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categoria: Poesie
JESUS
Luce inconfondibile di tutto l'universo,
Gesu Cristo figlio del Padre, re dei re,
terrore dei demoni, vigore del nostro volere,
forza d'amore nell'unità del tempo,
acutezza, profondità, ricchezza, vastità.
efficacia, forza, validità,
Gesu, il tutto di tutto. Per la sua espiazione
pentendoci dei nostri peccati, possiamo tornare nella luce di Dio,
perchè chi ama Gesu, ama il Padre.
Nessuno al mondo è come Gesu
perchè Gesu è il figlio amato dal Creatore della terra,
è l'Agnello innocente, è l'uomo senza peccato,
Pregate Gesu in questo tempo orribile di vita,
allontanate i demoni di questo mondo,
amate e adorate lo splendore di Gesu.
segnalata da DANIELA CESTA mercoledì 18 novembre 2015
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categoria: Poesie
Li dduje patri
18 – LI DDUJE PATRI
‘Nzimm’à la chiazza re lu pajese,
capitavano spisso surprese:
scriarramienti, pirucculate,
pe’ chiri ca’ sfuttiano
li mugghiere re l’autri.
Giuvannino, pi ddari l’allarmi,
jette a chiamari a li ggintarmi,
c’accurrereno subbito a la chiazza,
ca’ succeria ‘na cosa ra pazzi.
“ Accurriti, faciti all’ambressa,
ca’ ‘nge staci patimo rint’à la ressa!”
Quann’arrivaro ammienzo a la ggente,
ddui uommini cu’ mali ‘ntinzioni,
se li futtiano re santa raggioni.
“Ma chi è patito, oi Giacumino?”
“Nun se sape ancora: hanna decide.
Hanno accummenzato ra lu matino!!!”
Catello Nastro
TRADUZIONE
Nella piazza principale del paese due uomini si stanno picchiando da ore e se le stanno dando di santa ragione. Giacomino va a chiamare i gendarmi per farli smettere dicendo che stanno picchiando suo padre. Arrivati nella piazza sedano la rissa e poi domandano a Giacomino quale dei due era suo padre. Il ragazzo candidamente risponde che quelli proprio per questo motivo si stavano picchiando!!!
segnalata da Catello Nastro martedì 31 maggio 2011
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categoria: Poesie
Ti amo perchè
Ti amo perché
sei il tenero cucciolo
che è entrato scodinzolando nella mia vita
e con le sue tenere effusioni
ha saputo farmi ritrovare la gioia di vivere.
Ti amo perché
sei l’orso solitario
che è uscito dalla sua tana
attirato dalla mia dolcezza,
intravista dietro ad una corazza di cinismo.
Ti amo perché
sei il ragazzo sensibile
che ha colorato le mie notti
di sogni che credevo di non poter più avere.
Ti amo perché
sei la persona che ha saputo dare a mio figlio
tutto quell’amore che solo un padre potrebbe dare.
Ti amo perché
sei il padre
che avrei voluto dare a mio figlio
e ai figli che non sono nati.
Ti amo perché
sei l’uomo che vorrei tenere per mano
nel lungo cammino della vita,
sorreggendoti quando ne avrai bisogno,
regalandoti ogni giorno il mio sorriso.
Ti amo perché
sei l’uomo che sei.
segnalata da antonella sabato 18 gennaio 2003
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categoria: Poesie
I NOSTRI ANNI VERDI
ognuno di noi, nella nostra adolescenza
era chiaro come l'acqua di sorgente,
nel brillare del nostro spirito nascosto,
nell'anima candida, dono di Dio,
nella purezza del nostro cuore,
che scintillava nei nostri occhi,
Gesu nostro fratello amava noi, immensamente
io pregavo e chiedevo, e lui donava
perchè avevo scelto il cielo
perchè lo amavo e lo seguivo,
perdonavo sempre, chi faceva del male
because volevo che Dio, perdonare me sempre,
Amavo il padre mio che è nei cieli,
giocavo accanto all'altare della mia chiesa
io mi sentivo al sicuro, ero ai piedi di Dio
e l'altare era il sacro monte Calvario
avevano insegnato che, durante ogni celebrazione
gli angeli scendevano dal cielo, insieme a Maria,
e la luce del Creatore inondava ogni messa,
io e le mie amiche sorridevamo liete,
nella freschezza del mattino di primavera.
Poi crescendo, il velo della vita si squarcia,
in tutta la sua crudeltà, noi tutti perdiamo
la nostra freschezza e ingenuità
ma una cosa è rimasta,
il mio amore per il Padre mio nei cieli
per Jesus, Maria e gli Angeli.
segnalata da daniela cesta domenica 13 aprile 2014
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categoria: Poesie
Haiku
haiku
cuore di padre
con amore profondo
un figlio bacia
Laura Lapietra ©
segnalata da Laura Lapietra martedì 19 marzo 2024
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categoria: Poesie
nasseriya
Nasseriya
La vita.
L’esistenza.
La morte.
Che scorrere, mai certo, sconcerto, sempre.
Morire. Quando, perché.
Fai, costruisci, erigi, rompi, distruggi, per cosa.
Mai chiedere. Non chiedere. La risposta può far male, tanto.
Io, figlio, padre, povero, ricco, chi sono, cosa sono.
Come sto, quando vivo, per cosa vivo.
Credo, non credo, perché… faccio, obbedisco, sempre… o quasi.
Assorbo quello che posso, elargisco quanto posso. Normalmente.
Sensazioni belle, brutte, definite, indefinite.
Penso. Questo è il dramma. Non dovremmo, ma dobbiamo, per restare vivi.
Vivi, ma per cosa.
24 ore al giorno, ti chiedi, ti imponi, rifletti, obbedisci.
I tuoi superiori, nel piccolo e nel grande. I superiori.
Vai, fai, e… torna.
Ma se non torni… è uguale, certo.
La differenza è che sei un eroe, per tutti.
Quasi per tutti, forse per coloro che ti devono considerare tale, perché è comodo, per tamponare le parole di disprezzo, di costernazione, di debolezza, di umana considerazione.
Ma i tuoi, quelli che contano, per loro, semplicemente, non ci sei più. Forse anche un eroe, ma non ci sei più. Solamente… ti ricorderanno.
Meglio un figlio “normale” vivo che un “eroe” morto.
Della pecora forse non apprezzi nulla, ti limiti a vederla, nella sua semplicità, nella sua modestia, nella sua limitatezza.
Del leone lodi la criniera, la forza, la fierezza… che fu.
Per me padre, si, è vero.
Per me uomo, no.
Ho lottato, e lotto per vivere, ma per cosa.
Voi avete vissuto e lottato per noi, per loro, per tutti.
Avete dato un senso alla Vostra esistenza, breve, troppo breve, ma intensa, troppo intensa.
Potessi mi cambierei con uno di Voi, che certo avrebbe da dare in misura grande.
E invece io sono qui e Voi in una bara, magari bella, di noce, preziosa, ma distesi, senza un alito di vita. Morti. Senza appello.
Meglio soli, in un viale coperto di foglie fradice, e col vento che ti sferza il viso, ma vivi, che esanimi, accompagnati nel fatidico viaggio da migliaia di persone, magari con un bel sole…
Non lo so. L’incertezza mi pervade. Però a me il vento e il freddo piacciono… e poi, non sono un eroe, non lo ero, e non lo sarò mai.
E le lacrime rubano spazio al raziocinio, fino ad esaurirsi, fino allo sfinimento, fino al dolore, che ti avvinghia il cervello, e ti fa capire tante cose che prima non prendevi neppure in considerazione.
Siete morti per un’azione selvaggia e sconsiderata, consapevoli del rischio, e forti nel viverlo.
Ora i forti devono essere quelli che restano. Non è facile, ma è più facile.
Per qualche giorno resterete eroi, poi forse neanche storia. Per quella ci vogliono i grandi numeri.
Nel cuore degli umili forse un po’ di più. Per adesso le lacrime, anche le mie.
Se è vero che esiste un altro mondo, etereo, costruito apposta per le disgrazie, allora Vi auguro di passare l’eternità con quella serenità che di sicuro non avete avuto finora.
Bruno
bigbruno - tratto da pensieri
segnalata da bigbruno martedì 27 dicembre 2005
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categoria: Poesie
Tristezza
Speri che l´alba ti svegli con dolcezza, che il tramonto abbi portato via quei brutti ricordi e momenti.
Giá speri......ma poi ti rendi conto che non é cambiato nulla,le delusioni aumentano sempre di piú,
allora pensi di immpazzire.
Ricordi il tempo passato il quale ti hanno rubato...con dirti devi crescere non sei piú una bambina!!! e con le lacrime agli occhi ti chiedi ma quando lo sono stata????
Ti mancano delle carezze di una madre e di un padre i quali ti ritengono cresciuta......i quali ti ritengono forte.....i quali non riescono a capire che é propio questo che ti é sempre mancato!!!!
Questa é la tristezza che oggi regna nel mio cuore.
segnalata da Viola sabato 10 aprile 2004
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categoria: Poesie
Il mio dolore
Dolore che mi afferri e mi lasci attonito nel limbo
ove ogni goccia si stacca dal soffitto e cade sulla fronte come per segnare il tempo.
Tutto si muove lentamente e come in un incubo io impotente cerco il risveglio, ma il nulla avvolge il tempo.
Come bimbo cerco il Padre e la Madre, non mi rispondono, sono a lavorare.
In tanto dolore il tempo scandisce il suo rumore, sembra un gioco ma è solo Orrore.
Sono immobile e piango, le lacrime si uniscono alle gocce del tempo, un grido esce dall`anima, chiede una carezza e dell`amore la certezza.
vulca - tratto da dedicata alle vittime innocenti delle guerre
segnalata da vulca martedì 20 aprile 2004
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categoria: Poesie
Una Lettera Mai Scritta
Ehy Fabry..ti ricordi? Tu vivevi cn la nonna e unavolta mi6venuto a trovare e mi hai portato come regalo il tempio di Sailor Mars..sapevi ke Sailor moon era il mio cartone animato preferito.. Ti ricordi? quando io pizzicavo il gomito di mamma tu pizzichellavi il suo orekkio?..Ti ricordi?qnd la mattina ti svegliavo xkè volevo andare al mare e tu anke se eri così stanco a avevi sonno, sorridendo mi ci portavi?...Ti ricordi qnd papà si è arrabbiato cn te xkè avevi fatto arrivare il megabollettone del telefono e siccome avevi 25anni ha detto ke era meglio se te ne andavi di casa? e io mi sdraiai affianco a te sul letto e piansi tanto xkè nn volevo ke te ne andassi?...Ti ricordi qnd tornasti da Roma..drogato..ma i tenevi lontano cn dolcezza x paura di potermi far male?...Ti ricordi qnd poi, qualke giorno dopo mi dissi ke ti drogavi x VEDERE..e ke tutta intorno a me avevi visto l'Aura..la luce ke solo poke xsone possiedono..e mi dissi ke eri così contento xkè la xsona ke aveva l'Aura ero io..Tua Sorella. Ti Ricordi?..qnd l'ambulanza ti venì a prendere e tu nn volevi andarci...la zia m portò sotto casa a fare1passeggiata x nn farmi vedere la scena.Ti ricordi ke qnd tu uscisti dal'ospedale andasti avivere in quel lurido appartamento trovato da papà x te?..ke skifo..Ti ricordi?qnd mi venivi a trovare una volta a settimana..anke x prendere i soldi ke mamma ti dava?..T ricordi qnd un giorno pioveva..mamma nn era ancora tornata e noi stavamo seduti sul muretto sotto casa..e mi parlavi della Vita..mi dicevi ke x imparare a Vivere x davvero la separazione del Bene e del Male nn doveva esistere..bensì si doveva trovare l'Equilibrio tra il Bene e il Male?..Ti ricordi?Eri seduto sulla poltrona davanti la mia..e mi leggevi quel libro ke io ti dissi ke non riuscivo a capire..e scoprimmo ke era un libro ke parlava di una ragazza cn l'Aura..ke coincidenza strana..Ti ricordi?qnd tua zia telefonò e disse ke tuo padre era morto...sì eravamo fratellastri ma alla fine sia tu ke io ci siamo sempre comsiderati fratelli carnali..Ti Ricordi?Qnd di tua spontanea volontà te ne andasti all'ospedale?..mamma piangeva così tanto. Ti Ricordi? io entrai nella tua stanza in ospedale..sai io nn ci potevo entrare nel reparto infettivo ma dato le circostanze.. Ti Ricordi?Ero seduta sulla sedia e ti guardavo..dicevi ke nn riuscivi a respirare e mi hai fatto alzare lo skiena del letto..."Grazie Sorellina"...Ti Ricordi?qnd mamma ti posò sul tavolo la spilla d'oro della madonnina?..Ti Ricordi qnd io invece venni da te in silenzioe ti posai nella mano la mia collanina cn il Pentacolo?..e qnd mamma lo vide e kiese cosa fosse tu risposi : "E' un segreto mio e di Susanna."..Ti Ricordi? ke quel giorno l'unica parola ke dissi fu "Ciao Fabrì!"qnd mamma mi portò via.. "Ciao Susy!!" urlasti sorridente...Ti Ricordi?..ma cosa? ..io da lì nn ti vidi più.
Ciao Ciao Fratellone Ti vorrò x sempre bene,GRAZIE DI TUTTO.
La Tua Sorellina,Susanna
Fabrizio 04.06.76 - 18.12.03
Susanna - tratto da me
segnalata da Ombra lunedì 12 luglio 2004
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