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categoria: Aforismi
le mani di Gesu
Gesu nella sua vita
non è stato mai fermo
adoperava molto le sue mani,
lavorava con suo padre
come falegname,
poi piu grande,
le sue mani toccavano i malati
e guarivano all'istante,
consolava,
accarezzava i bambini,
messo in croce le sue mani
sono inchiodate in modo da
no potere piu fare nulla,
ma il suo sangue scendeva dalla croce
e chi lo toccava veniva purificato,
voleva dare se stesso sempre,
anche quando, dopo morto
la lancia del soldato
trapassò il suo costato
uscì sangue e acqua!
ancora dava tutto se stesso,
gli hanno inchiodato le mani
ma
non il cuore!
segnalata da daniela cesta venerdì 29 marzo 2013
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categoria: poesie
storia di autunno!
conoscevo un grande cervo!
potente, con le sue corna intrecciate
davano a lui uno splendore regale,
lui conosceva le immense foreste
e tutte le cime dei monti,
amava l'alba e il tramonto
adorava lo sconvolgente selvaggio
di ogni pietra, pianta, fiore,
aveva avuto molti cuccioli,
alcuni erano riusciti a crescere
altri li aveva visti morire,
breve vita di piccoli cerbiatti,
il mio vecchio cervo conosceva l'uomo,
la sua crudeltà, la sua fame di carne,
ma lui era sempre riuscito a salvare se stesso.
Adesso era ormi vecchio e quel tramonto
illuminava i suoi occhi stanchi,
quante volte aveva osservato
il sole sorgere e il sole tramontare,
ed era sempre come la prima volta,
amico del vento che lo accarezzava
d'inverno e d'estate,
la fresca acqua del ruscello dove lui beveva,
le roccie scivolose e il pendio scosceso
di ogni montagna.
Un giorno d'autunno vide un cacciatore
guardingo osservò l'uomo,
poco piu in la due piccoli cerbiatti giocavano allegri,
il vecchio cervo uscì allo scoperto con il suo bramito
"uccidi me! lascia stare i cuccioli!"
sembrava dire, con il suo lungo bramito,
uscendo allo scoperto di fronte al cacciatore,
l'uomo si girò e guardò sorpreso
il grande cervo carico di carne!
un grande lampo e rumore
per tutta la foresta, i piccoli cerbiatti fuggirono e...
tutto era ormai
finito.
segnalata da daniela cesta venerdì 15 novembre 2013
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categoria: poesie
persona speciale
Il sorriso si spegne...
Il pensiero va verso la deriva...
I ricordi ti tornano e ti conquistano...
Ti danno sollievo e tristezza...
Il cuore pieno d'amore...
Tuona forte e va via...
Raggiunge la persona che hai amato...
Dal tuo primo pianto...
I suoi abbracci ancora oggi...
Sono come i primi...
I suoi sguardi ancora oggi...
Ti insegnano a vivere...
I suoi sorrisi ancora oggi...
Ti riempiono la vita...
La sua presenza imponente...
Si scioglie di fronte...
Ad un tuo abbraccio...
Ad un tuo bacio...
Tu come se fosse la prima volta...
Ricevi più forza e vitalità...
La tua mente dimentica...
Il tuo cuore raccoglie...
Tutto l'amore...
Accompagnandoti per sempre...
guala fabiano - tratto da me
segnalata da guala fabiano lunedì 6 gennaio 2014
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categoria: Poesie
L'Amore
Ho fatto
l'amore con te,
e mi sono sentita
come una farfalla
che vola,vola
nell'immensità del cielo...
Ogni volta che
lo facciamo,
mi fai sentire
libera.
Libera da ogni
sentimento brutto...
da ogni cosa brutta...
che ci circonda!
Quando ti ho dato
me stessa...
ho avuto paura,
paura di rimanere sola...
Ma sei rimasto
accanto a me...
a proteggermi
da qualunque pericolo
mi circondava...
Ti sei innamorato
di me...
ed io
mi sono innamorata
di te...
Abbiamo avuto
ostacoli da superare...
e ci saranno ancora...
Solo che
anche se avrò paura
te ci sarai con me...
A volte
sono una bambina,
ma sò cosa cerco,
dalla vita...
Eh!
quello che voglio
sei te...
Ti prego
perdonami se qualche
volta ti ferisco...
anche a parole,
perchè tanto
non lo faccio perchè
sento il bisogno
di farti male...
Non lo faccio apposta...
Scusami!!!
Ti Amo Giacomo L.
segnalata da Viola Liscandrello giovedì 19 dicembre 2002
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categoria: Poesie
DONNA . . . !
Vorrei
coprirti d'Amore
come un mantello
d'altri tempi...
senza lasciare al caso
le tue emozioni,
indistinte dalle mie
peregrine
fra gli universi
dell'Anima.
Sarei
il tuo Balocco
e la tua Guida,
esagerando in tutto,
perché mi piaci
libera da schemi,
sorpresa
nella libertà naturale
di giocare
con la Vita...
Sognando,
con carezza lieve
di farfalla,
le sensazioni affettuose,
che tu dai alle Cose...
e, mentre ti guardi,
con vispa curiosità
o matura certezza,
possedere i segreti
del Destino del Mondo!
Perché
tu sei la Donna...!
E quanto
di più alto
il Signore ha dato
attraverso di Te:
il Piacere e l'Amore,
la Gioia e il Dolore,
la Concretezza
o l'Astrazione...
tu ne possiedi
l'Essenza,
come mio Archetipo
ideale!
Colei
che, da sola,
può dare un senso
alla mia,
altrimenti vana,
esistenza...
segnalata da FernyMax sabato 15 marzo 2003
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categoria: Barzellette
un po' maschilista
COME RENDERE FELICE UNA DONNA:
Per rendere felice una donna occorre solo essere:
1. amico
2. compagno
3. amante
4. fratello
5. padre
6. maestro
7. educatore
8. cuoco
9. carpentiere
10. idraulico
11. meccanico
12. decoratore d'interni
13. stilista
14. sessuologo
15. ginecologo.ostetrico
16. psicologo
18. psichiatra
19. terapeuta
20. audace
21. organizzato
22. buon padre
23. molto pulito
24. simpatico
25. atletico
26. affettuoso
27. attento
28. cavaliere
29. intelligente
30. fantasioso
31. creativo
32. dolce
33. forte
34. comprensivo
35. tollerante
36. prudente
37. ambizioso
38. capace
39. coraggioso
40. deciso
41. affidabile
42. rispettoso
43. appassionato
44. complimentoso
45. uno che ama far compere
46. uno che non fa problemi
47. molto ricco
48. non un peso
49. uno che non guarda le altre
ALLO STESSO TEMPO DEVI FARE ATTENZIONE A:
50. non essere geloso, ma nemmeno disinteressato
51. andar d'accordo con la sua famiglia, ma non dedicarle più tempo che a lei.
52. darle il suo spazio, ma mostrarsi preoccupato per dove va
ED INOLTRE E' MOLTO IMPORTANTE:
53. Non dimenticare le date di:
- anniversario (nozze, fidanzamento, primo incontro...)
- laurea
- onomastico
- mestruazioni
Purtroppo anche osservare perfettamente queste istruzioni non vi dà la garanzia al 100% della sua felicità, perché lei potrebbe sentirsi sommersa da una vita di soffocante perfezione e fuggire con il primo figlio-di-buona-donna-bohemien-ubriaco-e-gran-viveur che incontra...
Dev'essere per questo che Dio (bontà sua...) disse:
"Amala!" Ma non disse mai:
"Comprendila!!!!!!!!!!"
COME RENDERE FELICE UN UOMO
1. concediti
2. non rompergli le scatole
segnalata da Miki lunedì 17 marzo 2003
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categoria: poesie
Quello
amore! tutti ne parlano...
ma nessuno sa spegarti cm ci si sente...
quando lo si ha e bello,
non averlo fa soffrire!
pensare ke l amore possa sconfiggere ogni male su questo mondo...
pensare che non c'è niente di male, amando.
pensare di essere amata dalla persona di cui si pensa ke sia l uomo giusto,
Quell' uomo
quello con cui si ride quando si fa o sente una battuta,
quello con cui si piange quando si sta male...
quello che se hai qualcosa ke ti fa soffrire ti ascolta senza metterti in imbarazzo.
Quello ke ti chiama giusto x dirti quanto tu sia importante per lui,
quello che fa di tutto x farti capire che 6 l unica donna al mondo
con cui lui vorra passare i prossimi anni della sua vita.
Quello che fa tanti chilometri giusto x vedere il tuo sorriso!
Quello che ti dice:" ho voglia di tenerti nelle mia braccia" per sentire il profumo
della tua pelle.
Quello che ti dice" oggi voglio coccolarti" senza averglielo chiesto!
Quello Quello Quello...
Si proprio quel uomo giusto che si pensa di aver trovato
quello pero' inizia a dirti che gli serve tempo, tanto tempo, per capire,
quello dice di essere confuso x tutta la situazione attuale
quello che dice di non amare un'altra donna,
quello che pero' quando dice di amare te, dice di amarne pure un' altra!
quello che dice che bisogna essere piu sicura di se stessi, e che si debba essere forti e confrontare la situazione invece di correre via!
quello che pero' in una situazione difficile, nn fa altro che scegliere la strada piu facile!
quello che ha fatto capire che bisogna essere sinceri l uno con l altro
quello a cui nn riesci a credere piu neanche una parola, dopo che ti dice le bugie
quello che dice di aver trovato la donna giusta in te, ma che sta cn un altra!
Quell uomo dice di non essere capito!
Chi mi sa dire? chi mi sa spiegare cosa si deve capire?
Io so solo di essere innamorata di un uomo, quel uomo, che pero' non ama me!
Di un uomo pieno di misteri,
Di quel uomo pero' che in poco tempo mi fece capire cosa mi sono persa gli ultimi anni,
non avendo mai potuto amare nessuno, quanto io ami lui!
Essere soli fa male, amando ancor' di piu'!
ma amando si cresce e crescendo si impara!
Imparare a lasciare andare una persona e difficile.
Ma solo dopo averlo perso si riesce a reallizzare quanto sia importante quella persona!
io l'ho capito...chissa' se anche lui...
Dare, e ricevere una seconda opportunita' e bello!
Ma non dire di amare me quando baci un altra donna, e fai l' amore mentre io ti penso!
Si proprio tu, quel uomo!
ora dimmi tu se riesci a capire.....
segnalata da cuore spezzato domenica 30 settembre 2007
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categoria: frasi d'amore » lettere
A te 07/05/07
Da dove arriva? Non capisco…
annuso le mie mani, i polsi,
forse è rimasto su tutto il mio corpo?
Ecco, basta poco
per l’essere smarrita,
smarrita nel desiderio di te,
smarrita risentendo la tua aroma,
fresca e candida,
travolgente e unica,
saldala su di me ti prego,
ma non come ricordo,
solo come passaggio,
e ansiosa, scalpitante attesa,
del tuo respiro che mi avvolgerà di nuovo,
prenditi tutto di me
e di quello che ho,
fallo,
ma non togliermi questa sensazione
di sentirti mio
di sentirmi tua
Ma forse no, non fare nulla,
non dire nulla,
ho già tutto,
ti ho già dato tutto,
nella mia confusione,
nel mio essere una finta dura,
ti ho dato tutto quello che ho,
il mio cuore a te donato,
il mio animo sincero e puro come il tuo sguardo,
i tuoi occhi su di me come il primo giorno,
il mio cuore che batte come il primo giorno,
oggi dopo 276 meravigliosi giorni,
ogni attimo bello brutto o doloroso,
ogni giorno ogni sorriso ogni pianto,
ogni carezza, ogni bacio, ogni scontro,
oggi dopo 397.440 dolci secondi,
dal momento in cui sono stata tua,
dal momento in cui sapevo che,
con certezza cieca e sorda,
sapevo che eri speciale,
ma non il quanto,
sapevo che il dolce e crudele destino,
stava per riservarmi un grande regalo,
con tutto il dolore e le incomprensioni,
ma con tutte le limpide emozioni,
con il sentire in bocca il sapore della vita,
vissuta fino in fondo,
per quella che è…
cos’è tutto questo?
cosa puo’ essere?
E già detto, ripetuto,
detto da me non poeta,
non capace di parole d’effetto,
ma donna innamorata,
e come già detto, ripetuto,
non so la fine ma vedo il percorso,
non importa la fine ma importa ogni giorno,
ogni limpido o oscuro istante,
basta viverlo con qualcuno che,
ti rende gonfia di entusiasmo,
come quel passerotto al sole gelido d’inverno,
piccolo, gonfio e indifeso,
ma che sa la meta,
eccomi diversa non sapendo dove arriverò,
ma con il cuore al caldo, gonfia vedendo il sole,
che tu mi mostri anche nel gelo della realtà,
cos’è tutto questo?
E già detto ripetuto..
non ho la risposta ma la domanda
domanda che nasconde la risposta…
Se non è amore cosa puo’essere?
segnalata da Mary giovedì 7 febbraio 2008
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categoria: Poesie
DUE ABISSI CHE S'INCONTRANO...
Un mistero di silenzio ci separa
mentr’io ti sento ancor più vicina,
nei paraggi dell’esistenza.
Nelle tue labbra ordinatrici
trova ordine la mia vita;
le tue parole racchiudono inesplicabili spazi,
varcando senza vesti
profondissime gote
ed indugiando librate nell’aria
(come aloni sospirati dal vento…).
La mia voce tremante
s’incatena alla tua suadente;
in ogni mio pensiero
converge un brivido in fiamme,
mentre il mediterraneo delle mie labbra
emette
scintille
di fuoco
-per te-.
Ti ho vista,
in un momento ti sei persa;
mi ungesti di luce
e in un attimo i miei occhi
presero la forma dei tuoi sguardi,
liberando per te
sguardi d’Amore incontrollati
(vetri spezzati che si specchiano,
granelli di sabbia che si bagnano…).
Un linguaggio ancestrale
trasuda dal tuo sorriso,
mentre la mia mano
- impigliata nella rete di oggi e di ieri -
è ancora riversa sulla tua,
rifugiandosi in una valle d’eternità e d’immenso…
Imprigionato ai tuoi passi
seguo la tua ombra in simbiosi;
ogni carezza
-freccia puntata d’ogni tentazione-
permuta il dolore represso in un grido,
mentr’io raccolgo un fiore bianco di magnolia
per ritrarti un’altra volta.
Abbattuti muri di resistenza,
tolgo il sonno alle labbra,
supero ogni lecito confine,
perché un bacio ricopra la distanza che rimane
tra la tua Amicizia
ed il mio Amore!
Ed intanto sento sprofondare sotto me un vuoto
cresciuto all’altezza esatta del piacere
(pozione segreta da bere
- rabbrividendo -
in fretta).
Addormentata nella strada d’un sogno,
rivedo te ogni giorno
nell’orbita di gesti non compiuti,
di sguardi non sferzati;
la notte il rosso dei miei pensieri
tinge le tue vesti di carne
per dare l’ultimo tocco
alla tela che ti ritrae folgorante
(scintilla di sole
pronta ad infiammare il cielo!).
Il nostro Amore rimarrà
il sogno irrealizzato d’un bambino,
il volo accennato d’un gabbiano,
il frutto non raccolto d’un giardino,
perché noi siamo
come due abissi che s’incontrano:
un pozzo senza luce
che fissa il suo cielo senza fondo…
segnalata da Gaspare110 martedì 25 novembre 2008
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categoria: poesie
poesie l'ubriacone e lo scoiattolino
Poesia
L’ubriacone
Quell’aspro sapor dei tini
Girava nelle tavernette
Che già alle 7 era
Nelle gole puntuale ma impertinente.
Si giocava al rimbambimento
Di un vecchio stanco e tronchetto.
Non faceva che sbadigliare e sobbalzare
A quell’età è una fatica a dare ed arrivare.
Un bicchierino poco contento disse:
Su nonno smetti e alza il mento
Sai cosa ancora puoi fare,cosa fai lì a brontolare e a tintinnare?
Il nonno rispose:Son venuto a dimenticare, sono alcolizzato come il mare
Lasciami stare
Il Bicchierino:Non sprecar il tempo in un tozzo di pane e vino,
Corri dalla tua amata e lascia il bicchierino.
Il nonno:Hai ragione di lasciare stare,tanto qui che restavo a fare.
Meglio affrontare le occasioni della vita,perché
Lasciarle affogare ed è poi finita.
In quel trato il bicchierino contento
Torna nell’armadietto
Per 10 anni o chissà quanto tempo.
Era fiero di non aver fallito
Che di quanto aveva parlato ara più sfinito.
Poesia
Lo scoiattolino
Cercava un posticino
Al riparo lo scoiattolino.
Una pioggia lo tempestava
E la sua raccolta biancicava.
Era isolato e senza mangiare
Come raggiungere le sommità elevate?
Si accontentava ad abitare in un ramoscello
Ma si annoiava senza pace e senza ombrello.
I tuoni cominciavano a bombardare
E tra una foglia e un’altra il vento
Ondulava fino a far tremare.
Lo scoiattolino poveretto
Balzò dentro l’alberello
Tutto bagnato come il ranocchietto.
La stagione lo minacciava
Ma il tornare del sole ben presto lo comunicava.
Il mattino seguente si risvegliò la natura
Quasi come la rinascita di una nuova figura.
Lo scoiattolino balzò fuori contento
E saltellando disse Signore solo tu spalanchi il cuore
Più forte del tuono,della pioggia e del vento.
Marco poeta siracusano - tratto da dai suoi brani poetici
segnalata da Marco sabato 27 dicembre 2008
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categoria: poesie
A volte...
vorrei essere utile
o vorrei non averti mai incontrato
vivevo nel buio
rinchiusa nel mio guscio
dentro ad un mondo tutto mio
fatto di tristezza di incertezze
sarei mai stata capace di mettere la testa fuori
dare un occhiata al mondo
per vedere se sarei stata in grado di camminare da sola?
No
Ancora una volta mi chiudo in me stessa
dentro quella corazza che mi sono creata intorno a me per proteggermi da tutto il male che c è in questo mondo....
Scrack
Qualcuno mi ha calpestato...
il guscio in frantumi
Sofferente sento qualcosa che mi solleva da terra
mi porta al riparo in un posto a me sconosciuto
comincio a sentirmi meglio ogni giorno
che passa
sempre di piu finche
non scopro che il mio eroe
la mia salvezza sei stato te
Mi sento rinascere
la mia vita comincia a prendere forma
colori
comincio ad acquisire fiducia in essa
tutte le paure le incertezze e i dubbi svaniscono nell aria....
l amore che hai per me il modo col quale ti prendi cura di me il modo
con cui mi insegni a vivere
a partire dalle semplici cose
è a dir poco immenso...
un amore cosi grande
che a sua volta mi fa innamorare di te...
crash
sento un colpo forte
mi accorgo di essere caduta al suolo...
Ancora una volta la paura comincia a farsi sentire:
E la forza dell'amore
Amore ti ho fatto troppo stare male,
con me ti sei ritrovato imprigionato in una gabbia senza nessuna via di scampo
Adesso è arrivato il tempo di lasciare volare via libero verso infiniti orrizonti
quell' uccelino che mi aveva fatto ritrovare la luce
che tanto calore aveva saputo donarmi
ma che purtroppo io ho soffocato con il troppo amare
Ti Amo
Ora sei libero da ogni catena!...
e per tutto cio...
A volte non vorrei averti mai conosciuto
Anya - tratto da Anya
segnalata da Anya mercoledì 31 dicembre 2008
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categoria: Poesie
GLI ANGELI DI GAZA
Piccole stelle
esplodono con un sorriso in viso
negli occhi pien di vita dei bambini
di una piccola stretta terra,
imbrattando le strade della loro ingenuità,
attingendo dalla tavolozza colorata dei loro pensieri
un arcobaleno di sogni.
La spontaneità dei gesti dei bimbi
permette loro di guardar ancora in alto
solo per ammirar le stelle:
inesauribile fonti di speranza per gli altri,
sono sempre pronti a dimenticare il giorno prima
per progettarne un altro…
Nella verginità dei loro sentimenti
ai piccoli non è dato conoscer l’odio,
ma la sofferenza si:
la vedono ogni giorno negli occhi familiari dei grandi,
la nutrono ogni notte del rammarico
di non avere conosciuto in tanti …
Figli di un popolo senza Stato e senza terra,
loro non sanno cos’è la guerra
e possono costruire solo muri di sabbia:
vorrebbero liberamente giocare,
fuori dai bunker dell’ultimo rifugio;
apertamente rincorrersi coi compagni d’oltre muro,
non distinguendo per nascita o religione;
semplicemente sognare ad occhi aperti,
senza rabbrividire del sangue sparso intorno!
I bambini non sanno perché i loro padri
a volte li salutano con una cinta imbottita addosso,
come per un addio;
non comprendono perché ogni giorno
la gente scenda in strada
con in braccio un piccolo fagotto di lenzuola;
non si spiegano come mai certe notti
il cielo di Gaza s’illumina a giorno -come se esplodesse-
e la gente rifugge -anziché rincorrere- le stelle cadenti …
Nell’ignoranza della loro età
a volte piangono senza un perché
-o solo perché piangono gli altri-.
Molti di loro non lo scopriranno mai,
poiché non ne avranno il tempo;
molti tra loro lo capiranno appena più tardi,
quando -costretti a diventar grandi bruciando le tappe-
avranno anch’essi imparato ad odiare …
segnalata da gaspare110 mercoledì 14 gennaio 2009
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categoria: frasi d'amore
Ti penso
IO TI PENSO
come se ci fosse
DENTRO AL MIO SILENZIO
la tua voce calda
io ti penso
come se dal vento
mi cadessi addosso
senza far rumore
e come se nel vento
dopo aver smaltito
un po' di tenerezza
noi due cominciassimo a volare.
io ti penso
quando viene sera
perche' la penombra
mi fa immaginare
mi distendo
guardo verso il cielo
per cercare il tetto
delle tue spalle bianche
come se quel cielo
mi potesse dare
il motivo giusto
per non stare male
COME SE STAR MALE
DIPENDESSE DALLA VOLONTà
e ti penso,ti penso
ANCHE SE NON HA PIù SENSO
ritornare insieme a te
ma io ti penso,lo stesso
fosse solo per quegli occhi
che hai lasciato in fondo a me.
io ti penso
perche' non pretendo
come fanno gli altri
di DIMENTICARE
e ti penso
perche' nella gola
mi e' rimasto IL GUSTO
DELLE TUE RISATE
come se ingoiando
questo tuo sorriso
io riuscissi ancora
a farmi contaggiare
ma mi trovo a vivere da solo
adesso che ti penso.
ti penso,
anche se non ha piu' senso
ritornare insieme a te
ma io ti penso,lo stesso
fosse solo PER QUEGLI OCCHI
CHE HAI LASCIATO
IN FONDO A ME.
magari rubo dei momenti
alla mia vita
magari non e' neanche giusto
sia cosi'
solo il tuo viso fa la guardia
AL TEMPO CHE HO PERDUTO
ma in fondo come avrei vissuto
senza te.
e ti penso.....
ma io ti penso,ti penso
fosse solo per quegli occhi
che hai lasciato in fondo a me.
fosse solo PER QUEGLI OCCHI
CHE HAI LASCIATO INFONDO A ME
segnalata da Gigio martedì 5 maggio 2009
voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: aforismi » amore
Guardando Oltre...
141.
L'amore eterno è come pura luce.
È un sole che risplende al mezzogiorno:
ignaro del calore che produce,
non conscio dei pianeti che ha d'intorno.
142.
Se è amore non potrai manipolarlo
piegandolo a terreni desideri
né mai sarà possibile invischiarlo
nell' ego-ragnatela dei pensieri.
143.
L'amore è luce e nella sua purezza
rimane fresca fonte di sorgente
sebbene l'uomo, di avida stoltezza,
vorrebbe aver per sé l'acqua corrente.
144.
Attingi a lui ma non lo travisare
per farne solo un semplice garzone.
Nel dare amore e nel lasciarti amare
non ritagliarti il ruolo di “padrone”.
145.
L'amore che supponi ti sostenga
è solo bramosia di dare o avere.
Non c’è un amore vero che appartenga
a un essere soltanto, per dovere.
146.
Amore è tutto ciò che nel creato
infonde vita e irradia il suo calore.
Colui che nella mente ti ha pensato
lo ha fatto solamente per amore.
147.
Sei libero di sceglierti un destino
che fugga dal concetto di possesso.
Il desiderio è un bieco clandestino
e nell'oblio lo stai portando appresso.
148.
Se è amore non esiste lontananza
che possa farti mai sentire solo.
L'amore assume autentica sembianza
soltanto se hai coscienza del suo ruolo.
149.
Sebbene l'esistenza ti confonda,
cercando di coinvolgerti nel dramma,
la tua passione è sempre moribonda
se il vero amore il cuore non infiamma.
150.
Terrai la luce e getterai il diamante:
la pietra è spenta nella notte illune.
Che sia il bagliore il più prezioso amante
se dal dolore vuoi restare immune.
Jader - tratto da http://www.jnanayoga.it
segnalata da Jader venerdì 18 settembre 2009
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categoria: Poesie
IL NOSTRO MARE
C’era il bisogno di andare
C’era la voglia di fare tutto ciò che non puoi immaginare
Mentre sei a Milano nel traffico ad imprecare
Mentre vai a lavorare.
C’era la voglia d’amore
Che timido entra come un raggio di sole
E si appoggia sulle labbra per dare quel sapore
Che scivola nel cuore e fa sparire ogni dolore.
Che cosa hai fatto? Sarai stata buona
Di corsa a pregare mentre la campana suona
C’è un Dio che non ti abbandona, ma anzi perdona
E ci regala questa “avventurona”
E questa volta sta dalla parte di questa splendida persona…
Questa ragazza che tiene l’amore negli occhi
Stella cadente di mille notti, brivido quando mi tocchi
Non credere in noi due sarebbe da sciocchi.
Devo tessere il mio benessere per essere
Come voglio io
Ma quando il tuo amore mi elesse re
E tu entrasti come un calesse nel cuore mio.
Ora non sono più ferito, sono guarito
Sul mio trono sono salito.
Guardo la stella che mi indichi col dito
E sa farsi riconoscere in un cielo infinito.
Camminavamo in riva al mare
E i tuoi capelli si muovevano al vento
Io cercavo di ricordare
Un altro momento in cui ero così contento
Ma non lo sono riuscito a trovare
Per questo cerco di essere attento
A non perdermi nemmeno un minuto di noi
Ma vedrai, se sarai nei guai con me ne uscirai
E ti accompagnerò da qui in poi.
E al ritorno lungo la riviera, quella magica atmosfera
Creata da noi due e da quel sogno che si avvera
Sullo sfondo, un altro mondo, una città che non sembrava vera
Poi io e te mano nella mano andavamo incontro alla sera.
Questa piccola gita, che mi ha segnato la vita
La porterò sempre dentro di me
Sarà l’immagine più colorita
Dai baci con le dita, allo stare abbracciato a te.
Ti porterò dentro ai miei occhi
Come quell’immagine riflessa nel canale
E quando sentirò male, penserò a questa vacanza speciale
E al nostro amore grande e immenso come quel mare.
…Il nostro mare
LucaG - tratto da MyLyrics
segnalata da LucaG venerdì 4 giugno 2010
voti: 2; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Poesie
Ultimamente
Ultimamente molti ricordi
sono nemici per me
io mi difendo scrivo
qualcosa per te
Solo un incontro
solo un momento
mi rendo conto chi sei
nel tuo respiro il mio destino sarà:
Chi ti può amare più di me,
chi ti conosce più di me
non mi dimentico lo sai
come potrei
chi ti può amare più di me,
chi ti conosce più di me
se questa notte sognerai
io sto pensando a te
Ultimamente
scrivo più forte
sto convincendomi che
nelle mie storie
ho dato la vita per te,
e passano i giorni
cambiano i sogni
ma tu rimani perchè
sei l'unica fame
l'unica sete che avrò
Chi ti può amare più di me
chi ti conosce più di me,
non mi dimentico lo sai
come potrei
Chi ti può amare più di me
chi ti conosce più di me
se questa notte sognerai
io sto pensando a te.
Non importa tutto quello
che farai grido forte
la mia voce arriverà
non importa quanto tempo ci vorrà
so che ti ritroverò
Chi ti conosce più di me ,
chi ti può amare più di me,
se questa notte sognerai
io sto pensando a te
se questa notte sognerai
io sto pensando a te!
Alex Baroni - tratto da Alex Baroni
segnalata da Gabriella C. venerdì 5 aprile 2013
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categoria: Poesie
Lara Larina Laretta
MUSE
Visioni di Lara
Larina Lara Leretta Mia Lo di un Humbert* tuo coetaneo
mia prima musa sirenetta
Febbraio 1999
Scarabocchio di lei
Neve candida e soffice s'abbatteva sui tetti a fiocchi.
Nel grigiore d''una stanza brillano nel libro di Catullo odi e i tuoi occhi.
In una macchia di caffellatte' nella pagina di Storia.
vive lei e sua bellezza.. intoccata da macchie di alcuna cosa imperfetta.
Chissà se nel lume d'uno studiolo forse a cosa pensare....in quella fatica che comune e' dovere dell'uomo; qualcuno da amare!!
Lara..
come son ora stanco e doman non vedo l'ora la campana suonare scuola ricreazione per darti uno sguardo.
Settembre 1999
Allodole solitarie albeggiavano con il migrar delle rondini prime nei sui occhi..dei quaderni affamati nell'amore, di cui sembrava la regina con le vestali sue compagne, a farle come ancelle nel trono della sua beltà cortigiane, sovrana d'amore e simulacro della bellezza. Madonna ritratta da Ghirlandaio il suo grembo casto era e la sua aria di piccola donna.
Uscendo di casa era lei l'alba sulle sue ciocche tinte castagno.
Sognatore mi colse su un fiocco di neve nell'inverno dallo studio in fallo.
E Catullo e Saffo mi parlarono di lei e delle poesie gli dei...
La rima Invicta Fire e il fuoco di amare dentro, mentre da bambina cambiava; come Dafne a pianta mutava - rea dell'amor di Apollo e lei a donna nel silente suo microcosmo cambiava, mia Lolita.
* Humbert protagonista del romanzo Lolita di Vladimir Nabokov ( San Pietroburgo 1899- Montreux 1977)
La nave
Siamo lì sulla stessa nave l'orizzonte, solcano gabbiani e pirati galeoni l'orizzonte nei tuoi occhi.
Odo lo stormire dei migratori di ritorno dall' istmo di Panama e quell'avventura in cui l'uomo giovane si tuffava..
Di tutto questo s'annaspa la psiche tra Ulisse e Alceo e sovvenire me dei tuoi giovani occhi ..
Chissà se anche tu li ricordi??
Cri Cri Cri
Settembre, Cri Cri Cri
faceva il passero col flauto di Pan assieme alle
prime rondini migrando.
Rideva lei, fuggendo in sella
alla bicicletta.
Oh che visione..
di castità e intatta purezza.
Il libro e le odi di Alceo e Catullo
sapevan la sua parvenza.
Poi; me ti presentarono.
Novembre alla sortita in ricreazione
sordina lei camminava con di sottofondo satiri
che facean nel core canzone;
poca a questo virgulto data fu L’attenzione..
“Lara mi chiamo”!
Oh, Zivago me venne in mente
e ci lasciammo senza un nulla; tristemente.
Sbirciarti sempre me fu un diletto nel mattino d’ora tarda.
Amore mio come son svaniti quei passeggeri momenti assieme alle nostre giovinezze.
Chissà la vita di quel passero quanto fugace fu..
segnalata da Carlo Tracco sabato 13 maggio 2017
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categoria: Poesie
Rugiada Aeriforme
Rugiada Aeriforme
Poserò le mie labbra
col bacio più dolce
sui petali di crocus
ai primi raggi di sole,
e tu coglierai con baldanza
l'estratto d'emozione
del cuore accogliendolo
nel buon giorno che svecchia
il fato tra le nostre radici d'amore estasiandoti, annusando l'essenza
del karma che trascrive
nuove formule per noi
sul leggio della vita
nella carezza del vento
sulle spighe di grano
già recise nel celebrare
quel tramonto d'autunno senza fine che verrà,
dove la dolce rugiada
non consuma tempo
nel pianto di quel che sarà,
aeriforme ma consapevole respira il momento
che si interrompe solo
al risveglio della lenta
e lunga accorata cupidigia
accanto al bianco delle pietre dei muretti a secco dei trulli, ove si fanno testimoni origliando nel segreto
di quel che i nostri nembostrati sveleranno coartamente sui petali
del sogno quando
rinnegando nel disgregare completamente un punzone, che effige la speme
mentre fugge sbigottito
dalla sua falce di luna calante per finire poi anche noi
col palmo della pece fine preannunciata con scroscio,
e poi guazzi sul terreno noi disarmi sparsi coi viola petali calpestati dal cruccio
nel dissolverci sfiniti
evaporando con essi,
anche quell'ultima goccia
che bacerai sul ciglio di fiore
che nascerà nella mite aura
come germoglio per vivere
di luce d'anima ubbia,
riluttante nel combattere
l'amor che non si vuole,
ma tutto è disposto a dare
per poter vivere
davvero d'amore,
ma d'amore davvero
si ha solo timore
di sentir decantare il cuore
quel cuore che non crede più,
ma in cibrei parole
d'amore vuol cantar
come sole scottante
a mezzodì d'estate accesa.
©Laura Lapietra
segnalata da Laura Lapietra giovedì 6 ottobre 2022
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categoria: Poesie
Instabile Clima
Nel vasto politeama del mondo
il clima pavonesco danza
come orchestra di vento,
che incanta nello sgomento!
La terra,
palcoscenico mutevole
ospita quel cambiamento,
come musical commedy,
una tranche di tormento.
L'oceano,
come un pittore abile
ma distratto
dipinge ornamenti di frastagli
contro imprudenti scogli
a inabissarli nelle sue acque
col suo nuovo stile,
ameni sfide!
Le correnti,
come tersicoree in scena
avvicendano ritmo
e movimenti senza pena,
pericolosa avanscena!
Il sole,
come signore dorato
un altero regale
dirige il suo calore,
senza uguale!
Mentre la pioggia,
spruzza e crea a catinelle
come folle artista
i suoi schizzi bagnati
dal petricore che affonda,
nel volume che esonda!
L'aria,
come compositore
di flauto traverso,
senza una fine
scrive nuove note
nel suo vasto confine!
E le verdi montagne,
come giganti imponenti
scolpiscono il paesaggio
con gesti possenti.
Ma l'uomo,
come un intruso smemorato
altera questo equilibrio
tutto sconcertato!
Col suo sregolato progresso, inarrestabile
lascia il pianeta
in uno stato instabile!
Così il clima,
come un'opera bizzarra
si trasforma per noi
in un nuovo dramma dato in arra!
E mentre la natura
cerca di resistere,
l'uomo dovrebbe
agire per non disperdere!
Oh, al bivio di questa storia,
una scelta memorabile
dobbiamo affrontare
e ritrovare saggezza
che ci ha abbandonato,
dobbiamo ammantare!
Oh, per salvare questa Terra
bisogna agire con coscienza
con la mente e con il cuore,
bisogna liberarla dall'anteguerra
che poi scivola in guerra!
Rispettare la natura
che ci ha generato,
affinché possa ancora
regalare quel futuro ben sperato!
Dare voce alle voci
di chi è stato oppresso,
per proteggere gli esseri
che sono stati messi
a rischio espresso!
Perché il clima
come fiore delicato,
ha bisogno di cure
per non soccombere abbagliato!
E come sinfonia, uniti,
dobbiamo suonare,
per onorare la bellezza
che il mondo sa creare!
Il finale è nelle nostre mani.
Noi siamo gli autori,
dovremo scrivere una storia
che cancelli gli orrori!
Rinveniamo in armonia
la vera essenza della vita
senza quella sporca ipocrisia,
in questo marasma consunto
del consumismo esaltato
alterando quel clima ammalato,
in questo vasto politeama
del mondo,
dove il clima pavonesco
danza in discordanza
una fievole baldanza
che pian piano sbiadisce
la sua dolce fragranza.
©Laura Lapietra
segnalata da Laura Lapietra venerdì 17 novembre 2023
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categoria: Poesie
Fragile Crepuscolo
Dolce aranciato,
il crepuscolo timido
nelle sfumature rosse ovattate,
una mappa d’amore incomparabile
in quella ardente fiamma
che lentamente,
originandosi nel cielo, svela.
Sono io, sognatrice naufragante,
nel profluvio dei miraggi
che fluiscono nelle emozioni.
Acque salmastre
bagnano i miei desideri
quando poso le mie labbra
nell’etere riflesso sull’oceano
mentre provo a baciarti immaginandoti.
E il mio cuore afflitto
canta malinconia
mentre la tua immagine deforme
ondeggia, svanendo fulminea.
La tua figura indistinta
arriva come un baleno
nella burrascosa calma
nel baldacchino dei miei sogni,
come una coltre
che scalda l'anima.
Un raggio di sole
sul candido tappeto di neve
tra esili bucaneve
a donare incanto puro ai miei occhi.
Mi perdo nei meandri
dei tuoi panegirici,
pulsanti d'amore quando lo vivi
sulla falesia del tuo cuore,
carezze lievi sulla mia pelle.
Sono io, vento solitario,
che sospira per poter quietarsi
nel tempio del tuo plenilunio!
Effimera sospensione,
percettiva, resiste all’inevitabile,
quel respiro che
non darà vita nei giorni avvenire!
Le sfumature dell’animo
danzano come dolci falene,
come un’aurora boreale
nel pensarti incessantemente.
Ed io, chiusa
in questa sfera di cristallo,
continuo a vivere questo sentimento
che, come un bel souvenir,
tu agiti e ammiri per poi adagiarlo
nell’angolo dell’indifferenza,
ignaro del mio amore per te
che, quasi come una fragilità,
nascondo ancora con remore
ogniqualvolta sono con te.
segnalata da Laura Lapietra martedì 17 settembre 2024
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