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{ martedì 28 settembre 2010 }

Giorno:... Cose che non puoi prevedere.

Ci sono cose che non puoi prevedere.
Quando rubai il motoscafo, ad esempio, non avevo fatto caso al lusso.
Una cucina piena di cibo, un bagno, una canna da pesca..insomma, nella fretta sono riuscito a rimediare una sorta di villaggio all-inclusive dove passare una vacanza a tempo indeterminato…da naufrago.
Ho spento le luci per conservare la batteria. Ho fatto a pezzi il mio cadavere e l’ho messo in frigo. Ne ho fatto esche da utilizzare per catturare i pesci.
Di giorno come di notte, le navi che incrociano la mia rotta non si fermano a controllare. Credono sia in viaggio verso chissà dove. La notte, spengo le luci per conservare la batteria e mi affido all’occhio addestrato degli altri marinai.

A parte queste comodità il mare è come il deserto, solo un po’ più rumoroso.
Il sole ti frigge la pelle e l’unica acqua che puoi permetterti di bere e quella che distilli dalla tua stessa urina. Ma io queste cose le avevo previste.
Eppure ci sono cose che non puoi prevedere. I documenti del morto ad esempio…te li ritrovi in mano quasi per caso, perché scivolano da una tasca mentre lo spogli e lo fai a pezzi. Poi li ritrovi, sempre per caso in un giorno qualunque che tanto non te ne frega di sapere che giorno è quando sei in alto mare.
Leggi una città Elrey, leggi una data di nascita e lo stato civile…poi corri a prendere la testa ormai congelata dal frigo e la sollevi fino a quando ti guarda dritto negli occhi. Solo allora ti rendi contro che non puoi prevedere tutto. Solo allora capisci che il tuo viaggio non è ancora finito e che devi lottare ancora, contro te stesso, contro i fantasmi che ti lasci dietro ogni volta che decidi di piantare chiodi invece di arrenderti e farti appendere alla croce, contro l’immagine di te stesso che ti raggiunge ogni notte e tra lampi e tuoni e coniati di vomito non smette di urlarti: Era tuo padre! Era tuo padre!

elrey - 14:04

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Sono presenti 1 commenti.

games > pacmanMistero7 martedì 28 settembre 2010 16:361/1
Leggi Faletti. Da quello che scrivi e come lo scrivi, ci somigli. Molto.

P.S: Un abbraccio Elrey. E' sempre un piacere leggere le tue pagine di diario.

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