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categoria: poesie
Cerco con forza un motivo
per credere che che non è inutile
sperare nel domani
lo cerco tra i riflessi dell'alba
di ogni giorno
nella quiete della sera
lo cerco nella dolcezza di un sorriso
del bimbo che incontro per strada
nell'entusiasmo di un giovane
che ha fretta di crescere
nella saggezza di un vecchio
che con il suo passo lento
non si cura più del tempo che passa
Lo cerco in chi è caduto
e si è rialzato
in chi non si arrende all'ingiustizia
e per amore del bene
ha sempre pagato
Ho scoperto che il motivo per credere
è nascosto tra le pieghe della vita
è un piccolo seme che germoglia
con forza inaudita
lo possiamo vedere se apriamo le mani...
Forse quello che cerco è solo coraggio
il coraggio di credere nel domani.
segnalata da neris mercoledì 17 dicembre 2014
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categoria: poesie
Scuro
Ti guardi in un arido specchio,
opaco il tuo sguardo e astratto,
cerco in te dove soffia tempesta,
di te rimane l'oscuro ritratto.
Cosa sei? Gli domando,
- Sparisci nel vento! - gli urlo.
l'ho già visto fuggire nel bosco
voltò le spalle a me sogghignando.
Il ritratto oscuro di te,
di zucchero e miele velato,
quand'esce dal tuo petto amato,
mi stringe la gola e mi spegne il fiato.
Come pallida principessa
dal volto macchiato
di imperfetti nei,
scuri stagni del tuo limpido cuore,
sabbie mobili per il mio Cavaliere,
semini insidie contro il tuo volere.
Ma cauto e fiero andante, il destriero
chiede ancora la corsa al maniero.
Fatti fummo per far parte ai giochi,
ma il tuo cuore per me è cosa seria.
Senza cercare mai alcuna gloria,
accanto a te fu la mia vittoria.
Scorgo ancor tempeste e tuoni,
ma se son tuoi per me sono doni.
Di quei nei mi sono ammutolito,
di quei nei mi sono innamorato;
di quel ritratto mi sono incupito,
di esso stesso ancor prima ho gioito.
E dallo stagno che è limpido ora
emerge una luce di un colore aurora
brilla nell'acqua e ogni riflesso dora.
E' quando il tuo vero amore emerge,
la vita in me e nello stagno risorge.
segnalata da luizao1987 martedì 14 aprile 2015
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categoria: Poesie
Ricameró
Ricameró
Ricameró
amore nel tuo cielo
affinché tu possa ammirarlo
con occhi nuovi,
lucidi
pieni di luce nella speranza,
sotterrando sotto il selciato
della triste amarezza
la delusione,
che ti ha ferito
lasciandoti sanguinare l'anima umiliata dal gelo
della sua scia
sulla tua pelle.
Ricameró amore
nelle pareti della tua anima
per regalarti
il sorriso
sulle tue labbra assetate
di quelle parole,
che scaldano il cuore
pregno di lacrime
che or sono.
Ricameró
sulle tue mani
il mio nome
affinché
tu possa ricordare
che i miei occhi
non vedono che te,
riflesso nei miei sogni!
E se fosse necessario ricameró
il mondo intero
col suo firmamento
solo per poterti
rendere felice,
solo per poterti
vedere felice!
segnalata da Laura Lapietra martedì 30 novembre 2021
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categoria: Poesie
Autentico Letterato
Autentico Letterato
Un autentico letterato,
tesse parole come pregiati fili d’oro, imprimendo il suo ingegno
sulle nivee pagine del tempo,
creando, con rinvigorente acume, trame che sfociano dalla mente, riflettendo l’essenza stessa dell’esistenza, in tutte le sue epoche, vissuta con sapidità di cuore!
Ogni frase è un soffio di vita
che accarezza l’anima,
nel brivido che avvolge e travolge. Ogni metafora è un battito universale del cuore, pregno di raffinata sensibilità, che attraversa
la fantasia nella realtà.
Ogni storia è fragranza d’emozione nei sospiri di lacrime e sorrisi,
nei quadrivi che originano
nuovi intriganti grovigli da districare.
Il suo naturale bernoccolo
è un inestimabile diadema che,
come una gemma rara,
brilla di luce propria!
Ad un autentico letterato,
alcuna importanza pone
sotto ai riflettori del giudizio altrui,
il frutto della sua passione,
spesso ruvidamente offuscato
da ispidi occhi incapaci
di vedere oltre la superficie,
incapaci di tuffarsi nella profondità delle sue percezioni!
Il suo forbito stile
è un universo inesplorato,
un cosmo di significati
che attende solo di essere scoperto!
Valorizzare uno scrittore
significa riconoscere la sacralità
del suo atto creativo e baldanzoso,
in tutte le sue sfumature,
un gesto che approda
nel coraggio che sfida il tempo
e le convenzioni,
portando armoniosamente
alla luce, dolci lodi,
ornate verità fiorite, da celebrare, cogliendo bellezze nascoste
da esaltare e sfoggiare
con blando orgoglio,
quella avvincente miscellanea
da onorare con propensione.
Laura Lapietra ©
segnalata da Laura Lapietra lunedì 18 marzo 2024
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categoria: Poesie
Melanconia Pioggia
Melanconica Pioggia
Nel giorno cupo
la pioggia forte scroscia,
tra le strade deserte
e i vetri oscuri.
Un'anima solitaria soffre,
nel suo cuore solo ombre!
Sotto il cielo grigio,
triste patema!
Gocce come lacrime
dal cielo cadono,
come pensieri affranti
che nel cuore affondano,
e il freddo umido nell'animo
si aggrovigliata nei respiri.
E l'ombra della solitudine
si espande come bomba d'acqua.
L' anima si fa lago,
ristagna il dolore,
soffre supplizio,
si arrende all'oblio!
Tra i riflessi d'argento
dell'acqua che scorre,
è la melanconia
che avvolge come un velo,
nella pioggia che ancora cade
senza un compenso.
Ma allo schiarire dei nembi,
una stella di sera brilla,
guidando il cammino
con dolcezza e scintilla,
a rischiarare speranze,
in un nuovo giorno sereno,
ove ogni palpito di vita
sia essenza d'amore
nella calda gioia di sapersi amare.
Laura Lapietra
segnalata da Laura Lapietra giovedì 16 maggio 2024
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categoria: Poesie
LEI
notti come questa quasi magica
tutto intono segue una sua metrica
lento il suo tam tam però non smette mai
notti come questa ti resettano
nel silenzio senti cosa dicono
quei pensieri che di giorno ascolti mai
credevi non ci fosse più
è invece lì nel cuore dove l'hai lasciata
lei!Se potessi torneresti indietro
tutta la tua vita fino al primo inconto
lei che non l'ha capito mai
lei che non glielo hai detto mai
e adesso pensi a lei che da quel giono non l'hai più sentita lei che se potessi le chieresti scusa
chissa se dormirà o se sta notte come te
un pò ci penserà
è il solito gioco mente ed anima ha poco
a che fare con la logica
una sa ascoltare l'altra quasi mai
i pensieri spesso ti convincono
se da sentimenti si travestono
solo in certe notti poi ti accorgi che
credevi non ci fosse più
e invece è lì nel cuore dove l'hai lasciata
se potessi torneresti indietro tutta la tua vita fino al primo incontro lei
lei che non l'ha capito mai
lei che non glielo hai detto mai
e adesso pensi a lei che da quel giorno non l'hai più sentita
lei che se potessi chiedersTi scusa a lei
lei che chissà se dormirà
o se sta notte come te
guarda le luci di città riflesse nei suoi sè
che il giorno nuovo sveglierà
lei che se potessi torneresti indietro tutta la tua vita fino al primo incontro lei
lei che non l'ha capito mai
lei che non glielo hai detto mai
e adesso pensi a lei che da quel giorno non l'hai
più sentita
lei che se potessi chiederesti scusa a lei
lei che chissà se dormirà o se sta notte come te
credeva non ci fosse più
e invece sei lì nel cuore dove l'hai lasciata tu!
segnalata da Beki lunedì 13 marzo 2006
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categoria: Poesie
Oltre il e lo spazio..
"Ho guardato oltre il tempo..
riflettendo la tua immagine
ferma,immobile..
annidata nel mio cuore..
Cerco un appiglio sicuro
troppe volte ho sbandato
troppe volte ti ho cercato
tra vicoli scuri di mille pensieri..
Mi hai usato..ferito..
scarnendo le mie ossa
ferendo le mie carni..
mi hai schiaffeggaito..deluso..ferito..
e poi gettato via
in mezzo a pezzi di ricambio..
tra sangue e fango..
confondendo la mia mente
offenedendo il mio corpo.
Stanca e senza più linfa
mi sono lasciata andare..
violentando me stessa:
Ho maledetto tutto e tutti
e sono andata via..
Giungo oltre il tempo..
oltre i confini di questo mondo
portando su di me i segni e le cicatrici
ma piano risalgo la cima
la mia meta non è lontana
non lascerò che mi prenda ancora..
non lascerò che mi spezzi la schiena.
E quando sarò sulla vetta più alta
gridando spiccherò il volo
Sarà un attimo..
Guarderò oltre il tempo e lo spazio..
e finalmente sarò Libera!!!
segnalata da halley1 venerdì 21 aprile 2006
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categoria: poesie
Il giorno che arrivò lei
Era un giorno di sole
O forse un giorno che pioveva
Quando tutto faceva rumore
E tutto taceva.
Quando la giornata
Iniziò col tramonto
E terminò con un’alba
Che accarezzò il mondo.
Persi ogni certezza
Il giorno che arrivò lei
Fu come una carezza
E come un pugno, lei
Fu la perdita dell’innocenza
E l’infanzia diventò un’altra età
Ora non potrei starne senza
E so già che lei mi accompagnerà.
Il mare rifletteva il cielo
Ed il cielo sembrava mare
Nell’azzurro di un volo
Ad occhi chiusi iniziai a volare.
Aspettai quel giorno
Che non arrivava mai
E la notte trovai un sogno
E così mi addormentai.
Persi ogni insicurezza
Il giorno che arrivò lei
Una catena che si spezza
Un fiore dalla neve, lei.
Fu la perdita dell’età
Ed entrai nel mio futuro
Ora quando guardo lei
Vedo qualcosa di sicuro.
LucaG - tratto da MyLyrics
segnalata da LucaG lunedì 26 marzo 2007
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categoria: poesie
L'ARIA BUONA
Tu che mi regali il tuo sapore
Quando mi fermo e non so dove andare
Ma come fai a sapere quello che voglio?
Ci sei sempre quando ti vengo a cercare.
Tu che mi dici resta ancora un pò
Mentre il mio viaggio deve andare avanti
Anche se non vieni sappi che ti porterò
Attraverso poesie o canti.
Sei l'aria buona
Il vento gentile
La gioia che tuona
I fiori d'aprile.
Vento su vento
Pioggia sopra il mare
Che c'è di male in fondo
A non poter cambiare?
Tu che mi hai dato il tuo stesso tetto
Per far riposare gli occhi e i piedi
Cos'ho visto con questi occhi non te l'ho detto
Se segui la luce nel mio sguardo forse lo vedi.
Ho lasciato le impronte su molti sentieri
Ho visto luoghi che tu non sai
Non ti conoscevo fino a ieri
Mentre ora vorrei non lasciarti mai.
Sei l'aria buona
La collina spogliata
La domenica che suona
La vita sognata.
Sole su sole
Cielo riflesso nel mare
Cosa c'è di male in fondo
A non voler cambiare?
LucaG - tratto da MyLyrics
segnalata da LucaG lunedì 11 giugno 2007
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categoria: poesie
Viaggio
Ho cavalcato la sera, soave,
verso un richiamo di luce
per le parole già dette
e per quelle che sono nell'aria.
E' l'aria che assorbe i colori,
io la respiro... come una brezza
in un giorno stagnante,
carezza sul collo,
gaio sollievo sulla mia pelle.
Rincorro l'arcobaleno,
sfuggente fantasma notturno,
con l'indaco intenso e sublime
che abbaglia i miei occhi rapiti.
E, ancora, l'oceano immenso
a regalarmi le onde,
acqua che vive, che pulsa,
che inonda e poi affonda...
le onde, e correnti infinite
che spingono i sogni
al di là del respiro.
Le mani che creano, tese,
morbide pieghe,
dove riporre i segreti,
velluti soavi e suadenti,
tessuti di trame sottili e possenti.
Si librano in volo le mani...
e foggiano, ancora,
impavidi gesti e densa poesia.
Raccolgo opaline conchiglie
con l'eco dei grandi misteri,
suoni incantati, note vibranti,
e collane di gemme pregiate
...forti riflessi dai vivi colori.
Mi perdo e mi trovo,
al di là dei vasti confini,
oltre ogni stagione,
ogni giorno qualunque,
e cerco le orme leggere,
i segni lasciati al suo passo
da splendida e indomita fiera.
segnalata da RitaS domenica 27 dicembre 2009
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categoria: poesie
Dieci Giorni
Dieci Giorni
Son passati dieci giorni
Ancora stanotte
Hai interrotto I miei sogni
Ma e possible?
Non mi puoi lasciare in pace?
Avevi detto addio
Non volevi piu vedermi
Invece io
Ti vedo dapertutto
Lasciami in pace
Son dieci giorni
Che non riesco piu a dormire
Una bottiglia dopo l’altra
Cercando di dimenticarti
E, niente da fare
Solo il ricordo di te
Mi rende ubriaco
Son dieci giorni
Che non mi faccio la barba
Non posso avvicinarmi allo specchio
Senza vedere il tuo riflesso
La memoria di quelle mattine assieme
Noi due nel bagnetto
Gia troppo piccolo
Scherzando, ridendo, cantando
Perche non mi lasci in pace?
Avevi detto addio
Che era meglio cosi
Ma meglio per chi?
Per te? E poi, perche?
Son passati dieci giorni
Il letto ancora vuoto
Pieno di sogni bruciati
Le foto dei giorni felici
Sparse sul letto
Che ancora ora
Porta il tuo profumo
Non c’e la faccio piu
Voglio dormire
Forse per sempre
Cosi anch’io
Potro dirti
Addio
Fab Ricciardi - tratto da Divorzio
segnalata da Fab mercoledì 28 gennaio 2009
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categoria: Poesie
Luce
La luce è chiara come l'acqua
è un bagliore, un barlume, un brillìo,
un chiaro chiarore,
un colore,
un esempio,
un faro.
La fede della luce dona gloria e grandezza:
è grazie e guida.
Un idolo che regala
illuminazione.
Insegnamento traggo dalla luce.
E' una lampada, un lampione.
In un lampo intravedo un luccichio di lucentezza.
Il mio lume e la mia lucerna,
con luminosità mi riportano alla sua nascita
primordiale.
La luce è l'orma del
Paradiso.
Luce è potenza, prospettiva.
Un dolce ricordo
mi riaffiora alla mente
con un barlume di luce:
un riflesso fantasioso.
E' il mio riverbero della sera.
Una scintilla, un melodioso scintillìo.
Il sole incantato
dal cui spirito
infonde
splendore,
unica, misteriosa
traccia
di vita.
Carmen - tratto da realizzata da me
segnalata da Carmen12 lunedì 7 aprile 2008
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categoria: Poesie
cos'è
Poesia
Cos’è
Cos’è che mi da i brividi e mi fa assalire dall’ansia
Che mi fa tremare nel buio della solitudine
Che sconvolge i miei pensieri facendomi sentire un folle
La vita sembra dover dipendere da cio che fai
La mia vita si accende solo se ci sei
Cos’è che mi rende schiavo di un desiderio costante
Che mi fa emozionare solo se mi sfiori
Cosa cavolo è questa assurda voglia di te
Ma perché? Chi sei per avere questo forte potere su di me?
Ho paura,ormai sorrido solo quando mi vuoi
Ormai vivo solo in relazione a te
No! Cos’è questa pazzia che uccide
Non è colpa tua eppure sto impazzendo
Non è colpa tua ma per te sto morendo
Cos’è che è successo davvero
Riflesso nello specchio vedo la totale assurdità
Mi chiedo sempre e solo cos’è
Se è l’amore è un amore assassino
Perché proprio a me?
Questo nel libro del destino c’è scritto cos’è?
Dio quanto ti amo ma perché?
È questo l’amore? Non proprio a me
Ma ti voglio anche quando mi fai sanguinare
Ti cerco anche quando dovrei odiarti ma cos’è?
Io non posso amarti non potrò farlo mai
Tutto è contro questo amore non potrà mai avere storia
Eppure lo so,ne sono consapevole e allora cos’è
Che mi fa pensare sempre e solo a te
Non mi importa della follia,della gente,del delirio totale dei sensi
Non mi importa,ti voglio,voglio te
Ne sono sempre più certo dannazione perché?
Dovevo innamorarmi proprio di te
Disegnato su un muro potrei cancellarti
Ma vivi nel mio cuore come posso scacciarti?
Ho una maledetta voglia di te
Che neanche saperti crudele mi allontana da te
Neanche sapere che sei il mio carnefice,il mio tormento,
la mia distruzione è in mano a te e fino alla morte mi chiederò cos’è.
caiazzo genny
genny caiazzo - tratto da un amore assurdo
segnalata da genny caiazzo lunedì 8 ottobre 2012
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categoria: Poesie
Cantico d'amore
Quando t'incontrai...fosti come il sole che sorse all'orizzonte!
La luce mi avvolse e inabissai in quell'oceano di chiarore,
tra quei flutti profumati capii l'essenza della mia vita. Così debole, così fragile.
Dove l'aquila forma il suo nido, il capriolo salta su rupi e precipizi,
nel ripido burrone solcato da un torrente spumoso
che scende leggero tra i sassi.
Il volto accarezzato dall'aria frizzante in quel dì così terso,
scosse l'animo da indistinta commozioni, profonde,durature,
aiutando il lume e la ragione nel distinguere il bene dal male.
Fosti come un vulcano in eruzione la lava mi raggiunse e fu salutare,
mi sfiorò il respiro e capii il significato di cibo e bevanda.
Un vago spavento trasparì in quella gioia.
Come un onda improvvisa del mare in burrasca
che coglie di sorpresa, mi trascinò con la sua forza
nel turbinio, rombando e spumeggiando verso riva.
Il canto dell'allodola salutò il nuovo giorno
mentre la luccicante brina scivolò lentamente,
come un vezzo, per strappare baci e carezze.
Un vento impetuoso scosse i rami delle quercie secolari e i faggi
gli occhi tuoi mi coprirono con la sua dorata e trasparente luce,
tra il mormorio del torrente nascosto nell'umbratile bosco romito.
Con sguardi d'amore e cantici di gioiarispecchiavi l'infinito firmamento.
Una grande e malinconica solitudine mi assalì, sforzò l'anima mia immergendola nella tua,
rivelò misteri e l'aprì ad aspirazioni sante.
Nel silenzio della notte ti chiamavo, rispondevi colmando il mio cuore di te.
Discreto e silenzioso, mi raccogliesti dal nulla.
E le gioie della creazione si riflessero come in una sorgente.
Il dolce tocco di una campana pareva scendere dall'alto, come un celeste prodigio abbracciò cielo e terra.
Mentre nell'empireo con festa solenne, gli angeli con tranquilla ebbrezza, contemplavano
l'ente supremo, che alitava su di loro la sua splendente intelligenza.
Quando tutto pare grave e misterioso è tenero osservare la neve che cade a larghe falde,
fiocchi candidi e puri, coprono ogni cosa, nascondendo i peccati di tutti.
Non senti più opprimere il cuore da una mano di ghiaccio.
Mio soccorso, mio rifugio, fascino dolce, penetrante, sfibrante,
più dell'incanto di un tramonto d'autunno, virtù eletta dello spirito,
immacolato velo che avvlge il creato: Jesus.
segnalata da Daniela cesta venerdì 28 ottobre 2011
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categoria: Poesie
Notte
In scuro abito,
di brillanti adornata,
di tutti
riempi
particolari istanti.
A chi l'amor regali,
ad altri violenza,
fai,
con sogni e incubi
omertosa spesso
sei,
testimone di
crimini e delitti.
Bellissima misteriosa,
amante intrigante,
d'esseri notturni,
figli tuoi proteggi
rubandoli ai raggi del sole,
d'ordinata vita
quotidiana.
Regista sei,
di raggi riflessi,
di sorella luna,
ne colori il mare,
a volte argentate,
altre dorate,
ad amori
ne fai contorno.
Molti ti temono,
altri d'adorano,
tutti t'aspettano,
in riva al mare
sulla sabbia,
per amare.
__________________
Antonio de Lieto Vollaro - tratto da 3 raccolta di poesie
segnalata da wolf23 lunedì 21 marzo 2011
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categoria: Poesie
IL NOSTRO MARE
C’era il bisogno di andare
C’era la voglia di fare tutto ciò che non puoi immaginare
Mentre sei a Milano nel traffico ad imprecare
Mentre vai a lavorare.
C’era la voglia d’amore
Che timido entra come un raggio di sole
E si appoggia sulle labbra per dare quel sapore
Che scivola nel cuore e fa sparire ogni dolore.
Che cosa hai fatto? Sarai stata buona
Di corsa a pregare mentre la campana suona
C’è un Dio che non ti abbandona, ma anzi perdona
E ci regala questa “avventurona”
E questa volta sta dalla parte di questa splendida persona…
Questa ragazza che tiene l’amore negli occhi
Stella cadente di mille notti, brivido quando mi tocchi
Non credere in noi due sarebbe da sciocchi.
Devo tessere il mio benessere per essere
Come voglio io
Ma quando il tuo amore mi elesse re
E tu entrasti come un calesse nel cuore mio.
Ora non sono più ferito, sono guarito
Sul mio trono sono salito.
Guardo la stella che mi indichi col dito
E sa farsi riconoscere in un cielo infinito.
Camminavamo in riva al mare
E i tuoi capelli si muovevano al vento
Io cercavo di ricordare
Un altro momento in cui ero così contento
Ma non lo sono riuscito a trovare
Per questo cerco di essere attento
A non perdermi nemmeno un minuto di noi
Ma vedrai, se sarai nei guai con me ne uscirai
E ti accompagnerò da qui in poi.
E al ritorno lungo la riviera, quella magica atmosfera
Creata da noi due e da quel sogno che si avvera
Sullo sfondo, un altro mondo, una città che non sembrava vera
Poi io e te mano nella mano andavamo incontro alla sera.
Questa piccola gita, che mi ha segnato la vita
La porterò sempre dentro di me
Sarà l’immagine più colorita
Dai baci con le dita, allo stare abbracciato a te.
Ti porterò dentro ai miei occhi
Come quell’immagine riflessa nel canale
E quando sentirò male, penserò a questa vacanza speciale
E al nostro amore grande e immenso come quel mare.
…Il nostro mare
LucaG - tratto da MyLyrics
segnalata da LucaG venerdì 4 giugno 2010
voti: 4; popolarità: 0; 2 commenti
categoria: Poesie
Le mie solite follìe
Suona la sveglia,
sono le sette,devo alzarmi.
Il mio viso riflesso nello specchio parla chiaro,
le decine di schottini della notte precedente,
utili a svarionare la mente dai soliti pensieri,
me l' hanno appesantita.
Passare la giornata con
l'immagine della realtà distorta
mi aiuta ad affrontare con la giusta faccia
ciò che mi si presenta inaspettatamente.
Giorno dopo giorno sempre così,
ormai è abitudine e di questa morirò,
mi sento meglio quando il mio morale è alto
allora affronto con serietà tutto quello che mi capita.
Lo so,parte di me è anestetizzata,
con l'alcool nelle vene funzionano pochi neuroni
ma per fortuna che non me ne accorgo!!
Staréi male se lo sapessi.
Mi compiaccio con me stesso,
nonostante tutto vivo come tutti
e più di altri ho voglia di realizzare i sogni
di fare nuove esperienze,di viaggiare eroico per il mondo!
E spesso mi vedo da solo,io ,la terra e la mia moto
con una bionda fra le mani,la mia birra,
la mia goccia di alcool che alimenta la follìa .
Oh dolci creature
che nei miei occhi illuminate gli istinti
davanti a voi avete un pazzo dall'animo zingaro
unitevi a me ed ogni giorno diventa fantasìa
che si proietterà verso un futuro,ed il sorriso farà spuntare il sole.
Ah,il sorriso che gran cosa!
Sorridi che il mondo ti sorride!
Regala un po' di felicità agli altri con un sorriso!
Allora sorriderò fino alla morte
e nemmeno difronte a lei mi abbasserò
triste ed impaurito
affinchè capisca che
la mia serenità mi ha ripulito l'anima e la coscienza,
è bastato un semplice sorriso.
Ma il mio è pura follìa,è l'incomprensione
della vita che non vedo
perchè mi alzo la mattina al suonar della sveglia,
mi guardo allo specchio e rivedo le decine di shottini,
..................
!!!!DRIIIIIIN!!!!!
segnalata da Daniele sabato 5 gennaio 2008
voti: 2; popolarità: 1; 0 commenti
categoria: poesie
se il mio cuore potesse parlare
Se il mio cuore potesse parlare,
quante cose avrebbe da dire,
ti narrerebbe di passioni profonde, sentimenti sinceri,
perché tu lo sai, egli non sa cosa vuol dire mentire,
non conosce ragione,
non cerca ricchezza,
a lui basta anche solo una languida carezza.
Quello per cui vive, batte e combatte,
è qualcosa che va ben oltre ogni illusione.
Quello che lui cerca e ricerca con forza incessante,
è un sentimento vero, profondo, vibrante,
per cui ogni cosa è disposto a sacrificare,
per quell'irruenta, incontenibile, voglia d'amare.
Voglia d'amare e di essere amato,
ma quante volte è stato ingannato,
deriso, usato, umiliato,
quanto dolore, furore ha provato,
quante volte è stato spezzato,
molte volte l'ho sentito ferito,
ma non l'ho mai visto sconfitto.
In lui non c'è posto per il disprezzo,
non serba rancore, non brama vendetta,
anche se a volte ciò che gli resta è soltanto tanta amarezza.
Tutto questo però non l'ha cambiato, non l'ha inaridito,
è sempre rimasto lo stesso,
anzi ogni volta il suo pulsare si è fatto più intenso,
ed io ho continuato a sentirlo, a seguirlo,
perché è dal mio piccolo cuore che scaturisce ogni mio sentimento,
senza di esso non esiste emozione.
In ogni cosa che penso, che dico o che faccio,
in ogni mio singolo gesto, c'è sempre del mio cuore il riflesso.
Ah, se lo lasciassi fare, ogni cosa lui saprebbe trasformare,
ed ogni mio sogno diverrebbe realtà,
e la realtà un sogno bellissimo da cui nessuno mi potrebbe svegliare.
Ah, se il mio cuore potesse parlare,
le corde melodiose dei tuoi sentimenti saprebbe far risuonare.
Se potessi farti sentire il suono della sua voce che ti sfiora la pelle,
che ti sussurra dolci parole,
come solo lui sa fare, che lui solo può usare.
Quel suo dolce bisbiglio,
come il tenero canto d'un'usignolo al risveglio del giorno
desterebbe il tuo cuore assopito,
ed il loro battito diverrebbe uno solo,
sommesso, profondo,
eppur così forte da far sembrare silenzio tutto ciò che sta intorno.
Così potente da far zittire di colpo,
tutto l'odio, l'invidia, l'arroganza del mondo.
Così penetrante da far risaltare ogni particolare,
tanto che basta un sorriso, uno sguardo per farti sognare.
Ah, se il mio cuore potesse parlare...
segnalata da Renato Volti lunedì 10 agosto 2009
voti: 5; popolarità: 0; 1 commenti
categoria: poesie
Dylan e Springsteen
Se non sai che direzione la tua vita prenderà
Perlomeno adesso sai chi ti accompagnerà.
Non ho granchè tra le mani
Il presente sembra deserto
Posso immaginare il domani
Mentre il passato è certo.
Ma non tornerà.
Ti capisco se i tuoi ideali
Li ritrovi nel testo di una canzone
Mi ricordo quando canticchiavi
E ti leggevo sul viso l’emozione.
E ora asciugo le gocce
Dei tuoi occhi tristi.
In questo dannato mondo
Solo tu resisti.
Tra le stelle della notte
Solo tu resisti
Sei come una canzone
Di Dylan e Springsteen.
Seduta su quel tram
Dalla musica ti lasci cullare
So che le parole di quelle canzoni
Ti lasciano immaginare
Posti lontani e impossibili
Ma che esistono da qualche parte
Per noi cuori vulnerabili
Non ci servono valige, tutti i giorni si parte.
Sei come quel riflesso
Nei tuoi occhi tristi
Sei come una canzone
Di Dylan e Springsteen.
In quel concerto rock
Dove ci siamo visti
Sei come una canzone
Di Dylan e Springsteen.
Baby I was born to run
Just like a rolling stone
don't wanna spend my life
All alone.
Piovono dal cielo
Migliaia di occhi tristi
Sei come una canzone
Di Dylan e Springsteen.
Ti tornerà il sorriso
Perché tu resisti
Sei come una canzone
Di Dylan e Springsteen.
LucaG - tratto da MyLirics
segnalata da LucaG mercoledì 31 gennaio 2007
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categoria: Poesie
BOSNIA '95
Mi ritrovo così, ora,
solo con me stesso...
a pensare che tutto
perde significato,
come uno stereotipato
abbraccio con la morte
e la delusione:
gotico e grottesco,
nello stile dei tempi.
Un suicidio voluto,
generazionale,
pieno di rabbia
esistenziale,
da chi la fine
l'ha cercata
inconsapevolmente,
dopo l'ultima sfuriata
del caporale di giornata.
L'umanità va raminga
per le strade insanguinate
dall'ultimo eccidio
d'innocenti, ad opera
della solita Mano
Militare armata
dal Capitale,
che sputa sull'uomo
e poi su se stesso...
come in un gioco
crudele e riflesso,
misterioso complesso
di Autodistruzione
dalla notte dei tempi.
Chissà cosa troveranno
i figli dei figli...
Se i sensi di colpa
o la vigilanza razionale.
La Poesia
o la Noia minimale.
Se un Nuovo Verbo
saprà diffondere
il sereno compianto,
la giustizia e l'amore.
O la speranza
dovrà naufragare
sulle rovine d'un tempio,
unico testimone
della sorpassata
libertà dell'uomo.
segnalata da FernyMax martedì 11 marzo 2003
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