In questa categoria oggi sono state inserite 204 poesie.
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Il Ciullo
vagavo per feudi e castelli,ciullo era l'epitteto col quale venivo identificato,
il ciullo maldestro, il ciullo spartano, finanche il ciullo delle parestesìe,per il mio condurre le formiche a corte.
No! non ditemi maestà che il pomodoro non è cotto
no! non banditemi dal regno a cagion di mia succinta vanquiscenza
il gingillar del trespolo con verecondia sarà nullo
vivrò come un reietto il mio candor di ciullo
segnalata da Bob Gamob lunedì 21 febbraio 2011
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UNA VECCHIETTA CHE SI CHIAMAVA ITALIA
UNA VECCHIETTA CHE
SI CHIAMAVA ITALIA
Quando nacqui, settanta anni fa,
al piano terra, nel vicolo Mantello,
della città delle terme stabiane
e dei maestosi, prolifici Cantieri,
mi si fece incontro, lentamente,
all’inizio della vita in questa terra,
una vecchietta di ottant’anni,
lacera, rugosa, col volto martoriato,
coi segni inconfondibili
della truce, iniqua e disumana guerra.
“ Sei capitato in un momento inopportuno,
tra gente armata fino ai denti,
che, come una squallida partita a carte,
devono decidere i vincitori ed i perdenti.
Ci saranno vedove, orfani, mutilati,
morti dissepolti dalla scoppio di granate,
donne vestite a lutto col volto triste e spento
rese sole da un odio antico in un momento.
Ti volevo portare almeno un tozzo di pane,
ma le mie ricerche sono risultate vane.
Un grande dono ti ho portato in quantità:
una sacchetto pieno di amore e d’Italiana Dignità.”
Catello Nastro
segnalata da Catello Nastro domenica 20 febbraio 2011
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Corpo senza nome...
Silenzi
-senza voce-
riemergono da un mare di vergini
- senza dio-
inondando di pensieri e blasfemie
ordinarie, incoscienti emozioni
calpestate
dalle foglie ingiallite d’autunno…
Spazi decrescenti
di vita
squarciano cieli incontenibili
d’inverno,
sfuggendo alle ombre segnate dal vento…
Un impercettibile caos calmo
trattiene lentamente, inutilmente
il tremore
nascosto nel tepore
dei tuoi occhi…
Ma dove strariperanno i miei sospiri
giunti al fiume senza foce
del tuo corpo senza nome?
segnalata da GaspareSerra sabato 19 febbraio 2011
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A' scummogliata
Penza sulamente a ‘e cazze
tuoje
chello ca vo verè o muorte e
‘famme
ma po’ faccio ‘a lemmosena,
aggio ‘nzapunata a' pucchiacca
e soreta
'a robba doce a mme, me
schiara 'a voce
e chesta femmena se scummoglia
‘e panne ‘ncuollo
Pasquale Caccavale - tratto da o ciel'e'napule
segnalata da personellaprosa venerdì 18 febbraio 2011
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Curtigghiu
U puddicinu satarìa,
a addina si cacarìa,
u cunigghiu curri,
u pinnuluni tu m'atturri,
io caminu ca sierr'i'fuora,
e tu?
chi manciasti scaluora?
Turi Ciorla - tratto da c
segnalata da Alotta Sandro giovedì 17 febbraio 2011
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