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Cara,
sto cercando di capire cosa provo per te, sto cercando di scrivertelo, sto cercando di ricostruire i miei pensieri. Spesso sono così confusi, improbabili, così estranei alla realtà di tutti i giorni. Ma eccoli qui. Non so a cosa serva, non so il motivo per cui lo faccia, so solo che sento di doverti dire tutto questo.
La paura di sbagliare, la paura di soffrire sembrano essere così vicine alla felicità da fondersi in un unico sentimento. Sono elementi della nostra persona così diversi, contrastanti, da completarsi vicendevolmente, da unirsi magicamente solo in rari momenti e io sento che questo è uno di quei preziosi istanti. Stupidamente capita che queste occasioni vengano sprecate, rifiutate proprio per quella paura di soffrire. Questo perchè non pensiamo e non ci accorgiamo di poter raggiungere una felicità così elevata e pura da offuscare ogni altro pensiero o dolore. Non c'è scuola e non c'è maestro che possa istruire il nostro cuore sul come e il quando accogliere questo dono, questa mistica pozione di incertezze, di dubbi, di errori e sublimi sofferenze. Ma soprattutto di luminose sensazioni di pace e d'abissale benessere.
Cos'è che ci spinge ad avventurarci in un tale groviglio di emozioni? Perchè siamo attratti da tutto questo? Perchè ne proviamo così intensamente il bisogno? Quesiti che forse soffocano il fascino totalmente irrazionale di questo miraggio così reale. Ma ogni volta che mi trovo così vicino a questa visione non resisto alla tentazione di pormi queste domande, di capire il perchè io, sicuramente non il primo, sia così affascinato da tutto ciò. Ho pensieri che si identificano come enormi dubbi, poi sempre sopraffatti dalla speranza e la quasi certezza che non siano veri. Ho altri pensieri che invece si presentano come infiniti sogni, purtroppo sistematicamente interrotti da improvvise incertezze. E' proprio in questo freddo mare di piccole indecisioni in cui ora mi trovo. Mi è concesso però di essere abbagliato e riscaldato dalla presenza di un luminoso sole, che continuamente mi regala il tepore di meravigliosi sentimenti. Sono naufrago di tutto questo.
Questo stato della mia mente è come un'altalena, che oscilla senza fine dalla felicità alla tristezza, incontrando continuamente fredde ombre o tenui tramonti. Ma in me immenso è il desiderio di interrompere questa diabolica giostra, per potermi fermare a godere della luce che splende di fronte a me, irradiata da una così bella persona quale non può essere altri che tu.
Sto cercando di concepire l'inconcepibile, di dire l'indicibile e questo certamente non mi dà merito, anzi, forse è tutto un inutile e confuso tentativo di descrivere un sentimento troppo complesso, un tentativo di dargli una forma e un senso, un motivo d'essere. Ho scritto di una emozione aerea e impalpabile, al punto di non poterne conoscere a fondo la vera natura.
So solo che qualcuno, tutto questo, lo chiama Amore.
Tuo, Davide
segnalata da Davide (e-mail) martedì 27 aprile 2004
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