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Mi chiesero di scrivere di te, Amore: mi chiesero di cantare ogni sospiro, ogni lacrima, ogni gioia e ogni dolore che tu, inesorabile Signore dell'animo umano, hai fatto nascere su questa terra.
Mi chiesero di raccontare di te come di un amico... Ma tu, mio padrone, mia guida, mia speranza, mi sei tu amico?
Tu che non mi permetti di vedere nè di sentire altro, se non la tua voce e il tuo dolce profumo: no, mi hai scelta come vittima dei tuoi affascinanti giochi, non mi hai più abbandonata. Io sono tua, come tu sei parte di me.
Mi insegui senza tregua, senza che io mi voglia affannare nella fuga... Irresistibili le tue trame, voluttuose le tue insidie.
Non esiste sentimento più ingannevole di te, che racchiudi in un solo soffio la tua capacità di generare e insieme di distruggere. Tutto ebbe inizio da te, e nulla su questa terra ti sopravviverà.
Ma come posso io, tua umile serva, scrivere di te? Prendimi, fammi tua... chiudo gli occhi, mi sento trasportata nel tuo eterno sogno...
Per sempre fedele, tua schiava, tua devota... Amore.

silvia

segnalata da silvia lunedì 22 ottobre 2007

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