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Sono presenti 178 poesie. Pagina 9 di 9: dalla 161a posizione alla 178a.
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categoria: Poesie
VORREI
Vorrei accarezzarti le mani
e con le mani toccarti capelli,
vestire i tuoi occhi sì belli
di sguardi e sospiri lontani….
Trovarti di notte e abbracciarti,
cercare di te e poi fermarti,
poterti donare il mio viso
e rubarti contenta un sorriso.
Vorrei aspettarti la sera nascosta nell’erba, sudata,
carpirti i segreti che ancora non hai,
scoprire che forse verrai
e aspettare la notte nell’ansia passata;
capire il perché non basta a fuggire,
nel prato, tra l’erba e l’aurora,
riposa la piccola debole spora
che ieri voleva morire.
Vorrei rimanere da te,
levarmi gli occhiali e posarli sul prato,
aprire il tuo guscio incastrato
e farti nutrire di me.
Ma senza parole e in pochi momenti
qualcuno mi chiama lontano
raccolgo a tastoni sul suolo le lenti
e chiudo il mio guscio pian piano.
Tu resti un istante confuso
poi apri la porta che avevi sbarrato
mi spingi nell’atrio, poi fuori, scocciato,
ma non sembri deluso.
Il nostro pensiero rimane immutato,
sei sempre il mio uomo, l’amore che ha vinto
ed io … il timore che spesso hai respinto..
ma mai che hai scordato.
segnalata da gab lunedì 12 novembre 2007
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categoria: poesie
ai miei sensi
CONOSCIUTA AI MIEI SENSI
Stanotte amerò una donna
che non ho conosciuto ancora.
Sarà la notte più dolce che ricorderò
Tu, guardi il mio riflesso frangersi in te,
io, guardo il tuo sguardo,
sembra perso
tra i vicoli del ricordo, immerso
in un pianto triste che contiene
tutte le notti inondate da stelle malinconiche
ed assenti che costellano il tuo cielo nudo.
Immensi i tuoi occhi, nel pianger polvere lunare,
stanchi, piano chiedono il sonno,
ora, con una mano, lasci che ti sogno
mentre tu dormi e pensi;
tu, sconosciuta ai miei sensi,
stanotte ti farai amare
e sarà la notte più dolce che lontani
da noi, noi potremo raccontare al mondo,
al suo silenzio di note stonate,
al suo frastuono di lacrime sbagliate.
Mentre dormi, proverò in silenzio
Di rubar tutti i tuoi sogni, e vedo già
Attraverso il mio riflesso ciò che mi nascondi,
sono visi noti con vuoti sorrisi confusi, che
ti regalano solo la malinconia che, come me,
vuoi fuggire via, ma finisci ancor una volta
con il piangere un pianto lungo una notte intera.
Volo nel tuo volo di sonno ma sono solo,
tu non vuoi che qualcuno ti conosca come sei,
sola vuoi camminare scalza mentre s’alza il tuo respiro
contrariato, scanzi il mio sguardo con il tuo fiato ma non sai,che io,
in un tuo umido battito di ciglia
t’ho rubato il respiro, i tuoi mille pianti e tutto ciò che pensi,
e stanotte t’ho amato davvero,
segnalata da angelo domenica 25 marzo 2007
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categoria: poesie
E RITORNO A CASA
E ritorno a casa
Tra le strade umide e vuote
Tra le impronte di ruote
Che hanno accarezzato la città.
E ritorno a casa
Dopo anni di attese
Tra offese e sorprese
Che hanno preso casa in me.
E non sai che nome ha
Quel brivido che sale
Quando hai sempre vissuto qua
Ma ti sembra sempre più speciale.
E ritorno a casa
Tra l’asfalto ed il catrame
Tra i fiori cresciuti nel letame
E l’oro sommerso nell’argine.
E ritorno a casa
In mezzo a tutti i volti stanchi
Ed i capelli sempre più bianchi
E capitoli che non cambiano pagine.
E non sai dov’è
Il tuo cuore che fugge via
Ma che abita in te
E ti guida nella foschia.
E ritorno a casa
Tra rughe ed umiltà
Tra istanti ed eternità
Sarò sempre un pezzo di qua.
E ritorno a casa
Sotto nuvole passeggere
Tra volere ed avere
Scelgo ancora di voler avere
E ritorno a casa.
LucaG - tratto da MyLyrics
segnalata da LucaG giovedì 24 maggio 2007
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categoria: Poesie
C'è SOLO IL MIO RESPIRO ORA
...C'E SOLO IL MIO RESPIRO ORA...
...Quaggiù è tutto diverso...
...percorro il mio tunnel ma nn c'è luce...
...mi aggrappo,mi stringo ma cado inesorabilmente
nel vuoto...mi sento forte...
...ma non riesco a percepire dentro me nessuna
emozione in quello che faccio...
...continuo a camminare...
...continuo a pensare...
...mi stò uccidendo pian piano...
...Fuggo dalla vita...
...fuggo da quella vita...
...non mi piace lì...
...non mi piace quel mondo....
...Solo quando sono solo che sò di chi mi posso fidare...
...Continuo a combattere contro me stesso...
...voglio vedere quanto riesco a logorarmi...
...stò male...ma non chiedo aiuto...
...mi nascondo dietro una barriera che è oramai invisibile...
...anche io non la riconosco più...
...forse perchè non ho più le forze...
...Mi sembra tutto così scontato lì...
...come se vivessi ogni giorno un film visto un miliardo di volte...
...Sono stanco...
...lì non c'è più niente di nuovo...
...è stato tutto già compiuto...
...tutto già scritto...
...Sono solo all'inizio...
...e mi chiedo già come finirà il mio film...
...quando calerà il sipario...
...parlo con i miei coetanei...
...ma alle mie domande rimangono intorbiditi ...
...come increduli e disorientati...
...INVIDIO LORO perchè...
... sono ingenui...
...INVIDIO LORO perchè...
...si emozionano con poco...
...INVIDIO LORO perchè...
...riescono a fuggire dal niente...
...INVIDIO LORO perchè...
...credono ancora in qualcosa...
...INVIDIO LORO perchè...
...QUAGGIù non ci sono mai scesi...
...C'E SOLO IL MIO RESPIRO ORA...
Il pensatore della notte - tratto da il pensatore della notte
segnalata da il pensatore della notte sabato 17 febbraio 2007
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categoria: Poesie
Lacrime gelate dal vento invernale
Lacrime gelate dal vento invernale
Ti nascondi ma ti sento che piangi,
nel profondo tu viaggi
ma ti sento che piangi;
non fuggire
e non dire ciò che pensi
che ti può far male,
non credere a quello che pensi
non credere a quello che vedi
perché non è quello che veramente c’è;
il buio davanti a te
è solo una notte più lunga
che preannuncia un giorno più bello
e che rievocherà felici momenti
che ora non ricordi
occupati da tristi tormenti,
continue domande
e poche certezze;
ma è inutile piangere
se le lacrime saranno gelate
dal vento invernale.
Ma il freddo glaciale
congela questi momenti
che rimarranno incastonati
nelle fragili membra
che io sento piangere;
è un lieve acuto
quello che si espande in me,
che sopprime il silenzio
e distrugge un sorriso
che un giorno splendeva
vittima di un gelido vento
che mi ha reso freddo
come nelle torpidi sere invernali;
ma ricorda di non piangere
perché nessuno si accorgerà
delle tue lacrime gelate.
segnalata da SuperSte888 giovedì 24 novembre 2005
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categoria: poesie
poesie il natale e amare
Poesia
Il Natale Versione 2
In una temperatura bassa
Scende l’avvento in man bassa
La neve sovrasta
E babbo natale si sconquassa.
Presepi e preparativi
Per i festeggiamenti attivi.
Un mondo spera nel Salvatore
Affinchè cambi quella roccia increspita
Al di sotto della sua meravigliosi
Addobbiamo alberi con speranza
E pieno di bambini sorridenti di ogni nazione.
Anno vecchio sei spento,
Sei stato vinto,ora tutti esplodiamo e saltiamo
L’anno fantastico è tornato.
Poesia
Amare
Amare è una sensazione grande,
Dove si esprime con grande carisma
E con sublime maestria di romanticismo.
Si cerca di non tradire e di non spezzare
Tutto ciò che in questo mondo possiamo
Ammirare ed amare.
L’amore è paragonato come un meteorite infiammato,
Nelle galassie porta luce e splendore, ma su un
Pianeta può far danno.
E’ coinvolto nella similitudine della natura
La certezza e l’onestà sono gli assi fondamentali
Che noi stessi ci immedesimiamo a interpretarli.
Siamo dei grandi sognatori
E dentro il nostro grande desiderio d’esser cavalieri eroici
Riusciamo ad afferrare quella meravigliosa principessa,
Libera come una farfallina solitaria,
Ma prigioniera dell’ingiustizia e dei guai.
Il portento ha saputo valorizzarsi
Riscontrando i vecchi criteri aristocratici e politici.
Ora lei libera dal dolore,vola per essere afferrata dalla
Gioia universale e sensazionale,
E così vasta e così forte che ella non fugge più per sempre.
Adesso insieme a lei si cavalca verso il tramonto
Dove la favola si tramuterà i un’ icona pregiata.
Marco poeta siracusano - tratto da dai suoi brani poetici
segnalata da Marco sabato 27 dicembre 2008
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categoria: Poesie
LUCE MISTERIOSA
In novembre la luce fugge veloce
il buio è così pesto, misterioso,
affascinante! l'oscurità avvolge cielo e terra
solo qualche stella brilla in cielo, immobile.
adoro osservare il cielo notturno
a volte sembra annunciare qualcosa
di straordinario.
Dunque, immersa con gli occhi verso l'alto
a frugare le poche stelle luminose.
Improvvisamente ecco apparire un aereo di linea
con il suo lampeggiare di luce rossa e gialla,
oltre la montagna da ovest, sorrido pensando
quale sarà la sua meta.
Sposto i miei occhi verso l'alto, al di sopra dell'aereo
una strana stella sembrava scivolare lentamente
con una luminosa luce fissa, rimasi stupita,
sbalordita e attonita.
La seguivo con gli occhi, cercando, di non perderla di vista
sembrava qualcosa di magico!
Silenziosa, stupenda, scintillava come una grande stella,
dava senso di leggerezza, come se accarezzasse il buio
ma scomparve ai miei occhi perchè aveva raggiunto
l'ombra del mio tetto,
Corsi ad un altra finestra che dava a est....e l'oggetto lucente
era in quello spazio di cielo, impressionante, imponente.
Scivolava lentamente, maestosamente brillante! Come
una principesca di luce, che passeggia nell'universo.
Uno spettacolo seducente che ammalia, incantesimo
attrazione, fascino per gli occhi...
Poi improvvisamente la luce piano, svanì
nella profondità del buio firmamento.
Una grande stella? un pallone meteo?
un satellite? Non lo saprò mai.
Ma, mi ha fatto sognare.
segnalata da daniela cesta martedì 22 novembre 2022
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categoria: Poesie
LUCE MISTERIOSA
In novembre la luce fugge veloce
il buio è così pesto, misterioso,
affascinante! l'oscurità avvolge cielo e terra
solo qualche stella brilla in cielo, immobile.
adoro osservare il cielo notturno
a volte sembra annunciare qualcosa
di straordinario.
Dunque, immersa con gli occhi verso l'alto
a frugare le poche stelle luminose.
Improvvisamente ecco apparire un aereo di linea
con il suo lampeggiare di luce rossa e gialla,
oltre la montagna da ovest, sorrido pensando
quale sarà la sua meta.
Sposto i miei occhi verso l'alto, al di sopra dell'aereo
una strana stella sembrava scivolare lentamente
con una luminosa luce fissa, rimasi stupita,
sbalordita e attonita.
La seguivo con gli occhi, cercando, di non perderla di vista
sembrava qualcosa di magico!
Silenziosa, stupenda, scintillava come una grande stella,
dava senso di leggerezza, come se accarezzasse il buio
ma scomparve ai miei occhi perchè aveva raggiunto
l'ombra del mio tetto,
Corsi ad un altra finestra che dava a est....e l'oggetto lucente
era in quello spazio di cielo, impressionante, imponente.
Scivolava lentamente, maestosamente brillante! Come
una principessa di luce, che passeggia nell'universo.
Uno spettacolo seducente che ammalia, incantesimo
attrazione, fascino per gli occhi...
Poi improvvisamente la luce piano, svanì
nella profondità del buio firmamento.
Una grande stella? un pallone meteo?
un satellite? Non lo saprò mai.
Ma, mi ha fatto sognare.
segnalata da daniela cesta giovedì 24 novembre 2022
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categoria: Poesie
Fievole Baldanza
Fievole Baldanza
Tra le dita del timore
vi è la verità
che si sgretola via
come frammenti di puzzle,
esiguo germoglio
è il suo palpitare
nei lassi dei tempi
dagli ostili eventi,
avvilita senza speranza
di sopravvivere
si corruga alle intemperie
delle menzogne,
che come fiocchi di neve
lentamente scendono
al suolo pregno di probità
nel suo cuore,
seppellendo incatenando
zirli di quei graffi
delle stanche mani
al suo volere ammutolito,
Oh imbelle verità,
monti in sella alla pavidità
cavalcando pusillanime!
Dileguandoti tra le vie,
illustri fievole baldanza
agli iridi degli andirivieni!
Disperdi dignità
sui sassi del tragitto
tra le lacrime di cicatrici
che in bisaccia raccogli
per dissetare la tua doglianza,
ti lascerai perire
sotto le ali del vittimismo,
poiché è più facile annullarti
che continuare
a preponderare orgogliosa
le tue ragioni in una élite
sagomate di fumo e fuoco
su ciocchi di abete,
dalla pelle di fuliggine
e dalle vesti di aria,
Fuggi lontano o verità delusa,
deponendo l'ascia
sul tuo grembo partoriente
di sfacelo per allattarlo
nei suoi lamenti!
Demotivate ormai
son le tue parole,
pugno di mosche al vento
in arbitrio in aura priva di vita,
una dignità ammalata
coinvolta nel grande turbine
della rassegnazione
a estirparla come fola mentecatta.
©Laura Lapietra
segnalata da Laura Lapietra mercoledì 25 ottobre 2023
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categoria: Poesie
Sono Solo Attimi
Sono Solo Attimi
Sono labili attimi,
fugaci, colorati, frizzanti baci
rubati all'innocenza incredula
sotto le fronde spoglie dal gelo
di una passata stagione,
subitanei scatti imprigionati
nel sottile tessuto dell’inafferrabile,
inquieto tempo,
che fugge come lampo
sordo ai sussurri d'amore
della tenera giovinezza.
Momenti che si liberarono magici
per esplodere dopo sguardi timidi
nel dichiararsi amore,
amore di giovani innamorati
arrossiti sul viale
dai respiri nascosti altrove...
Questi istanti, nella loro spontaneità, sono ancestrali ricordi
da portare in sé per sempre,
un’utopia che risiederà
nel profondo dell’anima,
immagini di esperienze vissute
nel rotocalco senza tempo
nel cuore sensibile della vita!
Attimi d'amore che nacquero
come proiettili profumati
a esaltare l'essenza
di quelle languide carezze
che scaldarono l'atmosfera!
E come fotografie vintage,
dalle immagini mai sbiadite,
scaldano senza mai cancellare
le complesse e oscure parole
che affliggono ancora oggi
quell'addio
in quel viaggio esplorativo
di quel flirt d'adolescenza
che colsero i nostri cuori!
Rimarranno come vestigi e fiorilegi
bagagli di esperienze,
decorazioni preziose
nel presente che audacemente avanza nel mare
della dolce malinconia e nostalgia.
E noi, come abili ricamatori, continueremo a tessere
istanti per cui vivere felici oggi
e istanti per cui soffrire per ieri
sul manto del destino
che sa avvolgerci anche con stupore
negli attimi incancellabili del tempo.
Laura Lapietra ©
segnalata da Laura Lapietra lunedì 12 febbraio 2024
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categoria: Poesie
Rugiada Aeriforme
Rugiada Aeriforme
Poserò le mie labbra
col bacio più dolce
sui petali di crocus
ai primi raggi di sole,
e tu coglierai con baldanza
l'estratto d'emozione
del cuore accogliendolo
nel buon giorno che svecchia
il fato tra le nostre radici d'amore estasiandoti, annusando l'essenza
del karma che trascrive
nuove formule per noi
sul leggio della vita
nella carezza del vento
sulle spighe di grano
già recise nel celebrare
quel tramonto d'autunno senza fine che verrà,
dove la dolce rugiada
non consuma tempo
nel pianto di quel che sarà,
aeriforme ma consapevole respira il momento
che si interrompe solo
al risveglio della lenta
e lunga accorata cupidigia
accanto al bianco delle pietre dei muretti a secco dei trulli, ove si fanno testimoni origliando nel segreto
di quel che i nostri nembostrati sveleranno coartamente sui petali
del sogno quando
rinnegando nel disgregare completamente un punzone, che effige la speme
mentre fugge sbigottito
dalla sua falce di luna calante per finire poi anche noi
col palmo della pece fine preannunciata con scroscio,
e poi guazzi sul terreno noi disarmi sparsi coi viola petali calpestati dal cruccio
nel dissolverci sfiniti
evaporando con essi,
anche quell'ultima goccia
che bacerai sul ciglio di fiore
che nascerà nella mite aura
come germoglio per vivere
di luce d'anima ubbia,
riluttante nel combattere
l'amor che non si vuole,
ma tutto è disposto a dare
per poter vivere
davvero d'amore,
ma d'amore davvero
si ha solo timore
di sentir decantare il cuore
quel cuore che non crede più,
ma in cibrei parole
d'amore vuol cantar
come sole scottante
a mezzodì d'estate accesa.
©Laura Lapietra
segnalata da Laura Lapietra giovedì 6 ottobre 2022
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categoria: Poesie
Lara Larina Laretta
MUSE
Visioni di Lara
Larina Lara Leretta Mia Lo di un Humbert* tuo coetaneo
mia prima musa sirenetta
Febbraio 1999
Scarabocchio di lei
Neve candida e soffice s'abbatteva sui tetti a fiocchi.
Nel grigiore d''una stanza brillano nel libro di Catullo odi e i tuoi occhi.
In una macchia di caffellatte' nella pagina di Storia.
vive lei e sua bellezza.. intoccata da macchie di alcuna cosa imperfetta.
Chissà se nel lume d'uno studiolo forse a cosa pensare....in quella fatica che comune e' dovere dell'uomo; qualcuno da amare!!
Lara..
come son ora stanco e doman non vedo l'ora la campana suonare scuola ricreazione per darti uno sguardo.
Settembre 1999
Allodole solitarie albeggiavano con il migrar delle rondini prime nei sui occhi..dei quaderni affamati nell'amore, di cui sembrava la regina con le vestali sue compagne, a farle come ancelle nel trono della sua beltà cortigiane, sovrana d'amore e simulacro della bellezza. Madonna ritratta da Ghirlandaio il suo grembo casto era e la sua aria di piccola donna.
Uscendo di casa era lei l'alba sulle sue ciocche tinte castagno.
Sognatore mi colse su un fiocco di neve nell'inverno dallo studio in fallo.
E Catullo e Saffo mi parlarono di lei e delle poesie gli dei...
La rima Invicta Fire e il fuoco di amare dentro, mentre da bambina cambiava; come Dafne a pianta mutava - rea dell'amor di Apollo e lei a donna nel silente suo microcosmo cambiava, mia Lolita.
* Humbert protagonista del romanzo Lolita di Vladimir Nabokov ( San Pietroburgo 1899- Montreux 1977)
La nave
Siamo lì sulla stessa nave l'orizzonte, solcano gabbiani e pirati galeoni l'orizzonte nei tuoi occhi.
Odo lo stormire dei migratori di ritorno dall' istmo di Panama e quell'avventura in cui l'uomo giovane si tuffava..
Di tutto questo s'annaspa la psiche tra Ulisse e Alceo e sovvenire me dei tuoi giovani occhi ..
Chissà se anche tu li ricordi??
Cri Cri Cri
Settembre, Cri Cri Cri
faceva il passero col flauto di Pan assieme alle
prime rondini migrando.
Rideva lei, fuggendo in sella
alla bicicletta.
Oh che visione..
di castità e intatta purezza.
Il libro e le odi di Alceo e Catullo
sapevan la sua parvenza.
Poi; me ti presentarono.
Novembre alla sortita in ricreazione
sordina lei camminava con di sottofondo satiri
che facean nel core canzone;
poca a questo virgulto data fu L’attenzione..
“Lara mi chiamo”!
Oh, Zivago me venne in mente
e ci lasciammo senza un nulla; tristemente.
Sbirciarti sempre me fu un diletto nel mattino d’ora tarda.
Amore mio come son svaniti quei passeggeri momenti assieme alle nostre giovinezze.
Chissà la vita di quel passero quanto fugace fu..
segnalata da Carlo Tracco sabato 13 maggio 2017
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categoria: poesie
Serie di poesie
Non sono fatto...
per il mondo che agogna il profitto
affiancato dallo stress.
Non sono nato
per la competizione
della società del dio Superfluo.
Vivo per il sentimento,
vivo di sensazioni
e sensibilità.
Vivo dominato dallo spirito,
dallo spirito d'amore.
La vita sembra
un deserto
in cui si vaga
senza meta
oppressi da torridi dolori,
costanti.
E solo si spera
nel ristoro
di qualche improvvisa
folata d'amore.
Guerra...
Vittoria dei vinti
tra sogni e tormenti
fumi densi di membra violate...
occhi di fuoco
si guardano attorno
tiro al bersaglio
di vite finite...
Sconfitte armi
giacciono a terra
inermi bagliori
negli occhi velati
fuggono via tra grevi nebbie...
singulti di donne
in cerca di vita...
Fine...
E' come perdere la condizione del tempo
perchè i giorni non hanno più importanza
e mi risveglio bagnata fradicia perchè tra questo
mondo e
l'eternità
c'è una faccia che non voglio vedere.
non trovo risposte,
sono proprio così,
uno specchio di me stessa.
cado da una montagna di paure.
come posso rialzarmi prima di toccare terra?
piango.
i miei sentimenti non mi possono aiutare,
non hanno un indizio.
Silenzio.
segnalata da megaTNP venerdì 7 marzo 2008
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categoria: Poesie
L'amore non è
Scende una lacrima sul tuo dolce viso,
guardo i tuoi occhi dispersi nel vuoto
vedo passare un ricordo remoto
sento le voci del pianto e del riso.
Non è pazienza l’amore di un uomo,
non è costanza il suo mormorio
non è un saluto il suo cenno d’addio
non è vergogna cambiare il suo duomo
Sepolto da un freno di luci e tormento
L’amore si frange intorno ai dolori
Né pace nè vento, ma solo sentori :
Rumori pacati e nemmeno un lamento
Non vedo più baci , carezze non sento
Nessuno che gridi una dolce parola
Non è finzione restare da sola,
Non è paura un triste commento.
L’amore non è nemmeno un’aurora
Di un mese di luce sfruttato nel fuoco.
Né un bimbo lasciato che chiede il suo gioco
Né un dolce lambirti che il volto ti sfiora .
Non è un messaggero di pace sperata
Nemmeno un amico distrutto dal male
Non è un pensiero fornito di sale
Nemmeno una sola parola pensata.
Allora cos’è questo strano signore
Che sempre ci guarda dai punti più arditi?
Chi é questo gioco di tempi finiti,
Che lascia la luce di notte e nel cuore?
Nessuno può dire chi sia il sentimento
Che ogni mattina ci lascia intontiti,
Se mentre ci alziamo noi siamo straniti…….
La colpa stai sicuro è del vento.
Ci porta i ricordi più dolci e più amari
I pensieri di un’ora ci lascia sfruttare
Non è mare mosso ma neanche sperare
Di un cenno di aiuto agli amici più cari .
Sai dirmi lasciato dai tuoi desideri,
Se riesci a capire l’amor cosa sia?
Se senza dolore e senza follia
Ti restano ancora dei dolci pensieri?
Se trovi nel tempo una sola impressione
Di piccoli abbracci al tuo verde cuore
Io dico : sei bravo, hai trovato l’amore,
non farlo fuggire in ogni canzone.
segnalata da gab venerdì 1 febbraio 2008
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categoria: poesie
SAPORE DI SOLE
Si è fatta aspettare ma ora sta per arrivare
Quell’estate a cui eri solito pensare
E sognare quelle passeggiate in riva al mare
Forse quest’anno le cose potranno cambiare
Poiché la dovrai passare, con gente che prima non conoscevi
E che ora reputi speciale.
Ma io non mi accontento, del bel tempo
O di sentire il mare dentro
Io voglio il sole, voglio tutto il caldo
Voglio il mare alto e non stare mai calmo
Voglio la sabbia sulla pelle, voglio le notti di stelle
Perché quelle sono le più belle.
Voglio bruciare al sole
Voglio vedere seccarsi le gole
Voglio il sale del mare e affondare per poi tornare a galleggiare
Voglio il sapore di sole.
Non guardo tv e nella mia lista non trovi nessuna rivista
Qui la situazione si è persa di vista
Prendo un foglio dalla risma, è tutto scombinato per colpa del sisma
Questi giorni mi hanno scosso, ma io mi sono mosso
Sono andato in soccorso e non chiedo nessun rimborso.
Ora pretendo che questa sia un’estate memorabile
Per tutte le persone da quello stabile a quello mentalmente labile.
Voglio che la gente si possa divertire, e poter seppellire la crisi che non vuole sparire
Ma se pensa di vedermi morire, allora deve capire
Che io vincerò questa guerra, ci devo riuscire.
Io voglio bruciare al sole
Voglio infiammare le suole
Volgio sotterrare la rabbia sotto la sabbia nel caso ce l’abbia
Voglio il sapore di sole.
Giù per questa strada, giustizia nada
Prima che la pioggia cada, troverò qualcosa che mi aggrada
Ma vada come vada, sarò sempre come un pesce spada
In una pozzanghera ai bordi della strada.
E questa voglia di fuggire, che continuo a sentire
Voi non riuscite a capire, ma so che in fondo anche voi volete venire
Ma non lo volete dire.
Allora sentite questa idea, che pian piano si crea
Ci faremo un giro di boa, anche con la bandiera dell’alta marea
Ci tufferemo nel mare a mezzanotte, se farà freddo non me ne fotte
Ricorderemo sempre quella notte
E le delusioni verranno rotte.
Io voglio bruciare al sole
Voglio veder chiuse le scuole
Voglio andare in fondo al mare e poi tornare per respirare tutto il sale
Voglio il sapore di sole.
LucaG - tratto da MyLyrics
segnalata da LucaG domenica 26 luglio 2009
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categoria: Poesie
Quella che non sei!
Vorrei innamorarmi
di un'altra donna,
che sapesse dirmi
tutte le cose
di cui ho bisogno.
Vorrei inseguire
insieme a lei
un sogno impossibile
di felicità perduta,
o le fantasie...
più stimolanti,
per non perdere
neanche un minuto
della giovinezza
che mi resta.
Oh, sì, con lei
non avrei rimpianti
per la vita che fugge,
non dovrei consolarmi
all'ombra di evasioni
da poco, né dovrei
abituarmi alla solitudine
di un vuoto totale
di prospettive.
Ma accanto a me...
ci sei solo tu!
Ahimé, ho sognato
ad occhi aperti,
mentre ballavo
con una sconosciuta
tenera, affascinante,
devota. Tu, invece,
non cambierai
il corso degli eventi:
il mio futuro è spento,
nella rassegnazione...
Oppure, qualcosa
si sta già muovendo,
a piccoli passi,
se propongo versi
alla tua riflessione?
Potrai recuperare
un credito d'amore,
se non abuserai
della “grazia animale”.
O tigre spensierata,
prima di azzannare,
degnati di baciare
la mia povera
anima straziata...!
segnalata da FernyMax mercoledì 12 marzo 2003
voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Poesie
Vento
Ti amo, vento, che soffi stanotte
e come foglia, spietato, mi scuoti,
la mia chioma scompigli,
e mi bruci negli occhi,
mi incuti paura e sgomento,
eppure io ti amo.
Tormenti il povero salice
sommesso e indifeso,
lì nel giardino percosso
frusciano e fischiano anche gli arbusti
e qui, proprio accanto,
tintinnano i vetri, vibranti.
Affannato, il mio cane ti teme:
guaisce di te, per scacciarti o subirti,
fugge, cerca rifugio ai miei piedi
e infine, arrendevole, tace…
Ti vedo sull’onda increspata
che s’alza infuriata e si frange su rocce,
su nuvole in corsa sfrenata,
su campi maturi di spighe dorate,
t’insinui, sottile e tagliente,
con somma maestria
in oscuri anfratti e tra umane miserie.
Fascino spettrale, spirito in rivolta,
la forza tu sei, e forza mi dai,
lambisci la pelle che trema,
ricopri i banali rumori
e stordisci il mio orecchio di te,
sonora armonia dell’immenso…
Carezzi al passaggio con furia o dolcezza
i pensieri e le idee che fioriscono in me,
mi porti le voci lontane da qui
quegli echi che ascolto, che sento realtà.
Alzati, vento, vai ancora più su,
rapiscimi in volo, non indugiare…
portami ora a errare con te
su questo lembo di complicità,
che hai teso per me, per me solo…
fammi lanciare lo sguardo
sulle distese infinite, le terre ed i mari,
e sugli orizzonti sempre più vasti,
così libertà io respiro, e mi vivo…
mi vivo in profondo, ci sono, mi sento.
Puro e solingo, intrigante compagno,
ti amo, vento che soffi stanotte…
segnalata da RitaS lunedì 25 gennaio 2010
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categoria: Poesie
ALI SPEZZATE ...
Tu che scambi il suo amore
per possesso
e la donna al tuo fianco
per lo sfogo delle tue frustrazioni e debolezze:
chi sei tu, vile,
per spezzare le ali ad un angelo?
Chi sei tu, insignificante nella vita,
per soffocare la sua voce
-repressa ed impalpabile-
tra le tue mani
-esangui ma inesauribili-,
ingabbiandone ogni sua speranza
nel tugurio della tua coscienza?
Come puoi scaricare sulle sue esili spalle
il fardello d’umiliazioni e vergogne
della tua morbosità?
Come puoi seppellire l’emozione
nella fossa vuota del tuo cuore,
e -dopo tutto-
avere ancora il coraggio di guardare?!
Farfalla dalle ali spezzate,
fuggi dai resti di questa vita,
sciogli ogni laccio ancora teso al cuore,
rompi il silenzio
e libera il tuo represso pianto
in urlo colmo di libertà!
Anche se un arcobaleno in bianco e nero
copre il cielo grigio di solitudine,
mira oltre il tuo sguardo denso di pudore,
fallo ora,
adesso,
per sempre!
Nessuna gioia potrà sanare
le ferite di un cuore irrimediabilmente spezzato,
come pane sconsacrato …
nessuna rinascita potrà ristabilire l’equilibrio
di un’anima appesa a un filo …
nessuno potrà ridonare la luce perduta
al tuo ormai secco viso,
scavato dal tempo e dalle lacrime …
Ma dove non puoi giungere domani,
in un batter d’ali,
potrai arrivare negli anni,
sui piedi e con la testa.
E se scegliendo la nuova strada,
seppellendo il tuo passato,
proverai paure, sentirai rimorsi,
lasciati andare,
che tu sia quel che veramente sei,
scopriti da ogni telo,
perché non esiste vita migliore
di quella che vogliamo
e non c’è motivo per non desiderarla!
Come da un seme scippato a un fusto
può nascere un fiore,
così da un presente sottratto a un destino vile
può nascere la speranza di un domani migliore!
E finché non riacquisterai il dono del sorriso
non saprai mai quanto bene possa farti
un semplice sorriso …
segnalata da Gaspare110 giovedì 22 gennaio 2009
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