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Miki [Amministratore] domenica 28 maggio 2006 04:00 | 21/31 |
Il 27/05 14:22 kittyqueen ha scritto:Grazie per aver definito sagge le mie parole, e sono d'accordo, una buona dose di anarchia non ci starebbe male in Italia. Conoscere le centinaia di migliaia di leggi (non sono numeri inventati, purtroppo non si sa nemmeno con precisione quante siano quelle in vigore) che ci governano è impossibile, pure i giuristi esprimono i loro pareri con il condizionale, e chi, pur reputando molte leggi ingiuste vuole rimanere nella legalità, alla fine ha la vita più difficile di chi semplicemente se ne frega. La legge non ammette l'ignoranza! Quindi secondo la legge dovresti conoscertele tutte altrimenti cavoli tuoi. Se almeno bastasse leggerle per capirle potremmo pure impegnarci a studiarne un centinaio al giorno e in pochi anni ce la caviamo, ma pure la cassazione, come giustamente dici, si contraddice! Credo che questo eccesso di legislazione sia anche dovuto al perseguimento di una società ideale, utopica, piuttosto che al perseguimento di una società migliore, più vivibile per tutti. Sarei pronto a votare qualsiasi partito che ha come unico programma di governo la semplificazione e l'abrogazione del 90% delle leggi italiane (scegliendo bene ovviamente). C'è un problema che si fa? Basta fare una legge! è la risposta Non ci si chiede prima: è veramente un problema? quali conseguenze porterà l'attuazione della legge? quali stratagemmi potranno essere usati da chi vuole eluderla? ci sono i mezzi e la volontà per controllare l'osservanza della legge? Esempio dei nostri giorni: 1) ci sono poche donne che governano 2) Prodi: nel mio governo ci saranno almeno il 30% dei ministri donna 3) Prodi: ops, forse ho esagerato, creo dei ministeri in più senza portafoglio e ci metto delle donne (elusione della regola) 4) Prodi: che scandalo, i miei partiti non mi consentono di mantenere le mie promesse, ma bisogna continuare su questa strada, impongo a tutti i partiti di fare le quote rosa (per realizzare una utopia bisogna imporla con la forza) 5) Prodi: faremo una legge sulle quote rosa Allora, dato che tanti politici sono meridionali, perché non facciamo pure le quote settentrionali? oppure quelle degli immigrati, ecc. ecc. Se un principio è valido, è valido sempre Io le riserve le lascerei ai panda e a tutti gli animali in estinzione, non alle donne, senza offesa, anzi proprio perché le stimo. |
kittyqueen domenica 28 maggio 2006 11:29 | 22/31 |
Il 28/05 04:00 Miki ha scritto:I buoni propositi per proporre e approvare nuove leggi ci sarebbero (quasi) sempre, perchè tanti sono i problemi e pochissimi i mezzi per risolverli, la società si evolve e un principio prima trascurato viene poi alla ribalta (es il diritto alla privacy, quante leggi e modifiche sul tema, che ancora oggi io discuto con i miei amici per darne una definizione veramente corretta!!!). Purtroppo però si sa questi buoni propositi vengono soppiantati da altri guazzabugli e manovre oscure, e allora nascono anche le leggi ad personam, che di migliore e utopico non hanno nulla (me ne viene in mente una tra tutte eheh ma evitiamo!!!). Che poi ognuno fa quello che vuole (anche nei tribunali!!) e la legge, anche se c'è, non viene mai seguita. Non voglio addentrarmi in discorsi troppo oscuri, anche perchè io sono ancora una novellina in questo campo e il mio intervento sarebbe spropositato, ma i giudici civili di solito (quando la fattispecie è parecchio complicata soprattutto) emanano sentenze senza neanche conoscere il caso (nonostante i notori ritardi e i mille rinvii) o le leggi da applicare... perchè anche a loro i codici risultano anagrammi!!! E PURTROPPO NON SCHERZO!! |
danut domenica 28 maggio 2006 12:12 | 23/31 |
Questo è un problema definito dal tipo di stato che abbiamo, esistono due impostazioni di stato, uno negativo ed uno positivo (non vuol dire che uno è brutto e l'altro buono), l'impostazione negativa legifera impedendo che siano fatte certe azioni, in pratica si può fare tutto tranne quello che le leggi reputano non consentito, mentre lo stato positivo propone leggi che dicono al cittadino cosa può fare, da quanto ben si può vedere uno stato positivo è meno libero di uno negativo, più adatto ad una forma utopica che può dire ai cittadini cosa fare al posto di lasciare completa libertà dentro i recinti legali. Cosa comporta questo??? Che l'Italia è un paese moderno arretrato che per non so quale motivo ci ha imposto una giungla di leggi che ci dicono cosa possiamo fare ma non lo spiegano bene, mentre sarebbe più semplice spiegare cosa non possiamo fare e dentro a quello essere perfettamente liberi. La legge quando diviene stupidfa ed incomprensibile non andrebbe neppure considerata, poichè è vero che la legge non ammette ignoranza, ma deve poter ammettere l'incapacità di comprenderla e passando da questo a volte i cittiadini dovrebbero imparare ancora a protestare anche violentemente contro i dicktat di chi sta al potere, per far vedere che comunque non sono loro a comandare, ma alla fine sempre il popolo italiano, non il parlamento come disse Oscar Luigi Scalfaro. Come risolvere queste cose??? Io sono dell'idea che bisognerebbe creare un nuovo corpo di leggi (completamente) ed alla fine di esso abrogare tutte quelle vecchie, non si possono fare ricami e ricamnini sul vecchio!!! |
kittyqueen domenica 28 maggio 2006 15:12 | 24/31 |
Il 28/05 12:12 danut ha scritto:eheh come concetto è giusto, però tu immagina il lavoro IMMANE che avrebbero i legislatori a riscrivere tutto ex novo!!! e cmq questo metodo è attualmente in uso; prendi il nuovo codice di proc civile: è quasi totalmente riscritto, a parte qualche norma, è quasi tutto diverso da quello che era in vigore fino a qualche mese fa. Per la disperazione di chi deve studiare tutto ciò, perchè si deve studiare la nuova, la vecchia e la vecchissima (la disciplina precedente al testo riformato) normativa; sia gli studenti, sia chi pratica queste professioni ne escono pazzi!!! E allora io penso ai sistemi di common law, dove i principi scritti sono pochi e fondamentali e tutto è deciso in base all' "equità" ( che è però un eufemismo per indicare una decisione discrezionale) del giudice, la sua sentenza è "creatrice" del diritto... allora quale è il miglior sistema: la semplicità (e l'opinabilità) del sistema anglosassone o l'artificiosità (e la confusione) della civil law? io credo che il discorso sia principalmente quello di ridurre al minimo possibili i disagi creati da un linguaggio troppo articolato, per una maggiore comprensione anche per chi non studia e non può acquire il linguaggio adatto |
danut domenica 28 maggio 2006 15:26 | 25/31 |
Kittyqueen, il lavoro immane per fare tale opera non è nulla di più che in termini di mostruosità il lavoro che ci si metterebbe a fare una auto da F1 da 0 parlando della progettazione intera...cosa che se si usa un buono staff in 2 anni può essere fatta =) E' più semplice rifare che stare dietro ad un lavoro fatto male e difettoso =) |
kittyqueen domenica 28 maggio 2006 15:42 | 26/31 |
Il 28/05 15:26 danut ha scritto:la difficoltà io credo non sia nel "creare", ma nel mettersi d'accordo!!! Per la macchina c'è un ingegnere, un progettista e uno staff tecnico che crea, collauda e mette in strada, è quasi tutto meccanizzato!! Per le leggi, visto che coinvolge il quotidiano di più di 56 milioni di persone, più che scrivere 4 articoli e 3 commi per ognuno di questi bisognerebbe mettersi d'accordo e poi ci sono i mille e mille problemi burocratici, perchè un accordo unanime è la massima utopia e allora il via con boicottaggi e veti in parlamento, referendum abrogativi ecc ecc e ancora ma questo non era un topic di politica .... umh |
danut lunedì 29 maggio 2006 14:27 | 29/31 |
Kitty, anche se sembrerà assurdo non è il governo che comanda uno stato, ma tutti i burocrati, in pratica alla fin fine lo stato sta male si per chi governa, ma in gran parte per i privilegi creati dalla classe dirigenziale dello stato, quelli che non sono eleggibili e sono li fino alla loro morte. Comunque alla fin fine ho sempre notato che l'uomo di base è un animale pericoloso, dare troppa sicurezza all'essere umano alla fine gli fa pretendere sempre di più...motivo che muove le persone ricche a divenire sempre più ricche, il puro senso di insoddisfazione che è dentro a noi. Però mi sono accorto che se ci si ferma un attimo si può godere di tante piccole cose che ci sono al mondo, senza per forza essere ricchi in termini materiali, in fondo se noi stiamo al mondo per seguire la felicità quella è insita dentro a noi e non alla soddisfazione dei nostri beni materiali (che comunque esisteranno sempre, mica siamo asceti). Per me nel mondo moderno dobbiamo ben intendere che tante cose sono dentro a noi e non vanno ricercate all'esterno, ricerca vana che ci porta a compiere anche cose assurde. Ciao ciao |
TATUATO lunedì 29 maggio 2006 23:54 | 30/31 |
Non è una semplice utopia . L'uomo e dall'età della pietra che cerca di fondare dei gruppi di suoi simili una vita sociale ,e cerca nonostante tutto di prendere il sopravvento su altri uomini del suo stesso gruppo per essere il più forte ,il piu potente,il capo indiscusso Insomma anche l'uomo moderno per istinto cerca di essere superiore agli altri x una questione puramente istintiva che nelle ere passate era una cosa indispensabile ma nell'uomo moderno e totalmente inutile . Forse un giorno nelle ere future l'evoluzione umana che è ancora a lavoro ci farà perdere questa sete di dominio |
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