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Sono presenti 21 poesie. Pagina 1 di 2: dalla 1a posizione alla 20a.
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categoria: Poesie
Avarizia
Ho conosciuto un vecchio
ricco, ma avaro: avaro a un pun to tale
che guarda i soldi nello specchio
per veder raddoppiato il capitale.
Allora dice: Quelli li do via
perché ci faccio la beneficenza;
ma questi me li tengo per prudenza...
E li ripone nella scrivania.
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categoria: poesie
QUATTRO SOLDI
Un soldo per i tuoi pensieri
fai sventolare le loro ali
fà che superino quei cieli neri
e che possano esprimere ciò che vali.
un soldo per la tua dolcezza
fà che sia sempre la tua arma migliore
e che con una sola tua carezza
tu possa far venire quel brivido al cuore.
un soldo per la tua libertà
non dire mai a nessuno sissignore
vedrai la gente ti rispetterà
se saprai far valere le tue parole.
un soldo per il tuo amore
mettilo sempre prima di ogni cosa
sappi creare gioia e stupore
a quel miracolo che sulla tua vita si posa.
quattro soldi
e sei a posto per una vita
con questi quattro soldi
puoi guarire ogni ferita.
porta in giro questi quattro soldi
e spendili come si deve
un solo goccio di questi quattro soldi
può guarire ogni sete.
LucaG - tratto da MyLyrics
segnalata da LucaG giovedì 22 maggio 2008
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categoria: Poesie
IL PASSAR DEL TEMPO SOTTO I NOSTRI TACCHI
Case e famiglie dunque vanno insieme in malora, e insieme si perdono parole e pietre, vaghezze d’abiti e brillare di cieli. Nessuno lo so potrà ridarmi se non forse nel sonno l’ombra di un volo di nuvole su un balcone che non c’è più; e la quieta rissa di voci che sentivo giungermene nelle sere d’estate s’è ammutolita per sempre. Troppi piedi sono passati sulle basole di piazza dell’Immacolata, livellando le fosse con cui giocai or sono mill’anni, quando esistevano le monete da un soldo, da due soldi. Devo confessarlo? Mi capita, nei freschi quartieri che ignoro, di dover chiedere la strada ai passanti. Forestiero nella mia patria, non c’è passeggiata negli asfalti di periferia che non affondi lunghi coltelli nel mio fianco. Allora mi dico che ho avuto in sorte un cuore difficile, incapace di crescere. E sarà per un difetto vergognoso dei nervi, ma io non saprò mai abituarmi al mutare delle cose e le subirò sempre come una sopercheria di un potente. E mi sentirò sempre tradito tutte le volte che, invocata per nome, finge di non udirmi, o mi guarda senza capire, la mia stupida Itaca da cui non son partito.
segnalata da angelsy sabato 2 febbraio 2008
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categoria: Poesie
Lavora come se non avessi bisogno dei soldi
ama come se nessuno ti avesse mai fatto soffrire
balla come se nessuno ti stesse guardando
canta come se nessuno ti stesse sentendo.
segnalata da °°Shooting.Star°° martedì 19 febbraio 2008
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categoria: Poesie
25 – LU TRATTORE
Quann’assero li tratturi,
li cafoni cchiù siuri,
pe’ la fatica sparagnà,
se l’aviano accattà.
Ma a li viecchi nun piacìa,
abbituati cu’ li vuoi,
ma a li figghi e li niputi,
lu trattori era piaciuti.
Nonnu Peppo, viecchio assaje,
c’avìa vennuto ‘nu pudero,
a la fera re lu toro,
s’accattao nu’ trattore.
Lu rialava a lu nipote,
ca senza legge o scrive,
l’avviao pe’ la via,
pe’ la scesa re la cullina.
Scacatiaro le jaddine,
quanno verero lu trattore,
ca’ fujenno a cienti all’ora,
futtette all’aria lu vuaddinaro..
Lu vicchiarieddo scunsulato
“Oje è ‘na mala jurnata!!!
La somma spesa è stata tanda,
ma forse era meglio ca’ ristava
rind’à la mmutanda!!!”
Catello Nastro
TRADUZIONE
Negli anni ’30 furono inventati i trattori, macchine agricole che potevano fare il lavoro di oltre cento braccianti. Nonnu Peppo, avendo venduto da tempo un podere, aveva dei soldi da investire e così pensò di acquistare un trattore per il nipote. Questi senza alcuna pratica, mette in moto ed investe il pollaio facendo strage di galline e buttando all’aria tutto il pollaio. Allora il nonno pensa che forse quei soldi era meglio che restavano nelle mutande. Era usanza, fino ad alcuni decenni fa, farsi cucire nei mutandoni una tasca chiudibile dove si conservavano le grosse cifre. Come una cassaforte, insomma!
segnalata da Lu trattore martedì 28 giugno 2011
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categoria: Poesie
Donne sole
Donne sole, donne senz'amore,
vanno in cerca di una vita migliore,
donne angosciate da paure incessanti,
hanno il timore di affondare per sempre.
Donne alla ricerca di fortuna assicurata,
un pò disinibite per cercare di capire,
cosa hanno di strano, cosa fanno ferme là,
cosa hanno di diverso dalle altre donne che...
Hanno una famiglia, dei figli, un marito, l'amore li circonderà
hanno una casa, dei soldi, la gioia, la vita gli sorriderà...
Donne libere, senza ostacoli,
donne semplici ma con amore,
donne umili desiderose di
amore che un giorno arriverà,
di un amore che un giorno arriverà.
Donne rinnegate in questo mondo così infame,
e la libertà rubata su questa terra prigioniere,
hanno sogni che le aiutano ad andare avanti,
la speranza di diventare come le altre donne che...
Hanno una famiglia, dei figli, un marito, l'amore li circonderà
hanno una casa, dei soldi, la gioia, la vita gli sorriderà...
Donne libere, senza ostacoli,
donne semplici ma con amore,
donne umili desiderose di
amore che un giorno arriverà,
di un amore che un giorno arriverà...
Donne umili desiderose di
amore che un giorno arriverà,
di un amore che un giorno arriverà...
Gianfranco Manco - tratto da Gianfranco Manco
segnalata da Gianfranco martedì 1 giugno 2004
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categoria: Poesie
storia isolana(dialetto)
Sintiti chi succeri 'no paisi
genti senza soldi vonnu fatti i casi
ma c'e na storia veramente strana
di una famiglia Palermitana
Ora vi cuntu chiddu ca' passatu
'nno Municipiu ci vonnu rari aiutu
ma le donne orgogliose e prepotenti
si piglianu i soldi e vonnu l'appartamenti.
Arriva una rulotta di matina,erano i deci
e tocca la campana,a vuci forti
grida 'na signurina:datimi la casa,
e 'no ' Municipiu acchiana.
le donne unite e prepotenti
peggiu di li feri sconosciuti
'na li manu purtavanu li cati
chini di benzina e di rifiuti.
Guerra,gridava nna bedda signurina,
ina satannu peggiu di 'na giurana
'na' tutti i stanzi ittava benzina
pi ' fari nesciri tutti di la tana.
Cirina nna li manu aveva sta' picciotta
miagolava peggiu di na gatta
con un giovanotto facevano la lotta
e iddu grirava "asciuta ..asciuta"
ma tu si¡ matta?
Le donne vigliacche e crudeli
a stu picciotto vonnu ammazzari
iddi griravanu di ka' ti nna' ghiri
pi' curpa tua nn li pottimu abbruciari.
Dopo nu pocu arrivanu i pompieri
questo e' un intento,si puo' confermare
Un maresciallo e li carabineri
hanno arrestato a sti incendiari
e tutta la ciurma si purtarunu via..
Ringraziando Gesu',Giuseppe e Maria.
Vincenzo Riso - tratto da poesie di un vicchiareddu piscaturi isolano
segnalata da rossys lunedì 23 ottobre 2006
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categoria: Poesie
Una Lettera Mai Scritta
Ehy Fabry..ti ricordi? Tu vivevi cn la nonna e unavolta mi6venuto a trovare e mi hai portato come regalo il tempio di Sailor Mars..sapevi ke Sailor moon era il mio cartone animato preferito.. Ti ricordi? quando io pizzicavo il gomito di mamma tu pizzichellavi il suo orekkio?..Ti ricordi?qnd la mattina ti svegliavo xkè volevo andare al mare e tu anke se eri così stanco a avevi sonno, sorridendo mi ci portavi?...Ti ricordi qnd papà si è arrabbiato cn te xkè avevi fatto arrivare il megabollettone del telefono e siccome avevi 25anni ha detto ke era meglio se te ne andavi di casa? e io mi sdraiai affianco a te sul letto e piansi tanto xkè nn volevo ke te ne andassi?...Ti ricordi qnd tornasti da Roma..drogato..ma i tenevi lontano cn dolcezza x paura di potermi far male?...Ti ricordi qnd poi, qualke giorno dopo mi dissi ke ti drogavi x VEDERE..e ke tutta intorno a me avevi visto l'Aura..la luce ke solo poke xsone possiedono..e mi dissi ke eri così contento xkè la xsona ke aveva l'Aura ero io..Tua Sorella. Ti Ricordi?..qnd l'ambulanza ti venì a prendere e tu nn volevi andarci...la zia m portò sotto casa a fare1passeggiata x nn farmi vedere la scena.Ti ricordi ke qnd tu uscisti dal'ospedale andasti avivere in quel lurido appartamento trovato da papà x te?..ke skifo..Ti ricordi?qnd mi venivi a trovare una volta a settimana..anke x prendere i soldi ke mamma ti dava?..T ricordi qnd un giorno pioveva..mamma nn era ancora tornata e noi stavamo seduti sul muretto sotto casa..e mi parlavi della Vita..mi dicevi ke x imparare a Vivere x davvero la separazione del Bene e del Male nn doveva esistere..bensì si doveva trovare l'Equilibrio tra il Bene e il Male?..Ti ricordi?Eri seduto sulla poltrona davanti la mia..e mi leggevi quel libro ke io ti dissi ke non riuscivo a capire..e scoprimmo ke era un libro ke parlava di una ragazza cn l'Aura..ke coincidenza strana..Ti ricordi?qnd tua zia telefonò e disse ke tuo padre era morto...sì eravamo fratellastri ma alla fine sia tu ke io ci siamo sempre comsiderati fratelli carnali..Ti Ricordi?Qnd di tua spontanea volontà te ne andasti all'ospedale?..mamma piangeva così tanto. Ti Ricordi? io entrai nella tua stanza in ospedale..sai io nn ci potevo entrare nel reparto infettivo ma dato le circostanze.. Ti Ricordi?Ero seduta sulla sedia e ti guardavo..dicevi ke nn riuscivi a respirare e mi hai fatto alzare lo skiena del letto..."Grazie Sorellina"...Ti Ricordi?qnd mamma ti posò sul tavolo la spilla d'oro della madonnina?..Ti Ricordi qnd io invece venni da te in silenzioe ti posai nella mano la mia collanina cn il Pentacolo?..e qnd mamma lo vide e kiese cosa fosse tu risposi : "E' un segreto mio e di Susanna."..Ti Ricordi? ke quel giorno l'unica parola ke dissi fu "Ciao Fabrì!"qnd mamma mi portò via.. "Ciao Susy!!" urlasti sorridente...Ti Ricordi?..ma cosa? ..io da lì nn ti vidi più.
Ciao Ciao Fratellone Ti vorrò x sempre bene,GRAZIE DI TUTTO.
La Tua Sorellina,Susanna
Fabrizio 04.06.76 - 18.12.03
Susanna - tratto da me
segnalata da Ombra lunedì 12 luglio 2004
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categoria: Poesie
il tempo
il tempo delle crisi nei bar...
il tempo dei prezzi alti...
il tempo di uno sconto per farti un piacere
il tempo delle benzine sui discorsi...
il tempo delle rivolte per non far migrare....
aiutare i vari arci d'italia aiutare ischia
dando soldi di persona
aiutare la galeazza... col cuore pieno di lavori
segnalata da guido arci camalli mercoledì 30 novembre 2022
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categoria: Poesie
La via dell' Eridano
12/5/2017
My town
Via d'antichi viandanti con gerle e buffi etruschi andavano , con loro monili e " traffici" - gesta a camminare.
Giù' su cammini la Romea peccati e mille storie
di pellegrini che dalla montagna il crinale fin li! stavano una notte a dormicchiare..
Che resta ora di gente e di vite che più non si ricordano o <Posteri?? >
Osterie, oriente invasore, danaro e macchine mangia soldi dominatore?
Non il pane Biscotto che si cuoceva
a fuoco lento in un camino, il buon gelato che un buon vecchietto dava via
a lire poche a un bambino...
Basta guardar l'aiuola del centro per misurare il cambio del tempo.
come la batisuosola (1 ) che col suo breve vivere nel campo lume s'e' spento!
Not in my name o posteri ora vivido sia a voi del corso del tempo il mio ammonimento!
1: Batisuosola Lucciola nella volgata dialettale di Rovigo
segnalata da Carlo Tracco sabato 13 maggio 2017
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categoria: Poesie
VIa dell'Eridano
12/5/2017
Via dell'Eridano
Via d'antichi viandanti con gerle e buffi etruschi andavano , con loro monili e " traffici" - gesta a camminare.
Giù' su cammini la Romea peccati e mille storie
di pellegrini che dalla montagna il crinale fin li! stavano una notte a dormicchiare..
Che resta ora di gente e di vite che più non si ricordano o <Posteri?? >
Osterie, oriente invasore, danaro e macchine mangia soldi dominatore?
Non il pane Biscotto che si cuoceva
a fuoco lento in un camino, il buon gelato che un buon vecchietto dava via
a lire poche a un bambino...
Basta guardar l'aiuola del centro per misurare il cambio del tempo.
come la batisuosola (1 ) che col suo breve vivere nel campo lume s'e' spento!
Not in my name o posteri ora vivido sia a voi del corso del tempo il mio ammonimento!
1: Batisuosola Lucciola nella volgata dialettale di Rovigo
segnalata da Carlo Tracco sabato 13 maggio 2017
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categoria: Poesie
gli occhi
gli occhi del presente assente
gli occhi delle streghe senza se
gli occhi delle nuvole moderne
gli occhi delle mani senza mani
gli occhi dei baCI MUTI AL incompiuta
gli occhi delle stelle senza stelle
gli occhi dei locali spariti
gli occhi delle pazzie eterne
occhi di mari bianchi
occhi della galeazza
gli occhi delle bugie da web
gli occhi di foto sparite
gli occhi della donna che non mi ama più
gli occhi di locali dal contorno di pietra
gli occhi di soldi rubati da fresco
gli occhi di palloni antichi
segnalata da guido arci camalli domenica 29 gennaio 2023
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categoria: Poesie
03/01 2000
Nessun millenium bug o armageddon mi ha toccato
e questo capodanno tanto atteso?
continuo a chiedermi "ma dove sono arrivato?"
ne sono solo uscito amaramente e felicemente illeso.
Abbiamo ripreso tutti a lavorare
ma non ci vogliamo pensare,
poiché siamo ancora pieni di ricordi dei giorni passati
quando ci si svagava e ci si divertiva rilassati,
ma con l’anno nuovo siamo costretti ricominciare
con questo lavoro arduo pieno di stress e monotonia
a sgobbare e sgobbare
per riempirci di soldi e sperare che un anno migliore ci sia,
Felice Millennio Nuovo, Felice Millennio Nuovo gridavamo,
quando ora nuovamente a sgobbare ci ritroviamo……
Mi domando allora "a che scopo tutto questo?",
e mi si risponde "è chiaro fa parte tutto dello stesso contesto"
Quale contesto domando io
e a questo punto la risposta è: "della vita caro mio”
segnalata da esserre lunedì 12 marzo 2007
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categoria: Poesie
angelo volato via
Poesia
Angelo volato via
E’ andata così anche per te,
non hai voluto lottare,
fingevi di star bene,
di voler cambiare.
Il tuo ricordo di ieri mi da la forza di scriverti adesso,
mentre oggi la rabbia davanti a un perché fa il suo ingresso..
Cinico,sporco,questo mondo maledetto,
queste sono le parole che tu mi hai detto.
Sciocco,stupido,a te,irraggiungibile amico
Queste sono le parole che adesso ti dico.
Sei riuscito a fare soldi durante la partita
Ma per questi ci hai rimesso la vita.
Dove sei adesso?Cosa stai facendo?
Chi hai tanto cercato adesso sta piangendo.
In nome di quei tempi in cui sognavamo insieme,
ricordati io ti vorro’ sempre bene.
Genny caiazzo
genny caiazzo - tratto da dal libro la rosa e il tulipano
segnalata da genny caiazzo lunedì 8 ottobre 2012
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categoria: poesie
poesie lavoro e tasti di successo
Poesia
Tasti di successo
3 note iniziavano ad esaltare
3 dita ballettavano come il tam tam
Senza rinunciare come un generale.
Altre note si aggiunsero alla composizione
Formulando in melodia la sua canzone.
Approdava da una vera giustificazione
Se il vero senso appariva come un’illusione.
Quel’illustrazione di un volto universale
Che in note e musica riusciva a generare e interpretare.
Un pubblico gremito e stupito
Ascoltava i passi del piano da egli esibito.
Fu un successo esilarante
Inciso su un disco per un artista dilettante
Che in note e precisione
È riuscito ad arivare in una bella conclusione.
Poesia
Lavoro
Quanti fili da torcere ci dai
una volta riuscivi a stressare
Adesso nessuno ti può più trovare.
Non si può rubare per vivere
Non basta lottare per sopravvivere
Oggigiorno la vita pesa come una montagna
E i soldi servono quanto abbastanza
Almeno per sostenere un reddito familiare
Che dia forza fisica e morale.
Marco poeta siracusano - tratto da dai suoi brani poetici
segnalata da Marco sabato 27 dicembre 2008
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categoria: Poesie
FELICITà
FELICITÀ
Stage di 6 mesi, dopo colloqui:
colloquio tecnico, conoscitivo, test di logica e cultura generale, colloquio motivazionale, prova di inglese, colloqui online,
intanto fai altri colloqui per altre aziende, cerchi di apparire interessato anche se sai che il tuo sogno è ancora lì, a portata di mano e stai facendo di tutto per raggiungerlo.
Poi agosto di mezzo, le aziende chiudono, e tu sei li, in attesa, intanto cerchi di trovarti un lavoretto, per tirare avanti, intanto il tempo passa, i soldi sempre meno, l’ansia aumenta, intanto altri colloqui ma la tua mente è sempre li.
Poi un giorno, fine agosto, arriva una telefonata, quella che hai sperato per troppe notti,
le risorse umane, sempre vaghe, cominciano a parlare di contratto, di lavoro, la tua voce perde tonalità, non hai nemmeno il fiato per respirare ma ti sforzi comunque di rimanere normale.
L’ultimo step, ti dicono: “Le visite mediche sono domani mattina presto nel paese xxx” (ebbene si, anche le visite mediche),
tu sei al verde, ma con gli ultimi euri prendi il primo treno per raggiungere il posto,
lo studio di medicina del lavoro è lontanissimo dalla stazione ma non ti importa,
3 chilometri forse 4 a piedi alle 7 di mattina per le analisi mediche,
sei stanco ma sai in cuor tuo che non sarà di certo questo che ti fermerà dall’obiettivo.
Finalmente dopo qualche giorno sei li, in azienda,
senza neanche una moneta in tasca, la notte prima hai ricucito con ago e filo lo strappo al pantalone elegante, l’unico che hai, comprato per la laurea;
stai per firmare il contratto, dentro di te piangi dalla felicità,
poco prima di poggiare la penna sul foglio ti fermi, un sospiro,
e ti passano davanti gli ultimi 5/6 anni della tua vita,
le giornate sui libri, gli esami, quelli andati bene quelli no,
i sacrifici per arrivare a fine mese, i sacrifici dei tuoi genitori per permetterti di continuare a sognare,
tutto insieme, un treno di ricordi, in un attimo.
Firmi, incontenibile una lacrima viene fuori dai tuoi occhi,
la asciughi immediatamente per non farla notare.
Alla fine i saluti: “Comincerà tra una settimana”.
Sinceramente è strano che in un periodo come questo trovare un lavoro sia quasi un punto di arrivo che di partenza, farò comunque in modo che sia un punto di partenza;
ad ogni modo posso dire che in quell’attimo,
in quell’infinitesimo istante prima di poggiare la penna e firmare,
ho sentito qualcosa, un brivido, un lampo:
FELICITÀ.
Firmato
Un lavoratore
segnalata da Un lavoratore domenica 12 luglio 2015
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categoria: Poesie
Ho imparato...
Ho imparato...
Che ignorare i fatti non cambia i fatti.
Ho imparato... Che quando vuoi vendicarti di qualcuno lasci solo che quel qualcuno continui a farti del male.
Ho imparato... Che l'amore, non il tempo guarisce le ferite. Ho imparato... Che il modo più facile per crescere come persona è circondarmi di persone più intelligenti di me.
Ho imparato... Che quando serbi rancore e amarezza la felicità va da un'altra parte.
Ho imparato... Che un sorriso è un modo economico per migliorare il tuo aspetto.
Ho imparato... Che quando tuo figlio appena nato tiene il tuo dito nel suo piccolo pugno ti ha agganciato per la vita.
Ho imparato... Che tutti vogliono vivere in cima alla montagna ma tutta la felicità e la crescita avvengono mentre la scali.
Ho imparato... Che è meglio dare consigli solo in due circostanze: quando sono richiesti e quando ne dipende la vita.
Ho imparato... Che la miglior aula del mondo è ai piedi di una persona anziana.
Ho imparato... Che quando sei innamorato, si vede.
Ho imparato... Che appena una persona mi dice, "mi hai reso felice! ", ti rende felice.
Ho imparato... Che essere gentili è più importante dell'aver ragione.
Ho imparato... Che non bisognerebbe mai dire no ad un dono fatto da un bambino.
Ho imparato... Che posso sempre pregare per qualcuno, quando non ho la forza di aiutarlo in qualche altro modo.
Ho imparato... Che non importa quanto la vita richieda che tu sia serio... Ognuno ha bisogno di un amico con cui divertirsi.
Ho imparato... Che talvolta tutto ciò di cui uno ha bisogno è una mano da tenere ed un cuore da capire.
Ho imparato... Che la vita è come un rotolo di carta igienica... Più ti avvicini alla fine, più velocemente va via.
Ho imparato... Che dovremmo essere contenti per il fatto che Dio non ci dà tutto quel che gli chiediamo.
Ho imparato... Che i soldi non possono acquistare la classe.
Ho imparato... Che sono i piccoli avvenimenti giornalieri a fare la vita così spettacolare.
Ho imparato... Che sotto il duro guscio di ognuno c'è qualcuno che vuole essere apprezzato e amato.
Ho imparato... Che il signore non ha fatto tutto in un giorno solo. Cosa mi fa pensare che io potrei?
Ho imparato... Che ogni persona che incontri merita d'essere salutata con un sorriso.
Ho imparato... Che non c'è niente di più dolce che dormire coi tuoi bambini e sentire il loro respiro sulle tue guance.
Ho imparato... Che nessuno è perfetto, fino a quando non te ne innamori.
Ho imparato... Che la vita è dura, ma io sono più duro.
Ho imparato... Che le opportunità non si perdono mai, qualcuno sfrutterà quelle che hai perso tu. Che desidererei aver detto una volta in più a mio padre che lo amavo, prima che se ne andasse.
Ho imparato... Che ognuno dovrebbe rendere le proprie parole soffici e tenere, perché domani potrebbe doverle mangiare. Ho imparato... Che non posso scegliere come sentirmi, ma posso scegliere cosa fare con queste sensazioni.
segnalata da °°Shooting.Star°° martedì 19 febbraio 2008
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categoria: poesie
Solo
Solo.
E’ una parola
Null’altro
Ma perbacco quant’è pesante
Solo è …
chi non s’accontenta mai
chi cerca di aiutare gli altri
chi ha i soldi ma non gli bastano mai
chi non li ha e lo deridono
chi non ha cuore
chi lo ha ma non lo fa vedere
chi ha una donna ma non la considera
chi non ce l’ha
chi si espone in prima linea
chi non ha il coraggio di farlo
chi è bello, ma fine a sé stesso
chi è brutto e non azzarda mai
chi ha un amico ma è lontano
chi ha una figlia ma non con sé
chi parla italiano ormai non capito
chi è fortunato ma inutilmente
chi è iellato per colpe non proprie
Solo.
Gira che ti rigira
tutti ci sentiamo soli
ma a torto.
Molti non lo sono ma non se ne rendono conto
Se lo fossero, eccome, se sentirebbero la differenza
Ma basta poco, ai Soli Veri,
per non sentirsi tali
una parola, un pensiero, un cenno
ed ecco che rinascono di luce propria
ma che si riflette intorno
illuminando questo mondo di fosche tinte
con un nulla, facendo credere ai Soli Finti
che è meglio che smettano con le loro teorie
e che si godano le realtà che hanno…
Nonostante tutto
Meglio soli Veri, consapevoli,
che in compagnia, ma veramente Soli!
bigbruno - tratto da Pensieri
segnalata da bigbruno domenica 10 giugno 2007
voti: 10; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: poesie
FINIRA' IL TUO TEMPO
Fiori sulla strada e occhi nascosti da occhiali
Falsi sorrisi sui cartelloni lungo i viali
Ragazzi che gridano e perdono la testa
Ma dopo questa quiete ci sarà un po’ di tempesta.
Stai ridendo, mia cara, ma scoprirai presto
Che prima ti usano e poi ti gettano insieme al resto.
La tua faccia è sui poster in molte stanze
E tu hai grandi speranze.
Ma finirà il tuo tempo, mia cara
Finirà il tuo tempo
Ti sembra una vita, ma durerà un momento
E vedrai che presto finirà il tuo tempo.
Arrivano i soldi, la bella vita e varie proposte
Bugie vere e verità nascoste
Si sentirà il tuo nome, ma solo per un po’
Finche anche alla più umile offerta non potrai dir di no.
Prima ti applaudiranno e poi sentirai dei fischi
E ti riparerai o tra la polvere bianca o in un bicchiere di whisky.
Per un periodo sarai tu la stella
Ma ricordati che non sarai sempre così bella.
Finirà il tuo tempo, mia cara
Finirà il tuo tempo
Vedrai i tuoi sogni volare nel vento
Quando finirà il tuo tempo.
Per un po’ la tua stella splenderà
Ma poi tutto si dimenticherà
Come un tuono durante il bel tempo
Crolla tutto senza avvertimento
Prenderai la tua limousine e andrai via
Singhiozzando Questa vita non è più mia.
Finirà il tuo tempo, mia cara
Finirà il tuo tempo
Per un po’ hai avuto il tuo momento
Ma presto finirà il tuo tempo.
LucaG - tratto da MyLyrics
segnalata da LucaG sabato 13 ottobre 2007
voti: 6; popolarità: 1; 0 commenti
categoria: Poesie
la cantina della sora Rosa.
Ei passo'
per quella cantina
fredda e buia.
E stappo' tutte le bottiglie
che poteva,
finche' l'oblio dell'ubriacatura,
non lo cinse tra le braccia di
Dionisio,
a cantar di malinconia.
Poi si assise su quella sedia di vimini
polverosa,
e si addormiede.
Era la cantina della sora Rosa
che al mattino quando lo troviede
barcollante,
gli fece sputare a mazzate
tutte le bottiglie che ingollato
avea nella notte brava.
Lui era Anselmo,
picaro e scontento,
sempre m'briaco di nostalgia.
Quando la sua Pina era andata via,
d'amor inappagato
era impazzito.
Allora andava per locande
a vino e lacrime bagnate,
e quando i soldi evea terminati,
fece il pirata per affogare
nell'alcol forte d'annata,
la sua nostagica mente
malata.
Perche' l'amore uccide
quanto la spada,
e la morte e' una lenta sensazione,
di aria che manca,
finche' i polmoni affogano
d'inedia.
Anselmo lo trovorno
nella cambusera una mattina.
Aveva un fiasco in mano,
e sulla faccia una smorfia
malandrina.
Era come se dicesse: "ti ho fregato
brutta befana!
Ora non potrai farmi piu' nulla.
Ho raggiunto la pace,
quella eterna.
co' un fiasco de vin.
Ora a te tocca...."
Occam
segnalata da occam lunedì 19 gennaio 2004
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