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categoria: Poesie

Quando fra l'altre donne ad ora ad ora

Quando fra l'altre donne ad ora ad ora
Amor vien nel bel viso di costei,
quanto ciascuna è men bella di lei
tanto cresce 'l desio che m'innamora.
I' benedico il loco e 'l tempo e l'ora
che sì alto miraron gli occhi mei,
e dico: - Anima, assai ringraziar dêi,
che fosti a tanto onor degnata allora:
da lei ti vèn l'amoroso pensero,
che, mentre 'l segui, al sommo ben t'invia,
poco prezando quel ch'ogni uom desia;
da lei vien l'animosa leggiadria
ch'al ciel ti scorge per destro sentero;
sì ch'i' vo già de la speranza altèro

Francesco Petrarca

stelline voti: 17; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Passando con pensir per un boschetto


Passando con pensir per un boschetto,
donne per quello givan fior cogliendo,
"To' quel, to' quel" dicendo.
"Eccolo, eccolo!".
"Che e', che e'?".
"E' fior alliso".
"Và là per le viole".
"Ome', che 'l prun mi punge!".
"Quell'altra me' v'agiunge".
"Uh! uh! o che è quel che salta?".
"E' un grillo".
"Venite qua, correte:
raperonzoli cogliete".
"E' non son essi".
"Si, sono".
"Colei,
o colei,
vie' qua,
vie' qua
pe' funghi".
"Costa',
costa',
pel sermolino".
"No' staren troppo,
che' 'l tempo si turba".
"E' balena".
"E' truona".
"E vespero già suona".
"Non è egli ancor nona!".
"Odi, odi,
e' l'usignol che canta:
più bel v'e',
più bel v'e'".
"I' sento... e non so che".
"Ove?".
"Dove?".
"In quel cespuglio".
To'cca, picchia, rito'cca,
mentre che 'l busso cresce,
ed una serpe n'esce.
"Ome' lassa!".
"Ome' trista!".
"Ome'!".
Fugendo tutte di paura piene,
una gran piova viene.
Qual sdrucciola,
qual cade,
qual si punge lo pede.
A terra van ghirlande;
tal ciò ch'ha colto lascia, e tal percuote;
tiensi beata chi più correr puote.

Si fiso stetti il di che lor mirai,
ch'io non m'avidi, e tutto mi bagnai.

Franco Sacchetti

stelline voti: 16; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Fumatori di carta


Mi ha condotto a sentir la sua banda. Si siede in un angolo
e imbocca il clarino. Comincia un baccano d'inferno.
Fuori, un vento furioso e gli schiaffi, tra i lampi,
della pioggia fan si che la luce vien tolta,
ogni cinque minuti. Nel buio, le facce
danno dentro stravolte, a suonare a memoria
un ballabile. Energico, il povero amico
tiene tutti, dal fondo. E il clarino si torce,
rompe il chiasso sonoro, s'inoltra, si sfoga
come un'anima sola, in un secco silenzio.

Questi poveri ottoni son troppo sovente ammaccati:
contadine le mani che stringono i tasti,
e le fronti, caparbie, che guardano appena da terra.
Miserabile sangue fiaccato, estenuato
dalle troppe fatiche, si sente muggire
nelle note e l'amico li guida a fatica,
lui che ha mani indurite a picchiare una mazza,
a menare una pialla, a strapparsi la vita.

Li ebbe un tempo i compagni e non ha che trent'anni.
Fu di quelli di dopo la guerra, cresciuti alla fame.
Venne anch'egli a Torino, cercando una vita,
e trovò le ingiustizie. Imparò a lavorare
nelle fabbriche senza un sorriso. Imparò a misurare
sulla propria fatica la fame degli altri,
e trovò dappertutto ingiustizie. Tentò darsi pace
camminando, assonnato, le vie interminabili
nella notte, ma vide soltanto a migliaia i lampioni
lucidissimi, su iniquità: donne rauche, ubriachi,
traballanti fantocci sperduti. Era giunto a Torino
un inverno, tra lampi di fabbriche e scone di fumo;
e sapeva cos'era lavoro. Accettava il lavoro
come un duro destino dell'uomo. Ma tutti gli uomini
lo accertassero e al mondo ci fosse giustizia.
Ma si fece i compagni. Soffriva le lunghe parole
e dovette ascoltarne, aspettando la fine.
Se li fece i compagni. Ogni casa ne aveva famiglie.
La città ne era tutta accerchiata. E la faccia del mondo
ne era tutta coperta. Sentivano in sè
tanta disperazione da vincere il mondo.

Suona secco stasera, malgrado la banda
che ha istruito a uno a uno. Non bada al frastuono
della pioggia e alla luce. La faccia severa
fissa attenta un dolore, mordendo il clarino.
Gli ho veduto questi occhi una sera, che soli,
col fratello, più triste di lui di dieci anni,
vegliavamo a una luce mancante. Ii fratello studiava
su un inutile tornio costruito da lui.
E il mio povero amico accusava il destino
che li tiene inchiodati alla pialla e alla mazza
a nutrire due vecchi, non chiesti.

D'un tratto gridò
che non era il destino se il mondo soffriva,
se la luce del sole strappava bestemmie:
era l'uomo, colpevole. Almeno potercene andare,
far la libera fame, rispondere no
a una vita che adopera amore e pietà,
la famiglia, il pezzetto di terra, a legarci le mani.

Cesare Pavese

stelline voti: 32; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: Poesie

La pioggia nel pineto

Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove sui mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
sui ginestri folti
di coccole aulenti,
piove sui nostri volti
silvani,
piove sulle nostre mani
ignude,
sui nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
l'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione
Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitio che dura
e varia nell'aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancora, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come un foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.
Ascolta, ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancora trema, si spegne,
risorge, treme, si spegne.
Non s'ode voce del mare.
Or s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta; ma la figlia
del limo lontane,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.
Piove su le tue ciglia nere
sì che par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le palpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alveoli
son come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i malleoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri volti
silvani,
piove sulle nostre mani
ignude,
sui nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione

Gabriele D'Annunzio

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categoria: Poesie

Crescere

Crescere e ingnorare
crescere e sognare
continuare a crescere
e giocare
crescere ad occhi chiusi
crescere e urlare
crescere e scappare
crescere e maturare
crescere e gioire
crescere si crescere
per poi ... morire.

mary pres

segnalata da maria prestipino lunedì 7 giugno 2004

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categoria: poesie

NON VOGLIO CRESCERE PIUì

Quante domande ti facevi quando guardavi tutto dal basso
E le risposte che ti davano non eran le stesse che ti danno adesso
Quante cose sapevi di quel mondo in cui vivi
Ora ne sai un po troppe e infatti sei qui che scrivi
Quante volte giocavi al soldato prima di capire che c'è chi ci gioca davvero
Che se il tuo cielo è limpido e sereno da qualche parte tuona ed è nero
Sembravi un'altra persona ma la pelle è sempre quella
Credi ancora di poter afferrare con un dito una stella?

Bambino mio rimani sempre tu
Ed io non voglio crescere più
Guarda lo specchio sei sempre tu
Ma non voglio crescere più

Ti ricordi quando mamma ti prendeva in braccio e ti teneva la
Ora tutto questa chissà quando riaccadrà
Quando dormivi con una favola e sembrava tutto vero
Ma adesso quando parli capisci di essere un uomo per davvero
La notte di natale aspettavi in cielo quella scia
Bastava così poco per far sembrare tutto una magia
Adesso i regali sei tu che li devi fare
Ma ad ogni modo per niente al mondo vorresti scappare

Bambino mio rimani sempre tu
Ed io non voglio crescere più
Adesso sei tu che guardi all'ingiù
Ma non voglio crescere più

Il treno è partito e non sai la destinazione
Con gli anni avrai più chiara la direzione
Tu ci sei sempre dentro di me sempre più in fondo
Chissà se un giorno ti rivedrò in questo dannato mondo

Bambino mio ti sento sempre di più
Non voglio crescere più
Tra le tante immagini che avrò ci sarai solo tu
Perché non voglio crescere più

LucaG - tratto da MyLyrics

segnalata da LucaG lunedì 29 ottobre 2007

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categoria: Poesie

Crescere

Ogni individuo cerca delle relazioni
amore, amicizia, semplici conoscenze...
E trova sorrisi, baci e delusioni.
Sono queste le cose che ti fanno crescere.
Sono cose che realmente non cerchi,
sono i spetri dell'anima.
Qualcosa che ti sfiora,
qualcosa che ti afferra, qualcosa che ti prende e non ti molla più.
Lavora dentro di te... ti lacera le carni...
cerca di ucciderti
non gli basta farti del male.
Poi ti rendi conto che
non si finisce mai di crescere...
e non si finisce mai di essere bambini....!

Alessio Calzino - tratto da Pensieri- Frasi- Parole.!

segnalata da Alessio Calzino martedì 7 febbraio 2012

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categoria: poesie

io sono cresciuta

io sono cresciuta
tra gli animali,
oche, galline, galli di pollaio,
gatti di casa,
somari con sguardi dolci,
conigli ruminanti,
e io parlavo con loro
seguivo le oche
correvo dietro alle galline,
cani e gatti seguivano me,
insieme raggiungevamo i boschi,
insieme entravamo nel ruscello,
noi giocavamo con l'acqua e fango
io perdevo le scarpe,
tornavo a casa, sporca
bagnata,
seguita da
cane
gatto
galline
anatre...
loro amavano me

daniela cesta

segnalata da Daniela cesta sabato 13 ottobre 2012

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categoria: Poesie

come baci

Un lento crescendo. Dei baci brevi che lentamente diventano lunghi e appassionati rivelano una persona sensuale ma cauta. Non volete far trasparire sentimenti che possono essere sopravvalutati.

flo95 - tratto da floriana lombardo

segnalata da flo95 lunedì 25 marzo 2013

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categoria: Poesie

Sabbia travestita da cemento

A volte ,ci si sente come intrappolati in una vita che non ci appartiene e purtroppo ,l’unica cosa che ci resta da fare è combattere i demoni interiori ,cercando poi ,nella continua lotta ,di dare un senso a tutto il percorso... Ho cercato e ricercato semi di speranza, ciò che ancora mi lega a questa vita è la parte migliore di me che cresce felice regalandomi un senso di appartenenza. Guardo nei suoi occhi,occhioni grandi e vedo una luce forte, e allora lotto, continuo a lottare cercando poi di sostenermi ... sono sabbia travestita da cemento!

Daniela 83

segnalata da Daniela venerdì 19 luglio 2019

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categoria: Poesie

ed è stato dal tuo errore che ho imparato a accettare la vita così come viene, a trovare in ogni cosa brutta una cosa bella, ho capito che nella vita devi sempre andare avanti facendo tesoro di ciò che hai passato, ho capito anche che per vincere devi perdere e che per crescere devi soffrire. E con tutto quello che faccio dalla vita non mi aspetto altro che la felicità!

sweetpower

segnalata da sweetpower sabato 3 maggio 2008

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categoria: Poesie

...vorrei cadere in un sonno vellutato e piacevole senza pericoli e senza emozioni,starci e viverci dentro crescendo con lui fino a comprendere...l'incomprensibile e poi solo in quel momento essere svegliata con un bacio ma anche solo con una carezza da chi mi merita realmente...

framora

segnalata da framora venerdì 17 ottobre 2008

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categoria: Poesie

La mia storia..

E' iniziato tutto come un gioko..tra sguardi,sorrisi,e poi il primo bacio..dopo tnt tempo mi kiese di stare cn lui io ci stetti ma sl xgioko!lui capì ciò e mi mollò,poi crescendo mi resi conto di aver sbagliato e lo richiamai,lui mi perdonò e così ho cominciato ad amarlo e conosacerlo meglio adesso tutta la sua vita fà parte di me e spero xsempre...Ti amo!

segnalata da Biondina.. domenica 24 ottobre 2004

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categoria: Poesie

amare

L'amore è un sentimento, che ti prende quando sei innamorata, non viene dal nulla ma dal profondo del cuore, l'amore è come un giornata solare d'inverno, come il crescere di un fiore in una distesa di erbacce, amare... Nopn possiamo darle una definizione precisa, perchè quando arriva ti prende con tutta te stessa... amare è bello... ma amarsi lo è ancora di più...

IO - tratto da le mie poesie

segnalata da Serenina giovedì 31 agosto 2006

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categoria: poesie

disperate Housewives

Tutti noi speriamo che ci accada qualcosa, che sia il fremito di un amore, la gioia di crescere una famiglia o l'angoscia di una grande perdita. Tutti noi speriamo di provare qualcosa che dia significato alle nostre vite.

segnalata da bloom lunedì 30 aprile 2007

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categoria: Poesie

Tristezza

Speri che l´alba ti svegli con dolcezza, che il tramonto abbi portato via quei brutti ricordi e momenti.

Giá speri......ma poi ti rendi conto che non é cambiato nulla,le delusioni aumentano sempre di piú,
allora pensi di immpazzire.
Ricordi il tempo passato il quale ti hanno rubato...con dirti devi crescere non sei piú una bambina!!! e con le lacrime agli occhi ti chiedi ma quando lo sono stata????
Ti mancano delle carezze di una madre e di un padre i quali ti ritengono cresciuta......i quali ti ritengono forte.....i quali non riescono a capire che é propio questo che ti é sempre mancato!!!!

Questa é la tristezza che oggi regna nel mio cuore.

Viola

segnalata da Viola sabato 10 aprile 2004

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categoria: poesie

l'amore infinito

E mentre guardo per ore ed ore in un punto fisso de cielo,restando assente a tutto cio' che mi circonda , mi accorgo che la notte è ormai calata.....all'improvviso un iperbole di stelle mi illumina il viso.....in quel momento mi ritorni in mente,vorrei cancellare cio' che ci ha condotto alla crisi piu' totale per rivivere al meglio la nostra storia d'amore , ma adesso è impossibile ricominciare....adesso mi ritrovo ad amare un altro,sono cresciuta sai??? ma ripenso continuamente a quell'amore che tanto mi ha fatto sognare ,quell'amore forte che solo per te ho provato , le mie prime esperienze di vita , i miei primi viaggi , la mia passione per il cinema , per la musica, tanti bei momenti che per colpa della troppa gelosia e dei maledetti eventi sono andati persi come il nostro amore...adesso tu mi ami in silenzio perchè rispetti la mia nuova storia ,ma i tuoi occhi mi dicono cio' che tu pensi e senti,...io? non ti dimentichero' mai,sei stato grande,grande,grande....come l'amore che ci leghera' per sempre. Ti auguro di realizzare tutto cio' che un tempo abbiamo tanto sognato per noi ,sii felice, e ricorda sempre che una parte del mio cuore sara' tua per sempre...

daniela 83 - tratto da "la mia vita"

segnalata da daniela 83 sabato 26 gennaio 2008

stelline voti: 6; popolarità: 1; 1 commenti

categoria: Poesie

La guerra

Lungo le rive
del fiume del pianto
cresce una pianta,
che non fa più
crescere i suoi fiori;
ne rimane uno solo,appasito,
ormai ferito
e nessuno lo potrà più guarire
dal grande dolore,
quel dolore
dipinto di rosso.

Io all'età di 11 anni

segnalata da Joey mercoledì 21 settembre 2005

stelline voti: 5; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

Consumate praterie già sanno il loro destino.Lasciate al sole non piu fiori cresceranno.
Come un mare di deserto abbandonate all' aridità

IO

segnalata da Reloaded1983 venerdì 5 settembre 2008

stelline voti: 11; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

il pallido divenire

Sospirando nel buio di un androne,ti stringevi a me, con lo sbatter delle palpebre e il brusìo frenetico di fronde al vento mi sentivo
insignificante,le petunie mi fecero capir la veemenza del tempo,e in un crescendo di dolore mi rassegnai al pallido divenire.

Robèrt Lavoisière

segnalata da mino martedì 21 dicembre 2010


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