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Morire è ricongiungersi con ciò che è perfetto.
segnalata da marines martedì 1 febbraio 2011
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morta
meno male che sei morta per lui almeno mi hai lasciatpo campo libero
segnalata da sara sabato 29 gennaio 2011
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LA MORTE
Si presenta sempre,agli appuntamenti presi col destino.
È puntuale e, spesso, persino in anticipo.
La Nera Signora, bussa con mano pesante, alla porta della Vita;
ma è solo una formalità: entrerebbe comunque, distruggendo ogni cosa.
Ogni cosa, tranne ciò che a noi stessi sopravvive: la nostra anima.
segnalata da marines lunedì 10 gennaio 2011
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Eutanasia e accanimento terapeutico
Questa che è solo la mia opinione generale su eutanasia e accanimento terapeutico.
Credo che nessuno di noi sia davvero in grado a priori di sapere come reagirebbe in situazioni del genere.
Ci sono persone che sanno ergersi e lasciare un segno proprio in situazioni estreme e senza speranza come queste;
altre che non reggono all'idea di cosa le aspetta, che lo vivono comprensibilmente come un incubo continuo dal quel sanno non esserci uscita.
Entrambi vanno rispettati.
In ogni caso, va rispettata la scelta di ognuno.
Non solo sono personalmente d'accordo contro ogni forma di accanimento terapeutico,
soprattutto quando espressamente rifiutata dal paziente,
ma sarei pronto a votare "sì" ad un referendum sull'eutanasia,
ovviamente con le dovute precauzioni e cautele.
Io "nasco" Cattolico, ma ci sono delle cose che proprio non riesco a comprendere...
Quando un animale "non ce la fa più",
l'eutanasia è un atto d'amore;
quando a non farcela più è un essere umano,
una persona che prega affinché la sua indicibile sofferenza venga interrotta,
l'atto di amore diviene NON concedergli di evitare una penosa ed estrema sofferenza, senza rimedio e senza speranza...
Spiegatemi voi, perché io davvero non capisco.
E per favore, non parlatemi di Gesù in croce.
Se ricordo bene qualcuno disse "Se sei davvero chi dici di essere, salvati!",
e lui avrebbe potuto farlo, ma non lo fece, perché lui... SCELSE!
Non credo proprio che imporrebbe a qualcuno di rimanere in vita,
CONTRO la sua volontà,
OLTRE le sue possibilità naturali.
Non sostituiamoci a Dio.
C'è qualcosa di sbagliato in tutto questo, una posizione che non è giustificabile con la religione e la spiritualità.
Si dice "non cade foglia che Dio non voglia",
ma dov'è finito il tanto sbandierato "libero arbitrio"?
Ad un animale è concesso morire quando non può più vivere (suona paradossale questa frase, vero?),
all'uomo invece no, lui deve essere mantenuto in vita ad ogni costo,
a dispetto della sua inutile sofferenza, a volte a dispetto della sua stessa volontà...
ma ci chiediamo mai quanto, in Natura, vivrebbe una persona ridotta in certe condizioni?
Perché il "giusto libero arbitrio" deve essere quello di chi aziona le macchine e da i medicinali,
e non quello del paziente? In nome di cosa ci si arroga il diritto di scegliere al posto del malato?
segnalata da marines venerdì 7 gennaio 2011
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In una visione laica della vita, la decisione di concludere l’esistenza con un atto che abbia luogo in modo umanitario ma razionale, è una soluzione comprensibile quando il dolore fisico e morale non permettono più di onorare la vita pienamente.
Umberto Veronesi - tratto da Serena Foglia, Il posto delle fragole 1999
segnalata da marines venerdì 7 gennaio 2011
Sono presenti 434 aforismi. Pagina 76 di 87: dalla 376a posizione alla 380a.
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