In questa categoria oggi sono state inserite 175 poesie.
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The times they are a-changin'
Venite a riunirvi intorno gente, ovunque voi vagate
E ammettete che le acque intorno a voi sono salite
E accettate che presto sarete bagnati fino all’osso
Se il vostro tempo per voi ha valore
Allora fareste meglio a cominciare a nuotare
O affonderete come una pietra…
Perchè i tempi stanno cambiando
Venite scrittori e critici
Che fate profezie con la vostra penna
E tenete i vostri occhi aperti
La possibilità non tornerà
E non parlate troppo presto
Perchè la ruota sta ancora girando
E non viene detto chi è
Colui che sta designando
Perchè il perdente di oggi
Sarà il vincitore di domani
Perchè i tempi stanno cambiando
Venite senatori e membri del Congresso
Per favore ascoltate il richiamo
Non state alla porta
Non bloccate il corridoio
Perchè colui che viene ferito
Sarà colui che si ferma
C’è una battaglia là fuori
E sta infuriando
Presto scuoterà le vostre finestre
E farà tremare i vostri muri
Perchè i tempi stanno cambiando
Venite madri e padri
Da tutto il paese
E non criticate
Ciò che non potete capire
I vostri figli e le vostre figlie
Non li potete comandare
La vostra vecchia strada
Sta rapidamente invecchiando
Per favore allontanatevi da quella nuova
Se non potete anche voi dare una mano
Perchè i tempi stanno cambiando
La linea è tracciata
La maledizione è scagliata
E l’uomo lento di adesso
Sarà l’uomo veloce di domani
Come il presente di oggi
Sarà il passato di domani
L’ordine sta lentamente scomparendo
E il primo di adesso
Sarà l’ultimo di domani
Perché i tempi stanno cambiando
segnalata da marco mercoledì 14 ottobre 2009
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DISSONANZA COGNITIVA
Si sa che le sigarette fanno male,
però io ne fumo in quantità,
e invento anche la scusa più banale
per non darmi conto di 'sta realtà;
penso che anche il dottore all'ospedale
la sigaretta pronta in tesca ce l'ha,
e che tra i vizi è certo il più veniale
e che in fondo tanto male non mi fà.
“Che farà mai 'sto piccolo tubetto
confrontato alle grandi calamità
che affliggon l'uomo della modernità?”
“Nulla!” Rispondo con finta sincerità;
ma, nel momento che ci rifletto,
ecco: è finito pure 'sto pacchetto!
Francesco Deiana - tratto da Si sta come d'estate, patelle sugli scogli
segnalata da Francesco Deiana domenica 11 ottobre 2009
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Messaggio D'amore
Non ci sono parole che possano lenire il dolore
di un uomo che perde la propria compagna amata.
Solo un vuoto incolmabile dopo la lotta strenue
ed il coraggio raccolto nel profondo dell'anima,
per lei, per non farla soffrire oltre.
Girarsi intorno e vedere soltanto ombre,
ignobile giustizia la morte quando arriva
e prende chi è viva, chi ti ha sorriso e amato.
Chi con forza ha tracciato il percorso della tua vita
e ti ha fatto sentire completo, sicuro, appagato.
Quello che è più sconcertante, incomprensibile,
violento, lo strappo che senti dentro,
quel pezzo di lei che hai nel cuore
sta uscendo da te con tanto dolore.
Inaccettabile fino al punto che imprechi il creato
di farti vivere questo tempo.
Ma devi mantenere la calma, per te, per chi ti ama,
per chi rimane, continuare a soffrire in silenzio
e sperare, per non morire dentro.
Cercare nei suoi occhi sinceri lo sguardo dolce che ti ha lasciato,
immortale messaggio d'amore che resiste alla morte,
nel breve tratto che rimane unisce ognuno nella sua luce.
vulca - tratto da riflessioni
segnalata da vulca domenica 11 ottobre 2009
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Promessa da ubriaco
Pronto… oh, sei tu… sono solo un po’ giù…
è che ieri sera ho fatto ‘sta festa
e ho bevuto tanto di quel rum
che ora non ci vedo più dal mal di testa…
Ah… su mia madre ti giuro che questa
è l’ultima, d’ora in poi non bevo più…
da oggi comincio una vita modesta:
basta whisky, cocktail e tequila bum bum.
Solo un goccio di vino dopo i pasti…
anzi no, eliminerò pure quello…
solo analcolici e questo basti.
Come dici? Stai andando con tuo fratello
alla sagra del vino di Asti?
Arrivo… il tempo di prendere il Tavernello.
Francesco Deiana - tratto da Si sta come d'estate, patelle sugli scogli
segnalata da Francesco Deiana sabato 10 ottobre 2009
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Grazie Socrate
Socrate astuto, grande consigliere,
grazie a lui mi tolgo dall’impaccio
ogni volta che dovrei sapere
ma, ahimé, non so, e per questo taccio.
È ideale per il mio caratteraccio:
con ‘sta scusa, infatti, stai a vedere
che sembro intelligente e più piaccio
che se conoscessi encicolpedie intere.
Con una retorica in grande stile,
Socrate fece virtù l’ignoranza:
e fu padre della società civile,
che d’ingnoranti non ne ha abbastanza.
È grazie a lui se oggi, in ‘sto porcile,
uno come me ha ancora una speranza.
Francesco Deiana - tratto da Si sta come d'estate, patelle sugli scogli
segnalata da Francesco Deiana sabato 10 ottobre 2009
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