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“…io non amo la violenza. La odio…
…Non mi piace nemmeno l’assassinio politico. Quando esso
avviene in un paese dove esiste un libero Parlamento e ai cittadini è
data la libertà di esprimersi, di opporsi, di pensare in maniera
diversa, io lo condanno con disgusto e con ira. Ma quando un governo si
impone con la violenza e con la violenza impedisce ai cittadini di
esprimersi, di opporsi, addirittura di pensare, allora ricorrere alla
violenza è una necessità. Anzi un imperativo.
Gesù Cristo e Gandhi ve lo spiegherebbero meglio di me.
Non c’è altra via, e che io non vi sia
riuscito non conta. Altri seguiranno.
E riusciranno. Preparatevi e tremate…”
Negare il destino è arroganza, affermare che noi siamo gli unici artefici della nostra esistenza è follia: se neghi il destino, la vita diventa una serie di occasioni perdute, un rimpianto di ciò che non è stato e avrebbe potuto essere, un rimorso di ciò che non si è fatto e avremmo potuto fare, e si spreca il presente rendendolo un’altra occasione perduta….non ti risposi mai che ero dove il destino esigeva che fossi perché il destino aveva stabilito
che ci incontrassimo quel giorno e a quell’ora, non prima.
Ti amavo, perdio. Ti amavo al punto di non poter sopportare l’idea di ferirti pur essendo ferita, di tradirti pur essendo tradita, e amandoti amavo i tuoi difetti, le tue colpe, i tuoi errori, le tue bugie, le tue bruttezze, le tue miserie, le tue volgarità, le tue contraddizioni, il tuo corpo con le spalle troppo tonde, le sue braccia troppo corte,
le sue mani troppo tozze, le sue unghie strappate.
L’abitudine è la più infame delle malattie perché ci fa accettare qualsiasi disgrazia, qualsiasi dolore, qualsiasi morte.
Non si fa il proprio dovere perché qualcuno ci dica grazie, lo si fa per principio, per se stessi, per la propria dignità.
Il coraggio è fatto di paura.
Ma negare il destino è arroganza, affermare che noi siamo gli unici artefici della nostra esistenza è follia: se neghi il destino la vita diventa una serie di occasioni perdute, un rimpianto di ciò che non è stato e avrebbe potuto essere, un rimorso di ciò che non è fatto e avremmo potuto fare, e si spreca il presente rendendo un’altra occasione perduta.

Oriana Fallaci - tratto da Un uomo

segnalata da marines giovedì 22 marzo 2012

 

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