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categoria: Poesie

Inseparabili

Camminando nel bosco
Incontrai un tipo losco.
Era brutto coi denti storti,
Puzzava più di mille morti.
Al fianco suo portava
Un loppide pien di bava
Che emanava tal fetore
Da far venire male al cuore.
Di certo non lo nascondo,
Per fare bene al mondo
Gli donai una saponetta,
All'essenza di violetta.
Ma disse il tipo losco:
"Cos'è? non la conosco!"
Gli donai un profumino,
All'aroma di gelsomino
"Io non me lo spruzzo,
Mi piace quando puzzo!"
Chi lontano sta dal bagno
Crede il loppide suo compagno
L'unica vera speranza
È vederlo come pietanza.

Giampaolo Tuzzabanchi

segnalata da Antrea sabato 29 agosto 2015

stelline voti: 12; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

A luna china

U lobbiru abbaia alla luna
e io mi toccu i cugghiuna,
mi toccu i cugghiuna e
mi tegnu arrassu
picchi u lobbiru porta attassu,
porta attassu e malanova
u lobbiru scassa l’ova,
scassa l’ova ‘no panaro,
ammazza u lobbiru
e portati a paro.

Il loppide abbaia alla luna
ed io mi palpo le gonadi,
mi palpo le gonadi
e mi tengo lontano
perchè il loppide porta sfortuna,
porta sfortuna e brutte notizie
e rompe le uova,
rompe le uova nel paniere
uccidi il loppide
e rendigli la pariglia.

Don Pepeo di Sant'Elia

segnalata da Zìula lunedì 25 gennaio 2016

stelline voti: 15; popolarità: 2; 0 commenti

categoria: Poesie

OGNI SERA...

Ogni sera mi addormento...
pensando al mare.
Ogni sera mi addormento...
pensando alla terra.
Ogni sera mi addormento...
pensando al fuoco che brucia nella vita di chi soffre.
Pensando a chi non ha mai potuto stare...
come me.
A chi non è riuscito mai a difendersi
e ha parlato col silenzio.
A un ragazzo che piange...
A una madre che soffre...
Ai problemi che distruggono una vita
conquistata con fatica...
fatta di tempi belli e brutti.
Ogni sera penso alla mia vita...
Penso a chi mi vuole bene, con la paura
di perdere chi ho amato e odiato.
Con la paura della gente, del mondo e di cio
che mi appartiene, ma non avrò mai...
Ogni sera mi chiedo cosa sta facendo il mondo e
cosa la vita mi chiederà domani...
Mi chiederà un giorno...
Ancora un giorno...

Cinzia

segnalata da Cinzia sabato 27 marzo 2004

stelline voti: 28; popolarità: 11; 0 commenti

categoria: Poesie

IL PRINCIPE

Volevamo costruire assieme
una casa bella e tutta nostra
alta come un castello
per guardare oltre i fiumi e i prati
su boschi silenti.

Tutto volevamo disimparare
ciò che era piccolo e brutto,
volevamo decorare con canti di gioia
vicinanze e lontananze,
le corone di felicità nei capelli.

Ora ho costruito un castello
su un'estrema e silenziosa altura;
la mia nostalgia sta là e guarda
fin alla noia, ed il giorno si fa grigio
- principessa, dove sei rimasta?

Ora affido a tutti i venti
i miei canti arditi.
Loro devono cercarti e trovarti
e svelarti il dolore
di cui soffre il mio cuore.

Devono anche raccontarti
di una seducente infinita felicità,
devono baciarti e tormentarti
e devono rubarti il sonno -
principessa, quando tornerai?

H. HESSE

segnalata da basilicom martedì 13 aprile 2004

stelline voti: 14; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

Da donna a Donna

È giunta, finalmente, l'ora di parlare a quattr'occhi da donna a donna.
Sono quella che lui ti ha presentato come la più brutta strega.
Quella che dà solo noia e incubo, mentre tu dai solo la felicità.

(blessingsundayosuchukwu.blogspot.com)
Donna, io sono la moglie di quell'uomo che dice di amarti.

I miei piatti raffreddati sulla tavola, valgono le tue cene a lume di candele.
Le mie attese infinite al portone, valgono le tue attenzioni e coccole.
Le mie lacrime di disperazione, sono quei sorrisi che ricevi in abbondanza.
Donna, la tua felicità è basata esclusivamente sulla mia infelicità.

Lui ti ha detto che sei l'unico amore della sua vita.
E magari ti avrà anche detto che sei l'unica ragione della sua vita.
Ti ha giurato che non amerà nessun'altra che te.
Donna, devi sapere che le stesse cose sono state dette a me.

Tu hai acetato di spegnere una luce per accendere la tua.
Hai acetato che la mia umiliazione giornaliera diventi il
trofeo della tua bravura.
Sei colpevole della violenza che nostro figlio assiste ogni giorno.
Donna, sei responsabile per la rovina della mia famiglia.

Stai facendo all'altra ciò che sicuramente non vuoi che venga fatto a te.
Hai accettato di sfidare sia la legge di Dio che quella umana.
La mia inabilità di farti del male sarà sicuramente compensata dal giudizio di cielo e di terra che riceverai.
Donna, auguro che la tua anima paghi la penitenza per
l'eternità!

Blessing Sunday Osuchukwu - tratto da "Le voci silenziose delle anime"

segnalata da Blessing Sunday Osuchukwu lunedì 8 gennaio 2007

stelline voti: 4; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

I valori non esistono piu’.
Gli ideali si sono frantumati ormai anni fa.
Il mondo viaggia nella lussuria, nella crudeltà e nell’avidità.
Le poche anime giuste stanno percorrendo un sentiero pieno di spine,
chiuse nel loro dolore e nella solitudine più assoluta.
Lontane dai demoni,di cui il mondo e’ pieno
cantano a bassa voce la canzone dell’amore
E si chiedono se Dio le ascolta.
Nessuno puo’ capirle,
Ma la cosa piu’ brutta e’ che nessuno le ascolta
Le loro lacrime lacerano il loro viso pallido e delicato
Procurandogli una ferita nell’anima
Che le rende fragili
Ma loro combattono
Perseverano nei loro ideali
Vivono per essi
E non cambiano i loro valori
Anche se il mondo non li accetta
Ma anzi li ripudia,
loro ci credono veramente
E anche se la loro vita sara’ segnata dal dolore e dal sacrificio
continueranno a lottare per Dio,
che non e’ capace di deluderle mai.

me stessa

segnalata da valentine martedì 10 giugno 2008

stelline voti: 2; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Questo tuo bipolarismo......

La vita.........la tua........
Momenti,malinconici,monotoni,tristi
nel susseguirsi di giorni interminabili,
si perchè è questa l'impressione che
percepisco,oltre al tuo nervosismo,e
la tua irrequitezza.
Seduta su di un divano,oppure sdraiata
su di un letto,ti giri e rigiri avvolgendo il
cuscino,sembrerebbe che ti dia fastidio,
mentre sei intenta nei tuoi pensieri,
nelle tue preoccupazioni,nelle tue
incertezze,cadi in un sonno profondo.
Lo si intuisce dal respiro, probabilmente
dovuto da quella posizione scomoda.
Su alzati prendi una mela e mordila con
rabbia,senza remore, senza timore,eppure
tutto ciò dovrebbe appartenere,al tuo
carattere,e far sì che possa essere te stessa.
Affrontala,prevali su di lei,eppure.....lei nelle
varie vicissitudine, giornaliere si offre,immancabilmente,bella o brutta che sia,
la nostra signora sovrana............
........LA VITA ........
Confrontati pure ad un fantino,quando in sella
al suo cavallo ribelle, cerca in tutti i modi di
disarcionarlo,bisognerebbe fargli intuire chi
ha più risolutezza fra i due.......
Decisamente dovresti essere tu la protagonista......

Dedicata 10 10 51 vtdmlppi ala

antonio

segnalata da ANTONIO martedì 2 aprile 2013

stelline voti: 1; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

Ne', miez'omo

Poesia di offesa
NE’, MIEZ’OMO

Ne’, miez’omo!
Nunn’ho saccio
si accummingianno
‘a parte ‘e sotto
oppure sulamente
‘a parte ‘e ‘ngoppa.
Tanto fai schifo,
sule ‘a verè ‘a luntano,
pure si tiene ‘a scorza
‘e l’ommo cosiddetto umano.

Tu si’ malamente
‘a rinta e a fora,
e sulo si te veco
assettato annanz’ò bar
me passe ‘ a voglia
e me piglià vicino ‘o bancone,
‘na tazzulella cavere ‘e cafè.

Tu si’ ‘na schifezza a capa ‘o pero,
si’ cumma ‘na cambiala prutestata,
‘na mille lire fauza e ‘nguacchiata,
‘nu fiasco ‘e vino juto acito,
‘na pizza rint’ò furno abbruciacchiata,
‘na vecchia femmina ‘e strada
racchia, zoccola e ‘mpestata.

Tu nun vali propetamente niente,
manco ‘sti stracci ca’ puorti ‘nguollo,
songo leggittimamente di tua probietà.
Quanno te vere passà pa’ via,
pure o bidone r’a munnezza,
pe’ vriogna se sposta all’atu lato,
e pure ‘o munnezzaro ca’ scopa ‘mmano,
te rice aroppa c’à t’ha ddato ‘na vuardata:
“ Tu hara aspettà ‘a raccolta differenziata!!!”

Catello Nastro

TRADUZIONE

Senti, mezzo uomo. Non so se incominciare dalla parte di sopra o di sotto. Tanto fai schifo solo a guardarti da lontano anche se hai l’aspetto di un essere umano. Tu sei malconcio dentro e fuori e solo se ti vedo seduto davanti al bar mi passa la voglia di prendere un caffè caldo al bancone del bar. Tu fai schifo dalla testa ai piedi, sei come una cambiale protestata, una mille lire falsa e sporcata, un fiasco di vino divenuto aceto, una pizza bruciata nel forno, una vecchia prostituta, brutta e malata. Tu non vali proprio niente, e nemmeno gli stracci che porti addosso sono di tua proprietà. Quando passa per strada il bidone dell’immondizia si spaventa e cambia marciapiedi, ed anche l’operatore ecologico ti rifiuta dicendo: “ Tu devi aspettare che fanno la raccolta differenziata!!!”

segnalata da Catello Nastro martedì 13 marzo 2012

stelline voti: 4; popolarità: 1; 1 commenti

categoria: Poesie

Poveri noi

Io come infelice
ho ormai perduto
perduto tutti i sogni.
Ho appeso un cilindro
di magia sui chiodi
arrugginiti.

Io che non so più
scrivere ho bendato
gli occhi per non illudermi.

Non ho il silenzio
né il rumore
di una certezza.

Non ho la forza
dei miei anni
né la debolezza della vecchiaia.

Ma sento il tempo
svanirmi immobile,
e restringersi in un cerchio
fino a soffocare.

C’è la corda di un
amore scomparso.
Ci sono il sangue e la storia
comune.
C’è la paura di quella fine
che non conosco.

E il brutto mondo
di pecore e lupi.
E gli stantuffi di
ogni ultimo respiro.
E tutta la gente
di questa mia vita.

Poveri noi, misere bestie,
che alla ragione
siamo condannati.
Poveri noi che
liberi non siamo...
Che liberi…non sappiamo essere liberi.

Vallant Langosco

segnalata da Vallant Langosco giovedì 14 gennaio 2010

stelline voti: 5; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

Piccolo Uomo

Non so se sia fortuna o iella
ma hai visto la luce
in questo mondo a tinte cupe.
I tuoi, finora, hanno scansato spesso la dea bendata,
ma tu li aiuterai a riconsiderare il mondo.
Gente onesta, semplice, capace di tanto,
di dare più che di ricevere.
Paiono ingenui, e forse talvolta lo sono, ma di sicuro schietti,
trasparenti come l'acqua di fonte,
abituati a sopportare le angherie del vivere,
ma felici nel godere il bene che si vogliono.
Non sono più ragazzi e, in un sussulto di amore,
ti hanno generato, convinti e consapevoli del miracolo che andavano creando.
E così è stato, e si vede.
Pronti a cullarti e proteggerti,
fin d'ora rappresenti il faro per il marinaio nella nebbia,
lo spiraglio di luce nelle tenebre di una grotta.
Con te si risveglieranno le emozioni del vivere quotidiano,
imporrai nuove scosse irridendo la monotonia, e ritmi finora sconosciuti.
Un augurio a te, piccolo uomo,
che tu possa diventare degno figlio di tali genitori,
tenendo fede a quanto ti verrà insegnato,
ma non dimenticare,
l'importante è la stima in sé stessi e in chi ti sta intorno,
professando onestà e modestia.
Voglio sperare, per il tuo bene, che il cuoricino dentro di te
sia un clone di quello di babbo e mamma.
Per il giorno che ti aspetta a breve
aspettati confusione, complimenti a iosa, risate e tante,tante parole,
ma non ci badare, è normale, non saremmo umani.
Tu pensa solo a puppare, per ora, e crescere sano e forte.
Avrai tempo per imparare a dimenarti in questo pazzo mondo,
e con l’aiuto della tua buona stella saprai riconoscere il giusto e lo sbagliato,
il bello e il brutto, il bianco e il nero,
ma dammi retta
tieni un angolo del tuo cuore disposto ad accettare anche il grigio.
Che tu possa diventare umile, tollerante e generoso come tuo padre
e gentile, educato e disponibile come tua madre.
Nonostante tutto sono straordinari
e il loro pupo non potrà certo essere da meno.

bigbruno - tratto da Pensieri

segnalata da bigbruno domenica 10 giugno 2007

stelline voti: 7; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

Solo

Solo.
E’ una parola
Null’altro
Ma perbacco quant’è pesante
Solo è …
chi non s’accontenta mai
chi cerca di aiutare gli altri
chi ha i soldi ma non gli bastano mai
chi non li ha e lo deridono
chi non ha cuore
chi lo ha ma non lo fa vedere
chi ha una donna ma non la considera
chi non ce l’ha
chi si espone in prima linea
chi non ha il coraggio di farlo
chi è bello, ma fine a sé stesso
chi è brutto e non azzarda mai
chi ha un amico ma è lontano
chi ha una figlia ma non con sé
chi parla italiano ormai non capito
chi è fortunato ma inutilmente
chi è iellato per colpe non proprie
Solo.
Gira che ti rigira
tutti ci sentiamo soli
ma a torto.
Molti non lo sono ma non se ne rendono conto
Se lo fossero, eccome, se sentirebbero la differenza
Ma basta poco, ai Soli Veri,
per non sentirsi tali
una parola, un pensiero, un cenno
ed ecco che rinascono di luce propria
ma che si riflette intorno
illuminando questo mondo di fosche tinte
con un nulla, facendo credere ai Soli Finti
che è meglio che smettano con le loro teorie
e che si godano le realtà che hanno…
Nonostante tutto
Meglio soli Veri, consapevoli,
che in compagnia, ma veramente Soli!

bigbruno - tratto da Pensieri

segnalata da bigbruno domenica 10 giugno 2007

stelline voti: 9; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Pellediluna

Guarda il mare come luccica
Nella luce della notte,
Pieno di fosforo e luna piena,
Come la musica leggera dell’estate.

Guarda in mezzo al mare, c’è una barca bianca
Sullo scafo c’è scritto Pellediluna,
E luccica col mare, e guizza con il sale,
E sembra una bambina, che non sa di fare male.

Guarda questo cielo scuro,
Con le nuvole candide nel chiaro di luna,
Guarda la volta azzurra dell’arcobaleno,
Oscurata dal nero più sereno.

Guarda la festa sulla sabbia scura,
Col fuoco allegro, che taglia la notte,
E con i canti e le chitarre spensierate,
Come le onde, quando vengono sferzate.

Senti il vento che ti passa sulla pelle:
Lui ne ha viste troppe di brutte e troppo poche di belle,
È solo una dolce carezza, non la fermare,
Perché non sai mai quanto ti può durare.

Guarda gli alberi lungo la via,
Guarda i rami potati e le madri piangenti,
E senti l’urlo di quelle Marie
Che danno la vita ai piedi della croce.

Ma che dico, non starle a sentire
Nel loro delirio straziante, non le ascoltare,
Perché lo sai, per quanto il dolore può durare
Per la tua strada tu devi sempre continuare.

No, non fermarti con loro a piangere
E non rimpiangere mai ciò che hai passato,
Perché lo sai, come vedi la luce dei fari lontani
Che il sole splenderà, anche domani.

Marco Buso

segnalata da Marco Buso lunedì 11 settembre 2006

stelline voti: 5; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

quando calano le tenebre

che bella la luna stasera.
la vedi?
ti sorride.
e tu che fai?
piangi. ancora.
la luna ti ha sempre rischiarato la strada:
in quelle notti in cui pensavi che tutto era perduto,
hai guardato la luna.
e ti sei accorta che ti stava fissando.
da sempre.
e con le lacrime che ti solcavano il volto hai riso.
stupita?
no...solo felice.

ami la notte...ma la notte non ama te.
ringrazia la luna: lei sì che ti ama.

e invece ora sei solo in grado di lamentarti.
e piangere.
anche di fronte alla luna.
non se lo merita: lei ti sta dando il suo appoggio.
e ora ti vergogni. fai bene.
ma piangi ancora, disperatamente...
...e ad un tratto non vedi più la luna.
sono comparse le nuvole.
ma tu l'hai sempre vista, la luna...anche quando nessuno riusciva a vederla perchè c'era tempo brutto.
ora non la vedi.
ti preoccupi?
troppo tardi.
continua a piangere: hai perso un'amica.

...e ora calano le tenebre.
cerchi di riconquistare un'amica.
l'unica amica che ti dava luce e voleva solo vederti felice.
ma di te si è stufata.
non sopporta più vederti triste.
e sei sola...
...quando calano le tenebre.

psyche - tratto da il mio cuore

segnalata da psyche martedì 8 novembre 2005

stelline voti: 16; popolarità: 2; 0 commenti

categoria: Poesie

Tenerezza

Mi ami? Cosa stai facendo?
Tu non dici niente.
Mettiti più accanto: lasciale queste cose
da cui sei tanto preso e, suvvia, vieni a stendirti qui!
Farò molta attenzione per non rovinarti i capelli.
Leviamo via i cuscini se ti danno noia
e vediamo di sistemarci bene.
Datemi, brutto cattivo, le mani
e fissatemi gli occhi dentro gli occhi.
Se voi sapeste come siete amato!
Guardatemi meglio...meglio ancora...
deve leggersi bene nei miei occhi
che io ho donato a voi tutta me stessa.
Lo vedi? Lo comprendi?
Questa sera il mio amore è tanto grande e fondo,
tanto grave e tenero!...
Ma no, non puoi capire... Si dici? Sei caro.
Ti dico, amore mio, tutto questo perchè sappia,
perchè ti renda conto...
Insomma guarda, lo vedi,
mi spuntano le lacrime.
E niente esiste, niente conta
se non questi occhi, queste mani.
China un pò la testa verso la luce
e lascia che ti metta le palme delle mie mani sulle tempie
come una fascia.
Allora, cucciolotto mio, è proprio vero che
questi occhi attenti e dolci,
questa bella fronte uguale riassumono per me le tenerezze supreme?
E' vero, dici, è vero?
Ti amo. Ah, ti amo!...
Io vorrei farti del male.

segnalata da VoLaVeRuNt domenica 30 novembre 2003

stelline voti: 6; popolarità: 1; 0 commenti

categoria: Poesie

la cantina della sora Rosa.

Ei passo'
per quella cantina
fredda e buia.
E stappo' tutte le bottiglie
che poteva,
finche' l'oblio dell'ubriacatura,
non lo cinse tra le braccia di
Dionisio,
a cantar di malinconia.
Poi si assise su quella sedia di vimini
polverosa,
e si addormiede.
Era la cantina della sora Rosa
che al mattino quando lo troviede
barcollante,
gli fece sputare a mazzate
tutte le bottiglie che ingollato
avea nella notte brava.
Lui era Anselmo,
picaro e scontento,
sempre m'briaco di nostalgia.
Quando la sua Pina era andata via,
d'amor inappagato
era impazzito.
Allora andava per locande
a vino e lacrime bagnate,
e quando i soldi evea terminati,
fece il pirata per affogare
nell'alcol forte d'annata,
la sua nostagica mente
malata.
Perche' l'amore uccide
quanto la spada,
e la morte e' una lenta sensazione,
di aria che manca,
finche' i polmoni affogano
d'inedia.
Anselmo lo trovorno
nella cambusera una mattina.
Aveva un fiasco in mano,
e sulla faccia una smorfia
malandrina.
Era come se dicesse: "ti ho fregato
brutta befana!
Ora non potrai farmi piu' nulla.
Ho raggiunto la pace,
quella eterna.
co' un fiasco de vin.
Ora a te tocca...."

Occam

occam

segnalata da occam lunedì 19 gennaio 2004

stelline voti: 15; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Eppure la gente si è dimenticata,
la gente non vuole guardare,
ma anch’io faccio parte di questi mille colori,
io sono il grigio.

Quante cose riesco a vedere,
la felicità mi passa davanti tutti i giorni,
entra negli animi,
regala sorrisi,
ti isola dal freddo
si impregna sui muri,
ma a fatica,
perché già colmi di sensazioni,
di emozioni,
che sprigionano pian piano nell’aria
e si fanno trasportare,
penetrano nella pelle,
e tu non te ne accorgi,
tutto diventa magico.
Alzi gli occhi
Praga non è mai stata così bella,
hai davanti una città dove tutto può nascere,
ti guardi attorno,
sei circondato da immense bellezze.
Ma cosa stai cercando?
Non ti accorgi di me?
Rossi i visi della folla che colorano ponte Carlo,
alte le loro voci,
mi schivano gli sguardi,
ma anch’io faccio parte dell’aria che respirate,
io sono il brutto della città.
La pietà,
a volte,
spinge quest’animi felici a venirmi accanto,
e i miei pensieri vengono interrotti
dal tintinnio delle monetine che mi cadono ai piedi.
Perché non parlate con me?
Mi escludete?
Eppure anch’io sono seduto su questi terreni freddi,
anch’io faccio parte del tutto
perché non mi chiedete di parlare?
Io vedo la magia che voi solo sentite.

Eppure la gente si è dimenticata
la gente non vuole guardare
ma anch’io faccio parte di questi mille colori
Io sono il grigio.

MarcoCogo - tratto da un mio viaggio

segnalata da marco Cogo sabato 23 agosto 2003

stelline voti: 11; popolarità: 1; 1 commenti

categoria: Poesie

nasseriya

Nasseriya

La vita.
L’esistenza.
La morte.
Che scorrere, mai certo, sconcerto, sempre.
Morire. Quando, perché.
Fai, costruisci, erigi, rompi, distruggi, per cosa.
Mai chiedere. Non chiedere. La risposta può far male, tanto.
Io, figlio, padre, povero, ricco, chi sono, cosa sono.
Come sto, quando vivo, per cosa vivo.
Credo, non credo, perché… faccio, obbedisco, sempre… o quasi.
Assorbo quello che posso, elargisco quanto posso. Normalmente.
Sensazioni belle, brutte, definite, indefinite.
Penso. Questo è il dramma. Non dovremmo, ma dobbiamo, per restare vivi.
Vivi, ma per cosa.
24 ore al giorno, ti chiedi, ti imponi, rifletti, obbedisci.
I tuoi superiori, nel piccolo e nel grande. I superiori.
Vai, fai, e… torna.
Ma se non torni… è uguale, certo.
La differenza è che sei un eroe, per tutti.
Quasi per tutti, forse per coloro che ti devono considerare tale, perché è comodo, per tamponare le parole di disprezzo, di costernazione, di debolezza, di umana considerazione.
Ma i tuoi, quelli che contano, per loro, semplicemente, non ci sei più. Forse anche un eroe, ma non ci sei più. Solamente… ti ricorderanno.
Meglio un figlio “normale” vivo che un “eroe” morto.
Della pecora forse non apprezzi nulla, ti limiti a vederla, nella sua semplicità, nella sua modestia, nella sua limitatezza.
Del leone lodi la criniera, la forza, la fierezza… che fu.
Per me padre, si, è vero.
Per me uomo, no.
Ho lottato, e lotto per vivere, ma per cosa.
Voi avete vissuto e lottato per noi, per loro, per tutti.
Avete dato un senso alla Vostra esistenza, breve, troppo breve, ma intensa, troppo intensa.
Potessi mi cambierei con uno di Voi, che certo avrebbe da dare in misura grande.
E invece io sono qui e Voi in una bara, magari bella, di noce, preziosa, ma distesi, senza un alito di vita. Morti. Senza appello.
Meglio soli, in un viale coperto di foglie fradice, e col vento che ti sferza il viso, ma vivi, che esanimi, accompagnati nel fatidico viaggio da migliaia di persone, magari con un bel sole…
Non lo so. L’incertezza mi pervade. Però a me il vento e il freddo piacciono… e poi, non sono un eroe, non lo ero, e non lo sarò mai.
E le lacrime rubano spazio al raziocinio, fino ad esaurirsi, fino allo sfinimento, fino al dolore, che ti avvinghia il cervello, e ti fa capire tante cose che prima non prendevi neppure in considerazione.
Siete morti per un’azione selvaggia e sconsiderata, consapevoli del rischio, e forti nel viverlo.
Ora i forti devono essere quelli che restano. Non è facile, ma è più facile.
Per qualche giorno resterete eroi, poi forse neanche storia. Per quella ci vogliono i grandi numeri.
Nel cuore degli umili forse un po’ di più. Per adesso le lacrime, anche le mie.
Se è vero che esiste un altro mondo, etereo, costruito apposta per le disgrazie, allora Vi auguro di passare l’eternità con quella serenità che di sicuro non avete avuto finora.

Bruno

bigbruno - tratto da pensieri

segnalata da bigbruno martedì 27 dicembre 2005

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categoria: poesie

GIORNI DA RIFARE

A volte ti sembra che io
Non mi sappia comportare
E non so stare nel giusto
Ma non sei tu che me lo devi insegnare.
Ogni minuto, ogni momento
È solo un’altra esperienza
I tuoi capelli che si liberano al vento
Quello sì che aveva importanza.
Lascia stare….
Il mondo gira anche senza di me
Io voglio solo chiedere a qualcuno di uscire
E lo voglio chiedere a te.

Ci sono giorni da rifare
Perché sono andati troppo bene
O troppo male.

Ci sono giorni da dimenticare
Forse perché sono stati troppo belli
E non potranno tornare.

L’amore… mi prende alla gola
E scende giù fino al cuore
Dove anche la più semplice parola
Non vuole proprio uscire.
L’odio… mi fa tremare lo stomaco
E sale su fino alle mani
Io e te siamo distanti dall’amore
Ma è anche vero che dall’odio siamo ancora lontani.

Ci sono giorni da rifare
Per degli stupidi errori
Ai quali non puoi rimediare.

Ci sono giorni speciali
Che lasciano odori
Davvero immortali.

So di essere insopportabile
Ma non andare via
Godiamoci questa notte
E trasformiamola in poesia.
Come solo il tuo sguardo può fare
Non voglio dimenticarti del tutto
Potremmo litigare tutti i giorni
Ma vivere senza te sarebbe troppo brutto.

Ci sono giorni da rifare
Parole da scrivere ancora
E nuovi gesti da amare.

Ci sono giorni da ricordare
Il mio corpo che si innamora
E non ti vuole lasciare andare.

LucaG - tratto da MyLyrics

segnalata da LucaG domenica 20 maggio 2007

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categoria: Poesie

Gemella

non aver paura di ascoltare
l’infinito che è in te.
Solo questo può aiutarti
a trovare nei sentieri
dei pensieri, belli, brutti,
quello che da molto tempo
stai cercando.
Ascolta, la voce che
ti dice che sei grande,
per quello che esprimi,
nella fragilità del cristallo
che racchiude la tua anima
profonda, che non riesce
ancora a dare un volto
a una immagine di armonia.
Cara gemella, tu sei grande
perché stai cercando
il tuo sentiero, e questo
può darti il silenzio,
quello vero dove tutto
è incominciato tanto tempo fà,
e ha dato ai tuoi primi passi
quella spinta verso l’esistenza.
Cara gemella, ascolta,
e vedrai che tutto quello
che ti circonda, ha un senso
e una ragione ben precisa,
tutto questo è dentro te,
perché tu sei l’infinito,
che ha preso forma,
luce propria, per percepirsi
dentro un corpo,
questo non scordarlo mai,
anche se intorno a te tutto
sembra incomprensibile,
confuso dalla quotidianità
delle parole vuote,
inutili, che escono dalla bocca
di un mondo che esprime solo falsità.
Ricorda in ogni momento
di tristezza e di dolore
che TU sei l’infinito e
questo ti può dare la forza
per riconoscere l’immagine
vera che sta dietro a ogni
essere che incontri che è
diverso della forma ma
uguale a te nell’essenza.

Bruno franchi

segnalata da bruno franchi venerdì 25 luglio 2008

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categoria: poesie

Io, che non sono

Giacomo non sono
né tu Silvia sei

Ma fra pianto
e preghiera

ho il tuo viso
che di sogni

l'anima mia
consola

soltanto che
i miei occhi

chiuda e poi
ti pensi

Preghiera nò
né pianto

io provo
ma Amore

in verità
e cos'altro

potrei riversare
nei miei versi

all'indirizzo
del tuo cuore

se non amore
ed infinito amore

Chi ha orecchie
d'intendere

m'intenda
l'alma sua

poggiando
al dolce suono

che dal core
mio dilaga

l'accolga tutto
tale che sia

l'appello mio
senza parergli brutto

né gli dispiaccia
un umile costrutto

ché all'alma sua
s'apprenda

e ne governi 'l core
per quanto creda

a rinnovare
entusiasmo ed amore

ella se ne consoli
di questo mio

cuore in piena
per tutti i santi

a venire suoi
giorni

sì che anche i miei
siano futuri

e felicissimi
del più totale

meraviglioso
Amore

FernyMax - tratto da lle mie + rosee aspettative (residue)

segnalata da FernyMax mercoledì 3 ottobre 2007


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