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categoria: Poesie

CREPUSCOLO DI FINE NOVEMBRE

scuro e freddo nell'orizzonte
nel cielo pieno di nubi, nell'irreale silenzio
che arriva al cuore, le foglie morte
formano tappeti colorati,
che frusciano sotto i piedi,
in questo tempo malato della terra,
inondata dal covid, tra i malati soli
che hanno bisogno di respirare
tra caschi e tubi, con occhi spalancati
di terrore, senza poter parlare e coloro che
passano non rivedono le loro famiglie,
hanno solo Dio da chiamare.
Mentre noi che stiamo rinchiusi a casa
osserviamo l'autunno attraverso i vetri
divisi, lontani, come sospesi tra
un presente angoscioso,
rimpiangendo il passato,
sfiduciati verso il futuro.
Vivere in una zona, cosi detta rossa!
Pericolosa per le persone,
perchè troppi morti e troppi malati.
La natura nella sua tranquillità
sorprende, sconvolge, annienta,
appare tranquilla e sorridente,
come indifferente verso l'essere umano,
condannato a subire un virus micidiale
e strisciante, silenzioso come un killer
che colpisce all'improvviso.
Noi nella nostra solitudine, che serve
per sopravvivere in una umanità,
sguarnita, confusa, violenta.
Ascolto il respiro di Dio, che sussurra
attraverso la preghiera, il suo spirito
è vicino a noi. La preghiera è la potente debolezza di Dio
che smuove il suo cuore entrando nel nostro,
stringendoci a lui.

DANIELA CESTA

segnalata da DANIELA CESTA lunedì 30 novembre 2020

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categoria: Poesie

I colori della vita

I sogni,
la tavolozza
dei colori
della vita,
sostanza
di ogni giorno,
l'entusiasmo
di ogni alba,
di ogni sorgere
del sole,
di ogni desiderio
da realizzare.
Un miscuglio
di sensazioni,
speranze
e giochi di luce
che non si spengono.
Sotto i tiepidi raggi
del sole la natura
già profuma
di primavera,
lentamente il gelo
sì allontana,
sì sciolgono
i cuori
e le emozioni
prendono
il sopravvento.
Battiti palpitanti
al ritmo di armoniose
melodie è ricominciare,
un fresco inizio,
una meravigliosa
rinascita.
i cuori

Ilari Luigia

segnalata da Ilari Luigia martedì 6 febbraio 2024

stelline voti: 17; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

La Porta (parte seconda)

E al di là della Siepe
chissà cosa c’è ancora,
da vedere,
pensare e vedere,
ancora da fare,
per chi vuole andare
oltre “la Porta”...!

Oltre la porta degli uffici
di generali ed assessori,
quella dei casini
e degli obitori...
La porta dei lager,
con un biglietto
senza ritorno...
E degli ospedali,
o delle case di cura
per malati mentali,
progettate
da uomini “sani”,
che poi sono i primi
malati “trionfali”!

Stupidi e ciechi,
perché non vogliono andare
oltre la Porta.
Hai capito?!
Non ci vogliono andare!...
E chissà come fanno
ad attaccarsi tanto
a piccole cose:
denaro e case,
femmine e aborti,
violenza e droghe,
imbrogli e poltrone...

E riuscir così bene
a dimenticare,
che esiste una Porta
della Conoscenza
e della Speranza,
per chi vuol capire,
e chi sa godere,
tutte le gioie
e tutti i dolori,
tutte le ansie
e le suggestioni
di un vero sentirsi
di questo mondo,
e crescere insieme,
membri...
dell’Universo stellato!

Un’emozione da non perdere,
da lasciare senza fiato!
A questo, uomo,
sii preparato...
Non ti far cogliere
senza quel fiato,
quando qualcosa,
in questa o altra vita,
Natura o Dio,
ti chiederà:
Uomo, respira!

Respira, sì!
Per farmi vedere
se hai saputo salire,
chi sei, cosa vali,
se ti sei conquistato,
se hai fatto il cammino
oltre “quella” porta.

Ricordati, Uomo,
oltre la Porta!...

FernyMax

segnalata da FernyMax martedì 20 maggio 2003

stelline voti: 15; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Frasi d'amore

Perché i celesti danni
Ristori il sole, e perché l'aure inferme
Zefiro avvivi, onde fugata e sparta
Delle nubi la grave ombra s'avvalla;
Credano il petto inerme
Gli augelli al vento, e la diurna luce
Novo d'amor desio, nova speranza
Ne' penetrati boschi e fra le sciolte
Pruine induca alle commosse belveForse alle stanche e nel dolor sepolte
Umane menti riede
La bella età, cui la sciagura e l'atra
Face del ver consunse
Innanzi tempo? Ottenebrati e spenti
Di febo i raggi al misero non sono
In sempiterno? ed anco,
Primavera odorata, inspiri e tenti
Questo gelido cor, questo ch'amara
Nel fior degli anni suoi vecchiezza impara?
Vivi tu, vivi, o santa
Natura? vivi e il dissueto orecchio
Della materna voce il suono accoglie?
Già di candide ninfe i rivi albergo,
Placido albergo e specchio
Furo i liquidi fonti. Arcane danze
D'immortal piede i ruinosi gioghi
Scossero e l'ardue selve (oggi romitoNido de' venti): e il pastorel ch'all'ombre
Meridiane incerte ed al fiorito
Margo adducea de' fiumi
Le sitibonde agnelle, arguto carme
Sonar d'agresti Pani
Udì lungo le ripe; e tremar l'onda
Vide, e stupì, che non palese al guardo
La faretrata Diva
Scendea ne' caldi flutti, e dall'immonda
Polve tergea della sanguigna caccia
Il niveo lato e le verginee braccia.
Vissero i fiori e l'erbe,
Vissero i boschi un dì. Conscie le molli
Aure, le nubi e la titania lampa
Fur dell'umana gente, allor che ignuda
Te per le piagge e i colli,
Ciprigna luce, alla deserta notte
Con gli occhi intenti il viator seguendo,
Te compagna alla via, te de' mortali
Pensosa immaginò. Che se gl'impuriCittadini consorzi e le fatali
Ire fuggendo e l'onte,
Gl'ispidi tronchi al petto altri nell'ime
Selve remoto accolse,
Viva fiamma agitar l'esangui vene,
Spirar le foglie, e palpitar segreta nel doloroso amplesso.

Giacomo Leopardi

segnalata da Monella giovedì 25 marzo 2004

stelline voti: 23; popolarità: 11; 0 commenti

categoria: Poesie

LA QUIETE DOPO LA TEMPESTA

Passata è la tempesta:
Odo augelli far festa, e la gallina,
Tornata in su la via,
Che ripete il suo verso. Ecco il sereno
Rompe là da ponente, alla montagna;
Sgombrasi la campagna,
E chiaro nella valle il fiume appare.
Ogni cor si rallegra, in ogni lato
Risorge il romorio
Torna il lavoro usato.
L'artigiano a mirar l'umido cielo,
Con l'opra in man, cantando,
Fassi in su l'uscio; a prova
Vien fuor la femminetta a còr dell'acqua
Della novella piova;
E l'erbaiuol rinnova
Di sentiero in sentiero
Il grido giornaliero.
Ecco il Sol che ritorna, ecco sorride
Per li poggi e le ville. Apre i balconi,
Apre terrazzi e logge la famiglia:
E, dalla via corrente, odi lontano
Tintinnio di sonagli; il carro stride
Del passeggier che il suo cammin ripiglia.
Si rallegra ogni core.
Sì dolce, sì gradita
Quand'è, com'or, la vita?
Quando con tanto amore
L'uomo a' suoi studi intende?
O torna all'opre? o cosa nova imprende?
Quando de' mali suoi men si ricorda?
Piacer figlio d'affanno;
Gioia vana, ch'è frutto
Del passato timore, onde si scosse
E paventò la morte
Chi la vita abborria;
Onde in lungo tormento,
Fredde, tacite, smorte,
Sudàr le genti e palpitàr, vedendo
Mossi alle nostre offese
Folgori, nembi e vento.
O natura cortese,
Son questi i doni tuoi,
Questi i diletti sono
Che tu porgi ai mortali. Uscir di pena
È diletto fra noi.
Pene tu spargi a larga mano; il duolo
Spontaneo sorge e di piacer, quel tanto
Che per mostro e miracolo talvolta
Nasce d'affanno, è gran guadagno. Umana
Prole cara agli eterni! assai felice
Se respirar ti lice
D'alcun dolor: beata
Se te d'ogni dolor morte risana.

LEOPARDI

segnalata da basilicom martedì 13 aprile 2004

stelline voti: 17; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: Poesie

Piangi

Una lacrima,
scintilla nei tuoi occhi cupi di rabbia, di dolore
ti riga il viso segnando il suo passaggio
poi giunge alle labbra e con un rapido gesto la porti via,
nemmeno te ne accorgi,
scompare in silenzio portando con sè l'amarezza e il rancore che l'hanno costretta a spingersi al di fuori dei tuoi occhi,
della tua anima.
Lacrime che sgorgano impetuose dal profondo del cuore,
così amare
eppure così dolci,
così opprimenti
eppure così liberatorie.
Che poi a cosa serve piangere?
Serve a sfogarsi?
O serve ancor più a deprimersi?
E dopo che piangi... cambia qualcosa?
... forse, ma che importa...
le emozioni non hanno bisogno nè di ragionamenti,
nè di spiegazioni per esprimersi;
una frase,
un gesto,
un ricordo
e dentro esplode come un vulcano,
come un terremoto che devasta ogni cosa,
come un'uragano impossibile da fermare.
Emozioni
nient'altro che semplici, istintive emozioni
che quando non si riescono più a trattenere
si trasformano in lacrime.
Quindi piangi,
se sei felice,
se sei triste,
al culmine della gioia
o nel profondo della disperazione
piangi,
esprimi anche così le tue emozioni;
si, piangi!
Urla,
sgolati
e non preoccuparti di quello che pensa la gente,
piangi e dedica le tue lacrime al cielo.
Liberale e sentile come un fiume in piena che rompe gli argini,
come un'animale che corre selvaggio nella natura,
come un uomo che danza a piedi nudi.
Esprimi le tue emozioni...
è il solo modo che hai per esprimere te stesso.

Meleth

segnalata da Meleth mercoledì 22 dicembre 2004

stelline voti: 5; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Frasi d'amore » lettere

Dai monti al mare

Il sole brilla e scalda da lassù
nel mezzo del cielo limpido,
azzurro,nitido,
ed io,seduto sul ciglio della strada,
accanto a me la moto,
osservo la bellezza e la pace dei prati sottostanti
che verdi ondeggiano distesi nella valle.
Che silenzio!
Finisco la birra e riparto.
I chilometri sono tanti perchè
lungo è questo serpente di asfalto
che scivola fra rocce bianche di marmo
e vecchie cave abbandonate.
Ma la meta è ancora lontana e
voglio raggiungerla lentamente
perchè la bellezza di trovarmi fra questi paesaggi
mi dà un senso di libertà meraviglioso!
La natura la sento sempre più vicina,
l'odore dei fiumi,delle piante,
del fumo dei vecchi camini,
delle stalle.
La strada si fa in discesa e qui nasce
un'altra emozione,
il Mare!
Io sono in alto su un monte
e lui è sotto di me,immenso,piatto,
d'argento con il sole che,ormai basso,
si riflette
dando vita ad uno splendido gioco di luci.
Mi fermo su un ciglio della strada,
spengo la moto e mi risiedo
contemplando lo spettacolo più bello
della vita di ogni uomo,
perchè credo che difronte a ciò
non si riesca mai ad abituarsi.
Per me ogni volta
sembra sempre la prima,
la più bella!
E' un'emozione che tanto tempo fa
ci siamo regalati
e vorrei rifarlo ancora e ancora!
E' un momento malinconico
perchè ora non sei qui abbracciata a me,
.......lo so,è a causa mia,della mia impazienza......
ma ci sarài un domani?
Rivivremo l'emozione di tanto tempo fa?
Finisco la birra e riparto
fra i paesaggi,i profumi
e il senso di libertà.....!

segnalata da Daniele martedì 29 maggio 2007

stelline voti: 3; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Frasi d'amore

Dai monti al mare

Il sole brilla e scalda da lassù
nel mezzo del cielo limpido,
azzurro,nitido,
ed io,seduto sul ciglio della strada,
accanto a me la moto,
osservo la bellezza e la pace dei prati sottostanti
che verdi ondeggiano distesi nella valle.
Che silenzio!
Finisco la birra e riparto.
i chilometri sono tanti perchè
lungo è questo serpente di asfalto
che scivola fra rocce bianche di marmo
e vecchie cave abbandonate.
Ma la meta è ancora lontana e
voglio raggiungerla lentamente
perchè la bellezza di trovarmi fra questi paesaggi
mi dà un senso di libertà meraviglioso!
La natura la sento sempre più vicina,
l'odore dei fiumi,delle piante,
del fumo dei vecchi camini,
delle stalle.
La strada si fa in discesa e qui nasce
un'altra emozione,
il Mare!
Sono in alto su un monte
e lui è sotto di me,immenso,piatto,
d'argento con il sole che,ormai basso,
si riflette
dando vita ad uno splendido gioco di luci.
Mi fermo su un ciglio della strada,
spengo la moto e mi risiedo
contemplando lo spettacolo più bello
della vita di ogni uomo,
perchè credo che difronte a ciò
non si riesca mai ad abituarsi.
Per me ogni volta
sembra sempre la prima,
la più bella!
E' un'emozione che tanto tempo fa
ci siamo regalati
e vorrei rifarlo ancora e ancora!
E' un momento mlinconico
Perchè ora non sei qui abbarcciata a me,
......Lo so,è a causa mia,della mia impazienza....
ma ci sarà un domani?
Rivivremo l'emozione di tanto tempo fa?
Finisco la birra e riparto
fra i paesaggi,i profumi
e il senso di libertà....!

memmedesimo - tratto da Senso di libertà

segnalata da Daniele venerdì 15 giugno 2007

stelline voti: 32; popolarità: 0; 3 commenti

categoria: poesie

Ti scrivo in sogno,
esteso e sterminato
di sensazioni mai vissute
di un baratro infinito.
Ti scrivo in sogno,
di un affetto mal celato,
di parole proferite
in pensieri taciturni.
Parole solo mie,
pensieri e un pò bugie.
Davanti un mare piatto,
mi osserva un pò corrotto.
Di barche ondulanti,
di coppie amanti,
di occhi lucidi di pianto,
del dolore di un canto.
Di smarrimento arcano
di un silenzioso "ti amo"
detto nella mente,
forse inutilmente;
Una lacrima mi bagna, piove!
Piove
sul volto di noia,
sulla ritrovata gioia,
su una dolce amarezza,
sulla muta mestizia
d'un cuore indebolito,
ma per nulla rassegnato.
Piove sulle urla,
il rimpianto,
sul vanto e
l'orgoglio,
sul foglio
iscritto di rabbia.
Piove ed è nebbia
su false promesse,
su un sogno piegato,
piove su spemi deluse,
piove sui morti pensieri,
sulla rude sventura,
sulla nuda natura
piove su un caldo sorriso,
su un cuore beffato.
E crepitano sentimenti
dove d'allucinato fragore
nel tamburo del cuore
si rompono inclementi
nel buio del temporale.
Ma non fa male...
Qualcuno svaniva lontano
perdendo l'orizzonte, piano...
E ancora un " ti amo",
di parole mai dette...
Troppo ordinario.
E ti parlo sognando,
nel mio immaginario!
E sognando sorridevo,
e sorridendo sognavo...
di cose mai viste,
di audacia che insiste!
E da un concetto...
ad un groviglio
d'orgoglio;
Su un manto
di pianto,
di vanto,
di canto...
No...No...
Un sogno!
Un sogno soltanto...
Amare è lasciar liberi di fare!

segnalata da fanny martedì 4 dicembre 2007

stelline voti: 10; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: Frasi d'amore

A te che sei l’unica al mondo
L’unica ragione per arrivare fino in fondo
Ad ogni mio respiro
Quando ti guardo
Dopo un giorno pieno di parole
Senza che tu mi dica niente
Tutto si fa chiaro
A te che mi hai trovato
All’ angolo coi pugni chiusi
Con le mie spalle contro il muro
Pronto a difendermi
Con gli occhi bassi
Stavo in fila
Con i disillusi
Tu mi hai raccolto come un gatto
E mi hai portato con te
A te io canto una canzone
Perché non ho altro
Niente di meglio da offrirti
Di tutto quello che ho
Prendi il mio tempo
E la magia
Che con un solo salto
Ci fa volare dentro all’aria
Come bollicine
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore
A te che io
Ti ho visto piangere nella mia mano
Fragile che potevo ucciderti
Stringendoti un po’
E poi ti ho visto
Con la forza di un aeroplano
Prendere in mano la tua vita
E trascinarla in salvo
A te che mi hai insegnato i sogni
E l’arte dell’avventura
A te che credi nel coraggio
E anche nella paura
A te che sei la miglior cosa
Che mi sia successa
A te che cambi tutti i giorni
E resti sempre la stessa
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei
A te che sei
Essenzialmente sei
Sostanza dei sogni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che non ti piaci mai
E sei una meraviglia
Le forze della natura si concentrano in te
Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano
A te che sei l’unica amica
Che io posso avere
L’unico amore che vorrei
Se io non ti avessi con me
a te che hai reso la mia vita bella da morire, che riesci a render la fatica un' immenso piacere,
a te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande,
a te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più,
a te che hai dato senso al tempo senza misurarlo,
a te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore,
a te che sei, semplicemente sei, sostanza dei giorni miei, sostanza dei sogni miei...
e a te che sei, semplicemente sei, compagna dei giorni miei...sostanza dei sogni.

segnalata da stellina triste sabato 29 marzo 2008

stelline voti: 2; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Essere Ogni Essere

Essere ogni essere è il sublime capire
ma il tempo dell'anima felice è lontana
a divenire
l'oggi è ancor privo di quella essenza
che apre il cuore e libera la mente.
Amore, vita... e nulla più.
Sentirsi così trascinati da un oblio
che mette fine ai mille conflitti
quotidiani,
debolezze della carne!
Questo è il futuro da invocare
ardentemente.
Amore, vita; vita, specchio riflesso...
Riflesso e qui è l'inganno:
guardare le pulsioni dell'oblio,
e non viverle fino che la morte libera
il tormento.
Ecco la verità che ci riguarda,
la natura ci fa tutti liberi,
e dovunque noi siamo in catene.
Crediamo che potere e ricchezza
possono ridarci la libertà perduta,
e invece ci rendono ancor più schiavi.
E chi non vorrebbe riavere indietro
l'innocenza.
Grande sarebbe la gioia se la vita
sciogliesse le nostre membra come
un tempo.
Tutto svanirebbe, i dolori e le pene
sopportate fino adesso,
la crudeltà dei tiranni, le frustrazioni
dell'orgoglio,
le fitte d'amore spezzato, l'arroganza
dei potenti
e l'ingiustizia verso i deboli derisi,
chi potrebbe mai cancellare questo
se non la vita stessa che è in noi?
Chi non vorrebbe felicità e armonia ora,
sotto questo cielo azzurro,
se non fosse la paura di sentire quello
che nessuno mai è tornato a sentire.
La prigione, così, fa tutti ciechi,
così il ricordo della libertà
si riflette in noi come un sogno,
e le imprese alte e basse ci disviano
illudendoci di aver trovato l'uscita vera.

Bruno Franchi

segnalata da bruno franchi venerdì 25 luglio 2008

stelline voti: 7; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Frasi d'amore » lettere

le parole che avrei voluto dire

PAROLE CHE AVREI VOLUTO DIRE

A te che sei l’unica al mondo
L’unica ragione per arrivare fino in fondo
Ad ogni mio respiro
Quando ti guardo
Dopo un giorno pieno di parole
Senza che tu mi dica niente
Tutto si fa chiaro
A te che mi hai trovato
All’ angolo coi pugni chiusi
Con le mie spalle contro il muro
Pronto a difendermi
Con gli occhi bassi
Stavo in fila
Con i disillusi
Tu mi hai raccolto come un gatto
E mi hai portato con te
A te io canto una canzone
Perché non ho altro
Niente di meglio da offrirti
Di tutto quello che ho
Prendi il mio tempo
E la magia
Che con un solo salto
Ci fa volare dentro all’aria
Come bollicine
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore
A te che io
Ti ho visto piangere nella mia mano
Fragile che potevo ucciderti
Stringendoti un po’
E poi ti ho visto
Con la forza di un aeroplano
Prendere in mano la tua vita
E trascinarla in salvo
A te che mi hai insegnato i sogni
E l’arte dell’avventura
A te che credi nel coraggio
E anche nella paura
A te che sei la miglior cosa
Che mi sia successa
A te che cambi tutti i giorni
E resti sempre la stessa
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei
A te che sei
Essenzialmente sei
Sostanza dei sogni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che non ti piaci mai
E sei una meraviglia
Le forze della natura si concentrano in te
Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano
A te che sei l’unica amica
Che io posso avere
L’unico amore che vorrei
Se io non ti avessi con me
a te che hai reso la mia vita bella da morire, che riesci a render la fatica un’ immenso piacere,
a te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande,
a te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più,
a te che hai dato senso al tempo senza misurarlo,
a te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore,
a te che sei, semplicemente sei, sostanza dei giorni miei, sostanza dei sogni miei…
e a te che sei, semplicemente sei, compagna dei giorni miei…sostanza dei sogni…

teo

segnalata da teo giovedì 13 novembre 2008

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

poesie l'ubriacone e lo scoiattolino

Poesia
L’ubriacone
Quell’aspro sapor dei tini
Girava nelle tavernette
Che già alle 7 era
Nelle gole puntuale ma impertinente.
Si giocava al rimbambimento
Di un vecchio stanco e tronchetto.
Non faceva che sbadigliare e sobbalzare
A quell’età è una fatica a dare ed arrivare.
Un bicchierino poco contento disse:
Su nonno smetti e alza il mento
Sai cosa ancora puoi fare,cosa fai lì a brontolare e a tintinnare?
Il nonno rispose:Son venuto a dimenticare, sono alcolizzato come il mare
Lasciami stare
Il Bicchierino:Non sprecar il tempo in un tozzo di pane e vino,
Corri dalla tua amata e lascia il bicchierino.
Il nonno:Hai ragione di lasciare stare,tanto qui che restavo a fare.
Meglio affrontare le occasioni della vita,perché
Lasciarle affogare ed è poi finita.
In quel trato il bicchierino contento
Torna nell’armadietto
Per 10 anni o chissà quanto tempo.
Era fiero di non aver fallito
Che di quanto aveva parlato ara più sfinito.

Poesia
Lo scoiattolino
Cercava un posticino
Al riparo lo scoiattolino.
Una pioggia lo tempestava
E la sua raccolta biancicava.
Era isolato e senza mangiare
Come raggiungere le sommità elevate?
Si accontentava ad abitare in un ramoscello
Ma si annoiava senza pace e senza ombrello.
I tuoni cominciavano a bombardare
E tra una foglia e un’altra il vento
Ondulava fino a far tremare.
Lo scoiattolino poveretto
Balzò dentro l’alberello
Tutto bagnato come il ranocchietto.
La stagione lo minacciava
Ma il tornare del sole ben presto lo comunicava.
Il mattino seguente si risvegliò la natura
Quasi come la rinascita di una nuova figura.
Lo scoiattolino balzò fuori contento
E saltellando disse Signore solo tu spalanchi il cuore
Più forte del tuono,della pioggia e del vento.

Marco poeta siracusano - tratto da dai suoi brani poetici

segnalata da Marco sabato 27 dicembre 2008

stelline voti: 3; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Aforismi » virtù » saggezza

Ricordati...
Che bisogna vivere per capire…
E’ immergendoti nella difficoltà, è bagnando le ossa e la pelle dell’esperienza a volte cruda,
solo così si può sentire palpitare il cuore del mondo…
“il legno forte non cresce negli agi”.
Ogni sofferenza, ogni stato di apatia è preludio di una conoscenza,
porta in grembo la forza della “possibilità”.
Ricordati se soffri non è per sofferenza gratuita,
la sofferenza è un regalo che ti viene fatto per scoprire qualcosa,
per salire di un gradino, per salire quel gradino che ti permette di gustarti il panorama!!
Ricorda quanto ti piacciono le montagne, sali lì in alto… guardi,
e ti senti più vicina agli angeli e a Dio!
Ricorda, la tua vita e le opportunità che hai sono il meglio del mondo,
sta a te alzarti e affrontare quel meglio…
affrontalo con forza e sii felice!!
Non dimenticarti, siamo anime, anime che hanno deciso di incarnarsi e di evolvere,
migliorare, e ricorda che qui,
questa terra è popolata da altre anime che devono evolvere,
c’è chi sbaglierà ancora, c’è chi capirà, c’è chi dovrà tornarci ancora e ancora più volte..
per comprendere, per avere consapevolezza di quel battito del cuore del mondo…
se stai in silenzio e annulli i tuoi sensi, lascia che la tua anima ascolti,
è una melodia, la melodia dell’amore, che ha un suono.. e tu l’hai sentito e... lo senti!!
Lo senti bimba, lo senti! Ti chiamano bambina,
ma tu bambina un giorno sarai madre e guarderai con occhi di bambina i tuoi figli…
Lotta, lotta… questa è sempre stata la tua natura…
un angelo che ci ha sempre rotto le scatole per lottare,
lotta per te, per la tua essenza e lotta per gli altri,
perché guardino sicuri all’avvenire.
Lotta per un semplice sorriso,
lotta per una stretta di mano,
lotta per un “si”,
lotta per un solco dove poter seminare,
lotta per una sola rondine che deve volare,
lotta per la vita,
per quel germoglio che diventerà ramo e darà i suoi frutti… ricorda…
anche Gesù aveva paura, ma era consapevole della grandezza di ciò per cui lottava,
lottava per la vita ed ha lottato con l’unica arma vincente:
l’amore!
Anche le statistiche ce lo dimostrano evidenziando come l’amore sia l’unica arma..
ma noi chiudiamo gli occhi, perché?
E un giorno diremo..
“Eppure ce l’avevamo davanti agli occhi ogni santo giorno..
ma non volevamo vedere!!
Non volevamo vedere che l’amore è ciò che ci rende realmente felici, ciò che siamo!”.
E ricordatevi, non abbiate paura di amare,
è la sola cosa che ci può salvare,
che ci può sorreggere che ci porta verso la luce, che ci fa salire di un gradino.
E’ l’amore che vince SEMPRE!!!

segnalata da marines venerdì 22 ottobre 2010

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categoria: Aforismi » società » giustizia

L’IMPOSSIBILE NON ACCETTATO

Chi ama veramente
vorrebbe risolvere
tutti i problemi dell’umanità.

Non accetta che ci sia la fame,
la guerra, il malato non curato,
bambini e bambine violentati,
popoli interi in esodo forzato.

E’ un’esigenza d’amore
desiderare che tutti vivano la pace.
Ed è un’esigenza d’amore
non arrendersi a queste evidenze
volute solo dall’egoismo.

Quest’amore si aspetta
Che i politici dicano idealmente di sì alla giustizia
e non all’interesse di parte o privato,
che diventino i servitori della gente.

Che ci siano sacerdoti
che solo a vederli vivere
ci indichino la strada della bontà
e della trascendenza.

Che ci siano industriali
che non dormono la notte
per inventare posti di lavoro.

Che scienziati e ricercatori
entrino nei misteri della natura
per aiutare realmente l’uomo
ad affrontare mali oggi incurabili,
e non mettano la loro intelligenza
al servizio di ricerche che non aiutano
l’uomo a vivere meglio.

Che filosofi e uomini di pensiero
non abbiano paura di trasmettere
pensieri in cui Dio sia al centro.

Che nessuno pensi di aver chiuso
con la vita, con la ricerca della verità.

Che tutti gli uomini, le donne,
possano scoprire che Dio li ama.

Che l’uomo creda realmente
che si può vivere da disarmati,
senza bisogno di pietre, di frecce,
di pistole e missili
per far valere le proprie idee e difendere la pace.

Che nessun uomo si senta inutile
e che ognuno scopra il talento
che custodisce dentro di sè.

Ernesto Olivero

segnalata da marines lunedì 18 giugno 2012

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categoria: Poesie

La Dolce Bontà

La bontà
è come un germe infante
piantato nella terra dell'anima,
germoglia silente come delicato fiore
dai suoi gracili petali vellutati
alla pelle percettibile!
Autentica la bontà
si apre nei suoi sorrisi più sinceri
ai raggi del sole nella vita
nonostante riluce
con le sue lacrime di rugiada
cadute dalle foschie
sulla costa delle controversie.
Solo quando consapevole
del suo olezzo,
cresce vigorosa e rigogliosa
come altissimo albero maestoso,
donando i suoi frutti più dolci
gratificando nei riverberi
dei cuori malleabili,
melodie di giustizia alle pupille
che accarezzano il suo sguardo
colmo di brezza d'amore!
Così,con le sue blandizie
la bontà nutre arricchendo
anche noi in ogni angolo
del cuore alacre alla sua voce.
La bontà, come segreto giardino
che mai sfiorisce negli anni
nella sua empirea bellezza
ma si valorizza nelle pieghe
delle sue esperienze,
spiega comprensione
dopo calvari vinti con placidità!
Ma se calpestata
dal piede del violento fato
svellandola dalle sue
candide vesti ricamate in Calais,
certo potrà godere
umiliandola sui selci
dell'arrogante manrovescio
che con protervia
infligge dolore,
ma non potrà mai
privarla del suo puro spirito
a farla vivere in eterno
nell'etere della natura
nell'umanità che vuol amare
in ferace vallea di pace
senza nembi di nefaste oscurità,
vangeli di distruzione
mediante impure entità
chiamate uomini
a scompigliare l'equilibrio
che il feeling del buon senso
traduce in dolce bontà!
La sua dolce essenza
non potrà morire mai
neppure se ignorata a vita.

Laura Lapietra ©

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra sabato 21 ottobre 2023

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categoria: Poesie

Il Mio Nome È Donna

Il Mio Nome È Donna

Sono gemma che sboccia
in silenzio al crepuscolo,
sotto gli occhi del tenero sole.
Sono flebile alito di tempo
che intona la mia nuda essenza,
tra i meandri dei miei anni.
Sono tenace speme
tra le mani di chi mi accoglie,
come ancora di salvezza.
Sono maledizione e benedizione
nell'attraversare i giorni della ressa,
guardandomi senza paura negli occhi.
Sono lacrime vissute
nei fondali delle sconfitte,
dopo manrovesci che fucilano.
Sono emozione che s'inebria
sul davanzale della vita,
nei respiri tra illusioni e realtà.
Sono dedalo nelle partite
più ardenti sul tavolo del fato,
mentre sudo l'agognata vittoria.
Sono scandalo su bocca di uomo
nella sua ceca prepotenza ignorante,
sfigurando labile la mia immagine.
Sono poema d'amore nella primavera
del cuore innamorato, nella veemenza
che toglie il fiato nelle corde dei baci.
Sono le quattro stagioni che temprano
i bagagli del mio vascello lungo la via,
nei quattro venti che mi creano.
Sono il tuo vestito che nasconde,
ciò che sotto le spoglie di uomo
non t'appartiene completamente.
Sono frammenti di mosaico
in continuo ricomporsi in inverno,
ed estate, autunno e primavera.
Sono madre per natura e latte per il suo pargolo, tra le braccia
della provvidenza per scelta.
Sono la geisha che ti ammalia
nell'arte della seduzione, tra perle
e piume nella seta che ti avvolge.
Sono e ancora io sono sempre
nelle mie infinite sfumature
anche quando non vuoi, perché,
sono un'anima che si rigenera
in generazioni e generazioni.
Chiamami, chiamami a squarciagola
e ti camminerò accanto,
saprò starti vicino, poiché,
il mio nome è Donna.

Laura Lapietra ©

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra venerdì 8 marzo 2024

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categoria: Poesie

Amanti Noi

Amanti Noi

Lene il suo giuncare
la mia pelle
con le sue trepidazioni
come drappi di luce d'estasi
sparsi dappertutto su di me
a tinteggiarmi d'ambra,
oro pregiato per i suoi occhi
all'imbrunire della sera!
E una florida carezza madreperlacea
su cui adagiare il suo cuore
accanto al mio
cinse l'incanto che
il tempo sprigionava
senza una clessidra
a suggerirci una fine!
Flamine era l'immensità
della voce del suo sguardo
quando mi parlava
a suon di liuto al chiarore
delle stelle nascenti nell'indaco
di quel turbamento
che desiderava agghindarmi
di sol di porpora
e coralli da accostare
tra i petali di rose e i diamanti con cui adularmi
in quei suoi baci d'amore, brillantini sulle mie labbra timide nella bramosia!
Ove far scivolare
ogni desiderio
delicato quanto profondo
in fondo alla mia anima
come gocce di glicine
in grappoli penduli
ad addolcire i miei occhi,
per dissetare i miei sensi rapiti dal suo culto imperante!
E come farfalle bianche
che si librano in ogni direzione nel mio essere
ammaliato in quell'incontro
sublime in piena di letizia
e di sussulti in quei sussurri
luminosi e incandescenti
vibravo armoniosamente, mentre pervadevano
nelle nostre sensazioni
e nelle nostre parole
quelle non dette,
ma dettate dalle nostre mani
intrecciate pronte
per accogliere e allacciare
un unico abbraccio eterno
ove fermare il tempo,
il dolce sentire
delle nostre pelli,
I nostri corpi recitare poemi
intrisi di passione
nella danza della dolce voluttà!
Amanti noi...
In una notte già vissuta,
cadde una stella,
sotto lo sguardo pallido
della luna piena di miele,
un desiderio in
un unico destino,
nasce l'amore etereo nell'eterna atmosfera!
E quella fresca folata
di venticello che disegnava
le nostre pelli scoperte
senza arrossire al pudore,
adagiate sulla calda
terra della natura
sotto le folte chiome
degli antichi ulivi,
mi spogliava dai
miei ultimi petali multicolori
di quei fiori che coltivavi
unicamente per me,
affinché il tuo calore d'amore
mi coprisse il cuore
fin quando l'alba
non ci guardasse
sorpresa coi suoi
primi raggi di sole
alla luce di questo mondo
non giudicandoci
amanti segreti di un ardore,
che si consuma
con l'eccitazione
di una piccola eternità
in un momento fra tanti
che decanta
passione al firmamento,
ma semplicemente chiamandoci urlandoci,
Amore! E non...
Amanti noi
in questo nostro amore,
un amore che vive e
che ama solo per amore!

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra lunedì 15 novembre 2021


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