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categoria: poesie

vibrazioni anima

io sento le vibrazioni dell'anima,
qualunque sia il tempo
in ogni dove, nei luoghi
lontani e impervi,
solitari e selvaggi,
ogni cosa finisce su questa terra,
affetti, amori, situazioni,
tutto cambia,
mente, cuore, spirito,
tutto è mutabile,
niente e nessuno è eterno,
le cose della terra dobbiamo lasciare,
così hanno detto a me
gli spiriti viventi di ieri,
io sento il loro respiro lontano
sento la loro gioia e
i loro eterni rimpianti,
la superficialità è un male terreno
di cui i colpevoli pagheranno,
egoismo, violenza, assassinio,
nessuno può salvare se stesso se
no ha un sincero pentimento,
no sporcate la vostra anima
con indegne azioni,gli angeli
dell'intero universo
osservano noi!
and questa vita è un soffio.

daniela cesta

segnalata da daniela cesta giovedì 17 gennaio 2013

stelline voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Sulle ali di un sogno

Il cielo si tinge di rosso
in un crepuscolo velato di pianto
vaga lo sguardo e si posa
sull'ultima ombra che placa il dolore
che attenua il rimpianto.
Il placido mare risplende
di un riflesso dorato
custode di sogni spezzati
infranti come onde sugli scogli
abbandonati come granelli di sabbia
dimenticati
sepolcro delle anonime vite
che l'hanno attraversato.
Planano i gabbiani trasportati dal vento
vegliando tra mare e cielo
con stridule grida che lacerano
il cuore ferito
che coprono il profondo silenzio.
Africa
ti sento a un palmo di mano
oltre l'orizzonte di fuoco
così vicina
così lontana.

Neris

segnalata da Neris mercoledì 17 aprile 2013

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categoria: Poesie

RICORDI DI UN ALTRA VITA

quando ballavo il valzer, con il mio abito di tulle
ero splendida con i fiori di raso, tra i capelli,
giovanissima ed estremamente vivace,

insofferente a qualsiasi disciplina, non ammissibile
per quei tempi lontani, dove la donna doveva tacere e ubbidire,
l'unico suo scopo era trovare un ottimo marito e sfornare, figli..

il valzer io amavo, aveva il potere di inebriarmi ed eccitarmi
gli sguardi degli uomini, erano tutti per me, mentre venivo controllata
da madre e zii, le altre ragazze morivano di invidia,

ma i miei occhi erano frecce luccicanti, che colpivano i cuori
quando lo vidi era bellissimo, nella sua divisa militare ottocentesca,
sorrise a me, dall'altra parte della sala e piano camminò

suonava il mio valzer preferito, quando lui mi chiese di danzare
mentre i miei occhi grandi, lanciavano dardi fiammeggianti, gli diedi la mia mano

e iniziammo a volteggiare leggeri e sicuri
eleganti, eloquenti con un lieve sorriso,
le note trasportavano i nostri cuori

alzava me in aria, con il frusciare del mio abito rosa
l'eccitazione faceva brillare le mie pupille
e la mia pelle accaldata, profumavadi tuberosa

eravamo splendidi! Sotto gli sguardi di tutti
chi eravamo? dove eravamo?
ascoltavo il sussurro dalle sue labbra,

parole armoniose che toccavano la mia anima
nelle giravolte perfette, di due corpi giovani e innocenti
in un universo che sembrava fatto per noi,

tempi che non torneranno piu,
le ere passano in fretta, rimane il rimpianto malinconico
di attimi fuggenti, straordinari, e sconvolgenti.

DANIELA CESTA

segnalata da DANIELA CESTA martedì 10 ottobre 2017

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

CREPUSCOLO DI FINE NOVEMBRE

scuro e freddo nell'orizzonte
nel cielo pieno di nubi, nell'irreale silenzio
che arriva al cuore, le foglie morte
formano tappeti colorati,
che frusciano sotto i piedi,
in questo tempo malato della terra,
inondata dal covid, tra i malati soli
che hanno bisogno di respirare
tra caschi e tubi, con occhi spalancati
di terrore, senza poter parlare e coloro che
passano non rivedono le loro famiglie,
hanno solo Dio da chiamare.
Mentre noi che stiamo rinchiusi a casa
osserviamo l'autunno attraverso i vetri
divisi, lontani, come sospesi tra
un presente angoscioso,
rimpiangendo il passato,
sfiduciati verso il futuro.
Vivere in una zona, cosi detta rossa!
Pericolosa per le persone,
perchè troppi morti e troppi malati.
La natura nella sua tranquillità
sorprende, sconvolge, annienta,
appare tranquilla e sorridente,
come indifferente verso l'essere umano,
condannato a subire un virus micidiale
e strisciante, silenzioso come un killer
che colpisce all'improvviso.
Noi nella nostra solitudine, che serve
per sopravvivere in una umanità,
sguarnita, confusa, violenta.
Ascolto il respiro di Dio, che sussurra
attraverso la preghiera, il suo spirito
è vicino a noi. La preghiera è la potente debolezza di Dio
che smuove il suo cuore entrando nel nostro,
stringendoci a lui.

DANIELA CESTA

segnalata da DANIELA CESTA lunedì 30 novembre 2020

stelline voti: 9; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Pellediluna

Guarda il mare come luccica
Nella luce della notte,
Pieno di fosforo e luna piena,
Come la musica leggera dell’estate.

Guarda in mezzo al mare, c’è una barca bianca
Sullo scafo c’è scritto Pellediluna,
E luccica col mare, e guizza con il sale,
E sembra una bambina, che non sa di fare male.

Guarda questo cielo scuro,
Con le nuvole candide nel chiaro di luna,
Guarda la volta azzurra dell’arcobaleno,
Oscurata dal nero più sereno.

Guarda la festa sulla sabbia scura,
Col fuoco allegro, che taglia la notte,
E con i canti e le chitarre spensierate,
Come le onde, quando vengono sferzate.

Senti il vento che ti passa sulla pelle:
Lui ne ha viste troppe di brutte e troppo poche di belle,
È solo una dolce carezza, non la fermare,
Perché non sai mai quanto ti può durare.

Guarda gli alberi lungo la via,
Guarda i rami potati e le madri piangenti,
E senti l’urlo di quelle Marie
Che danno la vita ai piedi della croce.

Ma che dico, non starle a sentire
Nel loro delirio straziante, non le ascoltare,
Perché lo sai, per quanto il dolore può durare
Per la tua strada tu devi sempre continuare.

No, non fermarti con loro a piangere
E non rimpiangere mai ciò che hai passato,
Perché lo sai, come vedi la luce dei fari lontani
Che il sole splenderà, anche domani.

Marco Buso

segnalata da Marco Buso lunedì 11 settembre 2006

stelline voti: 8; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

bella (in realtà dovrebbe essere bello)

Forse era quell'età
che pazienza non ne ha
io ricordo quelle corse alla fermata
e penso a te

a quant'eri bella
qualche banco un po piu in la
quei tuoi occhi li portavO nei miei sogni ed eri

BELLA QUANDO SORRIDEVI
BELLA LE TUE LABBRA
ED IO NON SO PERCHE
NON TE L'HO DETTO MAI CHE ERI

BELLA QUANDO TI MUOVEVI
BELLA QUANDO NON PARLAVI
ED IO NON SO
PERCHE NON TI HO BACIATA MAI

chissà se ti eri accorta
di me la in fondo
del mio sfuggire dal tuo sguardo se mi sorridevi
eri mia ogni sera
solo nei pensieri
forse mi bastava
per poterti dire che eri

BELLA QUANDO SORRIDEVI
BELLA QUEI TUOI OCCHI
ED IO NON SO PERCHE
NON TE L'HO DETTO MAI CHE ERI

BELLA QUANDO TI MUOVEVI
BELLA QUANDO NON PARLAVI
ED IO NON SO
PERCHE NON TI HO BACIATA MAI

FORSE RIMARRAI
SOLO UN RIMPIANTO...
SE POTESSI RITORNARE INDIETRO
SE POTESSI LO DIREI...

BELLA QUANDO SORRIDEVI
BELLA LE TUE LABBRA
ED IO NON SO PERCHE
NON TE L'HO DETTO MAI CHE ERI

BELLA QUANDO TI MUOVEVI
BELLA QUANDO NON PARLAVI
ED IO NON SO
PERCHE NON TI HO BACIATA MAI

Lucida

segnalata da bloom mercoledì 25 aprile 2007

stelline voti: 5; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: Poesie

Tu, per sempre?

Mi dispiace, ho sbagliato
Colpa non ne ho
Al cuor non si comanda
Mentirli non si può

È riapparso non per caso
Il sentimento offuscato
Fragilmente dimenticato
Che credetti aver cancellato

Sfidandomi a duello
purtroppo ebbe la meglio
e testardo si è insinuato
nel mio cuore delicato

Dalle profonde emozioni
difendermi non so
sono un’anima indifesa
puoi proteggermi solo tu

Solo tu lo puoi fare
Sfuggendomi via
Pedala più veloce
Corri tu che puoi

Io immobile rimango
Impotente nel reagire
Ibernata nel mio dubbio
Cristallo di pensieri

Salvami mia buon anima
Prima che tu mi rapisca
Non puoi farmi questo
Non un’altra volta

Impediscimi di volerti bene
Amarti io non posso
Troppo egoista è il sentimento
Troppo svelto è l’inconscio

Proteggimi da te
Usa l’indifferenza
dell’arma che uccide
Che tu sia maestro

Non illudermi ti prego
Non di nuovo per favore
Di sognare ne ho abbastanza
Di sperare ancor di meno

Non sorridere
non parlare
Rimbomba la tua voce
Impressa è la tua smorfia

Chiudi gli occhi non tentarmi
Troppa luce vi è lì dentro
Troppa dolcezza vi è descritta
Ad ammirarli vi è rimpianto

Mi dispiace, ho sbagliato
Colpa non ne ho
Al cuor non si comanda
Mentirli non si può

Fre - tratto da dal mio cuore!

segnalata da Frei sabato 29 maggio 2004

stelline voti: 15; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Quella che non sei!


Vorrei innamorarmi
di un'altra donna,
che sapesse dirmi
tutte le cose
di cui ho bisogno.

Vorrei inseguire
insieme a lei
un sogno impossibile
di felicità perduta,
o le fantasie...

più stimolanti,
per non perdere
neanche un minuto
della giovinezza
che mi resta.

Oh, sì, con lei
non avrei rimpianti
per la vita che fugge,
non dovrei consolarmi
all'ombra di evasioni

da poco, né dovrei
abituarmi alla solitudine
di un vuoto totale
di prospettive.
Ma accanto a me...

ci sei solo tu!
Ahimé, ho sognato
ad occhi aperti,
mentre ballavo
con una sconosciuta

tenera, affascinante,
devota. Tu, invece,
non cambierai
il corso degli eventi:
il mio futuro è spento,

nella rassegnazione...
Oppure, qualcosa
si sta già muovendo,
a piccoli passi,
se propongo versi

alla tua riflessione?
Potrai recuperare
un credito d'amore,
se non abuserai
della “grazia animale”.

O tigre spensierata,
prima di azzannare,
degnati di baciare
la mia povera
anima straziata...!

FernyMax

segnalata da FernyMax mercoledì 12 marzo 2003

stelline voti: 5; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Al mio amore campobassano


<Rita Rosanna,
sei tutta panna!>,
io ti dicevo,
ed aprivo il forziere
di quel tuo corpo
fatto di burro,
ma levigato
come il marmo,
e caldo... e caldo
di quella passione
che sconvolgeva,
e ci divorava
fino al mattino
i corpi assetati...

Ma un giorno d'Agosto...
un ciclone di rabbia
e di sbagli!
O forse no?
Il nostro Destino
era già segnato,
solo che noi
non lo sapevamo!...

E' così, non è vero?
Caro amore lontano,
sai, a volte, il pensiero
ritorna…
fra i luoghi e le ore,
che furono nostri:
a perdermi l'anima,
ripensando
a quanta gioia
ho lasciato nel passato,
e non tornerà...
mai più!

Un solo rimpianto,
al ricordo impossibile:
quello del male,
che io, sciagurato,
non seppi evitare!
E così tu
te ne sei andata via…
senza voltarti indietro,
perché non potevi capire,
povero amore
pieno di sgomento,
il nostro dolore
e quel mio
disperato pianto,
soffocato dentro.

FernyMax

segnalata da FernyMax lunedì 27 maggio 2002

stelline voti: 18; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: Poesie

Questo amore

Questo amore
Così violento
Così fragile
Così tenero
Così disperato
Questo amore
Bello come il giorno
E cattivo come il tempo
Quando il tempo è cattivo
Questo amore così vero
Questo amore così bello
Così felice
Così gaio
E così beffardo
Tremante di paura come un bambino al buio
E così sicuro di sé
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
Questo amore che impauriva gli altri
Che li faceva parlare
Che li faceva impallidire
Questo amore spiato
Perché noi lo spiavamo
Perseguitato ferito calpestato ucciso
negato dimenticato
Perché noi l'abbiamo perseguitato ferito
calpestato ucciso negato
dimenticato
Questo amore tutto intero
Ancora così vivo
E tutto soleggiato
E' tuo
E' mio
E' stato quel che è stato
Questa cosa sempre nuova
E che non è mai cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda e viva come l'estate
Noi possiamo tutti e due
Andare e ritornare
Noi possiamo dimenticare
E quindi riaddormentarci
Risvegliarsi soffrire invecchiare
Addormentarci ancora
Sognare la morte
Svegliarci sorridere e ridere
E ringiovanire
Il nostro amore è là
Testardo come un asino
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Sciocco come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
E ci parla senza dir nulla
E io tremante l'ascolto
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me e per tutti coloro che si amano
E che si sono amati
Sì io gli grido
Per te per me per tutti gli altri
Che non conoscono
Fermati là
Là dove sei
Là dove sei stato altre volte
Fermati
Non muoverti
Non andartene
Noi che siamo amati
Noi ti abbiamo dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci diventare gelidi
Anche se molto lontano sempre
E non importa dove
Dacci un segno di vita
Molto più tardi ai margini di un bosco
Nella foresta della memoria
Alzati subito
Tendici la mano
E salvaci.

J. Prevert

segnalata da Diane giovedì 8 maggio 2003

stelline voti: 12; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

"QUESTO AMORE"

Questo amore
Così violento
Così fragile
Così tenero
Così disperato
Questo amore
Bello come il giorno
E cattivo come il tempo
Quando il tempo è cattivo
Questo amore cosi vero
Questo amore così bello
Cosi felice
Cosi gaio
E cosi beffardo
Tremante di paura come un bambino al buio
E cosi sicuro di sé
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
Questo amore che impauriva gli altri
Che li faceva parlare
Che li faceva impallidire
Questo amore spiato
Perché noi lo spiavamo
Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
Perché noi l'abbiamo perseguitato ferito calpestato
ucciso negato dimenticato
Questo amore tutto intero
Ancora cosi vivo
E tutto soleggiato
E tuo
E mio
È stato quel che è stato
Questa cosa sempre nuova
E che non è mai cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda e viva come l'estate
Noi possiamo tutti e due
Andare e ritornare
Noi possiamo dimenticare
E quindi riaddormentarci
Risvegliarci soffrire invecchiare
Addormentarci ancora
Sognare la morte
Svegliarci sorridere e ridere
E ringiovanire
Il nostro amore è là
Testardo come un asino
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Sciocco come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
E ci parla senza dir nulla
E io tremante l'ascolto
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me per tutti coloro che si amano
E che si sono amati
Sì io gli grido
Per te per me e per tutti gli altri
Che non conosco
Fermati là
Là dove sei
Là dove sei stato altre volte
Fermati
Non muoverti
Non andartene
Noi che siamo amati
Noi ti abbiamo dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci diventare gelidi
Anche se molto lontano sempr
E non importa dove
Dacci un segno di vita
Molto più tardi ai margini di un bosco
Nella foresta della memoria
Alzati subito
Tendici la mano
E salvaci.

segnalata da miyu giovedì 24 giugno 2004

stelline voti: 7; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: Poesie

QUESTO AMORE

Questo amore
Questo amore
Così violento
Così fragile
Così tenero
Così disperato
Questo amore
Bello come il giorno
E cattivo come il tempo
Quando il tempo è cattivo
Questo amore così vero
Questo amore cosí bello
Così felice
Così gaio
E così beffardo
Tremante di paura come un bambino al buio
E così sicuro di sé
Come un uomo tranquillo nel cuore della notte
Questo amore che impauriva gli altri
Che li faceva parlare
Che li faceva impallidire
Questo amore spiato
Perché noi lo spiavamo
Perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
Perché noi l'abbiamo perseguitato ferito calpestato ucciso negato dimenticato
Questo amore tutto intero
Ancora così vivo
E tutto soleggiato
E' tuo
E' mio
E' stato quel che è stato
Questa cosa sempre nuova
E che non è mai cambiata
Vera come una pianta
Tremante come un uccello
Calda e viva come l'estate
Noi possiamo tutti e due
Andare e ritornare
Noi possiamo dimenticare
E quindi riaddormentarci
Risvegliarci soffrire invecchiare
Addormentarci ancora
Sognare la morte
Svegliarci sorridere e ridere
E ringiovanire
il nostro amore è là
Testardo come un asino
Vivo come il desiderio
Crudele come la memoria
Sciocco come i rimpianti
Tenero come il ricordo
Freddo come il marmo
Bello come il giorno
Fragile come un bambino
Ci guarda sorridendo
E ci parla senza dir nulla
E io tremante l'ascolto
E grido
Grido per te
Grido per me
Ti supplico
Per te per me per tutti coloro che si amano
E che si sono amati
Sì io gli grido
Per te per me e per tutti gli altri
Che non conosco
Fermati là
Là dove sei
Là dove sei stato altre volte
Fermati
Non muoverti
Non andartene
Noi che siamo amati
Noi ti abbiamo dimenticato
Tu non dimenticarci
Non avevamo che te sulla terra
Non lasciarci diventare gelidi
Anche se molto lontano sempre
E non importa dove
Dacci un segno di vita
Molto più tardi ai margini di un bosco
Nella foresta della memoria
Alzati subito
Tendici la mano
E salvaci

ti stravoglio bene..

(J.Prevert)

segnalata da giovanni mercoledì 25 agosto 2004

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categoria: Poesie

Inopinato Rival

Inopinato Rival

Oh... Nel limbo etereo
del fato incerto,
nell'arena feroce della vita
s'erge un inopinato rivale,
dai plurimi volti
sotto scure ciocche
di assenza di luce,
un'ombra cupa dalle gemme nere
come occhi a scrutare l'impensabile,
mentre nel silenzio
tace con vigore il suo tormento!
Un tempo disperso
nell'incantesimo del suo vuoto
in continuo moto senza mai riposo,
lacrime di sabbia
nel deserto dell'esistenza
senza sole nel suo pudore!
Lotta contro il tempo,
sospeso tra l'inesplorata empatia
che originarsi poteva,
e senso di colpa
nei rovi dei suoi capricci
stretto nella morsa del rimpianto,
che lentamente soffocava!
Egli freme nell'abisso del suo essere,
percorre insonne il labirinto
oscuro dell'ignoto,
in cerca di gocce di pace,
e il cuore fragile palpita
nel dolore di fango,
nel vuoto interiore che neanche
il tempo può colmare!
Oh, come spettro errante
nell'eco dei suoi giorni,
tra le mura dell'impiego,
mi guarda come tempesta di fatica,
una mano sfumata
nell'etere del passato!
E io, io, non ho saputo
cogliere la sua parola muta
condita d'invidia per il mio operato,
non ho saputo comprendere
il suo grido soffocato
per i miei traguardi,
della sua rabbia per le mie capacità!
E ora nell'amaro
della mia stessa lotta
nel stargli a distanza,
il senso di colpa
si fa nodo inestricabile,
nell'ineluttabile cadenza
del tempo implacabile,
dove forse avrei
potuto stemperarne l'abisso,
sotto un'arcata sempreverde
e fiori freschi da respirare in armonia!
Ma nel farsi dei giorni
sfumava la lieta la speme,
e nell'inesausto susseguirsi
delle ore ballerine
il bianco mutava in grigio
e poi in nero,
come il mio sorriso!
Oh... Resta solo il rimorso
come spina nel petto,
per non aver saputo
comprendere per tempo
quel suo vuoto interiore
un greve malessere
a sprigionare stralci di complessità,
altro che complicità!
Possa il tempo
nel suo viaggio senza fine,
trovar meta di riposo
per quel inopinato rivale...
Ed essere indulgente con il mio errore,
ritrovar riscatto nel presente
che giustamente ammonisce
e presto compatisce,
nel cui cenno di compassione
e senso di colpa sottolinea,
allo svanire di questa lotta
senza vero confine.

Laura Lapietra ©

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra venerdì 23 febbraio 2024

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categoria: Poesie

Essenza Di Vita

Essenza Di Vita

Sotto il celato drappo
dell'essere incostante
ove il chronos urge
e fluisce incessante,
si dispiega una danza
di affetti e aspirazioni,
come vortici di penombre
e chiarori da tessere
in boccioli che sbocciano
lenemente per divenire.
E in questa complessa
trama di intrecciati fati,
si nasconde l'enigma
di un'anima cinta di sofferenza,
sopprimendo i singhiozzi
in quei calici dolci e amari,
nelle visioni frantumate,
quali serafini dalle ali distorte!
L'esistenza,
un dedalo di ardue scelte,
dove il cammino
si dipana in vacillanti passi,
i pensieri si smarriscono
fra meditazioni e disinganni,
sotto sottili fardelli
e persistenti inquietudini,
a ornare ghirlande
di lacrime e speranze.
Qual flutto remoto
che defluisce imponente,
così si manifesta la vita,
radiosa e sfuggente,
fra carezze dell'alba
e patimenti funesti,
ci incanta e rapisce,
senza scampo né evasioni.
E nei meandri del crepuscolo,
nelle oscurità dell'animo,
le parole melliflue
divengono canto e armonia,
un concerto di sensazioni,
con accenti di tristezza,
fra amori perduti
e passioni irrecuperabili,
nelle perle della vita.
E in quelle allegorie
di questo cosmo lirico,
si intona la speranza,
ma anche il rimpianto,
come un vento furioso
che insegue le ore,
ove il passato e il domani
si amalgamano in concordia.
E così, fra versi labirintici
e termini esoterici,
ricerchiamo un significato,
un movente nell'essere,
poiché anche nella malinconia
come nello sforzo,
l'essenza bisbiglia parole
di perseveranza.
E questa vita,
un dipinto di cromie
e gradazioni policromati,
dove il gusto dell'affetto
si intreccia al tormento,
come germogli che erompono nell'agonia dell'esistere,
un aroma eterno,
che non segue sempre
il proprio flusso, segue la sua scia.
E così, in questa percezione,
il cuore si dilata
e si rivela nella sua tenerezza,
sonda gli affetti più reconditi,
come un oceano in burrasca,
dove lo spirito si emancipa,
nella sua forma più consona,
e accetta consapevole
ogni mutamento nel suo seno
come un inquieto infante
da nutrire e coltivare,
fino all'ultimo respiro.

Laura Lapietra ©

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra martedì 7 maggio 2024

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categoria: Poesie

Trappola Nel Labirinto Digitale

Trappola Nel Labirinto Digitale

Nelle soporifere notti del destino
nel labirinto astruso
dei contrastati desideri
tra le insidie celate del web,
solerte si annidava
simile a un raffinato cacciatore,
l'illusione di un amore platonico!
Una perfida apparizione ingannevole.
Nutriva l'anima di sorridenti sogni
in gemme di speranze negli sbocci
di quel malinconico autunno,
sospesi tra le distorsioni
delle immagini che pian piano
che quel qualcuno tesseva
nella trappola di vento,
e l'irrazionalità delle parole
che come navi da guerra
partivano per colpire il cuore!
Sul palcoscenico del social network,
sbocciavano colorate emozioni
come una interminabile fila indiana,
come bei fiori di plastica
in un giardino di cristallo,
innaffiati dai veri sentimenti
ma illuminati da luci artificiali
che offuscavano la cruda verità,
con le loro fragili illusioni!
In quel oceano di false
approvazioni e condivisioni,
nasceva un connubio passionale
dall'intensità di un fuoco di cerino,
costruito su messaggi enigmatici
e belle emoticon criptiche,
che celavano l'intimità
e la pura essenza di chi erano!
Ma in breve quel sogno
si tramutò in un crudo incubo!
La maschera si scioglieva
tra i battiti della tastiera
al calore delle contraddizioni,
e la verità si rivelava nelle espressioni
più recondite dell'anima bugiarda,
scavando ferite profonde nell'anima,
tradendo la fiducia e l'innocenza!
L'amore platonico si svelava
per ciò che era e non era affatto!
Un illusione in trappola,
un inganno subdolo e malevolo,
che privava l'anima e il cuore,
lasciandolo solo annegare
nel dolore e nel disincanto!
E così la bellezza virtuale
si dissolveva come vapore,
come effimera illusione
nell'abisso gelido della realtà,
dove la verità risplendeva
in tutta la sua verace intransigenza!
E quell'amore platonico
svaniva nel nulla,
come un miraggio sbiadito all'alba,
lasciando solo lacrime
e orme di rimpianti.
Sulla sabbia del luttuoso silenzio
ai bordi del mare della tradigione,
dove onde di lacrime continuavano
a cancellare quei segni inobliabili
in altre notti da raccontare,
a quei tasti della artificiosa vita
che come neofita confida
come fede da coltivare
per un pugno d'amore,
nella caparbia continuava
a scrivere nuove avventure
alla smodata ricerca
di un nuovo porto dove approdare,
poiché l'alchimia dell'anima
non svanisce nel tempo,
come non svanisce
neppure il tarlo del vizio.

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra lunedì 8 luglio 2024

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categoria: Poesie

Ess

Sotto il celato drappo
dell'essere incostante
ove il chronos urge
e fluisce incessante,
si dispiega una danza
di affetti e aspirazioni,
come vortici di penombre
e chiarori da tessere
in boccioli che sbocciano
lenemente per divenire.
E in questa complessa
trama di intrecciati fati,
si nasconde l'enigma
di un'anima cinta di sofferenza,
sopprimendo i singhiozzi
in quei calici dolci e amari,
nelle visioni frantumate,
quali serafini dalle ali distorte!
L'esistenza,
un dedalo di ardue scelte,
dove il cammino
si dipana in vacillanti passi,
i pensieri si smarriscono
fra meditazioni e disinganni,
sotto sottili fardelli
e persistenti inquietudini,
a ornare ghirlande
di lacrime e speranze.
Qual flutto remoto
che defluisce imponente,
così si manifesta la vita,
radiosa e sfuggente,
fra carezze dell'alba
e patimenti funesti,
ci incanta e rapisce,
senza scampo né evasioni.
E nei meandri del crepuscolo,
nelle oscurità dell'animo,
le parole melliflue
divengono canto e armonia,
un concerto di sensazioni,
con accenti di tristezza,
fra amori perduti
e passioni irrecuperabili,
nelle perle della vita.
E in quelle allegorie
di questo cosmo lirico,
si intona la speranza,
ma anche il rimpianto,
come un vento furioso
che insegue le ore,
ove il passato e il domani
si amalgamano in concordia.
E così, fra versi labirintici
e termini esoterici,
ricerchiamo un significato,
un movente nell'essere,
poiché anche nella malinconia
come nello sforzo,
l'essenza bisbiglia parole
di perseveranza.
E questa vita,
un dipinto di cromie
e gradazioni policromati,
dove il gusto dell'affetto
si intreccia al tormento,
come germogli che erompono nell'agonia dell'esistere,
un aroma eterno,
che non segue sempre
il proprio flusso, segue la sua scia.
E così, in questa percezione,
il cuore si dilata
e si rivela nella sua tenerezza,
sonda gli affetti più reconditi,
come un oceano in burrasca,
dove lo spirito si emancipa,
nella sua forma più consona,
e accetta consapevole
ogni mutamento nel suo seno
come un inquieto infante
da nutrire e coltivare,
fino all'ultimo respiro.

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra lunedì 5 agosto 2024

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categoria: poesie

Ti scrivo in sogno,
esteso e sterminato
di sensazioni mai vissute
di un baratro infinito.
Ti scrivo in sogno,
di un affetto mal celato,
di parole proferite
in pensieri taciturni.
Parole solo mie,
pensieri e un pò bugie.
Davanti un mare piatto,
mi osserva un pò corrotto.
Di barche ondulanti,
di coppie amanti,
di occhi lucidi di pianto,
del dolore di un canto.
Di smarrimento arcano
di un silenzioso "ti amo"
detto nella mente,
forse inutilmente;
Una lacrima mi bagna, piove!
Piove
sul volto di noia,
sulla ritrovata gioia,
su una dolce amarezza,
sulla muta mestizia
d'un cuore indebolito,
ma per nulla rassegnato.
Piove sulle urla,
il rimpianto,
sul vanto e
l'orgoglio,
sul foglio
iscritto di rabbia.
Piove ed è nebbia
su false promesse,
su un sogno piegato,
piove su spemi deluse,
piove sui morti pensieri,
sulla rude sventura,
sulla nuda natura
piove su un caldo sorriso,
su un cuore beffato.
E crepitano sentimenti
dove d'allucinato fragore
nel tamburo del cuore
si rompono inclementi
nel buio del temporale.
Ma non fa male...
Qualcuno svaniva lontano
perdendo l'orizzonte, piano...
E ancora un " ti amo",
di parole mai dette...
Troppo ordinario.
E ti parlo sognando,
nel mio immaginario!
E sognando sorridevo,
e sorridendo sognavo...
di cose mai viste,
di audacia che insiste!
E da un concetto...
ad un groviglio
d'orgoglio;
Su un manto
di pianto,
di vanto,
di canto...
No...No...
Un sogno!
Un sogno soltanto...
Amare è lasciar liberi di fare!

segnalata da fanny martedì 4 dicembre 2007


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