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categoria: Poesie

La melanconia


Fonti e colline
chiesi agli Dei:
m'udiro alfine,
pago io vivro'.
Ne' mai quel fonte
co' desir miei,
ne' mai quel monte
trapassero'.

Gli onor che sono?
che val ricchezza?
Di miglior dono
vommene altier:
d'un'alma pura,
che la bellezza
della natura
gusta e del ver.

Ne' può di tempre
cangiar mio fato:
dipinto sempre
il ciel sara'.
Ritorneranno
i fior nel prato
sin che a me l'anno
ritornera'.

Melanconia,
ninfa gentile,
la vita mia
consegno a te.
I tuoi piaceri
chi tiene a vile,
ai piacer veri
nato non e'.

O sotto un faggio
io ti ritrovi
al caldo raggio
di bianco ciel,
mentre il pensoso
occhio non movi
dal frettoloso
noto ruscel;

o che ti piaccia
di dolce luna
l'argentea faccia
amoreggiar,
quando nel petto
la notte bruna
stilla il diletto
del meditar;

non rimarrai,
no, tutta sola:
me ti vedrai
sempre vicin.
Oh come è bello
quel di viola
tuo manto, e quello
sparso tuo crin!

Più dell'attorta
chioma e del manto,
che roseo porta
la dea d'amor;
e del vivace
suo sguardo, o quanto
più il tuo mi piace
contemplator!

Mi guardi amica
la tua pupilla
sempre, o pudica
ninfa gentil;
e a te, soave
ninfa tranquilla,
fia sacro il grave
nuovo mio stil.

Ippolito Pindemonte

stelline voti: 16; popolarità: 7; 0 commenti

categoria: Poesie

De gli occhi de la mia donna si move

De gli occhi de la mia donna si move
un lume sì gentil che, dove appare,
si veggion cose ch'uom non pò ritrare
per loro altezza e per lor esser nove:
e de' suoi razzi sovra 'l meo cor piove
tanta paura, che mi fa tremare
e dicer: "Qui non voglio mai tornare";
ma poscia perdo tutte le mie prove:
e tornomi colà dov'io son vinto,
riconfortando gli occhi paurusi,
che sentier prima questo gran valore.
Quando son giunto, lasso!, ed è son chiusi;
lo disio che li mena quivi è stinto:
però proveggia a lo mio stato Amore.

Dante Alighieri

stelline voti: 16; popolarità: 2; 0 commenti

categoria: Poesie

Lettera alla madre


"Mater dolcissima, ora scendono le nebbie,
il Naviglio urta confusamente sulle dighe,
gli alberi si gonfiano d'acqua, bruciano di neve;
non sono triste nel Nord: non sono
in pace con me, ma non aspetto
perdono da nessuno, molti mi devono lacrime
da uomo a uomo. So che non stai bene, che vivi
come tutte le madri dei poeti, povera
e giusta nella misura d'amore
per i figli lontani. Oggi sono io
che ti scrivo." - Finalmente, dirai, due parole
di quel ragazzo che fuggì di notte con un mantello corto
e alcuni versi in tasca. Povero, così pronto di cuore
lo uccideranno un giorno in qualche luogo. -
"Certo, ricordo, fu da quel grigio scalo
di treni lenti che portavano mandorle e arance,
alla foce dell'Imera, il fiume pieno di gazze,
di sale, d'eucalyptus. Ma ora ti ringrazio,
questo voglio, dell'ironia che hai messo
sul mio labbro, mite come la tua.
Quel sorriso m'ha salvato da pianti e da dolori.
E non importa se ora ho qualche lacrima per te,
per tutti quelli che come te aspettano,
e non sanno che cosa. Ah, gentile morte,
non toccare l'orologio in cucina che batte sopra il muro
tutta la mia infanzia è passata sullo smalto
del suo quadrante, su quei fiori dipinti:
non toccare le mani, il cuore dei vecchi.
Ma forse qualcuno risponde? O morte di pietà,
morte di pudore. Addio, cara, addio, mia dolcissima mater."

>

Salvatore Quasimodo

stelline voti: 49; popolarità: 12; 0 commenti

categoria: Poesie

Chiare fresche e dolci acque

Chiare fresche e dolci acque
ove le belle membra
pose colei che sola a me par donna;
gentil ramo, ove piacque,
(con sospir mi rimembra)
a lei di fare al bel fianco colonna;
erba e fior che la gonna
leggiadra ricoverse con l'angelico seno;
aere sacro sereno
ove Amor co' begli occhi il cor m'aperse:
date udienza insieme
a le dolenti mie parole estreme.

S'egli è pur mio destino,
e 'l cielo in ciò s'adopra,
ch'Amor quest'occhi lagrimando chiuda,
qualche grazia il meschino
corpo fra voi ricopra,
e torni l'alma al proprio albergo ignuda;
la morte fia men cruda
se questa spene porto
a quel dubbioso passo,
ché lo spirito lasso
non poria mai più riposato porto
né in più tranquilla fossa
fuggir la carne travagliata e l'ossa.

Tempo verrà ancor forse
ch'a l'usato soggiorno
torni la fera bella e mansueta,
e là 'v'ella mi scorse
nel benedetto giorno,
volga la vista disiosa e lieta,
cercandomi; ed o pietà!
già terra infra le pietre
vedendo, Amor l'inspiri
in guisa che sospiri
sì dolcemente che mercé m'impetre,
e faccia forza al cielo
asciugandosi gli occhi col bel velo.

Dà be' rami scendea,
(dolce ne la memoria)
una pioggia di fior sovra 'l suo grembo;
ed ella si sedea
umile in tanta gloria,
coverta già de l'amoroso nembo;
qual fior cadea sul lembo,
qual su le treccie bionde,
ch'oro forbito e perle
eran quel dì a vederle;
qual si posava in terra e qual su l'onde,
qual con un vago errore
girando perea dir: "Qui regna Amore".

Quante volte diss'io
allor pien di spavento:
"Costei per fermo nacque in paradiso!".
Così carco d'oblio
il divin portamento
e 'l volto e le parole e'l dolce riso
m'aveano, e sì diviso
da l'imagine vera,
ch'i' dicea sospirando:
"Qui come venn'io o quando?"
credendo esser in ciel, non là dov'era.
Da indi in qua mi piace
quest'erba sì ch'altrove non ho pace.

>

Francesco Petrarca

stelline voti: 99; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

Tuo

Desidero uno sguardo
distratto anche.
Lieve.
Un tuo sguardo però
una carezza azzurra degli occhi
sulla mia pelle
sulla mia ombra,
nel mio mondo.
Desidero una stella,
un fuoco violento,
un'interminabile estate
un Natale di bimbi,
un sabato al mare
semplicemente
uno sguardo tuo.

Michele Gentile - tratto da Lungo il sentiero

segnalata da salvatore mercoledì 8 maggio 2013

stelline voti: 58; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Maldicenze

Mi attardai un dì
a tradurre
i silenzi d'Autunno,
scorsi rifluire dai rami
l'incanto della bella stagione
"Tornerà?" osai chiedere
"Lo tradirà ancora!" fu la risposta.

Michele Gentile

segnalata da Domenica giovedì 29 agosto 2013

stelline voti: 6; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

I miei anni sereni

Si rincorrono
si giocano il futuro
sulle sponde d'uno sguardo.
Hanno atteso e
aspetteranno
un'ora ancora
un secolo,
tirati a lucido
da una passata di luna.
Non pensano a pregare
ma restano in equilibrio
sospesi,
sull'altare polveroso
di un tempio
caduto in rovina.

Michele Gentile

segnalata da Marcella venerdì 3 gennaio 2014

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Attimi

Il cielo imperlano
rami di malinconia
poi il mare.

Michele Gentile

segnalata da Sara lunedì 21 settembre 2015

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Arcangelo

Chi brama l'orizzonte
le anime, il cielo
fugge il tuo nome.
Fiero respiro
del divino comando
legge di spada.

Terribilis est locus iste
ombra di guerra
Hic domus dei est
non sarò io a tacere
et porta coeli
a spegnere la croce.

La morte sorride
soffoca l'indulgente attesa
e china il capo
dinanzi al tempo tuo,
tempo senza stagioni
senza pietà
tempo di approdo.

Michele Gentile

segnalata da Sara martedì 29 settembre 2015

stelline voti: 2; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

La Rocca dei Poeti

La Rocca dei poeti
a due passi dal cuore,
ove tutto è silenzio
dove tutto è parola.
Spesse mura di memoria
disperati bastioni,
di un respiro custodi
invocano pietà,
implorano promesse.
Cessano i re
abdicano i mari.
La Rocca dei poeti
immutabile
sul mio petto
è preghiera,
sulle labbra ferite
è quasi vivere.

Michele Gentile

segnalata da Sara mercoledì 30 settembre 2015

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Nel frattempo esisto

Nel frattempo esisto
e disto anni luce
dalla verità.
Giro intorno al problema
senza risolvermi
ostaggio di un falso io
che sequestra anche i vostri intenti.
Istanti di sopravvivenza
o canto disarticolato,
in avanzato stato di costernazione
eleggo il prossimo messia.
In regia un villano di nome profitto
nei cassetti il sogno di un altro conflitto.
Gravitano intorno al problema
senza risponderne
retaggio di un falso dio
che ci ammaestra da fin troppi lustri.
Precocemente estinto,
cerebralmente avvinto
della teoria di Thomas
ne esercito l’effetto in ogni mio difetto,
svilendo forme di vita indipendenti
delegando novelli Vashna
a fare chiarezza al posto mio.

Michele Gentile

segnalata da Siria lunedì 19 ottobre 2015

stelline voti: 2; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

La mia vita

Mi è bastato un nome
che nessuno voleva,
mi è bastato inciampare
in un mattino ubriaco
o in un lamento del mare.
E' servito nascere sbagliato
per scoprirmi in vita,
affezionato al silenzio
della mia stessa pelle.
Ho vissuto malgrado il vento
che mi cercava tra i rovi
per farmi appassire
ed è servito perdermi
per morire più dolcemente.

Michele Gentile

segnalata da Sara giovedì 29 ottobre 2015

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

4 gennaio

Chiesi aiuto
la quiete intorno
suggeriva l'impossibile.
Il solito crinale
la solita finestra,
un uomo già piccolo
sulle spalle del mattino.
Del cammino che mi ha lasciato tornare
apprezzo la cinica, lucida
esposizione dei fatti.
Una mia parodia in scena
appetibile tragedia
si consumava
alla luce del sole.
Immune al domani
divenni impalpabile,
necessario.
Erede al trono
di una fine negata,
raccolto di sterili regioni
sono in pace con le mie catene.

Michele Gentile

segnalata da Sara lunedì 4 gennaio 2016

stelline voti: 3; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Bisanzio

Fra me e gli orizzonti
battelli d'ambra, alteri
declinavano inviti.
Seducenti isole
fuggivano la solenne impresa,
coltello di labbra e zenzero
piantato nella gola.
Bisanzio restò un gioco
una reputazione,
per salvarla
bastava un mercante d'oro.
Di pregiata seta si vestì il tramonto
venerato suddito ogni mio respiro.
Fu l'ultima volta che
mi piegai al volere degli dei;
andai poi per il mondo
sino a stancarmi i sogni
riposando infine
sulle spighe del perdono.

Michele Gentile

segnalata da Sara venerdì 8 gennaio 2016

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Nessuno sa

Nessuno sa quanto ti amo
non il cuore mio
distratto com'è dall'amore.
Nessuno sa come ti amo
nemmeno i miei occhi
attenti come sempre
al tuo sguardo.
Non le parole
che ti raccontano
né le stagioni
che ti assaporano
nessuno immagina quanto ti amo
neppure queste labbra
a te devote.

Michele Gentile

segnalata da Sara giovedì 21 gennaio 2016

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Notte

Dimmi notte
chi scorre sulla mia pelle.
Hai espugnato il firmamento
e sei caduta senza dire
una parola.
Dimmi a cosa pensi
risalendo il fiume.
Per salvare la pioggia
ti apro le mie stanze,
per ingannare la luna
ti dono i miei occhi.
Dimmi notte,
dimmi in cosa speri,
se riposi tra rami di stella
o pensi di cacciare ancora.
Ci sono giorni possibili,
solchi da riconoscere;
i tuoi artigli
non sono un ripiego.
Dormi notte,
dammi torto
e dimmi
per chi hai scelto di restare,
a quale inferno dobbiamo rinunciare.

Michele Gentile

segnalata da Sara martedì 16 febbraio 2016

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Mare

Lascia che asciughi
le tue lacrime
amato mio mare.
Farai ritorno tra gli uomini
dopo avermi mostrato
come si scoprono nuove isole
in questo deserto di nuvole.
Il vento della sera
ha smesso di chiamare
in disparte invecchia
una coltre di sole.
Giudichino pure questi nostri affanni
una semplice circostanza
nessuno si accorgerà di un altro silenzio.
Le terre temono la verità
più di mille tempeste;
confondono la stanchezza dei remi
con l’eco di antiche accuse.
Così termina l’insensato viaggio
in attesa di un porto sincero,
così s’apre il giusto sentiero
verso abissi più cari.
Riposerà la pioggia,
distratto il faro
resteremo insieme
a guardare le stelle.

Michele Gentile

segnalata da Sara martedì 15 marzo 2016

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Che

Non si consuma
questa terra,
questo sangue d'autunno.
E' dolce l'aria
Rosario lontana
dalle tue labbra.
Ha venti e occhi
per implorarti ma
l'alba tarda a sorgere
ed è il nostro male
più caro.
Un nome basta
a sciogliere le mani,
giunte restano
quelle delle madri
a Santa Clara chine
sulla promessa di una vittoria.
Non accadranno altre stelle
o poderose imprese
ancora la tua pioggia
che non sa smettere,
ancora la mia
che non si rassegna.

Michele Gentile

segnalata da Sara mercoledì 27 aprile 2016

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Chimera

In questo nostro deserto
per queste notti accecanti
il mio inverno.

Michele Gentile

segnalata da Sara martedì 21 giugno 2016

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Ai poeti

Ai poeti dico di non tornare
di insistere, di trovare
altri silenzi da raccontare.
Ai poeti auguro di non svegliarsi
di non attenersi alle regole,
di non lasciare mai un tramonto
in balia del proprio cielo.
Auguro un mare, un deserto,
una lacrima in più da attraversare.
Ai poeti dico di non disperare
quando stillano solitudini,
di camminare anche al buio
perchè una carezza di luna
farebbe più male.
Ai poeti dico di sorridere
quando il vento della notte
li trascina via lontano
perchè quando tutto è perduto
nuove ali e nuove parole
una volta ancora
offriranno loro
la malinconia di vivere.

Michele Gentile

segnalata da Sara giovedì 18 agosto 2016


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