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categoria: Poesie

Vestigia Di Losu

Sbocci come neve profumata,
candida e delicata nella tua grazia
allo sguardo dell'etra clemente
all'albore delle ultime fredde folate
sui rami intrecciati del Losu,
dipingi lo sguardo di dolce trasogno.
E sotto la tua folta pioggia d'incanto
di petali che, come secchi coriandoli,
s'adagiano come distratte perle,
il mio tormento si confonde
in tormenta d'amore assente!
Quel turbine di neve polverulenta
sollevata da raffiche di crucci
che scorrono con impeto
sulle creste del suo inganno
a gelarmi le membra col suo plasma,
al ricordo di quella prima volta
sul mosaico di petali stropicciati
sulla scia di un bolide
schiantato sul suolo della tradigione
sulle radici di questo tronco
dagli incisi ingenui al fato sleale.
Sboccia ancora, neve d'aprile,
nel tuo silente passaggio
dove io ancora muoio di vestigia.

Laura Lapietra ©

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra martedì 29 ottobre 2024

stelline voti: 8; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Ricordo

Ho scritto e fatto a pezzi,
una miriade di foglio
che ora giacciono ai piedi del letto.
Fuori piove.
Le gocce scivolano sui vetri della finestra,
il vento muove le fronde degli alberi
mentre nuvole di folgie rosse
volano in quà e in là.
Le luci della città,
che in questo tardo pomeriggio
appare più frenetica che mai,
arrivano soffuse e distorte dall'acqua.
Seduta ai piedi del letto,
ricordando ogni momento passato insieme,
ogni sospiro, ogni sguardo
e ogni abbraccio.
Ricordo anocora quel lontano giorno,
il lontano giorno in cui ci incontrammo.
Tutto attorno a noi scomparve,
solo tu ed io, i nostri sguardi
e il nostro amore, come un vortice...
Ma il ricordo che non mi dà pace,
quel martellante ed insistente ricordo
che opprime i miei pensieri...
l'ultima volta che ci abbracciammo.
Sguardo assente e freddo,
nei tuoi occhi,
non c'era più quel brillio
che in principio mi conquistò.
Chissà dove sei...
Chissà con chi sei...
Non riesco a fare a meno
di pensarti.
Ed ora sono quì
sola, senza di te.
Accompagnata solo dalle lacrime
e dal tuo dolce ricordo.
Compagni fedeli della mia agonia
e del mio dolore.

Laura

segnalata da Laura mercoledì 16 ottobre 2002

stelline voti: 13; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

La Morte, e l’Amore...

Già sento il suo odore,
fredda, implacabile,
la Morte avanza...
secondo il suo stile,

come un sonno nervoso,
fatto di incubi
e di tristi nebbie.
Eccola...

nel sudario lunare,
curva ed orribile,
cercare la vita!
La falce roteante,

sta per tagliare
anche l’ultimo filo
di questa speranza,
che portiamo nel cuore,

che non sa e non vuole
rinunziare ad amare.
Allora io grido...
con quanto fiato

ci ho in gola,
che andassero al diavolo
il gelo e le nebbie,
che non voglio più

sentire parlare
di codeste storie...!
E Lei, come intimidita
dal mio coraggio,

riprende quel suo
passo ramingo,
dal lugubre tocco,
mentre il Pianeta

dei morti... sfuma
a poco a poco
sotto i raggi diffusi
d’un’Aurora nuova...

FernyMax

segnalata da FernyMax mercoledì 18 giugno 2003

stelline voti: 28; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

AMORI A PRIMAVERA

Le giornate si sono allungate
la primavera e' arrivata
e con essa
si e' risvegliata la natura.
Gli animali dopo un lungo e freddo inverno
sono usciti dal loro lettargo.
Gli uccelli cantano con gioia
costruendo i loro nidi ,
mentre su questa spiaggia portoghese
si vedono delle giovani coppie
che
si tengono stretti stretti
per mano,
altre si abbracciano
e,
dopo una lunga passeggiata in riva al mare,
si siedono l'uno accanto all'altro
aspettando che questo meraviglioso e caldo sole
dopo essere completamente arrosito
tramonti.
I giovani innamorati
ammirando questo romantico tramonto
che
si rispecchia sul mare,
stringendosi sempre piu' forte
si fanno le loro promesse.
Il sole si e' oramai spento
e
anche questo giorno e' finito
mentre
gli innamorati incamminandosi verso casa
si
sussurrano nell'orecchio parole d'amore
e
si danno appuntamento su questa spiaggia
per il domani,
per vedere ancora tramontare il sole
e veder concludere un altro giorno
con la speranza che la loro love story
non finisca mai.
Buona Fortuna
a tutti gli innamorati

Mara

Mara - tratto da scritta da me stessa

segnalata da Mara mercoledì 9 giugno 2004

stelline voti: 13; popolarità: 3; 0 commenti

categoria: Frasi d'amore

La preghiera del Cane

Ho letto qualcosa sul giornale di oggi che il mio
umano mi ha mostrato, e voglio parlartene.

Trattami gentilmente, mio adorato padrone,
perché nessun cuore in tutto il mondo
è più riconoscente per la gentilezza
del mio cuore pieno d'amore.

Non umiliarmi bastonandomi,
perché sebbene io leccherei la tua mano durante i colpi,
la tua pazienza e comprensione
mi insegneranno più rapidamente le cose che vuoi.

Parlami spesso, perché la tua voce è la musica
più dolce del mondo, come tu puoi capire dal
mio selvaggio scodinzolamento, quando le
mie orecchie in attesa sentono i tuoi passi.

Quando fa freddo e piove,
per favore tienimi in casa,
perché io ora sono un animale addomesticato,
non più abituato alle intemperie.
Ed io non chiedo maggior gloria che il privilegio
di sedere ai tuoi piedi accanto al focolare.

Anche se non avessi una casa, io ti seguirei
attraverso il ghiaccio e la neve piuttosto
che riposare sul più soffice guanciale nella
più calda casa del mondo, perché tu sei il
mio Dio ed io il tuo devoto adoratore.

Lasciami la ciotola piena di acqua fresca, perché,
anche se io non ti rimprovererei se è asciutta,
io non posso dirti quando soffro la sete.

Dammi cibo sano, così posso stare bene, per
giocare chiassosamente e ubbidire ai tuoi comandi,
camminare al tuo fianco, ed essere pronto e capace di
proteggerti con la mia vita se la tua fosse in pericolo.

E,adorato padrone,se il Grande Padrone volesse
privarmi della salute o della vista,
non mandarmi via da te.

Piuttosto tienimi gentilmente tra le tue braccia
in modo che le tue mani esperte mi concedano
il pietoso favore dell'eterno riposo
e io ti lascerò sapendo col mio ultimo
respiro che la mia sorte è stata
sempre sicurissima nelle tue mani.

Beth Norman Harris

segnalata da Sinfonia d'Autunno mercoledì 14 luglio 2004

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categoria: Poesie

senza te

Abbandonata nello sperduto infinito
mi sono persa... e non riesco più a trovare i miei passi,
la strada che stavo percorrendo
Perchè un brivido mi assale ogni volta
che sento quel nome?
perchè sono ancora qui nel nulla
da sola...
inizio a sentire freddo
mi sento legata a un palo
senza ali per scappare
senza forza per raggiungerlo...
E senza il suo sguardo
non riesco a sorridere
e senza il suo sorriso
non posso sorridere.
Sono stanca e sfinita,
ma mi manka e sentirlo vicino mi fa male...
sentirlo vicino lo allontana ancora di piu.
Cosa posso fare quando solo il suo nome
mi da la forza di vivere ?
E cosa quando invece esplode
la mia voglia sognata ormai da troppo tempo?
Ascolto la canzone della mia vita...
una melodia maliconica e nostalgia
troppo attaccata ai ricordi...
Ma perchè non mi rendo conto
che il passato non è più...?
e ke nn posso vivere pensando a ciò che è stato..
Ma quando la mia lacrima attraversa il cuore
quando il suo ricordo è vivo dentro di me
non riesco a smettere....non riesco a cedere !
O con lui o senza
il mio delirio vivrà per sempre
di quei ricordi che arrivano all'improvviso
e che custodisco in modo egoista...
quei ricordi sono solo miei ..solo miei
e pregherò per sempre che non si perdano
mai e rimangano in me
+ vivi del momento stesso in cui li ho vissuti
e lui in me....
x sempre!

Miyu

segnalata da Angy miyu sabato 30 ottobre 2004

stelline voti: 13; popolarità: 0; 1 commenti

categoria: Poesie

La città del silenzio

La luna che luccica
Sulla città del silenzio
È come il suo volto,
Che tanto amo invano.

Il vento che mi accarezza,
Che mi sfiora e poi mi abbandona,
È come i suoi capelli,
Di cui per poco sentii il profumo.

Ed ora le stelle, il buio del cielo
Mi sembrano inutili e senza senso,
Perché lei non è qui vicina a me,
E so che mai ci sarà.

“Ma l’amore non è
Che una fugace illusione,”
Mi sussurrano gli alberi lucenti
Che oscillano lungo la via.

“L’amore non è che la luna
Che passa nel mare del cielo,
E che poi se ne va,
Alla fine della notte.”

Ma allora, perché sto così male?
Perché riesco a sentire il suo dolce respiro,
Perché posso vederla qui, così vicina,
Anche se la so così lontana?

Oh, no, voi non sapete cos’è l’amore,
Voi non potete saperlo, perché voi non potete amare,
E io non vi presterò più ascolto,
Alberi passivi nella mia sofferenza.

Io non vi ascolterò più,
Anche se questo vorrà dire
Vivere per sempre nel tormento
Di non poterla stringere a me.

Io non vi ascolterò più,
Anche se questo vorrà dire
Tornare per sempre a casa da solo
Nella notte più fredda che mai.

Marco Buso - tratto da Poesia personale

segnalata da Marco Buso mercoledì 14 giugno 2006

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categoria: Poesie

memorie 2

La fine del mio tormento,
l’estinzione di una malattia,
lascia che gridi per accrescere la mia ira,
l’ira di un amore spento,
grida, del buio e del dolore,
delle labbra bruciate, dell’eco assordante.
Fammi arrivare dove le mie grida vogliono gridare,
dove le mie parole sono fiamme degli inferi
e le lacrime la lava del vulcano sacro.
Nasce l’arma perfetta, fredda, fluida all’apparenza,
ardente e affilata all’occorrenza.
Strizzo le mie mani, e mi trafiggo,
nascerà il sangue della sofferenza,
il liquido dell’ignoranza e della forza bruta.
Bevi, la mia essenza
lo stato fuso della mia vendetta,
bevi, assorbilo, assorbimi,
ti travolgo, ti sto attraversando, spegniti.
Prova l’angoscia di non poterlo più fare,
di non poter commettere più errori,
di non provocare più male.
Una spada insanguinata invisibile alla tua incredulità.
Affoga, nel sonno più depresso, il non ritorno.
Tenta, non concedo tregua,
la rabbia si è riversata, ora ti schiaccia,
ti comprime ancora, finché la tua ombra diverrà
ombra dei tuoi residui, nulla.
Sei stata trafitta senza misura, come volevo,
hai bevuto fino all’ultimo sorso,
retrogusto mortale.
La pioggia cadrà silenziosamente
sul luogo del delitto, non lascerà tracce,
diluirà acqua con sangue, formerà la pozzanghera
del peccato, lo specchio della tua morte.
Non ci sarà sole eterno e raggio capace
di cambiare la sua natura,
siamo io e te, macchiati dalla spada e dalla follia.

segnalata da purafollia sabato 2 settembre 2006

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categoria: poesie

NN T ARRENDERE!!!

E' tardi, è notte.
Anche se ormai è primavera
fuori fa freddo,
in casa il camino arde.

Dovrei dormire ma nn ho sonno.

Mi avvicino alla finestra e penso:
vedo la mia vita, con tutti i suoi momenti belli,
vedo il mio Amore...

E' così stupendo
che mi sembra quasi ultraterreno...
...ma lui nn è + così...nn lo riconosco...

Lo vedo come era prima, o meglio,
come mi immaginavo ke fosse,
nn riuscendo a capire
xkè è dovuto cambiare...

Credo sia colpa mia.
Se nn glielo avessi permesso,
adesso nn sarei qui a rimpiangermi...

Mi odio. Lo odio. Lo amo.
Quale dei 3 sia + vero nn so...

Mi avvicino troppo al vetro...
Si appanna...
...e ci incido 1 "MI ODIO",
come quello inciso nel mio cuore.

Voglio tornare indietro
a quel 10 di maggio,
il nostro giorno amore,
ma nn voglio guardarlo in silenzio.

Mi alzerei,
lo fisserei negli occhi,
gli direi ''TI AMO'',
lo bacerei...

...1 lungo caldissimo bacio
fino a quel maledetto 5 dicembre,
quando gli chiederei
" XKE'? " ...... " Cosa posso fare x essere ancora nei tuoi pensieri? "

Niente, lo so,
ma almeno ci avrei provato,
e nn avrei quella sensazione
di nulla dentro di me...

...almeno NN MI SAREI ARRESA!!!

.:Luna93:. - tratto da Dal mio cuore

segnalata da .:Luna93:. lunedì 9 luglio 2007

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categoria: frasi d'amore

Scusa ma ti chiamo amore
non so dire nulla più
scusa se ti ho dato un nome
dico solo che sei tu
ridisegni il mio destino
e colori il desiderio dentro gli occhi miei
io non ho più freddo
adesso che ho imparato a piangere
e non ho paura quando sento di rinascere
mi rimetto in gioco adesso
lascio correre il mio cuore verso di te
Non è troppo tardi
in tasca ora ho la libertà
puoi tirarla fuori quando vuoi
Una vita da riscrivere
nel tuo cuore
che ha mille pagine
sfoglierò poesie che parlano di noi
Un amore che non ha età
Scusa ma ti chiamo amore e non posso dir di più
Scusa se non posso avere gli anni che hai ora tu
ma conservo quell'istinto
per volare come un aquilone in libertà
L'amore non è convenzione
non si delimita
scorre nei nostri cuori ormai
Una vita da riscrivere
nel tuo cuore
che ha mille pagine
parlerò di un amore che
oltrepassa le distanze non si ferma mai
Non si ferma mai
Una vita da riscrivere
nel tuo cuore
che ha mille pagine
sfoglierò poesie che parlano di noi
Un amore che non ha età
Scusa ma ti chiamo amore
non so dire nulla più
scusa se ti ho dato un nome
ora puoi chiamarmi anche tu.

Sugarfree - tratto da Scusa ma ti chiamo amore

segnalata da fanny domenica 2 marzo 2008

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categoria: Frasi d'amore

Ho scritto storie senza senso,
storie senza una verità,
storie senza uno scopo,
storie libere da ogni significato.
E ora sono qui,
seduto su una sedia,
lontano dai tuoi occhi,
lontano dalle tue parole,
a chiedermi se questa vita
è quella che volevo,
e a piangere lacrime di ghiaccio.
Un cuore di latta risuona cupo
nel vuoto dell'anima,
e i pensieri fanno male,
le parole non sanno uscire
da una bocca troppo avara.
Ho bisogno di stare solo,
ascoltare quella voce che non sento più,
e trovare la porta che cercavo.
Voglio te,
voglio il tuo cuore,
voglio il tuo corpo,
voglio poterlo amare,
voglio abbracciarti e illudere il vento,
portarti dove non conosci
e poi viverti come saprei.
Ma tu lasciami entrare,
credi alle mie parole,
non lasciarmi quì fuori
al freddo della notte,
sotto un cielo stellato
che respira amore e ignora
amanti perfetti.

Instinct

segnalata da Instinct lunedì 19 maggio 2008

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categoria: frasi d'amore

...buon anno

Ti guardo per l'ultima volta mentre vado via
Ti ascolto respirare non scatto la fotografia
Non porterò nessuna traccia dentro me
niente che dovrò rimuovere.
Se hai giocato è uguale anche se adesso fa male
Se hai amato era amore, non è mai un errore
Era bello sentirti e tenerti vicino
Anche solo per lo spazio di un mattino.

Ti guardo per l'ultima volta mentre vai via
Ti vedo camminare, e come per magia
non sarai pensieri, non sarai realtà
Sai che bello, sai che felicità...
Se hai sbagliato è uguale anche se adesso fa male
Se hai amato era amore e non è mai un errore
Era bello guardarti e tenerti per mano
O anche solo immaginarti da lontano...
E se hai mentito è uguale ora lasciami andare
Ma se hai amato era amore e non è mai un errore
Era bello sentirti, rimanerti vicino
Anche solo per lo spazio di un mattino...

Entrerò nei tuoi pensieri
di una notte che non dormi
e sentirai freddo dentro...
Entrerò dentro ad un sogno
quando è già mattino
e per quel giorno tu mi porterai con te.

Se hai giocato è uguale anche se ancora fa male
Ma se hai amato era amore e non è mai un errore
Era bello sentirti e tenerti vicino
Anche solo nella luce del mattino...
E se hai mentito è uguale ma ora lasciami andare
Se hai amato l'amore non sarà mai l'errore
E' stato bello seguirti, rimanerti vicino
anche solo per lo spazio di un mattino.

raf

segnalata da fanny mercoledì 31 dicembre 2008

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categoria: Poesie

sera

Stò con te,
ma è già tardi,
la stanchezza mi prende,
gli occhi
si fanno pesanti,
la testa greve,
mi sforzo di ascoltarti,
ma parlo poco,
ed anche tu,
stai in silenzio,
ed hai dei momenti di mutismo;
non c’è molto da dire,
forse
non abbiamo voglia di pensare;
mi accontento di starti vicino,
di sentire
il tuo calore,
la tua voce,
di guardare il tuo profilo,
ed ho voglia di te,
di amarti;
e non vorrei andarmene,
per quanto sia stanco,
e un po’ provato,
le ore volano,
notte;
fuori è buio,
nebbia novembrina,
fa freddo,
e non si vede un anima;
stiamo vicini,
lottando contro il sonno;
vorrei dirti mille cose,
vorrei farti capire
cento cose;
convincerti,
ma non mi viene in mente
niente,
e la sera passa così..

stefano medel

segnalata da stefano medel martedì 24 novembre 2009

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categoria: Frasi d'amore » lettere

TI PREGO
Trattami con gentilezza. mio adorato padrone,
perché nessun cuore al mondo
ti è più grato del mio cuore.

Non spezzare il mio spirito con un bastone perché,
anche se ti leccherò le mani mentre mi percuoti,
la tua pazienza e comprensione
mi insegnano molto più in fretta le cose
che tu vuoi che io impari.

Parlami spesso, perché la tua voce per me è
la musica più dolce del mondo,
e tu te ne accorgi dal modo forsennato
con cui dimeno la coda quando le mie orecchie
sentono i tuoi passi che si avvicinano.

Quando fa freddo o piove, per favore
tienimi dentro casa, perché ormai sono un animale domestico,
non più abituato a vivere fuori,
e non chiedo altro che il privilegio di accucciarmi
ai tuoi piedi vicino al focolare.

E se tu non hai casa,
ti seguirò nella neve e nel ghiaccio,
resterò insieme a te, come se ci trovassimo
nella casa più confortevole di tutta la terra,
perché sei il mio Dio ed io sono il tuo devoto adoratore.

Riempimi la ciotola di acqua fresca,
così che io non debba mai soffrire la sete.

Dammi, per favore, del buon cibo,
in modo che io possa mantenermi in buona salute,
giocare e ubbidire ai tuoi desideri, camminare vicino a te,
stando all'erta e pronto a proteggerti con la mia vita,
se la tua dovesse essere in pericolo.

E possa il Signore mantenermi sempre sano
e non allontanarmi mai da te.

E quando verrà il momento, tienimi tra le tue braccia,
e che le tue mani mi concedano il pietoso
beneficio di un riposo eterno;
ed io ti lascerò sapendo, con l'ultimo respiro che esalerò,
che il mio desiderio sarà sempre salvo nelle tue mani

segnalata da MARINES domenica 17 ottobre 2010

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categoria: Poesie

Lu rizzo 'ngrato

LU RIZZO ‘NGRATO

‘Ngera na neva auta
‘nzimm’à la muntagna,
e nu rizzo sulitario
avìa perza la via re la casa.
All’intrasatta assette
ra jnt’à ‘nu purtuso
re na vuercia antica
‘nu sierpe solitario,
ca’ ra la capuzzedda se verìa
ca nunn’era cirtamente
re ‘na razza vilinusa.

“Cumpare sierpe,
rint’à la tana tova
me fai trase nu mumento
ca’ me ‘mboco li spinuozzi
e ‘ndoppa me ne vao
re corza a la casa mia?”

“Ma trasi pure, cumpare rizzo,
ca’ la tana mia è aperta a tutti,
e ‘nu pucuriddo re cauro
nun l’hao maje niato a nisciuno!
Trasi chianu chiano
e miettiti fraccommiro!”

Lu rizzo ra’ primma trasette
cu’ gran rugazione,
ma po’ s’allariava rint’à la tana
senza lassà ‘na stizza re spazzio
pe’ chiro puverieddo
ca’ se pungìa cu’ li spine re l’irzuto.

“Cumpà rizzo, t’hao fatto trasi,
ca’ fora ‘mburiava la timpesta,
ma lassame nu’ pucuriddo re tana
ca’ me pozzo armeno arravugliari.
Lu rizzo malamente e ‘ngrato le ricette:
“Cumbà: chi se pongia esse fora!!!”

Catello Nastro

E’ la solita storiella dell’ingratitudine umana. Non ci si può fidare proprio di nessuno e nemmeno, in taluni casi, aver pietà. La serpe, animale maltrattato nel mondo delle fiabe dell’antica civiltà contadina del Cilento, per ospitare e far riparare dal freddo il riccio ingrato, viene spinta fuori da costui che con le sue spine lo punge appropriandosi della sua tana. La scusa che trova è quella dei prepotenti che approfittano degli indifesi solo perché hanno le armi per offendere gli altri. Questa favola ha origini antichissime anche in altre civiltà. La cattiveria e l’irriconoscenza per il bene ricevuto sono un fenomeno ancora universale ed attuale.
(Traduzione a senso dal dialetto cilentano.)

segnalata da Catello Nastro lunedì 28 febbraio 2011

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categoria: Poesie

fa male sentire lo stridio del nostro cielo
ti perdi nascosta dietro un nero velo
le sporche anime stranamente si incontrano
dopo pochi istanti rapidamente si scontrano

Comportamento che tradimento ora mi mostra
La mano si ferma a ogni sospiro trema
la tua persona fuori dal solito schema
che fugge però ad ogni singolo problema

ti Stanchi di nuotare in una mente confusa
scocciato di scacciare queste rumorose fusa
aggiusti tristemente i peggio guai alla rinfusa
peccato troppo docile a cui non regge scusa

Pretendi risposte che chiariscono i tuoi dubbi
troppo contorti ed è il motivo per cui fuggi
gli occhi si spengono su colpe che tu aggiungi
fungi da baratro spezza distanze che allunghi

Rit.
Guarda come Viaggia la mia fantasia
Senti come non distrugge quest'agonia
Distruggi la magia di non essere più mia
Lascia che quest'aria sappia di malinconia
Adesso Piangi

Soffi su fuochi credimi già spenti
Sguardi danno voce ora ai sentimenti
lenti passano i meravigliosi silenzi
consumano i fastidiosi tormenti

Dono la preziosa vita in cambio del nulla
chiudo i miei occhi/dolce melodia mi culla
mentre una lacrima scende sul mio viso
accompagnata dal ricordo di un tuo sorriso

Angelo apri quella porta in paradiso
quando del profumo le lenzuola hai intriso
sai che la sofferenza mia hai deciso
ma sulla pelle ho il nome tuo inciso

Questa Notte cruda ti abbraccia fredda
con la speranza forse che in un sogno venga
Le tue carezze per me traccie d'utopia
Intanto io prego -si- portami via...

non io ;)

segnalata da aleksa giovedì 7 aprile 2011

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categoria: Aforismi

SOLO TU!

SOLO TU
EMOZIONI
RIFLESSI
NEI NOSTRI OCCHI
QUANTO TEMPO
DEL NOSTRO CERCARCI
STRINGERSI
TRA LE BRACCIA
AVERE TANTA
VOGLIA...
TU
CHE FAI PARTE
DEI MIEI GIORNI
SCRUTANDO
SORRISI E
LACRIME..
TU
SCINTILLE
DI STELLE
LE MIE NOTTI
ABBRACCIATA
AL TUO PETTO..
AL TUO
FIANCO
NON AVRO'
FREDDO
NON AVRO'
PAURA!
INSIEME A TE
RINCORRO
L'ETA'
GIOVIALE
DELLA MIA ESISTENZA
SOLO TU!
PER SEMPRE...TU!

EGIZIA RUSSO

EGIZIA RUSSO

segnalata da EGIZIA martedì 29 novembre 2011

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categoria: poesie

Amami !

Mio piccolo grande amore, mio piccolo dolce fiore,
candido come la rugiada, bianco come un giglio,
delicato come un bambino, t'ho rivista dopo tre lunghi mesi!
Mio motivo di vivere, angelo delle mie notti,
sogno di una vita, passione di due interminabili anni,
t'ho ritrovata e non vorrei perderti!
Dolce pensiero della mia mente, luce del mio buio,
àncora della mia salvezza, dolce creatura,
fiore dei verdi prati, stella degli abissi,
sole della mia vita...ho bisogno del tuo calore,
del tuo affetto mio meraviglioso amore.
Sento freddo, tremo, sono percorso da brividi,
ho bisogno del tuo amore...aiutami soave profumo!
Occhi perlei, musetto delizioso, viso argenteo,
nube che vaghi nell'immenso cielo, ruscello che scorri
fra le alte montagne, dolce gorgoglio di un piccolo fiume,
libera rondine che voli, meraviglioso laghetto fra le più alte cime
ricambia il mio amore, non abbandonarmi...salvami bella regina, aiutami!
Sto precipitando in una profonda voragine senza fine,
dove davanti a me è solamente il vuoto, ma in questo
vuoto intravedo una luce, una speranza...Te!
Cornice d'uno stupendo quadro; te, dolce fonte dove
possa spegnere la mia sete; te, sinuoso corpo morbido come velluto;
te, bellissima venere che vieni dal nulla.
Son solo, ho paura, soffro tanto, non ho nessuno accanto a me,
il mio mondo non mi basta più, ho bisogno di qualcuno...di te,
dolce ninfa dei boschi; di te, dolce musica melodiosa;
di te, dea delle dee; di te, ragazza semplice e bella;
di te, che hai sconvolto la mia tranquillità; di te,
che puoi ridarmela: dammi un pò del tuo amore, del tuo calore,
del tuo affetto.
Non sono altro che un relitto in balia dell'uragano che
imperversa in me, sono solo una foglia portata via dal vento
chissà dove e vorrei tanto che mi portasse da te...che io amo.
Dolce fata turchina, fai di me un ragazzo felice col tuo incantesimo,
fai di me un uomo, fai di me tutto ciò che vuoi...ma amami!

vincenzo corsaro

segnalata da vincenzo corsaro venerdì 14 settembre 2012

stelline voti: 3; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Radioteque (Paranoid Android / Nude)

suoni
e
luci

rilasci
anestetici

soffusi,
alcolici

un salto
in cielo
tra le nubi

giorni passati

note
ricami
ricordi

impressioni
in estasi
per impulsi
meno impulsivi

ritagli
di alieni al primo sole
in un'alba che è ancora buia

rileggo
un lamento che si dimena

freddo e luci vuote
poi solo rosso sangue

a fior di labbra

un sapore
dolce, salato, amaro, acido...
qualcosa mai provato
il tempo di aprire gli occhi e cercarlo
di corsa

Cos'è?
un viaggio!

si sale su
e non si torna più...

gb - tratto da shantaram

segnalata da gb mercoledì 7 novembre 2012

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categoria: poesie

sogno

correvo nel bosco umido,
frusciando su foglie morte e fango,
sentivo il freddo, penetrare, dentro le mie ossa

folletti e gnomi incuriositi guardavano me,
il lupo seguiva le mie orme, e la volpe
era attaccata alla mia lunga gonna, svolazzante,

sussurrava l'intera foresta, al mio passaggio,
quando stanca gridai:"dove sta il fiume?"
il piccolo gnomo alzò la sua mano e fece un cenno,

corsi con tutte le mie forze, fino a quando sentii
lo scorrere pigro e rilassante dell'acqua del fiume,
mentre iniziò a piovere, ascoltai il tintinnio, della pioggia sulle foglie morte,

rilassava la mia mente e il mio spirito, in quell'ora crepuscolare,
continuai a camminare lungo la sponda, osservando le anatre,
scivolare leggere, ignorando la pioggia, felici della loro libertà,

i folletti, gli elfi e piccoli spiriti della foresta, seguivano me taciti
e le volpi, gli uccellini colorati, scoiattoli dispettosi,
qualche farfalla infreddolita, lepri, un piccolo orsacchiotto,

aleggiava nell'aria una luce brillante, la luce della semplicità,
che arricchisce ogni animo, dona letizia, pace, serenità,
e io iniziai cantare una melodia armoniosa e allegra,

quando finalmente io vidi il bellissimo ponte,
di pietra, formato da piccoli archi massicci, reso spento
dal grigiore del cielo, ma vivo dalla semplice luce d'amore

al di la del ponte c'era il paese delle fiabe antiche,
e sul ponte il principe guerriero che attendeva me!
leoche starnazzavano forte, e tutti gli animali erano gioiosi,

io corsi sul ponte e tutto era così familiare,
il guerriero prese la mia mano sorridendo
e insieme ci allontanammo verso il regno delle fiabe,

dietro di noi gli animali, elfi, gnomi, piccoli spiriti della foresta
cantavano la mia melodiosa musica del cuore.

Daniela Cesta

segnalata da DANIELA CESTA sabato 3 gennaio 2015


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