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categoria: Poesie

Claro hombre?

- dedicata a Cecilia -

Fra i seni della notte
io cerco una rosa ed una spina:
io sono curioso.

Un vento di sabbia mi morde gli occhi
e la mano della paura mi fruga il sangue:
ma io non mi arrendo.

Senza rumore cadde il cielo
e nel mattino io comunque mi dovevo alzare;
da un dolore senza nome
è cresciuto nel mio respiro un cristallo:
ed io spero.

Sferzato dalla solitudine
come un relitto in alto mare,
acqua fredda e sapone:
io sotto la doccia canto.

Quando al posto delle vene
mi bevono il respiro le strade
e chilometri fioriscono
nelle ore della mia solitudine:
io in macchina canticchio.

Apro gli occhi e scopro che respiro ancora,
ancora sono vivo ed è caldo il mio respiro;
sorprendo sotto la mia pelle l'emozione
ed il pensiero che s'inclina
come una spiga al vento.
Ed allora sì che io mi meraviglio.

Quando danzo ai margini
e ritaglio pezzi di sogno
affrancati e liberi d'essere gettati,
quando faccio monili di parole
e lascio le parole nel silenzio fra le stelle,
quando guardo altrove e sto zitto
ed innghiotto il fuoco che mi brucia,
io non distruggo un entusiasmo.

Questo chi è se non un uomo?
È chiaro, dirai.
E non privo di poesia.

Ma forse il mio tesoro non sono che parole,
la mia forza solo rabbia feroce,
il mio canto solo un sospiro sotto il peso dell'odio,
il mio stupore solo un sussulto di vita,
la mia speranza nient'altro che dolore,
la mia curiosità nient'altro che disperazione,
e l'entusiasmo un vento che rinfresca l'inferno delle mie ore,
forse.

Ma questo in fondo chi è se non un uomo?
È chiaro, dirai.
E non privo di poesia.

Eppure io vorrei solo chiudere gli occhi
e farmi coprire dalle carezze d'un manto di foglie dorate.

Emiliano Laurenzi

segnalata da Emiliano Laurenzi domenica 21 novembre 2004

stelline voti: 11; popolarità: 1; 1 commenti

categoria: Poesie

nasseriya

Nasseriya

La vita.
L’esistenza.
La morte.
Che scorrere, mai certo, sconcerto, sempre.
Morire. Quando, perché.
Fai, costruisci, erigi, rompi, distruggi, per cosa.
Mai chiedere. Non chiedere. La risposta può far male, tanto.
Io, figlio, padre, povero, ricco, chi sono, cosa sono.
Come sto, quando vivo, per cosa vivo.
Credo, non credo, perché… faccio, obbedisco, sempre… o quasi.
Assorbo quello che posso, elargisco quanto posso. Normalmente.
Sensazioni belle, brutte, definite, indefinite.
Penso. Questo è il dramma. Non dovremmo, ma dobbiamo, per restare vivi.
Vivi, ma per cosa.
24 ore al giorno, ti chiedi, ti imponi, rifletti, obbedisci.
I tuoi superiori, nel piccolo e nel grande. I superiori.
Vai, fai, e… torna.
Ma se non torni… è uguale, certo.
La differenza è che sei un eroe, per tutti.
Quasi per tutti, forse per coloro che ti devono considerare tale, perché è comodo, per tamponare le parole di disprezzo, di costernazione, di debolezza, di umana considerazione.
Ma i tuoi, quelli che contano, per loro, semplicemente, non ci sei più. Forse anche un eroe, ma non ci sei più. Solamente… ti ricorderanno.
Meglio un figlio “normale” vivo che un “eroe” morto.
Della pecora forse non apprezzi nulla, ti limiti a vederla, nella sua semplicità, nella sua modestia, nella sua limitatezza.
Del leone lodi la criniera, la forza, la fierezza… che fu.
Per me padre, si, è vero.
Per me uomo, no.
Ho lottato, e lotto per vivere, ma per cosa.
Voi avete vissuto e lottato per noi, per loro, per tutti.
Avete dato un senso alla Vostra esistenza, breve, troppo breve, ma intensa, troppo intensa.
Potessi mi cambierei con uno di Voi, che certo avrebbe da dare in misura grande.
E invece io sono qui e Voi in una bara, magari bella, di noce, preziosa, ma distesi, senza un alito di vita. Morti. Senza appello.
Meglio soli, in un viale coperto di foglie fradice, e col vento che ti sferza il viso, ma vivi, che esanimi, accompagnati nel fatidico viaggio da migliaia di persone, magari con un bel sole…
Non lo so. L’incertezza mi pervade. Però a me il vento e il freddo piacciono… e poi, non sono un eroe, non lo ero, e non lo sarò mai.
E le lacrime rubano spazio al raziocinio, fino ad esaurirsi, fino allo sfinimento, fino al dolore, che ti avvinghia il cervello, e ti fa capire tante cose che prima non prendevi neppure in considerazione.
Siete morti per un’azione selvaggia e sconsiderata, consapevoli del rischio, e forti nel viverlo.
Ora i forti devono essere quelli che restano. Non è facile, ma è più facile.
Per qualche giorno resterete eroi, poi forse neanche storia. Per quella ci vogliono i grandi numeri.
Nel cuore degli umili forse un po’ di più. Per adesso le lacrime, anche le mie.
Se è vero che esiste un altro mondo, etereo, costruito apposta per le disgrazie, allora Vi auguro di passare l’eternità con quella serenità che di sicuro non avete avuto finora.

Bruno

bigbruno - tratto da pensieri

segnalata da bigbruno martedì 27 dicembre 2005

stelline voti: 25; popolarità: 0; 2 commenti

categoria: Poesie

Vierno a Napule

Ma che d'è
'o ggelo d' 'o vierno
dint'a cchesta città?

Pe' ttante, forse,
è sulo 'nu muorzo
'e malincunia...

Pecché 'a mamma
m' 'o ddiceva sempe,
ca si 'o friddo è tuosto...

da nuje, a Napule,
pe' tramente ca passa,
pò durà tre gghiuorne!

E doppo? Sempe,
comm'avesse pigliato
'nu bell'appuntamento,

sta a ascì 'n'ata vota
'o sole, a 'nce scarfà
pure meglio 'e primma.

'O viern' 'e Napule
'a chi sta bbuono
quase nun se fà sentì.

Ma chillu gelo
'e tre gghiuorne
venuto all'impruvviso

a quacche sfurtunato,
magari dint' 'o suonno,
a 'nu puverello l'ha acciso,

ca nun teneva manco
'na cuperta bona
pe' se piglià calore...

Ne è bastat'una sola
'e chelle tre nott' 'e ggelo
pe' s' 'o purtà, zitta zitta...

'n Paraviso.

---------------------------------------

Inverno a Napoli

Ma che cos'è
il gelo dell'inverno
dentro questa città?

Per tanti, forse,
è solo un morso
di malinconia...

Perché la mamma
me lo diceva sempre,
che se il freddo è forte...

da noi, a Napoli,
fintanto che passa,
può durare tre giorni!

E dopo? Sempre,
come avesse preso
un bell'appuntamento,

sta a uscire un'altra volta
il sole, per riscaldarci
pure meglio di prima.

L'inverno di Napoli
da chi è in buone condizioni
quasi non si fa sentire.

Ma quel gelo
di tre giorni
venuto all'improvviso

a qualche sfortunato,
magari durante il sonno,
a un poverello l'ha ucciso,

che non aveva neanche
una buona coperta
per riprendere calore...

Ne è bastata una sola
di quelle tre notti di gelo
per portarselo, zitta zitta...

in Paradiso.

FernyMax - tratto da pensieri d'inverno

segnalata da FernyMax sabato 18 novembre 2006

stelline voti: 6; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

SAPRO’ DIMENTICARE

E dissi
presto sarà inverno
ci sarà
freddo
attorno
e dentro il cuore

La ragazza
rispose
non farci caso
il mondo
è per chi
vive

Ed io pensai
l’ho già dimenticata
dovro’, sapro’
dimenticare
spazzero’ via
il dolore

Voragini
e colori opachi
film di fantascienza
grandi prospettive
e mucchi di giornali

Fogli di carta
appunti
e un gatto
tutto grigio
per venirne fuori

L’ho già dimenticata
la dovro’,sapro’
dimenticare
continuavo a ripetermi

e un aquilone blu’
colpiva la mia fantasia
per dimenticare
non bastava immagazzinare
nuove occasioni

col cuore in gola
il fegato a pezzi
ripresi a cantare
cambiando le parole
alle canzoni
d’ autore

sapro’ dimenticare
dovro’
dimenticare

ma quanta fatica
quanta rabbia
e quante occasioni
e lei,la mia lei
l’ ho già dimenticata

segnalata da aurimper mercoledì 16 gennaio 2008

stelline voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

strade

Lascio volare la mente
sognando;
sognando a occhi aperti
mentre cammino
per strade
che amo
e conosco a memoria,
in ogni loro sasso sconnesso.
Lascio vagare i pensieri
procedendo
nella grigia e umida
e fitta e sottile nebbia
di Novembre inoltrato,
ancora senza il freddo
feroce
del vero inverno.
E penso
a una vita avara
di sogni,
di piccoli sogni.
E spero
nella fine
della dura tortura
di lente e costanti stilettate
alle spalle
e mirate
al cuore della speranza.
E sogno
di un dono
dal piccolo dio dell'amore:
una piccola prova d'amore,
un piccolo piccolo segno
dalla donna a cui ho detto
che l'amo,
che vorrei regina del mio regno.
E cammino
nel nulla
di un mondo di nebbia
che mi sembra
creato per me.
E prego
che la mia vita
diventi una poesia,
in cui l'unica rima
non sia:
"vita-vuota".

segnalata da megaTNP venerdì 7 marzo 2008

stelline voti: 4; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

Voglio viverti

Perché il sonno non arriva?
Mi sento spossato,eppure le palpebre si chiudono solamente se glielo ordino.
Inutile.
Troppi pensieri affollano la mia testa.
Eravamo assieme poche ore fa,ti ho accompagnata sotto casa,ti ho seguito con lo sguardo fino a che la porta non si è chiusa alle tue spalle.
Dovrei sforzarmi di dormire ma abbraccio il cuscino immaginando di averti qui accanto a me.
Quante cose che vorrei dirti,una sola sera non sarebbe sufficiente.
Non abbiamo tutto questo tempo a disposizione.

Ecco perché ti dico,semplicemente,grazie.
Non puoi sapere quanto mi hai reso felice con il tuo invito ad uscire.
Mi mancavi terribilmente e una magica telefonata mi ha fatto battere forte il cuore.
Ci sono emozioni impossibili da descrivere.
La gioia infantile al pensiero di rivederti.
Lo stare con te.
Tenerti goffamente la mano per qualche minuto.
Il tuo sorriso.
I tuo sguardo.

Ed ecco che tutto inevitabilmente finisce.
Ti ho mandato un messaggio augurandoti la buonanotte.
In realtà avrei voluto dirti di non riuscire più a sopportare la tua mancanza.
Di sentire un tremendo vuoto dentro di me.
Non l’ho fatto.

Mi hai chiesto cosa significhi vivere una persona.
Non ho saputo risponderti o,meglio,non ho voluto risponderti a freddo.

Vivere una persona significa sfiorarle l’anima.
Significa imparare a conoscerla e rispettarla.
Significa crescere e maturare con lei al tuo fianco.
Significa essere accolto nel suo mondo di esperienze.
Significa condividere gioia e momenti difficili.
Significa non perdersi nemmeno il suo più flebile respiro.
Significa stringere una mano quasi a volerla nascondere da tutto il resto.
Significa guardare i suoi occhi e non aver bisogno di proferire parola.
Significa aiutarla ad affrontare le sue paure.
Significa farle sentire che non è sola,che stai percorrendo la stessa identica strada.

Quanta strada che abbiamo fatto insieme.
Quante volte abbiamo rischiato di sbandare.
Quante volte ci siamo fermati indecisi su che cammino prendere.

Davanti a me c’è un grosso ostacolo fatto di dubbi ed incertezze.
Non ho scelta.
Devo superarlo.
Dall’altra parte c’è la strada che ho deciso di seguire.
Dall’altra parte c’è la persona con cui voglio percorrerla.
Se mi fermassi ora tutto ciò che ho fatto non sarà servito a nulla.
Dall’altra parte ci sei tu amore.

Ora cammina e non preoccuparti di me.
Rimango dietro questo muro con i pugni chiusi.
Prendo il tuo sorriso e lo nascondo in un cassetto del mio cuore.
Lo lascio socchiuso così potrò guardarlo e coccolarlo tutte le volte che vorrò.
In questo modo sarà come averti al mio fianco.
In questo modo mi darai la forza di abbattere il muro.
Di restituirti quel sorriso.
Di continuare a viverti.

Sogni d’oro mia dolce stella.

Ti Amo.

Giulio81

segnalata da Giulio81 domenica 11 maggio 2008

stelline voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Scappa

Se sapessi quant'è fredda la tua pelle
quando ti tocco
Se tu sapessi quanta paura ho
di perderti
E adesso mi inginocchio davanti a te e prego
che tu finalmente senta qualcosa
che tu non perda ancora la tua battaglia
stanotte

Se il tuo cuore batte ancora
e tu vivi veramente
allora scappa con me stanotte
Quando sei affamata
e ti manca la caccia
allora scappa con me stanotte

Se sapessi quanto ho sperato
che finalmente venissi
Tutte le notti nelle quali ho visto
che tu non mi riconoscevi
E adesso ti stringo forte
prima che mi lasci
voglio toccarti ancora una volta
Lasciati rapire da me un'ultima volta
nella notte

Se il tuo cuore batte ancora
e tu vivi veramente
allora scappa con me stanotte
Quando sei affamata
e ti manca la caccia
allora scappa con me stanotte

A notte fonda
brucia la luce, che ci rende immortali
Se il tuo cuore batte ancora
e tu vivi veramente
allora scappa con me stanotte

Scappa!
Scappa!

Se il tuo cuore batte ancora
e tu vivi veramente
allora scappa con me stanotte
Quando sei affamata
e ti manca la caccia
allora scappa con me stanotte

A notte fonda
brucia la luce, che ci rende immortali
Se il tuo cuore batte ancora
e tu vivi veramente
allora scappa con me stanotte

Scappa!
Scappa!
Scappa!

Vassago - tratto da Oomph (Monster)

segnalata da Vassago mercoledì 10 dicembre 2008

stelline voti: 4; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

SAPORE DI SOLE

Si è fatta aspettare ma ora sta per arrivare
Quell’estate a cui eri solito pensare
E sognare quelle passeggiate in riva al mare
Forse quest’anno le cose potranno cambiare
Poiché la dovrai passare, con gente che prima non conoscevi
E che ora reputi speciale.
Ma io non mi accontento, del bel tempo
O di sentire il mare dentro
Io voglio il sole, voglio tutto il caldo
Voglio il mare alto e non stare mai calmo
Voglio la sabbia sulla pelle, voglio le notti di stelle
Perché quelle sono le più belle.

Voglio bruciare al sole
Voglio vedere seccarsi le gole
Voglio il sale del mare e affondare per poi tornare a galleggiare
Voglio il sapore di sole.

Non guardo tv e nella mia lista non trovi nessuna rivista
Qui la situazione si è persa di vista
Prendo un foglio dalla risma, è tutto scombinato per colpa del sisma
Questi giorni mi hanno scosso, ma io mi sono mosso
Sono andato in soccorso e non chiedo nessun rimborso.
Ora pretendo che questa sia un’estate memorabile
Per tutte le persone da quello stabile a quello mentalmente labile.
Voglio che la gente si possa divertire, e poter seppellire la crisi che non vuole sparire
Ma se pensa di vedermi morire, allora deve capire
Che io vincerò questa guerra, ci devo riuscire.

Io voglio bruciare al sole
Voglio infiammare le suole
Volgio sotterrare la rabbia sotto la sabbia nel caso ce l’abbia
Voglio il sapore di sole.

Giù per questa strada, giustizia nada
Prima che la pioggia cada, troverò qualcosa che mi aggrada
Ma vada come vada, sarò sempre come un pesce spada
In una pozzanghera ai bordi della strada.
E questa voglia di fuggire, che continuo a sentire
Voi non riuscite a capire, ma so che in fondo anche voi volete venire
Ma non lo volete dire.
Allora sentite questa idea, che pian piano si crea
Ci faremo un giro di boa, anche con la bandiera dell’alta marea
Ci tufferemo nel mare a mezzanotte, se farà freddo non me ne fotte
Ricorderemo sempre quella notte
E le delusioni verranno rotte.

Io voglio bruciare al sole
Voglio veder chiuse le scuole
Voglio andare in fondo al mare e poi tornare per respirare tutto il sale
Voglio il sapore di sole.

LucaG - tratto da MyLyrics

segnalata da LucaG domenica 26 luglio 2009

stelline voti: 4; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Ragazza allo specchio

Ragazza allo specchio
dove ti porterà
il tuo interrogare infinito
il riflesso di te
divenuto ossessione?

Non sei più tu
la stessa.
Uno spettro
ti guarda e tace
dalla fredda lastra
di ghiaccio e argento,
come ghiaccio è
la tua mente, ferma
sulla fissità
di una fotografia:
tu, leggera sirena che nuota…
icona impressa negli occhi
col fuoco...
non sbiadisce,
né svanisce.

Non ti risponderà
il tuo corpo
che non ami,
che non vuoi.
Il riflesso lontano
ti guarda e ride,
non visto…
è vincente.

E tu, prigioniera
di fattezze che, cieca, allontani
prigioniera di un sogno
che non può darti pace,
fasullo e nemico,
fantasma vigile, sempre,
che anche l’anima
strappa in brandelli

hai chiuso le porte
a ogni ragione,
hai chiuso la bocca
al gusto più dolce,
il nutrirsi e fiorire…
e muori, a pezzetti.

Ma tu sai,
tu ti accorgi del mondo bugiardo
che sa essere subdolo e infame
mentre tesse gli inganni
ai suoi figli…
è maestro in falsi modelli,
bellezza venduta
ai migliori offerenti

…è maestro
in indifferenza per te.

Rita Stanzione

segnalata da RitaS mercoledì 10 marzo 2010

stelline voti: 8; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: aforismi » vita

Il linguaggio delle mani
Mani sulla fronte per trattenere ricordi
Mani sulla bocca per reprimere emozioni
Mani intrecciate che sciolgono grovigli di pensieri
Mani sulla guancia che asciugano lacrime di sfogo
Mani tese in avanti che attendono un abbraccio, l’ultimo
Mani che si lavano...della loro ipocrisia
Mani che raccolgono cocci rimasti di qualcuno smarrito
Mani che rimangono immobili in attesa di un cenno
Mani che trovano contatto con la pelle di un neonato
Mani che si uniscono per un perdono....
Mani che si uniscono per pregare Dio.
Mani che si uniscono.
con i fratelli in segno di amicizia.
Mani che invocano aiuto e amore.
Mani che tendono verso il futuro luminoso
che c'è davanti a loro.
Mani che cercano le mie
Mani che raccolgono sentimenti
Mani che tremano d'amore
Mani che guariscono il dolore.
Mani tese verso il silenzio ...
in cerca di un aiuto
Mani che raccolgono pensieri...
per ritrovare i propri sogni
Mani strinte attorno a se'... per ritrovare le forze perdute in lotte impari
Mani buttate a terra... che sorreggono una zavorra diventata insostenibile
Mani umide... umide di lacrime quando la tristezza vuole urlareil proprio dolore nel proprio silenzio.
Mani che si cercano...
Mani che amano...
Mani che accarezzano...
Mani che si fondono con le sue...
Mani che si lasciano...
Mani che in un momento di profondadisperazione chiedono aiuto..
Mani che si chiedono perchè???
Mani che urlano nel silenzio di una stanza,
Mani che uccidono la vita di una nuova creatura,
Mani sfuggenti che s'insegnuono,
Mani che si fanno male
Mani che nutrono la fame di un bimbo,
Mani che curano il cuore diuna mamma,
Mani che amano la vecchiaia dei nonni,
Mani che piangono insieme alla tristezza di un cucciolo
Mani... Mani... e ancora Mani...
Son qui..le mie mani fremono per accarezzarti amore...torni in te la speranza del domani...
Mani che gridano il mio amore..
Mani ruvide di vento che cancella il tuo dolore...
Mani calde che scottano di passione...
Mani intrecciate con le tue che non ti abbandonano...
Mani che si chiedono ancora perchè
Il tuo perchè sarà forse il perchè dellla tua sofferenza...
Il mio perchè Perchè ti amo...........
Mani che brancolano nel buio
che cercano altre mani
che si aggrappano ai fili invisibili dei sogni
che si allungano
che stringono altre mani
che portano in dono un cuore
che sognano di raccogliere un cuore
che tornano a parlare
che accarezzano un viso
che regalano emozioni
che trovano le tue
che......vivono ora...!!!!
Mani che un tempo sfioravano quelle del suo amore
Mani che un tempo accarezzavano i suoi lisci capelli
Mani che una volta sfioravano il suo viso
Mani che una volta esploravano il suo corpo
Mani che ora sono fredde
Mani che ora vorrebbero spaccare il mondo
Mani che adesso sono stanche di scrivere un solo nome il suo...!

segnalata da marines venerdì 22 ottobre 2010

stelline voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Amico

Nella piccola stazione
in un freddo mattino d'inverno
sei arrivato assonnato
puntuale
al tuo appuntamento
con un destino segnato.
Su quel treno lasciavi
quello che eri stato
un passato di figlio
di amico
di fratello tanto amato
l'entusiasmo dei tuoi diciotto anni
i tuoi sogni spezzati
la gioia di vivere
i sorrisi donati.
Giorni speciali passati
tra i monti
legami profondi vissuti
tra albe e tramonti
un'avventura stupenda
un'impresa del cuore
nel silenzio delle cime
hai trovato il Signore.
La lampada tenevi
su quel sentiero inevato
nella flebile luce
una compagna vedevi.
La tua strada in un attimo
ha cambiato direzione
in un soffio
la vita ti ha abbandonato
dal monte al cielo
il tuo passo in un volo
si è trasformato.
Sulle ali di un'aquila
hai incominciato a volare
sopra i monti
sopra il bianco manto
tra le nuvole dense di neve
libero
sei rinato.
Hai lasciato il tuo ricordo
lassù
dove lo sguardo si perde nell'infinito
e lo spirito trema
per tanta bellezza
dove regna una pace estrema.
Ritornano i tuoi amici
a rincontrarti
alzano gli occhi al cielo
e ti vedono sorridere
felice.
Continuano il cammino
della vita
e tu spieghi le tue ali
sui loro passi
perchè la vostra amicizia non è finita
i sentimenti non cambiano strada
rimangono
e tu ci sei in fondo al loro cuore
li accompagni quando affrontano la salita
con la forza dell'amore.

Neris

segnalata da Neris giovedì 15 novembre 2012

stelline voti: 2; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

SAPRO’ DIMENTICARE

E dissi
presto sarà inverno
ci sarà
freddo
attorno
e dentro il cuore

La ragazza
rispose
non farci caso
il mondo
è per chi
vive

Ed io pensai
l’ho già dimenticata
dovro’, sapro’
dimenticare
spazzero’ via
il dolore

Voragini
e colori opachi
film di fantascienza
grandi prospettive
e mucchi di giornali

Fogli di carta
appunti
e un gatto
tutto grigio
per venirne fuori

L’ho già dimenticata
la dovro’,sapro’
dimenticare
continuavo a ripetermi

e un aquilone blu’
colpiva la mia fantasia
per dimenticare
non bastava immagazzinare
nuove occasioni

col cuore in gola
il fegato a pezzi
ripresi a cantare
cambiando le parole
alle canzoni
d’ autore

sapro’ dimenticare
dovro’
dimenticare

ma quanta fatica
quanta rabbia
e quante occasioni
e lei,la mia lei
l’ ho già dimenticata

segnalata da aurimper martedì 12 febbraio 2013

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Neve D'Amore

Nevica su mio nudo viso

e aperte son le mie mani

pronte ad accogliere

il suo blando brivido,

ma non sarà mai

così penetrante nel cuore

come questo amore

elisir nel cuore,

come una gemma di primula

dischiusa alla vita

che infonde il suo effluvio

nel centro del mio essere,

lasciandomi

incantevolmente ancorata

nel vivere la sua trepidazione

in quell'immane sentimento,

emozione sensualmente innocente

che foga regala

nel fondo del cuor.

Per questo

freddo non percepisco

tra la gelida neve

che lenta scende

ad incorniciare questa dolce

tormenta d’amore.

Chiudo i miei occhi

per inebriarmi

della sua flautata essenza

mentre scivola soave nell’anima

come effervescente carezza

velata di autentica voluttà,

tra le note di pura melanconia

che mi lega

indissolubilmente a te,

ed è magia per amore!

Ma se solo il tuo forte braccio

mi cingesse contro il tuo respiro,

spiragli lucenti di sole

scalderebbe

tutti i miei sensi

ormai nudi ai richiami

di quelle emozioni,

che di fausto piacere inarca

il mio bel viso al chiarore

dei tuoi occhi color cielo!

Ma nevica

nevica d’amore,

di amore puro e letale

sul mio nudo viso

e sulle mie mani vuote,

ma stanche di aspettare sole

perse nei suoi sogni

al gelo di una assenza

dolce quanto l’essenza

dei sentimenti che vibrano

nelle vene mentre scorrono

dirette nel sangue per poi

raggiungere testa e cuore,

quel cuore che silenziosamente,

profondamente sente,

neve d’amore

a gelare il cuore!

Un sorso amato per amore!

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra lunedì 1 marzo 2021

voti: 0; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Mareggiata Del Cuore

Onde ineluttabili su di noi
a cancellare ogni antico respiro
incompreso tra di noi,
nelle fredde folate di silenzi
celati dai risentimenti.
Onde gelate a deturpare
tutto ciò che ci circonda
sottopelle in questo mare immenso
nella sua tempesta di pieno inverno,
eppure il suo rumore
non dona sgomento
se ascoltato piano con il cuore
seppur in frantumi,
e la sua forza assume
forma nell'illusione
seppur residua
tra gli scogli della vita.
Oh, se questo mare fosse più calmo!
O almeno per un istante
tra le tue ferme braccia
ritroverei pace, ma ormai
discosta è quella stagione
in cui quiete e felicità
navigavano a pari passo
nel destino dell'anima
intrecciate nelle nostre arterie
portandoci sulla cresta
dell'onda inappuntabile,
quella dell'amore, il nostro amore!
Ormai arenato.
Oh amore, amore spento
da un cielo piombo
ostile ai nostri sogni
spazzati via con un sol colpo
da quel livido vento
tra le mani colme di fuoco
bramanti ed esigenti
dai nostri sentimenti
da donare l'un l'altro.
Oh, se questo mare fosse calmo,
non ascolterei più
il suo fragoroso vocio
mentre mi sottolinea con furore
lampi e tuoni sui nostri sguardi
sgualciti e consumati
dalla nostra fatale fine!
Se solo fosse calmo
questo mare, non ci scaraventerebbe
con inaudita violenza
alla deriva delle nostre bramosie
costringendoci alla infausta deriva
di una amara fine,
tra i nostri confini sconfinati
tra le onde di questo
impetuoso e irruente
tumultuoso mare,
come il nostro cuore
ormai inabissato inghiottito
tra le onde schiumose e veementi
dispersi nei suoi
più profondi ricordi
che solo in questo maestoso mare,
contraddittorio,
può sopravvenire!

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra domenica 7 marzo 2021

stelline voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Preferisco

Preferisco

Preferisco piangere
sola
perché ho imparato a stare
sola,
da molto, molto, molto tempo, nascosta
dietro ad una grande nuvola
lì, lassù
nel cielo
al riparo e lontano da tutti
perché non ho bisogno
di loro,
non ho bisogno
di loro,
ma voglio
il sole in faccia
che mi scaldi l'anima,
voglio il brivido nel cuore
per sentirmi viva,
voglio la gioia
per essere vera,
voglio i fiori tra le mani
per sentirmi bella
come loro,
Voglio le stelle
per brillare più di loro,
voglio l'avventura
che mi porta lontano,
voglio il mare
per perdermi dentro,
e poi voglio
voglio abbattere
questo muro
di malinconia sconfinata
che mi rende
debole e fragile
quando mi imprigiona
nella sua fredda gabbia,
senza una chiave
che mi possa far uscire!
Ma preferisco
non dire nulla,
chiudere gli occhi,
le braccia,
le labbra,
e il cuore,
perché fa male
perché soffro
perché è così,
e non so perché!
No non è pazzia,
ma è una sensibilità
senza fondo
che mi rende schiava
del suo sentire,
ed io non posso
far altro che sentirne
tutto il suo peso,
tutte le sue vicissitudini,
anche se fa male
perché fa soffrire
e per questo
preferisco piangere da sola nascosta,
dietro ad una nuvola
lì, lassù nel cielo
lontano da tutti
da sola
con me stessa,
l'unica che può capire,
l'unica che sa
ciò che non capirà
mai nessuno
e perché.

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra lunedì 11 ottobre 2021

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categoria: Poesie

Destini Incrociati

Destini Incrociati

Sguardi che si incrociano
e occhi che si fondono,
emozioni che assalgono
il cuore e voci che tremano
ma non per il freddo
ma per la scossa del cuore,
quando urla l’amore
che divampa i sensi.
E poi baci che non finiscono
che in un tramonto
di un nuovo orizzonte,
ove i sogni si disperdono
nelle folate di vento estivo.
All’improvviso tutto arriva
per poi andare via
più in fretta di come è arrivato,
in quegli abbracci
che sanno toglierti il respiro
e morirci dentro!
Sarà colpo di fulmine
che irrompe e brucia forte
più forte di un incendio,
ma assomiglia più
ad una prigione
da cui l’anima non potrà
che richiederne che
l’ergastolo d’amore
per liberarsi per sempre
da ciò che brama,
più di qualsiasi altro sentimento per poter vivere.
E poi la fine
vite che riprendono
il loro cammino,
sguardi che si scontrano,
dissapori che si mescolano,
voci che assumono tono autorevole
sulla resa dei conti,
e poi distanze, distanze
sotto tutti i punti di vista
per poi finire lontani,
dispersi dove ogni lume
di comprensione ormai
ha consumato la sua luce
nella calma del disinteresse.
Cosi all’improvviso,
tutto arriva per poi andare via,
più in fretta di come in realtà
è arrivato sfiorando
l’irreale passione.

©Laura Lapietra

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra domenica 12 dicembre 2021

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categoria: Poesie

Mar Dell'Oblio

Oh mio orizzonte d'oceano
increspate e danzanti onde
son le tue schiume sepolte
nelle tue viscere.
Sei scompigliato tappeto
in andirivieni intessuto di seta
dall'alchimia dei fugaci venti,
e le tue mire si svelano
meraviglie nell'incredibile
tra la procella che scuote
le vele innocenti con ira,
la tua energia selvaggia
romba in oscuri crescendi
orchestra in tempesta
di fulmini e lampi tra nembi
in caterve di pioggia.
Oh mia battaglia dei cieli!
La luce languente si posa
sui freddi scogli
e sulla tua pelle, o mare mio,
come perlacee gemme
sparse come stelle cadenti,
sfiorandomi il viso.
E mentre io intensamente
ti penso, oh amor mio,
che oltre l'immenso azzurro
batte il tuo respiro,
rapita da questi frangenti
che s'infrangono
sul mio destino mugghiante,
affronto affranta
questa triste ballata dei sensi!
Fanno coro piccoli gabbiani
che impazienti risuonano
sinfonie nel reticolo dell'aria,
ancestrale lamento di sete
di pace di bel tempo,
mesto al mio laconico pianto.
Migrano lontano i miei sogni
verso quei rugghi silvestri
che alle mie spalle emettono
trilli disperati e contrastanti,
giungla interiore vittima
di violenza del soffrire
l'amore della vita,
che soffia via nell'impeto
di questa perturbazione
che percuote la mia anima.
Oh mio nubifragio del cuore!
Dio Giove ha scagliato
la sua furia in me,
piccola anima ora naufraga
nel mar dell'oblio.

©Laura Lapietra

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra lunedì 11 settembre 2023

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categoria: Poesie

Un'altra Volta Ancora

Sotto l’immensità
del firmamento stellato,
le mie iridi colme
di percezione
cinte dal desiderio
di apparire opache
come freddo marmo,
quando turbati,
nel profondo,
fissano disincantati
con occhi lacrimosi
quella sedia a dondolo,
ma vuota e in vista
nel bersò che una volta
allestiva gioie ed emozioni
a colorare giornate intere,
e che in tempi passati
ospitava una presenza,
quella presenza,
cara, molto amata!
Oh, in questa apparente
calma serale,
la mente si smarrisce
tra memorie e piaceri
mesti agli olezzi
d’altri tempi,
scrutando con autentica
malinconica la nostalgia,
nostalgia di quel vuoto
oramai incolmabile,
lasciato dall’assenza
di chi un tempo
camminava sereno
come amorevole padre
al mio orgoglioso fianco!
Questa presenza,
ormai soltanto presente
nei meandri dei miei sogni,
è ciò che desidero
ardentemente
poter abbracciare
ancora una volta,
ancora un’altra volta!
Ancora una volta
poter ascoltare
le onde della sua voce,
inebriarmi
della sua pioggia
di sana allegria,
restare in silenzio
ascoltata dalla sua pazienza.
E si fa strada
l’inevitabile domanda
del perché i più puri
e più buoni,
vanno via prima
che l’estate sfiorisca!
La placida rassegnazione
mi risponderà
che è il destino
di ogni fiore sulla terra,
ma la sua intensa fragranza
aleggia per sempre
nel cuore di chi
l’ha amato
senza dipartire mai
per davvero,
fin quando il suo ricordo
abita nel segreto profondo
dell’anima sensibile,
di chi l’ha amato
per davvero.

Laura Lapietra©

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra mercoledì 6 marzo 2024

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categoria: Poesie

Incanti Nelle Cicatrici

Incanti Nelle Cicatrici

Fulgidi rivoli di vita
sul mio viso spento e affranto
sotto la pioggia di brillanti stelle
tra le tue avvolgenti strette sul cuore,
dove sorpresa ancora
muoio d'amore
nel freddo di questo inverno!
Sussurri piano incantesimi
di crisoberilli magici
al mio animo nel plenilunio,
tra filigrana che intrecciano
bianche bugie nella notte oscura,
ai bordi infiniti del tempo
nelle incantate girovolte
di quegli alterni perdoni inarcati,
sui nostri sfavillanti sorrisi!
Baciami ancora
dolce antico amore,
come fosse ancora
la prima volta,
come fosse per sempre!
E disegnerò
l'essenza della pura
radiante felicità
sulla pergamena del fato,
che attraversa l'orizzonte argentato
nel congiungerci
ancora un'altra volta,
dal passato al futuro
in un salto senza respiro
a farci cadere nel vuoto
ancora un'altra volta,
sulla terra ferma
ove ogni fremito
possiede la sua fine!
Fammi evadere ancora,
lasciami sognare giuliva
nel cuore di questo istante
tra le tue parole d'incanto,
nelle lacrime che lecco
mentre le accarezzo dolcemente
dalle tue profonde cicatrici,
assaggerò ogni tuo dolore
e ne farò un sacro mausoleo
ove rendere culto,
e ti amerò come fosse
ancora la prima volta,
come fosse ancora per sempre,
come se ogni tua parola
fosse la mia certezza d'amore,
ove non possa più perderti
disperso in naufragi
delle futili incomprensioni,
e in quelle inaspettate
collisioni d'impeti
in altri occhi nuovi
da conquistare e amare.

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra martedì 30 luglio 2024

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categoria: Poesie

Ti Parlerò D'Amore

Raccoglierò per te
momenti di vita
da sfoggiare insieme,
ballerò con te
sulla scia dei tuoi desideri
e ne farò preziosa casa
per vivere della tua felicità!
Ti parlerò d'amore,
tutte le volte
che ne avrai bisogno,
sarò il tuo magico mantello
per nasconderti
dalle fredde intemperie
che ti assaliranno
per abbatterti,
non avere paura
sarò la tua luce di pace.
Fidati del mio cuore
che forte e senza rinunce
batte per te.
Oh dolce angelo
dalla chiara pelle come latte
e scuri fili di seta
che come capelli
adornano il tuo dolce
roseo viso fanciullesco,
a volte triste e fragile
sotto la bugiarda luna.
Io ti amo d'amore vero
senza misura di tempo!
Oh dolce candido
profumato fiore d'estate,
non appassirai mai
nel giardino delle mie forti
e sicure braccia
perché ogni parola d'amore
che ti dedicherò,
sarà perla d'oro
per un dimante d'anima
come la tua,
a farti danzare
nel valzer della vita,
fino a toccare il paradiso
in ogni profondo respiro
che di me ti parlerà,
e a me ti legherà,
per parlarti d'amore
fino all'uscio della tua vita.

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra domenica 13 ottobre 2024


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