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categoria: Poesie
Vierno a Napule
Ma che d'è
'o ggelo d' 'o vierno
dint'a cchesta città?
Pe' ttante, forse,
è sulo 'nu muorzo
'e malincunia...
Pecché 'a mamma
m' 'o ddiceva sempe,
ca si 'o friddo è tuosto...
da nuje, a Napule,
pe' tramente ca passa,
pò durà tre gghiuorne!
E doppo? Sempe,
comm'avesse pigliato
'nu bell'appuntamento,
sta a ascì 'n'ata vota
'o sole, a 'nce scarfà
pure meglio 'e primma.
'O viern' 'e Napule
'a chi sta bbuono
quase nun se fà sentì.
Ma chillu gelo
'e tre gghiuorne
venuto all'impruvviso
a quacche sfurtunato,
magari dint' 'o suonno,
a 'nu puverello l'ha acciso,
ca nun teneva manco
'na cuperta bona
pe' se piglià calore...
Ne è bastat'una sola
'e chelle tre nott' 'e ggelo
pe' s' 'o purtà, zitta zitta...
'n Paraviso.
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Inverno a Napoli
Ma che cos'è
il gelo dell'inverno
dentro questa città?
Per tanti, forse,
è solo un morso
di malinconia...
Perché la mamma
me lo diceva sempre,
che se il freddo è forte...
da noi, a Napoli,
fintanto che passa,
può durare tre giorni!
E dopo? Sempre,
come avesse preso
un bell'appuntamento,
sta a uscire un'altra volta
il sole, per riscaldarci
pure meglio di prima.
L'inverno di Napoli
da chi è in buone condizioni
quasi non si fa sentire.
Ma quel gelo
di tre giorni
venuto all'improvviso
a qualche sfortunato,
magari durante il sonno,
a un poverello l'ha ucciso,
che non aveva neanche
una buona coperta
per riprendere calore...
Ne è bastata una sola
di quelle tre notti di gelo
per portarselo, zitta zitta...
in Paradiso.
FernyMax - tratto da pensieri d'inverno
segnalata da FernyMax sabato 18 novembre 2006
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categoria: poesie
Momento notturno
E' arrivata la notte
e la città sta per cambiare.
Non un suono proviene dalle case e
vaghe figure diventano i padroni delle strade.
La paura si respira nell'aria
e noi, anime disperse, lanciamo uno sguardo
verso il cielo cercando una risposta al perchè
della vita.
Eppure non possiamo fare a meno di amare
questo magnifico momento notturno
in cui tutto si zittisce e noi iniziamo a sognare.
segnalata da Noel Danese lunedì 31 marzo 2008
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categoria: Poesie
PAROLE FRUSCIANTI
Mute parole
-fruscianti come foglie d’autunno
sbattute per strada dal vento-
cadono inermi
sulla terra arida e spoglia
spianata da pensieri scostanti
di solitudini e tristezze …
Quando l’eco della città
risponderà al tuo silenzio?
segnalata da Gaspare110 sabato 6 dicembre 2008
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categoria: poesie
Cenni Briografici di Marco Veneziano
Cenni Biografici
Marco Veneziano nasce a Catania l’8 Giugno 1978 ma vive a Siracusa.
Fin dalla più giovane età, dimostra una sensibilità interiore molto profonda e un amore verso l’arte in tutte le sue forme, ma è solo nel 1993 che scopre la passione per la poesia;
infatti i versi che elabora nel corso degli anni, gli servono anche nell'ambito scolastico, facendolo diventare assistente alla poesia, per due anni consecutivi, presso l’ITC Insolera della sua città, istituto peraltro da lui frequentato.
Nel 2007 grazie alla conoscenza con l’attore - regista di Cerveteri sig. Agostino De Angelis, che utilizza i siti archeologici come palco delle sue rappresentazioni teatrali, scopre di avere anche del talento come attore e partecipa ad alcuni eventi culturali che hanno luogo a Siracusa, sotto la direzione artistica dello stesso regista. Si citano: “Santa Lucia, tra venerazione e martirio”, una lettura in chiave teatrale della vita e del martirio della Santa siracusana, dove Marco Veneziano interpreta il ruolo di un soldato pretoriano agli ordini del prefetto Pascasio. Tale spettacolo che ha avuto luogo presso il Santuario “Madonna delle Lacrime” e presso la Basilica di Santa Lucia al Sepolcro, riscuote molti consensi tra il pubblico dei devoti venuti ad assistere numerosi.
Nello spettacolo “San Paolo da Persecutore ad Apostolo”, che affronta il tema della Conversione di Saulo sulla Via di Damasco e che ha luogo presso la Cattedrale di Siracusa, Marco è una delle voci recitanti
Nel 2008 inizia a fare una raccolta delle sue poesie, partecipando a diversi Concorsi nazionali e regionali.
Nei mesi di settembre – ottobre 2008, sempre sotto la regia del Sig. Agostino De Angelis, prende parte a una trasposizione teatrale della “Divina Commedia” di Dante Alighieri, dal titolo “Il Viaggio Dantesco a Siracusa”, nel ruolo di Minosse e partecipa anche all’Eneide, nel ruolo di un soldato greco. Tali spettacoli vanno in scena all’interno delle mura del castello Eurialo di Siracusa e vengono inseriti nelle giornate del Patrimonio Unesco e partecipano al Festival Internazionale del cinema Archeologico di Rovereto.Dal 2008 fa parte dell'Associazione spazio arte di Torino come socio nelle arti letterarie dove ci sono pubblicate le sue opere.Ha partecipato a diversi eventi importanti a carattere nazionale ed è arrivato quarto nei premi letterari superga e la maschera e la pergamena d'oro di Adrano,ricevendo a merito,diploma di merito ed encomio raccolta poetica,targa e componimento.Ha avuto diverse proposte di pubblicazione dalla pntarco,aletti editore altro mondo editore ed altre case editrici.
Marco poeta siracusano - tratto da dalla sua carriera artistica
segnalata da Marco martedì 21 aprile 2009
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categoria: Poesie
La tua eco
Ho vagato seguendo la tua eco per un tempo indefinito, ho divorato spazi immensi,
sono arrivato ai confini del mondo, ho navigato in oceani sconfinati, ho viaggiato in
lontane terre, ho percorso sentieri sconosciuti, ho visitato città immense e sparuti
villaggi nascosti negli angoli più sperduti, ho conosciuto una moltitudine di gente, ho
toccato i loro pensieri, ho sfiorato le loro anime, ho vissuto giorni di speranza e
giorni di uno scoramento infinito. E quando stavo per arrendermi ho capito e t'ho
trovato, t'avevo già trovato, eri dentro me, sei sempre stato con me e io non ti vedevo
perchè guardavo lontano e non dentro me, non avevo capito che la tua eco è ovunque
la si cerchi.
segnalata da vincenzo corsaro sabato 19 maggio 2012
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categoria: Poesie
Chissà...
Chissà dove sei...
ti cerco nei sogni,
ti sfioro con la mente,
ti accarezzo con lo sguardo....
Chissà se questo destino cambiasse corso,
Chissà se averti rivisto avrà fatto bene...
cercare nella pausa silenziosa della città la tua voce renderebbe meno paludoso il mio cuore.
Urla il mio nome, fallo risuonare come eco in un tunnel, fà che possa ascoltarlo ovunque mi trovi.
Chissà se un giorno...chissà se un'ora...
chissà forse mi cercherai.
segnalata da nico mercoledì 7 agosto 2002
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categoria: Poesie
Che senso ha?
Sembra impossibile vivere questa vita, è un taglio giorno dopo giorno.
Provo a crescere in un mondo che mi rende triste e che mi distrugge l’anima.
Non so fare altro che guardarmi intorno,
cercare qualcuno che come me soffre..
Ho paura di ritrovarmi a 40 anni e accorgermene che la mia vita non avrà avuto un senso,
che avrò vissuto la vita di qualcun altro.
Oggi camminando per la città, sentivo la pioggia sul mio viso, che si confondeva con le mie lacrime. Pensavo a che senso ha la vita se mi viene negato una vita serena e piena di gioia?!
La strada della mia vita si è divisa in mille piccole stradette e adesso non so quale percorso scegliere. Mi sento abbandonata sul ciglio di una strada. Tutti che pretendono da me di essere la ragazza e la figlia ideale, senza difetti, con la testa a posto, che sa cosa vuole dalla vita.
Invece non sanno che ho paura di scegliere, di non essere perfetta, di non sapere cos’è giusto per me, di sognare, perché devo adeguarmi alle loro aspettative. Sono un essere inutile! Non so aiutarmi a dir finalmente “NO”, a vivere la mia vita con i miei sogni. 20 anni, senza conoscere delle uscite con gli amici a tornare tardi la sera, di fare per testa mia! E difficile confrontarmi con il mio dolore, mentre altri soffrono per qualche malattia o per altro. Mi dicono sono libera, ma perché allora mi sento come una farfalla rinchiusa in un barattolo?
Vale - tratto da attimi della mia vita!
segnalata da Vale sabato 12 febbraio 2005
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categoria: Poesie
scatole
eccola puntuale come sempre arriva la notte...
sdraiato sul letto giro l' ultima canna della giornata pronto a raggiungere l'oblio...
un raggio di sole filtra attraverso le tapparelle e' gia' mattino
mi alzo esco...
intorno a me solo scatole...
scatole vuote che parlano tra loro,scatole che aspettano l'autobus,scatole in fila al semaforo....
...giro freneticamente per la citta' in cerca di persone con cui parlare....
ma intorno a me solo scatole...scatole vuote...
...riecco la notte...stremato ritorno a casa...nel letto...chiudo gli occhi...
li riapro e' giorno...
INCUBO O REALTA'
segnalata da dado73 sabato 9 aprile 2005
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categoria: Poesie
Il vento le accarezzava il vestito,
inebriante vento di mare,
lui non capive perchè stesse soffrendo
e con noncuranza se ne andò.
Tornò nella sua grigia città
e si dimenticò di quella ragazza
a cui il vento aveva asciugato
lacrime roventi.
Un frammento del suo cuore -
dopo quel gran rumore di vetri rotti-
è incastonato nella sabbia
e talvolta il cielo commosso
si inchina da accarezzarlo.
segnalata da Ester lunedì 7 marzo 2005
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categoria: Poesie
Piange dentro il mio cuore...
Piange dentro il mio cuore
come piove sulla città.
Che cos'è questo languore
che penetrando mi sta?
O pioggia dolce rumore
a terra e sui tetti, o canto
della pioggia per un cuore
che così tanto si annoia!
Piange senza ragione
in questa nausea del cuore.
Che! qualche cosa va male?
E' un lutto senza ragione.
Ed è la pena peggiore
il non sapere perchè
senza né odio né amore
il cuore fa così male.
Paul Verlaine - tratto da Romanze senza parole
segnalata da EL11100568 domenica 8 agosto 2004
voti: 8; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Poesie
Ahimè, Ahi vita!
Ahimè, ahi vita! domande come queste mi perseguono,
D'infiniti cortei d'infedeli, città gremite di stolti,
Io che sempre rimprovero me stesso, (perchè più stolto
di me, chi di me più infedele?)
D'occhi che invano anelano la luce, scopi meschini, lotta
rinnovata ognora,
Degli infelici risultati di tutto, le sordide folle anfamanti
che in giro mi vedo,
Degli anni inutili e vacui degli altri, e io che m'intreccio
con gli altri,
La domanda, ahimè, che così triste mi persegue,-che v'è
di buono in tutto questo, o Vita ahimè?
RISPOSTA
Che tu sei qui -che esistono la vita e l'individuo,
Che il potente spettacolo continua, e che tu puoi contri-
buirvi con un tuo verso.
Walt Whitman - tratto da Foglie d'erba
segnalata da Antonella domenica 24 ottobre 2004
voti: 2; popolarità: 1; 0 commenti
categoria: Poesie
Ridendo
Ridendo nell cuore,
sento delle parole tue il sapore.
Scontrarsi per poi lasciarsi in un angolo di cittá,
dove c'é la pioggia e l'umidita.
Sento l'orologio che abbatte le ore
e il tempo muore, con un grido,ferito!
Pensando ad un mattino che potrebbe essere pien di gioia e di umiltá,
ti ritrovi in un mondo pien di guerra e di stupiditá.
Cercare nell buio un futuro migliore
e ritrovarsi a ridere sopra l'amore.
Un bacio rubato, che duró un attimo solo
percui pero piangesti per anni, al volo.
Di notte aprendo gli occhi con affano,
mi accorgo dell nuovo danno.
Ridendo nel cuore,
so che si chiama amore!
Vale - tratto da Il mio libro di poesie!
segnalata da Vale giovedì 28 ottobre 2004
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categoria: Poesie
SPLEEN
Pluvioso, irritato contro l'intera città, versa dalla sua urna
a grandi zaffate un freddo tenebroso sui pallidi abitanti
dei vicino camposanto,
rovesciando, sui quartieri brumosi, la morte.
Il mio gatto, alla cerca d'un giaciglio sul pavimento agita
incessantemente il suo corpo magro e rognoso; l'anima
d''un vecchio poeta erra nella grondaia con la voce triste
d'un fantasma infreddolito.
La campana che si lagna e il tizzo che fa fumo accompagnano
in falsetto la pentola raffreddata; intanto in un
mazzo di carte dall'odore nauseante,
lascito fatale d'una vecchia idropica il bel fante di cuori
e la regina di picche chiacchierano sinistramente dei loro amori defunti.
segnalata da basilicom martedì 13 aprile 2004
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categoria: Poesie
Resto qua!
E pure, il tempo sembra aversi fermato li,
mi ritrovo a sorridere pensandoti.
Cammino per le strade della città,
anche se senso veramente non ha!
I ricordi sfiorano la mia via,
portandomi lontano di casa mia.
Penso…
Ricordo..
Passato…
Vissuto..
Che cosa è rimasto di noi?
Due corpi un’anima, alla ricerca di sogni, persi per la strada.
Un incontro quando avverrà? Ti aspetto ancora amore mio.
IO non vado resto qua!
segnalata da Vale sabato 5 febbraio 2005
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categoria: Poesie
Come un Cane
Mi sento come un cane in cerca di un osso
...ma sono stato cacciato.
Girovago per la città in cerca di una carezza
...ma sono stato ferito.
Mi sono nascosto in un angolo per leccarmi le ferite
...ma mi sto trasformando in un lupo.
Girovago diffidente della razza umana
cercavo negli occhi un po’ d’amore
...ma ho trovato solo indifferenza.
Scappo via, mi sento come un falco in gabbia
che vuole volare attraverso le montagne
verso il sole per morire nella solitudine
...ma in volo.
segnalata da Vallant Langosco giovedì 14 gennaio 2010
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categoria: poesie
LA LAGUNA E IL TRAMONTO
desiderio, struggente
che il cielo diffonde possente
infinito abbraccio d'amore,
la laguna scintilla al tramonto
melodia del vivere sull'acqua
armonia del mare silenzioso
focoso rosso che carezza il mare
acqua e cielo simbiosi di legame
nella sconvolgente laguna
che appartiene al mondo intero
e a chi ama la città sull'acqua
e il vivere accanto ai pesci.
segnalata da daniela cesta giovedì 13 marzo 2014
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categoria: poesie
dolce tempo
perchè il Natale è così dolce?
perchè è pieno della dolcezza di Dio,
l'aria è colma del suo amore,
aleggia tra le case di ogni anima,
tra boschi e montagne,
tra le case di ogni città,
nelle scuole e uffici,
negli ospedali come nelle chiese,
gioite popoli perchè Dio è in noi ,
Lui ha creato noi
perchè il suo cuore è grande
voleva che noi gioissimo
delle meraviglie di questo mondo,
e ha fatto a noi grandissimi doni,
la grandezza della famiglia,
e la discesa del suo figlio sulla terra.
segnalata da daniela cesta martedì 11 dicembre 2012
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categoria: Poesie
A Sarah
Voglio scrivere
adesso
prima che il mio tempo e tuo
ci separino.
Si, prima d'ogni altro lungo respiro.
Prima che irriconoscibili
percorriamo le terre
di ieri e di oggi,
mentre il sole e le lune,
le luci del paese e delle città
accendano buie,
e noi stanchi
ci addormentiamo
in qualunque luogo
o tempo.
segnalata da vito rattoballi venerdì 26 aprile 2013
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categoria: Poesie
L'Altrove
Lo sconforto di braccia
stanche di abbracciare.
L’amarezza di occhi
disinteressati alla vita.
In alto le città non hanno nome
né fossili,
né strade per il ritorno.
Tuttavia accade, non di rado
di ritrovare il sapore di questo frutto
negli archivi storici della sera
quando la luce muore
lasciando al mare
i vincoli del buio.
Se tutto ciò fosse vero,
sarebbe uno scherzo ben riuscito
se tutto questo non fosse vero
sarebbe uno scherzo di pessimo gusto.
segnalata da Sara venerdì 1 giugno 2018
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categoria: Poesie
L'Amore
Il vento può spezzare un ramo già caduco;
la pioggia può inondare una città già indifesa;
il sole può riscaldare un'anima fredda e buia;
la musica può allietare un cuore triste e silenzioso;
una parola dolce può confortare più di una carezza;
una favola può tramutarsi in realtà;
la realtà può cangiarsi in una favola;
l'odio può dividere moltitudini di persone;
il rancore può accecare più dell'ira funesta;
ma è solo l'amore,puro come una fonte di acqua sorgiva,
che unisce due persone sole,che allontana l'odio e il rancore,
che è realtà e favola insieme,che è mille parole,
che è infinità di musiche,che riscalda più del sole,
che bagna più della pioggia torrenziale,
che soffia più impetuosamente del vento:
basta ascoltare la sua voce dentro di noi e cercare con lo sguardo chi risponderà alle sue invocazioni.
Opera poetica "L'Amore" di Simona Porcelli Pubblicazione realizzata a cura dell'Associazione -Il Granello di Sabbia- di Firenze,nell'ambito del Progetto "Noi per gli Altri" in Abruzzo & del Progetto "Casa per Donne maltrattate" promossa da:Il Mio Giornale.Org (sul)
link:Autori Emergenti.
Il Mio Giornale.Org -Iscritto atto Dirig.nr.1459 del 5.5.2010 N.417 del Reg.reg.delle Associazioni di promozione sociale-
Simona Porcelli (Aurice Pescarese) - tratto da www.AutoriEmergenti/Simona Porcelli L'Amore
segnalata da Simona Porcelli (Autrice Pescarese) lunedì 14 settembre 2015
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