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Di seguito trovi tutte le frasi segnalate da marco Cogo. Potrebbero esserci più persone che si sono firmate con questo nome. Il confronto degli indirizzi e-mail, riportati tra parentesi se lasciati, può dare l'indicazione di eventuali casi di omonimia.
voti: 15; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Poesie
Eppure la gente si è dimenticata,
la gente non vuole guardare,
ma anch’io faccio parte di questi mille colori,
io sono il grigio.
Quante cose riesco a vedere,
la felicità mi passa davanti tutti i giorni,
entra negli animi,
regala sorrisi,
ti isola dal freddo
si impregna sui muri,
ma a fatica,
perché già colmi di sensazioni,
di emozioni,
che sprigionano pian piano nell’aria
e si fanno trasportare,
penetrano nella pelle,
e tu non te ne accorgi,
tutto diventa magico.
Alzi gli occhi
Praga non è mai stata così bella,
hai davanti una città dove tutto può nascere,
ti guardi attorno,
sei circondato da immense bellezze.
Ma cosa stai cercando?
Non ti accorgi di me?
Rossi i visi della folla che colorano ponte Carlo,
alte le loro voci,
mi schivano gli sguardi,
ma anch’io faccio parte dell’aria che respirate,
io sono il brutto della città.
La pietà,
a volte,
spinge quest’animi felici a venirmi accanto,
e i miei pensieri vengono interrotti
dal tintinnio delle monetine che mi cadono ai piedi.
Perché non parlate con me?
Mi escludete?
Eppure anch’io sono seduto su questi terreni freddi,
anch’io faccio parte del tutto
perché non mi chiedete di parlare?
Io vedo la magia che voi solo sentite.
Eppure la gente si è dimenticata
la gente non vuole guardare
ma anch’io faccio parte di questi mille colori
Io sono il grigio.
MarcoCogo - tratto da un mio viaggio
segnalata da marco Cogo sabato 23 agosto 2003
voti: 20; popolarità: 5; 0 commenti
categoria: Frasi d'amore » lettere
Messaggio in bottiglia(prima parte)
Chissà.
Chissà se qualcuno leggerà mai queste parole, chissà quanto dovranno viaggiare, quante cose vedranno, quali difficoltà troveranno lungo il cammino, un cammino che amo immaginare infinito.
Chissà se l’infinito esiste.
È strano ma il vuoto non lo ho mai trovato cosi confortevole.
Di solito il vuoto è tristezza, solitudine. Ma non oggi. Ora è un appiglio. Ed è qui che mi aggrappo, mi ci perdo e scrivo, cosa non lo so ancora, ma voglio scrivere..voglio dire qualcosa a tutti e a nessuno, voglio stare un po’ di tempo con me stesso.
Questo voglio.
Quanto mi piace pensare. È una cosa che faccio sempre, in continuazione, anche quando dovrei avere la massima concentrazione, quando dovrei chiudere i ponti con il mio mondo fatto di nuvole e di perché, io sempre continuo a pensare e riflettere. Magari penso che non dovrei pensare ma intanto penso. E proprio in questo momento sto pensando a quello che ho scritto fino adesso, chiedendomi se è veramente quello che voglio scrivere, se in realtà le cose che ho dentro ora nella testa siano altre, penso…se potessi tornare qualche riga più indietro scriverei ancora le stesse identiche parole?? Ma chi se ne frega. Problemi inutili.
È un mondo che va alla rovescia. Tutto segue un verso sbagliato. I miei ideali non vanno a pari passo con la realtà..sono stanco di vedere l’uomo che mi distrugge, mi sembra di essere tornato indietro di qualche secolo. Eppure la storia ci insegna ma nessuno vuole apprendere.
Qui il vento è calmo, leggero, fa a gara con i miei pensieri ma sono troppo veloci per lui, non riesce a portarseli via, anzi li stimola. Sto bene.
Guardo il cielo e mi chiedo se sarà lo stesso che i miei figli e i loro figli vedranno. Chissà se potranno vederlo.
Vorrei tanto distendermi ma sono in un tratto in discesa e scrivere poi risulterebbe scomodo..scomodo come lo sa essere la vita e le sue strade infinite..
Quanto vorrei che tu fossi qui.
(continua)
segnalata da marco Cogo venerdì 22 agosto 2003
voti: 10; popolarità: 1; 0 commenti
categoria: Frasi d'amore » lettere
Furono sorrisi,
furono intese,
furono sguardi che lasciavano intendere,
intendere passioni,
intrighi,
un’ unione di corpi,
che il desiderio trasmetteva ai pensieri.
E poi venne l’alcool ,
sostanza infernale,
inebriante,
e qui i miei pensieri sommersi nel bel peccato,
presero possesso del mio controllo,
sensazione a me voluta
e qui tutto diventa possibile,
la voglia diventa realtà agli occhi,
al tatto,
all’olfatto, che percepisce particelle di piacere
ed io perdo il ritegno
e con lui il pudore,
e il buon senso
ed ecco che ho libero accesso ai sogni
dove il volere è il fare
e il fare ci eccita e ci impasta
diventando tutt’uno,
un’unica cosa imbevuta dalla passione,
che ci spinge al limite
e le tue mani dominano il mio corpo indomabile,
che cede ai tuoi comandi,
ed io son te,
e te sei me,
il calore aumenta
e i tuoi occhi da prima innocenti,
ora si perdono nel magnifico,
ed ecco che arriviamo al culmine del nostro viaggio di emozioni
un bacio,
una carezza,
alzo gli occhi
e siamo illuminati da una luna beffarda.
segnalata da marco Cogo venerdì 22 agosto 2003