In questa categoria oggi sono state inserite 204 poesie.
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ANGELO MIO
Angelo mio sei caduto dal cielo e non hai più la forza di rialzarti.
Non piangere, non sei solo.
Ti aiuterò a ritrovare te stesso, la persona meravigliosa che eri tanto tempo fa. Ti aiuterò in questo lungo cammino, perchè ci sarò sempre per te. Ti farò riacquistare fiducia verso gli altri. Ma tu dovrai essere coraggioso.
Angelo mio non arrenderti proprio ora. Questo calvario non è ancora finito, ma con la forza della nostra amicizia e con il nostro amore fraterno che ci unisce sconfiggeremo tutti questi incubi che ti assillano.
Angelo mio non disperare, ci sarò io con te, perchè venderei la mia anima pur di farti star bene, pur di farti sorridere.
Angelo mio è finita...Tutta questa tristezza vedrai che svanirà...domani
E ci rialzeremo insieme, come due bei cigni inizieremo a volare di nuovo a testa alta, e con coraggio.
Angelo mio non avere paura non cadrai mai più.
segnalata da Phombe martedì 13 aprile 2004
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COSI' PERCORRONO LE STELLE
Così percorrono le stelle la loro orbita
inalterabili ed incomprese.
Noi ci contorciamo in mille vincoli.
Tu procedi di splendore in splendore.
La tua vita è un'unica luce.
Io dalle mie oscurità devo tendere
le mie desiderose braccia verso di te.
Tu mi sorridi e non mi comprendi.
segnalata da basilicom martedì 13 aprile 2004
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Dovrei paragonarti ad un giorno d'estate?
Tu sei ben più raggiante e mite:
venti furiosi scuotono le tenere gemme di maggio
e il corso dell'estate ha vita troppo breve:
talvolta troppo cocente splende l'occhio del cielo
e spesso il suo volto d'oro si rabbuia
e ogni bello talvolta da beltà si stacca,
spoglio dal caso o dal mutevol corso di natura.
Ma la tua eterna estate non dovrà sfiorire
nè perdere possesso del bello che tu hai;
nè morte vantarsi che vaghi nella sua ombra,
perchè al tempo contrasterai la tua eternità:
finchè ci sarà un respiro od occhi per vedere
questi versi avranno luce e ti daranno vita.
segnalata da basilicom martedì 13 aprile 2004
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INFINITO
Sempre caro mi fu quest'ermo colle,
e questa siepe, che da tanta parte
dell'ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
spazi di là da quella, e sovrumani
silenzi, e profondissima quiete
io nel pensier mi fingo; ove per poco
il cor non si spaura. E come il vento
odo stormir tra queste piante, io quello
infinito silenzio a questa voce
vo comparando: e mi sovvien l'eterno,
e le morte stagioni, e la presente
e viva, e il suon di lei. Così tra questa
immensità s'annega il pensier mio:
e il naufragar m'è dolce in questo mare.
segnalata da basilicom martedì 13 aprile 2004
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ALLA MALINCONIA
Fuggendo da te mi sono dato ad amici e vino,
perché dei tuoi occhi oscuri avevo paura,
e nelle braccia dell’amore ed ascoltando il liuto
ti dimenticai, io tuo figlio infedele.
Tu però in silenzio mi seguivi,
ed eri nel vino che disperato bevevo,
ed eri nel calore delle mie notti d’amore,
ed eri anche nello scherno, che t’esprimevo.
Ora mi rinfreschi le mie membra sfinite
ed accolto hai nel tuo grembo il mio capo,
ora che dai miei viaggi son tornato:
tutto il mio vagare dunque era un cammino verso di te.
segnalata da basilicom martedì 13 aprile 2004
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