolo della pace
per stabilire che l'uomo
si liberi per sempre
delle faide sanguinarie
che ancora si propagano,
per distruggere le famiglie
come le nazioni intere...
L'Oriente civile ha il dovere
di trarsi dalle sabbie mobili
dell'ostinata violenza,
che non ha più altro sbocco
se non che in sé stessa...
E noi figli, tutti, della terra
aspettiamo questa voce
di clemenza, finalmente,
dell'Islam moderato,
che al cospetto dell'umanità
proclami la sua fede
nell'amore, nella giustizia
e nella libertà delle persone,
per la salvezza della civiltà
e il bene di tutte le nazioni
di questo povero pianeta,
che si chiama ancora Terra...
Fine della quarta e ultima parte.
FernyMax - tratto da riflessioni d'ora & allora
segnalata da FernyMax martedì 13 giugno 2006
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categoria: Poesie
Insieme
La mia donna
ha un nome
e un corpo,
ma ha anche
un'anima
e un cuore.
E' iscritta nelle liste
del comune,
ma ora è qui con me,
a fare l'amore.
Non siamo abituati
a farlo in fretta.
Prendiamo il piacere
l'uno dall'altra
con discrezione,
chiedendo al tempo
di farci il favore,
di capire di più,
per poterci amare
senza risparmio
e senza guardare
alla convenzione...
Non facciamo
figli a Dio soltanto...
vogliamo sapere,
scavando in noi
e nella conoscenza
dell'amore.
Ma è il buon Dio
che da l'Ispirazione
e ci aiuta sempre
a ritrovare noi stessi.
Ci apparteniamo
come una cosa sola,
la medesima felicità
raggiunta insieme
nel donarci l'un l'altra
con passione totale.
FernyMax - tratto da ll'Amore delle sere di Maggio
segnalata da FernyMax lunedì 22 maggio 2006
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categoria: Poesie
La mia unica Lei
La mia donna non è di questo mondo...
La mia Lei ha la mia anima nel sangue.
Ed io la sua... al di là di queste ombre
siamo l'un per l'altra solamente luce!
Soltanto ora la riconoscerei fra mille,
perché ho sofferto per la sua mancanza...
Ho amato tante donne nel frattempo
e anch'io da loro sono stato amato,
ma no allo scopo, che Dio le aveva dato
di starmi accanto, perché le stessi accanto.
La mia Lei non l'ho ancora conosciuta...
ne ho avute tante, ma come Lei nessuna.
E aspetto, aspetto in tutti i chiari di luna
che il mio Angelo si presenti immacolato
dopo un volo digradante dalle stelle...
e mi si posi a carezzar la pelle, il fiato
e il pigolìo di un cuore lancinato,
che invoca il Paradiso a noi creato...
Ma non m'importa ora Lei con chi sia,
con chi abbia condiviso questa vita...
La nostra vita è oltre mille anagrafi
ed oltre questo tempo così ingrato...
Non contano i suoi uomini, o i suoi figli,
le proprietà, o i suoi titoli di studio...
Conta invece che al di là di queste vite
ci ritroviamo tutt'e due nell'Assoluto...
In questa fede m'addormento la notte.
So che possiamo rinascere assieme,
riappartenerci l'un l'altra come è stato
quando ci conoscevamo già in passato,
perchè la Storia delle nostre anime
innamorate non debba aver mai fine.
Siamo le due metà di una stessa vita
e il nostro Amore oltre ogni vita vivrà...
Così è scritto, Amor mio... e così sarà!
FernyMax - tratto da una fantasia sotto il cielo stellato
segnalata da FernyMax giovedì 18 maggio 2006
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categoria: Poesie
'A ladra 'e core
Truoppo tarde aggio capito tu chi sì...
'stu core 'e arravugliato e te ne vante.
Cu' 'n'occhiata me sì trasuta 'n capa...
e 'o gulìo me l' 'e schiattato 'n canna!
Te sfizie a piglià ll'anema dell'uommene,
prumitte mille, ma daje 'o resto 'e niente...
E pe' 'sta voglia 'e vase, ca je mò moro,
me staje pure a sfruculià 'nnanz'a ggente.
Ma quala ciorta maleditta e nera
m'aggio tirato 'n cuollo a te vedé?!
Pecché t'aggio ammirato chella sera
ca je stevo accussì bbuono a fà canzune
p'a fidanzata mia, ch'è ddoce e seria...
e nò 'na figlia 'e mamma comm'a tté?!
FernyMax - tratto da un peccato degli occhi...
segnalata da FernyMax martedì 16 maggio 2006
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categoria: Poesie
'A primmavera
Finalmente...
t'aggio riconosciuta!
Comm'a 'na nenna
dispettosa
sì arrivata tardiva,
pecché te vulive
fà desiderà...
E l'aria s'è cagnata
int'a nu juorno,
cù tanta ciure
d'attuorno...
Doce e profumata
dint'a mille culure
ca danno 'a smania
'e cantà e zumpà
p''a felicità...
Sì, guagliò, pecché
chest'è Primmavera!
FernyMax - tratto da l cambio di stagione
segnalata da FernyMax sabato 1 aprile 2006
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categoria: Poesie
E' per Te
Tu sai...
che mi vergogno quasi
a guardarti negli occhi,
perché...
sei talmente bella,
e giovane, e dolce.
ma io..
rinascerei, forse,
da quello sguardo.
Però...
non ho il coraggio
di darti il mio passato
perchè...
nemmeno io
l'ho mai accettato.
Eppure...
forse mi sbaglio,
vorrei poter credere,
che tu sia...
ancora quel futuro
cui non ho rinunciato.
Aspetto...
solo un evento,
che mi faccia sentire
sicuro...
Una tua parola
d'incoraggiamento,
che potrebbe...
restituirmi la vita
completamente.
Dilla...
per favore,
che io l'aspetto.
Grazie...
FernyMax - tratto da 1 mio pensiero...
segnalata da FernyMax domenica 12 marzo 2006
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categoria: Poesie
Una notte come questa
Oggi è iniziato il freddo.
Non volevo ammetterlo
neanche con me stesso:
la gente s'è incappottata...
Altro che maniche di camicia
d'appena tre giorni prima!
Un freddo intenso, capace
d'evocare l'aria dei morti...
ma sì, quel vento glaciale,
che a Napoli, a dire il vero,
non s'era avvertito manco
durante il 2 novembre...
con tanto sole che pareva
fosse giorno di primavera...
Ora, stò gelo, fora l'anima
come 1 coltellone da cucina.
Anke le mie paure rifanno
capolino, insieme al freddo.
Ma ci metto uno stop, sennò
sai che sfracello... lasciarsi
trascinare dai pensieri cupi.
Nò, gliel'ho già detto
all'uomo nero d'andar via
con tutte le sue angosce...
Perché adesso parlo io
e voglio inventarmi la vita
diversa ogni giorno
che passa e più bella,
anche se ci faccio a botte
con lui di tanto in tanto ...
Quel diavolo ingannatore,
stesse attento anche lui
alla pretesa di vincere
sulla nostre debolezze,
privandoci della speranza
in un destino migliore...
Infatti se l'è data a gambe,
il vigliaccone! Aveva scordato
che lo Spirito Consolatore,
superato il primo panico
ci dà la forza di reagire,
così da fargli lo sgambetto
proprio quando lui vorrebbe
già proclamarsi vincitore.
Ma ora sono tranquillo,
benché persista il freddo...
Dopo una cenetta con due
boccaletti di vin sincero,
cosa ci vieta di godere
della dolcezza ritrovata,
e di brindare alla vita,
alla faccia del freddo,
degli smorti colori,
degli spenti sapori
e di tutti i dolori...?
Viva la gioia di vivere
conquistata ogni volta!
Non arrendetevi mai
& brindate con me...
felicissima notte
dal vs. fe;*)fè
FernyMax - tratto da pensierini notturni al freddo & al gelo
segnalata da FernyMax domenica 20 novembre 2005
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categoria: Poesie
L'amore in una frase
Vorrei scriverti una frase
che vada oltre i confini
della normale abitudine...
Qualcosa in cui trovare
te stessa, e il vero amore
che sai resuscitare...
Tu non sai che il mondo
non vuole le tue cure.
Buttatela alle spalle
la sua ingratitudine
e spargi su di me
le carezze odorose,
mia amata soave...
spandi sul tuo crine
preziose fragranze,
stordiscimi i sensi
col tuo splendore.
Non bramo che baci
delicati sulle ferite
della mia anima.
Io darei tutto
quello che mi resta
per potere asciugare...
una sola goccia
della rugiada che imperla
quel tuo viso bello
di tenera passione.
Ecco il mio cuore
in queste frasi per te,
viva di gioia e pianto...
di piacere e di dolore,
angelo mio senza macchia
e senza pudore...
Ah, potessi legarti
ancora con la forza
delle semplici parole...
Ti amo.
FernyMax - tratto da L'Immortale è l'Amore.
segnalata da FernyMax domenica 23 ottobre 2005
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categoria: Poesie
A mio cugino fratello
Caro Paolo,
al di là di questa scrittura,
che forse nemmeno leggerai...
vale il mio pensiero,
che è energia e spero
ti aiuti a restare in vita
dopo due infarti.
Infatti non vorrei
perderti, mai e poi mai...
Grazie di esserci,
ho bisogno di saperti
ancora su questo mondo...
gli è che la vita
non riesco proprio
a immaginarla
neanche per un attimo
senza che tu ci sia...
Caro da sempre,
mio compagno
di giovinezza e di giochi.
Piccoli entrambi
a farci le scarpe
nella considerazione
di nonno Costantino,
che mi domandava...
perché mai
io mi lamentassi di te.
Poi piangemmo entrambi
su quelle care spoglie
morte, abbandonate
su quel letto,
ricomposte, ma prive
del respiro e della voce
del nostro caro nonno,
che ci aveva fatto
da padre adottivo
a entrambi... io questo,
mio cugino e amico
di giochi, non l’ho mai
dimenticato, grazie
Paolo, e... fammi il piacere
di vivere, ancora x molto.
Anzi, facciamo un patto...
nonostante i tuoi due
infarti... seppelliscimi tu!
Non sia mai che mi lasci
quaggiù da solo. Io, ormai
non ho più quasi
nessuno, della mia
epoca. Ci sei ancora tu,
invece. Quindi ti prego,
non te ne scordare,
perché mi faresti
solo male, se te ne andassi,
così, senza prevviso...
e senza poterti salutare.
Lascia che sia io,
invece, che non ho figli.
Tu potrai restare accanto
ai tuoi ancora a lungo.
Riguardati la salute
e fallo. Forse sei
migliore di me.
Ti voglio bene,
non sono generoso,
ma accompagnami tu,
lo preferisco, al...
grande addio, che
per me è un arrivederci...
Tu ancora non sei pronto,
non ci credi ancora
al Santo dei santi...
Io da lì ti prometto
di venirti a dare una voce,
in modo da farti persuaso.
Ti darò una mano,
perché so che te la meriti.
Hai molto sofferto...
per questo hai dubitato,
ma stai tranquillo,
che lo troverai anche tu,
nostro Signore, almeno
prima di concludere...
con l’ultimo afflato.
Da me con l’affetto
di sempre, caro Paolo,
che t’ho sempre amato...
Fernando
FernyMax - tratto da la sorgente profonda dell'amore
segnalata da FernyMax domenica 19 giugno 2005
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