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categoria: Poesie

Pianto Antico

L'albero a cui tendevi
la pargoletta mano,
il verde melograno
dà bei vermigli fior,
nel muto orto solingo
rinverdì tutto or ora
e giugno lo ristora
di luce e di calor.
tu fior della mia pianta
percossa e inaridita,
tu dell'inutil vita
estremo unico fior,
sei ne la terra fredda,
sei ne la terra negra;
né il sol più ti rallegra
né ti risveglia amor.

Giosuè Carducci

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categoria: Poesie

X Agosto

San Lorenzo, io lo so perché tanto
di stelle per l'aria tranquilla
arde e cade, perché sì gran pianto
nel concavo cielo favilla.
Ritornava una rondine al tetto:
l'uccisero: cadde tra spini:
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.
Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell'ombra, che attende
che pigola sempre più piano.
Anche un uomo tornava al suo nido:
l'uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono...
Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.
E tu, Cielo, dall'alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d'un pianto di stelle lo inondi
quest'atomo opaco del Male!

Giovanni Pascoli

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categoria: Poesie

La pioggia nel pineto

Taci. Su le soglie
del bosco non odo
parole che dici
umane; ma odo
parole più nuove
che parlano gocciole e foglie
lontane.
Ascolta. Piove
dalle nuvole sparse.
Piove su le tamerici
salmastre ed arse,
piove sui pini
scagliosi ed irti,
piove sui mirti
divini,
su le ginestre fulgenti
di fiori accolti,
sui ginestri folti
di coccole aulenti,
piove sui nostri volti
silvani,
piove sulle nostre mani
ignude,
sui nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
l'illuse, che oggi m'illude,
o Ermione
Odi? La pioggia cade
su la solitaria
verdura
con un crepitio che dura
e varia nell'aria
secondo le fronde
più rade, men rade.
Ascolta. Risponde
al pianto il canto
delle cicale
che il pianto australe
non impaura,
nè il ciel cinerino.
E il pino
ha un suono, e il mirto
altro suono, e il ginepro
altro ancora, stromenti
diversi
sotto innumerevoli dita.
E immersi
noi siam nello spirto
silvestre,
d'arborea vita viventi;
e il tuo volto ebro
è molle di pioggia
come un foglia,
e le tue chiome
auliscono come
le chiare ginestre,
o creatura terrestre
che hai nome
Ermione.
Ascolta, ascolta. L'accordo
delle aeree cicale
a poco a poco
più sordo
si fa sotto il pianto
che cresce;
ma un canto vi si mesce
più roco
che di laggiù sale,
dall'umida ombra remota.
più sordo e più fioco
s'allenta, si spegne.
Sola una nota
ancora trema, si spegne,
risorge, treme, si spegne.
Non s'ode voce del mare.
Or s'ode su tutta la fronda
crosciare
l'argentea pioggia
che monda,
il croscio che varia
secondo la fronda
più folta, men folta.
Ascolta.
La figlia dell'aria
è muta; ma la figlia
del limo lontane,
la rana,
canta nell'ombra più fonda,
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su le tue ciglia,
Ermione.
Piove su le tue ciglia nere
sì che par tu pianga
ma di piacere; non bianca
ma quasi fatta virente,
par da scorza tu esca.
E tutta la vita è in noi fresca
aulente,
il cuor nel petto è come pesca
intatta,
tra le palpebre gli occhi
son come polle tra l'erbe,
i denti negli alveoli
son come mandorle acerbe.
E andiam di fratta in fratta,
or congiunti or disciolti
(e il verde vigor rude
ci allaccia i malleoli
c'intrica i ginocchi)
chi sa dove, chi sa dove!
E piove su i nostri volti
silvani,
piove sulle nostre mani
ignude,
sui nostri vestimenti
leggieri,
su i freschi pensieri
che l'anima schiude
novella,
su la favola bella
che ieri
m'illuse, che oggi t'illude,
o Ermione

Gabriele D'Annunzio

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categoria: Poesie

Natale

Natale. Guardo il presepe scolpito,
dove sono i pastori appena giunti
alla povera stalla di Betlemme.
Anche i Re Magi nelle lunghe vesti
salutano il potente Re del mondo.
Pace nella finzione e nel silenzio
delle figure di legno: ecco i vecchi
del villaggio e la stella che risplende,
e l’asinello di colore azzurro.
Pace nel cuore di Cristo in eterno;
ma non v’è pace nel cuore dell’uomo.
Anche con Cristo e sono venti secoli
il fratello si scaglia sul fratello.
Ma c’è chi ascolta il pianto del bambino
che morirà poi in croce fra due ladri?

Salvatore Quasimodo

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categoria: Poesie

Felicità raggiunta

Felicità raggiunta, si cammina
per te sul fil di lama.
Agli occhi sei barlume che vacilla
al piede, teso ghiaccio che s'incrina;
e dunque non ti tocchi chi più t'ama.

Se giungi sulle anime invase
di tristezza e le schiari, il tuo mattino
è dolce e turbatore come i nidi delle cimase.
Ma nulla paga il pianto di un bambino
a cui fugge il pallone tra le case.

Eugenio Montale

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categoria: Poesie

Io son da l'aspettar omai si stanca


Io son da l'aspettar omai si stanca,
si vinta dal dolor e dal disio,
per la si poca fede e molto oblio
di chi del suo tornar, lassa, mi manca,
che lei, che 'l mondo impalidisce e 'mbianca
con la sua falce e dà l'ultimo fio,
chiamo talor per refrigerio mio,
si 'l dolor nel mio petto si rinfranca.
Ed ella si fa sorda al mio chiamare,
schernendo i miei pensier fallaci e folli,
come sta sordo anch'egli al suo tornare.
Cosi col pianto, ond'ho gli occhi miei molli,
fo pietose quest'onde e questo mare;
ed ei si vive lieto ne' suoi colli.

Gaspara Stampa - tratto da Rime

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categoria: Poesie

Le altezze


Questa pianta del ciel che nutre i mondi,
come frutti dall'albero pendenti,
lascia, nel muover dell'eteree frondi,
altre ampiezze ammirar di firmamenti:
sovra quelle altri cieli ancor più fondi,
dalle cui cime, in ruota immensa ardenti,
veggonsi i soli giu', come nascosa
lucciola in siepe bruna, o ape in rosa

Niccolo' Tommaseo

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categoria: Poesie

Il mio paese è l’Italia


Più i giorni s'allontanano dispersi
e più ritornano nel cuore dei poeti.
Là i campi di Polonia, la piana dì Kutno
con le colline di cadaveri che bruciano
in nuvole di nafta, là i reticolati
per la quarantena d'Israele,
il sangue tra i rifiuti, l'esantema torrido,
le catene di poveri già morti da gran tempo
e fulminati sulle fosse aperte dalle loro mani,
là Buchenwald, la mite selva di faggi,
i suoi forni maledetti; là Stalingrado,
e Minsk sugli acquitrini e la neve putrefatta.
I poeti non dimenticano. Oh la folla dei vili,
dei vinti, dei perdonati dalla misericordia!
Tutto si travolge, ma i morti non si vendono.
Il mio paese è l'Italia, o nemico più straniero,
e io canto il suo popolo, e anche il pianto
coperto dal rumore del suo mare,
il limpido lutto delle madri, canto la sua vita.

>

Salvatore Quasimodo

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categoria: Poesie

Alla Musa

Pur tu copia versavi alma di canto
su le mie labbra un tempo, Aonia Diva,
quando de' miei fiorenti anni fuggiva
la stagion prima, e dietro erale intanto

questa, che meco per la via del pianto
scende di Lete ver la muta riva:
non udito or t'invoco; ohimè! soltanto
una favilla del tuo spirto è viva.

E tu fuggisti in compagnia dell'ore,
o Dea! tu pur mi lasci alle pensose
membranze, e del futuro al timor cieco.

Però mi accorgo, e mel ridice amore,
che mal ponno sfogar rade, operose
rime il dolor che deve albergar meco.

Ugo Foscolo

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categoria: Poesie

L'Infinito

Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.

Giacomo Leopardi

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categoria: Poesie

Il Natale del 1833

Sì che Tu sei terribile!
Sì che in quei lini ascoso,
In braccio a quella Vergine,
Sovra quel sen pietoso,
Come da sopra i turbini
Regni, o Fanciul severo!
E fato il tuo pensiero,
È legge il tuo vagir.

Vedi le nostre lagrime,
Intendi i nostri gridi;
Il voler nostro interroghi,
E a tuo voler decidi.
Mentre a stornar la folgore
Trepido il prego ascende
Sorda la folgor scende
Dove tu vuoi ferir.

Ma tu pur nasci a piangere,
Ma da quel cor ferito
Sorgerà pure un gemito,
Un prego inesaudito:
E questa tua fra gli uomini
Unicamente amata,
Nel guardo tuo beata,
Ebra del tuo respir,

Vezzi or ti fa; ti supplica
Suo pargolo, suo Dio,
Ti stringe al cor, che attonito
Va ripetendo: è mio!
Un dì con altro palpito,
Un dì con altra fronte,
Ti seguirà sul monte.
E ti vedrà morir.

Onnipotente…

Alessandro Manzoni

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categoria: Poesie

Alla Luna

O graziosa luna, io mi rammento
Che, or volge l'anno, sovra questo colle
Io venia pien d'angoscia a rimirarti:
E tu pendevi allor su quella selva
Siccome or fai, che tutta la rischiari.
Ma nebuloso e tremulo dal pianto
Che mi sorgea sul ciglio, alle mie luci
Il tuo volto apparia, che travagliosa
Era mia vita: ed è, nè cangia stile
O mia diletta luna. E pur mi giova
La ricordanza, e il noverar l'etate
Del mio dolore. Oh come grato occorre
Nel tempo giovanil, quando ancor lungo
La speme e breve ha la memoria il corso
Il rimembrar delle passate cose,
Ancor che triste, e che l'affanno duri!

Giacomo Leopardi

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categoria: Poesie

A mia figlia

io tenero germoglio,
che non amo perché sulla mia pianta
sei rifiorita, ma perché sei tanto
debole e amore ti ha concesso a me;
o mia figliola, tu non sei dei sogni
miei la speranza; e non più che per ogni
altro germoglio è il mio amore per te.

La mia vita mia cara
bambina,
è l’erta solitaria, l’erta chiusa
dal muricciolo,
dove al tramonto solo
siedo, a celati miei pensieri in vista.
Se tu non vivi a quei pensieri in cima,
pur nel tuo mondo li fai divagare;
e mi piace da presso riguardare
la tua conquista.

Ti conquisti la casa a poco a poco,
e il cuore della tua selvaggia mamma.
Come la vedi, di gioia s’infiamma
la tua guancia, ed a lei corri dal gioco.
Ti accoglie in grembo una sì bella e pia
Mamma, e ti gode. E il suo vecchio amore oblia.

Umberto Saba

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categoria: Poesie

Piange dentro il mio cuore...

Piange dentro il mio cuore
come piove sulla città.
Che cos'è questo languore
che penetrando mi sta?
O pioggia dolce rumore
a terra e sui tetti, o canto
della pioggia per un cuore
che così tanto si annoia!
Piange senza ragione
in questa nausea del cuore.
Che! qualche cosa va male?
E' un lutto senza ragione.
Ed è la pena peggiore
il non sapere perchè
senza né odio né amore
il cuore fa così male.

Paul Verlaine - tratto da Romanze senza parole

segnalata da EL11100568 domenica 8 agosto 2004

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categoria: poesie

Non piangere per me

Perché non chiudere il tuo sporco becco per rispettare il morto?
Perché non andare altrove per sfilare con il tuo completino nero?
E perché vuoi pagare così poco per lavare la tua sporca coscienza?

Tu ridevi ogni volta che piangevo, le mie gioie ti facevano piangere
Solo la mia esistenza sembrava un impedimento al tuo successo
E la tua missione sulla terra era solo quello di vedermi miserabile

Dove eri quando per anni mi nutrivo solo di pane, acqua e fantasia?
Dove eri quando il mio cuore e la mia anima cercavano compassione?
Quando gli unici che mi capivano sembravano le bottiglie e le siringhe?

No, la tua furbizia è finita perché ora vedo ancora molto meglio di te
E vedo che sei venuto per cantare la tua vittoria, per ridermi in faccia
Per prendere in giro tutti quelli che ci conoscevano, per ingannarli

Ma io ti conosco di essere falso, maledetto, imbroglione e infame
Di avermi negato nei momenti difficili, di avermi ucciso lentamente
Allora, perché non smettila con queste lacrime di coccodrillo?

Blessing Sunday Osuchukwu - tratto da http://blessingsundayosuchukwu.blogspot.com

segnalata da Blessing Sunday Osuchukwu venerdì 5 settembre 2008

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categoria: poesie

poesie pianto e ricchezza senza volto

Poesia
Pianto
Piangere non esprime sempre tutto
Quel che si vorrebbe metter in luce,
Ma è una gocciolina di rugiada
Che scende il suo percorso
Per trovar la persona medesima
Che in un girovagare si è svanita in un’assurdità.

Poesia
Ricchezza senza volto
Una piccola fanciulla
Era chiusa in un mondo ostile,
Tutto quanto la incatenava i una schiavitù,
Ma ella si voltò indietro,
Dove le mani disponibili la resero libera.
Svanì dietro un cespuglio di rose
Dove il profumo del suo odor
Le fecero capire che in un angolo del cuor
Si può trovar facilmente l’amor.

Marco poeta siracusano - tratto da dai suoi brani poetici

segnalata da Marco sabato 27 dicembre 2008

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categoria: Poesie

Sto piangendo

Sto piangendo nell’ascoltare la tua musica
le tue note penetrano nel mio cuore

Sto piangendo mentre possiedi la mia mente
sto piangendo mentre vivi dentro di me

Sto piangendo mentre vedo nella mia mente il tuo sorriso
sto piangendo mentre odo le tue parole fissate nella mia mente

Sto piangendo mentre i miei occhi vedono solo il buio della notte
mentre invece sto sognando la luce dei tuoi occhi

Sto piangendo mentre le tue emozioni mi possiedono
sto piangendo perché tu non vorresti mai vedermi piangere

Sto piangendo perché la tua sorgente di pianto è più profonda della mia
sto piangendo perché ti vorrei ora qui con me felice

Sto piangendo…

Vallant Langosco

segnalata da Vallant giovedì 14 gennaio 2010

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categoria: Poesie

Non piangere

Non piangere
Bimbo dai neri capelli
quegli occhi di stelle
daranno luce alle speranze…

Non piangere
Bimbo dalle bianche mani
accarezzerai cuori straziati
donando loro nuova dolcezza…

Non piangere
bimbo dal sorriso d’aurora
sei nato in un giorno di giugno
ed hai nel cuore il calore del sole d’estate…

Questo mi disse mia madre…
morendo.

Vallant Langosco

segnalata da Vallant Langosco giovedì 14 gennaio 2010

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categoria: Poesie

Piangere tra un silenzio.

Non c’è ombra nel tuo cuore.
Non c’è sangue.
Ti ho cercato tra mille volti.
Tra tanti quadri dipinti.
Tra le mie matite.
Ho cercato tra i miei scarabocchi.
Eri un’ombra oscura.
Non c’era dipinto tra le mani.
Le lacrime bagnavano il tuo ritratto.
Non c’è spazio nei tuoi occhi.
Non c’è prato che fiorisca.
E solo salice mi scorre tra le mie mani.
E solo un dipinto sbiadito
Piangere tra un silenzio.

jeannett

segnalata da anna venerdì 5 marzo 2010

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categoria: Poesie

Non piangere...

Parlami dolcemente
C’è qualcosa nei tuoi occhi
Non mettere la tua testa nel dolore
E per favore non piangere
So come ti senti dentro
Ci sono passato io prima
Qualcosa sta cambiando dentro di te
E tu non capisci

Non piangere stanotte
Ti amo ancora piccola
C’è un paradiso sopra di te piccola
E non piangere stanotte

Fammi un bisbiglio
E fammi un sospiro
Dammi un bacio prima di dirmi addio
Non farla così difficile adesso
E per favore non prenderla così male
Starò ancora pensando a te
E le cose che abbiamo passato tesoro

E non piangere stanotte
Non piangere ti prego
C’è un paradiso sopra di te piccola
E non piangere stanotte

per favore ricorda che non ho mai mentito
per favore ricorda come mi sono sentito dentro, ora tesoro
Devi farlo a modo tuo
Ma starai bene ora dolcezza
Ti sentirai meglio domani
Arriva la luce della mattina adesso piccola

E non piangere stanotte
C’è un paradiso sopra di te baby
E non piangere
piccola forse un giorno
non piangere
Non piangere almeno stanotte
non piangere mai

Abbo

segnalata da abbo lunedì 22 marzo 2010


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