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categoria: Poesie
Mezzo litro di barbera
MEZZO LITRO DI BARBERA
Notte fonda, buio immenso,
fantasmi che ritornano alla mente,
pensieri nascosti che nemmeno la psicanalisi
riuscirebbe a dipanare dal cervello.
Quando stai per cedere
anche la luce fievole di una candela
semi consumata dal tempo
può venirti in aiuto.
E quindi fai ricorso indiscreto
ai saldi di fine stagione
della dignità umana
per un umile appiglio alla vita.
Ed allora ti ritornano in mente
le doti dell’invitto guerriero
che, sebbene ferito alla mente
continua a lottare per sopravvivere.
Mezzo litro di barbera genuino,
per continuare a combattere
o solamente per dimenticare
una inutile battaglia finale.
Catello Nastro
agropolicultura.blogspot.com
segnalata da Catello Nastro domenica 29 luglio 2012
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categoria: poesie
Da donna a Donna
È giunta, finalmente, l'ora di parlare a quattr'occhi da donna a donna.
Sono quella che lui ti ha presentato come la più brutta strega.
Quella che dà solo noia e incubo, mentre tu dai solo la felicità.
(blessingsundayosuchukwu.blogspot.com)
Donna, io sono la moglie di quell'uomo che dice di amarti.
I miei piatti raffreddati sulla tavola, valgono le tue cene a lume di candele.
Le mie attese infinite al portone, valgono le tue attenzioni e coccole.
Le mie lacrime di disperazione, sono quei sorrisi che ricevi in abbondanza.
Donna, la tua felicità è basata esclusivamente sulla mia infelicità.
Lui ti ha detto che sei l'unico amore della sua vita.
E magari ti avrà anche detto che sei l'unica ragione della sua vita.
Ti ha giurato che non amerà nessun'altra che te.
Donna, devi sapere che le stesse cose sono state dette a me.
Tu hai acetato di spegnere una luce per accendere la tua.
Hai acetato che la mia umiliazione giornaliera diventi il
trofeo della tua bravura.
Sei colpevole della violenza che nostro figlio assiste ogni giorno.
Donna, sei responsabile per la rovina della mia famiglia.
Stai facendo all'altra ciò che sicuramente non vuoi che venga fatto a te.
Hai accettato di sfidare sia la legge di Dio che quella umana.
La mia inabilità di farti del male sarà sicuramente compensata dal giudizio di cielo e di terra che riceverai.
Donna, auguro che la tua anima paghi la penitenza per
l'eternità!
Blessing Sunday Osuchukwu - tratto da "Le voci silenziose delle anime"
segnalata da Blessing Sunday Osuchukwu lunedì 8 gennaio 2007
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categoria: Poesie
Angelo Ribelle
Sai che la vita è un sonno in cui non voglio cadere
Ma stanotte voglio addormentarmi accanto a te
Non abbasseremo gli occhi se non per guardare il cielo....
Parole promesse bugie
Ne hai sentite tante ma non erano le mie
Il nostro cielo non finisce dove arrivano gli occhi
Abbracciami angelo ribelle sarà un lungo viaggio
Non crediamo ai miracoli noi possiamo fare di meglio
Non ho mai detto di voler assomigliare a qualcuno
Dopotutto non ho mai fatto niente perchè questo avvenisse
Dicono sia necessaria un'intera vita per diventare "qualcuno"
Guarda là fuori..sta piovendo..chissà quante persone
In questo momento staranno pensando a me....
Il sole è la legge in questa città ma se mi chiedi
Della giustizia allora stai parlando della Pioggia
Lascia che piova....lascia che piova per sempre....
Gli eroi sono stanchi di lottare per un mondo che li odia
Lo so per certo Principessa anch'io sto cercando di smettere
Ecco perchè ho cominciato a pensare a credere soltanto a noi
Amo il buio ma la mia anima è pura luce
Chiudi gli occhi e mi vedrai
La luna segue il sole soltanto per un attimo si sfiorano
Ma quell'istante è l'infinito che si ripete ogni notte....
Insieme una continua guerra lontani non troviamo pace
Il tempo non mi spaventa mi sento come se potessi vivere
Per sempre in qualche modo credimi cambieremo il nostro destino
segnalata da Rain martedì 14 marzo 2006
voti: 6; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Poesie
Teneri ricordi.
Teneri ricordi
Un raggio di sole, su vellutata pelle,
rendea dorate le tue tenere braccia,
a due farfalle, facean da culla,
tanto era il tuo profumo di bambina,
da cui eran attratte,
Tra le tue rosee guance, una fragolina di pelle a forma di labbra,
tra le mie braccia, stretto ti tenevo, a me adagiata sorridente,
felicità di padre, nutrivi costante.
Crescevi ed il tempo passava,
i tuoi capelli biondi come l’oro del grano,
liberi sulla tua spalla, mossi dal vento, splendean.
Cosi ti ricordo, come t’amai dal primo istante della tua vita.
In braccio più non stai, cresciuta velocemente sei, troppo velocemente,
perché possa rincorrerti con la mia mente.
Pulcino mio, dove sei,
cosi sembrano udir ancora le orecchie ed il cuore,
quando il gioco ci teneva ancora insieme,
ed intanto, il tempo ci rapiva le ore più belle,
quelle della spensieratezza a te,
e a me della giovinezza.
Il tuo papà
Antonio(dedicato alla mia primogenita)
Antonio de Lieto Vollaro - tratto da inedite
segnalata da Antonio lunedì 28 marzo 2005
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categoria: Poesie
Le vere emozioni provate non si dimenticano,
solo a volte qualcuno ti costringe ad accantonarle…
come un urlo che non avrà mai più sfogo,
che c’è stato ma che non ci sarà mai più.
Qualcosa che ti pungerà nell’orgoglio,
che ti farà soffrire…
proprio per il muro che c’è tra istinto e realtà….
realtà che ci è stata imposta,
realtà che devi accettare se vuoi continuare a vivere libero…
senza alcun rimorso o rimpianto,
senza alcuna sensazione che ti faccia pensare che stai sbagliando.
A volte, per colpa di chi ami,
sei costretto a difenderti dall’amore con l’odio,
un po’ come vivere di notte abbagliati dalla luce del sole…
seguo la realtà, quella crudele,
quella che ti dice di agire razionalmente e di farlo per te stesso…
ti ho amato…e ora?
Anche se fosse ancora così,
anche se sentissi ancora il bisogno di te…
….mi hai cancellata dal tuo mondo…
e ora urlalo a tutti che mi vuoi…
…frutto dell’immaginazione, presa dalla foga, ti penso…
la realtà me lo impedisce, ho già chiuso da tempo lo scrigno che racchiude quel puro sentimento…
ma nessuna chiave lo potrà riaprire…
e nell’infinito futuro non sarà altro che un dolce e stramaledetto ricordo.
segnalata da Antonella domenica 11 gennaio 2004
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categoria: Poesie
L'esperienza
L’esperienza mi aveva insegnato
a non voltarmi indietro
quando un macigno cade
sulla strada che stai percorrendo,
impedendone la prosecuzione.
L’esperienza mi aveva insegnato
a non riaprire porte chiuse da altri
perché ciò che avrei potuto trovare
avrebbe acuito ulteriormente
la mia penosa sofferenza.
L’esperienza mi aveva insegnato
a rialzarmi dopo ogni caduta
e a curarmi da sola le ferite provocate
da speranze trasformate in illusioni.
L’esperienza mi aveva insegnato
a difendermi da vane e dure parole
di uomini che mettevano il loro muto egoismo
al di sopra di ogni cosa,
tralasciando con noncuranza di pensare ai sentimenti altrui.
L’esperienza mi aveva insegnato
ad accettare dolorosamente ogni sconfitta
inflitta da guerrieri che vanno
di battaglia in battaglia
a seminare morte e desolazione.
L’esperienza non mi aveva insegnato a non ascoltare il mio cuore.
segnalata da antonella sabato 18 gennaio 2003
voti: 12; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Poesie
Addio Vecchia Mia
“Addio Vecchia Mia”
Cara e vecchia UP
oggi è l’ultimo giorno……
in cui sentirò la tua voce…
trapani, sibili e soffiate
alcuni dì…….. tanto odiate
alcuni dì………. tanto amate.
Oggi dovrò dirti addio……..
e di certo………………….
……non l’ho scelto io,
dopo anni di anni di
odio/amore
adesso provo un gran dolore.
In tanti anni di storia
Tu, o Vecchia mia,
di certo ne hai viste,
di cotte e di crude,
ma adesso anche per te
è giunta l’ora del silenzio,
stasera ti spegneranno
e poi…………….se ne andranno.
E con te si spegneranno
…gioie e dolori…….
……odori e rumori…….
ma stai pur certa e lo sai…….
che nei nostri cuori
sempre rimarrai.
Addio Vecchia Mia…..
( Andrea)
segnalata da andrea martedì 25 giugno 2002
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categoria: Poesie
Muio in te...
Muoio in te,
in un sospiro
muoio per non averti con me
muoio,
ed il cielo è testimone
che è per te
il mio delirio
Magari sia il destino
quello che vuole che oggi
non stia qui
nelle mie braccia
forse è una punizione
ironia della mia vita...
Una punizione insensata
se non stai, chi rammenda le mie ferite?
Ma tu sei testimone
che solo per te vivo,
e se così non l'accetta il destino
il mio amore non sarà spacciato
dunque, non suolo morrò in te
morrò per te, amore.
Ma il mio amore non si vende,
solo per te devo sentirlo
... e non rimane ormai niente
non rimangono lacrime che ti reclamino,
né parole che non dolgano...
E muoio,
muoio per le tue labbra,
muoio nel tuo sguardo.,
nelle tue carezze.
Ma per me morire non è niente,
perché mantengo le tue parole,
l'anelito di averti,
nella mia anima.
E già,
senza sentirlo,
senza poter perdere la calma,
in un ultimo sospiro;
a causa del mio amore, del delirio,
del destino
chi lo sa?
... senza saperlo,
muoio in te.
Jasmine - tratto da Amore
segnalata da Jasmine venerdì 17 ottobre 2003
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categoria: Poesie
Tenerezza
Mi ami? Cosa stai facendo?
Tu non dici niente.
Mettiti più accanto: lasciale queste cose
da cui sei tanto preso e, suvvia, vieni a stendirti qui!
Farò molta attenzione per non rovinarti i capelli.
Leviamo via i cuscini se ti danno noia
e vediamo di sistemarci bene.
Datemi, brutto cattivo, le mani
e fissatemi gli occhi dentro gli occhi.
Se voi sapeste come siete amato!
Guardatemi meglio...meglio ancora...
deve leggersi bene nei miei occhi
che io ho donato a voi tutta me stessa.
Lo vedi? Lo comprendi?
Questa sera il mio amore è tanto grande e fondo,
tanto grave e tenero!...
Ma no, non puoi capire... Si dici? Sei caro.
Ti dico, amore mio, tutto questo perchè sappia,
perchè ti renda conto...
Insomma guarda, lo vedi,
mi spuntano le lacrime.
E niente esiste, niente conta
se non questi occhi, queste mani.
China un pò la testa verso la luce
e lascia che ti metta le palme delle mie mani sulle tempie
come una fascia.
Allora, cucciolotto mio, è proprio vero che
questi occhi attenti e dolci,
questa bella fronte uguale riassumono per me le tenerezze supreme?
E' vero, dici, è vero?
Ti amo. Ah, ti amo!...
Io vorrei farti del male.
segnalata da VoLaVeRuNt domenica 30 novembre 2003
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categoria: Poesie
quand'ero vecchio( vietata ai minori...)
"Quand'ero vecchio
non capivo, perche' i giovan ridessero
senza alcuno scopo, ne' un motivo,
vieppiu' apparente.
Quand'ero vecchio non capivo,
perche' le donne si concedessero
per un amore cieco.
"Perche' l'amore e' cieco" rispondeva quello.
L'amore si, ma non chi gli corre dietro
come il martello, il chiodo.
Quand'ero vecchio fumavo tantissimo e bevevo,
tanto che mi frega io pensavo: "sono vecchio
e rimbambito".
Poi quando arriva il giorno, te ne frega e come,
ma ormai e' tardi a scendere a patti con le parche.
Quand'ero vecchio, avevo un fazzoletto nel taschino
e un baston testa di cervo fatto d'avorio.
Quand'ero vecchio me la spassavo,
a farli alzare tutti li' sulla metro,
quelli che eran al di sopra del millenovecento,
piu' qualche decennio.
Or che son matto,
raschio queste sbarre
che mi tengon prigioniero.
E vedo quell'augello
che si posa sul ramo e par
che mi guardi e dica:
"povero scemo! vedi dove sei finito?
e io che non son altro che un modesto
passeraceo, son qui che svolazzo
e se non te ne stai attento,
ti cago pure addosso e me ne volo".
Ahi, si la vita...., quand'ero vecchio come stavo bene.
Si, mi lamentavo ma non sapevo che il "peggio a da veni'" amico mio.
Preparati le braghe e le mutande a prova di ferro,
senno' qui ce lo mettono nel di d.... oppppppssss,
e non puoi manco lamentarti:
t'avevano avvertito!!
Occam - tratto da myself
segnalata da occam sabato 17 gennaio 2004
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categoria: Poesie
MI MANCHI
Mancano pochi giorni a Natale....a te quella festa nn ti è mai piaciuta
dicevi che ti metteva tristezza.....forse perchè te lo sentivi.....
tu dicevi che le cose le sentivi prima degli altri e io ti prendevo in giro...
Quante volte abbiamo litigato per cose inutili.....quanto tempo sprecato
ora me ne rendo conto !!!!
Poche volte ti ho detto ti VOGLIO BENE....
mi sembrava una frase così ovvia e pensavo di avere tutto il tempo per dirtelo e ridirtelo
fino alla noia
TI VOGLIO BENE........
Sei stata l'unica donna che mi ha voluto veramente bene
Quante battaglie abbiamo combattuto assieme....
a volte alleati a volte no.....
due caratteri molto simili...
Volevi fare la dura.....ma dentro piangevi
soffrivi per la perdita di una persona a te molto cara
Non ti volevi rassegnare e piangevi e soffrivi. ma davanti agli altri
imperturbabile come sempre..
Dicevi che volevi andartene prima degli altri perchè tanto nessuno se ne sarebbe dispiaciuto.
Io lo so che tu lo dicevi tanto per dire....ma qualcuno lassu nn deve avere capito che tu non
lo dicevi seriamente
e un giorno scese dal cielo per avvolgerti con le sue bianche ali...
per portarti la dove noi non avremmo più potuto ne vederti....ne toccarti
ne avremmo più respirato il tuo profumo
Ora sei serena ora stai bene lo so perchè a volte mi vieni a trovare......
ma una cosa volevo dirtela
anche sta volta ti sbagliavi...
MI MANCHI...
anzi
HAI LASCIATO UN VUOTO
NEL CUORE DI TUTTE LE PERSONE
CHE TI HANNO CONOSCIUTO
Andrea Marchioni - tratto da il mio cuore
segnalata da Andrea venerdì 29 ottobre 2004
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categoria: Poesie
“Al figlio che verrà”
Ti immagino,
sei moro, con occhi grandi e verdi,
né magro, né grasso.
Il tuo cognome è lo stesso della persona più importante per tua madre,
la persona che ha amato e che amerà per sempre.
Sorridi, sempre.
Ti piace il mare,
giochi nell’acqua bassa,
perché sai che tua madre si spaventa se entri più dentro.
Così gridi:
“Papà, portami laggiù!”
E vai felice sulle spalle di tuo padre,
lì dove l’acqua è alta.
Hai paura,
ma sai che finchè tuo papà è con te
e tua mamma ti guarda dalla spiaggia,
non potrà accaderti nulla.
Con il tuo costumino verde,
sei il bimbo più bello della spiaggia…
Sei il frutto sublime di Amore stesso.
In casa sei un terremoto,
non stai fermo un secondo
e mandi tua madre in delirio,
ma il tutto si conclude con una grande risata,
nel momento in cui tuo padre apre la porta di casa…
E’ l’ora di cena
ed il tavolo è ancora pieno di
quaderni, colori, giochi e costruzioni…
“Su, su di fretta, che è pronto!”
Tuo padre ti aiuta a sistemare,
un volo sul seggiolone e si cena…
Ti piace mangiare le cose “dei grandi”.
Vivi nell’amore di mamma e papà.
Tranquillo, la tua infanzia sarà stupenda,
te lo prometto.
Laura.
Laura - tratto da l mio libro che uscirà a breve!
segnalata da Lally venerdì 14 aprile 2006
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categoria: Poesie
L'Apnea
Dimmi perché dovrei lasciarti ancora tempo
non sarò io a dirti dove, come e quando
Quando è così, la storia è gia chiusa
non serve più né l’imputato né l’accusa
La colpa dov’è, è far l’amore senza sentimento
lasciami qui, tu che trasformi il sorriso in pianto,
Hai già deciso
stai meglio fuori
Ti basta un sorriso
per conquistare nuovi amori
e mi lasci come un’ancora, incagliata proprio in fondo al mare
un relitto alla deriva, un aereo che non sa atterrare
perché sei tu
come l’apnea
mi spingi giù
mi lasci solo nella marea
Dimmi cos’è che fa cambiare direzione al vento
sarà che io sento di amarti ancora tanto
L’amore sai, se vuoi si frantuma
un anno fa, sembrava terra e adesso è luna
e mi lasci come un’ancora, incagliata proprio in fondo al mare
un acrobata in caduta, con le ali che le scioglie il sole
e mi lasci come un’ancora, una vela che non puoi spiegare
un satellite fuori orbita, come un ladro che non sa rubare
perché sei tu
come l’apnea
mi spingi giù
mi lasci il vuoto della marea
tu
sei la mia apnea
mi tiri giù
togli il respiro ad ogni idea
segnalata da Laurab mercoledì 21 dicembre 2005
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categoria: Poesie
sera
Stò con te,
ma è già tardi,
la stanchezza mi prende,
gli occhi
si fanno pesanti,
la testa greve,
mi sforzo di ascoltarti,
ma parlo poco,
ed anche tu,
stai in silenzio,
ed hai dei momenti di mutismo;
non c’è molto da dire,
forse
non abbiamo voglia di pensare;
mi accontento di starti vicino,
di sentire
il tuo calore,
la tua voce,
di guardare il tuo profilo,
ed ho voglia di te,
di amarti;
e non vorrei andarmene,
per quanto sia stanco,
e un po’ provato,
le ore volano,
notte;
fuori è buio,
nebbia novembrina,
fa freddo,
e non si vede un anima;
stiamo vicini,
lottando contro il sonno;
vorrei dirti mille cose,
vorrei farti capire
cento cose;
convincerti,
ma non mi viene in mente
niente,
e la sera passa così..
segnalata da stefano medel martedì 24 novembre 2009
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categoria: poesie
non voglio perdere niente...
Potrei rimanere sveglia solo per sentirti respirare
vederti sorridere mentre dormi
Mentre sei lontano a sognare
Potrei trascorrere la mia vita in questa dolce resa
Potrei rimanere persa in questo momento per sempre
Ogni attimo trascorso con te
E' un attimo che serbo caro
Non voglio chiudere gli occhi
Non mi voglio addormentare
Perche mi mancheresti, baby
E non mi voglio perdere niente
Perche persino quando ti sogno
II sogno più bello non basterebbe
Mi mancheresti ancora, baby
E non mi voglio perdere niente
Stesa vicino a te
Mentre sento il battere del tuo cuore
E mi chiedo cosa stai sognando
Mi chiedo se è me che vedi
Poi ti bacio gli occhi e ringrazio Dio che siamo insieme
voglio stare con te
In quest'attimo per sempre, per sempre
Non voglio chiudere gli occhi
Non mi voglio addormentare
Perche mi mancheresti, baby
E non mi voglio perdere niente
Non mi voglio perdere neanche un sorriso
Non mi voglio perdere neanche un bacio
voglio stare con te
Qui con te, cosi
Ti voglio tenere stretto
Sentire il tuo cuore vicino al mio
E rimanere qui in questo momento
Per sempre
Non voglio chiudere gli occhi
Non mi voglio addormentare
Non mi voglio perdere niente
segnalata da Roxy6130 venerdì 7 agosto 2009
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categoria: Poesie
Il Vento e L'Arnese - Filastrocca
E’ il Vento chiese:
Dove poso quest’arnese?
Con me non lo posso più portare
quasi, quasi lo butto in Mare.
E fu così che cadde a fondo
quel seme che nel cuor cercava il mondo
e invece della terra come culla
trovò ad aspettarlo solo il nulla.
Ma il mare stanco di ricever cose,
al Vento un po’adirato un dì rispose:
Di ogni arnese son io a far le spese,
mi stai facendo inquietare, questo seme qui non può stare!
E così dicendo,
ributtò quel seme al Vento.
Ed ora dove poso questo arnese?
Di nuovo il Vento nel dir riprese.
Con me non lo posso più portare,
ora nel fiume lo faccio scivolare!
E fu così che cadde a fondo
quel seme che nel cuor cercava il mondo
e invece della terra come culla
trovò ad aspettarlo solo il nulla.
Il fiume nel rimescolio latente,
del seme non ne volle saper niente:
Già è tanto il mio penoso trasportare,
del Vento i pesi, io non voglio portare.
E così dicendo,
ributtò quel seme al Vento.
Che Tormento, che Tormento!
Disse ormai stanco il Vento.
Questo seme, non voglio più portare,
a chi lo devo dare?
E fu così che una voce bella
risuonò nel suo cuor come una campanella.
Son seme, io cerco solo Terra.
E il Vento quel dì comprese,
che fine dovea fare quell’arnese.
Lo trasportò fin sulla terra
e in quelle calde braccia
il seme trovò serra.
Per ogni arnese esiste già un paese,
ma solo nell’aver cercato tanto
il Vento il suo egoismo avea infranto.
segnalata da Cleopa giovedì 10 gennaio 2008
voti: 10; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: poesie
FINIRA' IL TUO TEMPO
Fiori sulla strada e occhi nascosti da occhiali
Falsi sorrisi sui cartelloni lungo i viali
Ragazzi che gridano e perdono la testa
Ma dopo questa quiete ci sarà un po’ di tempesta.
Stai ridendo, mia cara, ma scoprirai presto
Che prima ti usano e poi ti gettano insieme al resto.
La tua faccia è sui poster in molte stanze
E tu hai grandi speranze.
Ma finirà il tuo tempo, mia cara
Finirà il tuo tempo
Ti sembra una vita, ma durerà un momento
E vedrai che presto finirà il tuo tempo.
Arrivano i soldi, la bella vita e varie proposte
Bugie vere e verità nascoste
Si sentirà il tuo nome, ma solo per un po’
Finche anche alla più umile offerta non potrai dir di no.
Prima ti applaudiranno e poi sentirai dei fischi
E ti riparerai o tra la polvere bianca o in un bicchiere di whisky.
Per un periodo sarai tu la stella
Ma ricordati che non sarai sempre così bella.
Finirà il tuo tempo, mia cara
Finirà il tuo tempo
Vedrai i tuoi sogni volare nel vento
Quando finirà il tuo tempo.
Per un po’ la tua stella splenderà
Ma poi tutto si dimenticherà
Come un tuono durante il bel tempo
Crolla tutto senza avvertimento
Prenderai la tua limousine e andrai via
Singhiozzando Questa vita non è più mia.
Finirà il tuo tempo, mia cara
Finirà il tuo tempo
Per un po’ hai avuto il tuo momento
Ma presto finirà il tuo tempo.
LucaG - tratto da MyLyrics
segnalata da LucaG sabato 13 ottobre 2007
voti: 2; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: poesie
Caro Fratello
Caro Fratello
Ciao fratellino, come stai?
Quanto tempo che non ti sento
Cosa fai? Tutto bene a casa?
Quanto mi manchi
Eravamo sempre assieme
Avevamo gli stessi sogni
E poi? Cos’e successo?
Cosa c’e stato fra di noi
Che ci ha divisi cosi?
Perche?
Caro fratellino
Pensa ai giorni di ieri
Ti ricordi le scuole? Ti ricordi gli amici?
Ti ricordi la Mamma?
Qyante, ma quante ne abbiamo passate
Quante sbornie, quante risate, quanti ricordi
E poi? Cos’e successo?
Abbiamo cominciato sto schifio di vita
Che pero ‘na vita proprio buffa e
Quante gioie ci son state
Quznti, tanti, bei ricordi
Le scuole, gli amici,
La Mamma, I tuoi bimbi, e noi…
Sempre assieme, sempre uniti
Guarda che anche se non sono li con te
Sono sempre con te
Beh, adesso devo andare
Non voglio tirarla lunga
Ho cose da fare e, credo anche tu
Comunque, sappi che mi manchi
E, senti…
Un’altra cosa prima che vedo
Ti amo, ti amo tanto
Ciao
Tuo fratello
Fab Ricciardi - tratto da Fratello
segnalata da Fab mercoledì 28 gennaio 2009
voti: 2; popolarità: 0; 0 commenti
categoria: Poesie
'e lacrim 'e nott
È notte….
È mezanott
‘e stu cor ‘è nu’ scunfort
Nunn ‘o sacci’ ancor
Ca dice ‘o cor tuoje
Mentre ‘o mie se ne mor
M’addorm e… na’ lacram stammatin
Scennev ‘ncoppa ‘o cuscin
Pecchè nun te sentev cchiù vicin
Sett’ann ‘annù passat e
Chist’omme accussì gruoss
Comme ‘a nù criatur ancor te cerc.
Quant lacrm, quanta debolezz
O ‘è stù cor’ ca’ cerc ancor na’ carezz?
Comm po’ sta vocca toja accussì doce
Darm tanta amarezz?
Eppur me ricor ‘e mument
A’rò giuliv ‘e surrident
Sti dui cor vulavan cuntent
T’ha arricurd ‘ncoppa ‘a neve?
Tutt’ ‘è dui comma’
‘A ‘dui criatur annammurat
‘e pall cuoll c’è tiraim
‘e ‘o ris tuje ‘e chillu mument
‘o cor m’alignev ‘e sentiment.
Cuncè addò stai ?
Cuncè rispunn!!!
Nummè può lascià sul
Miez ‘a sta via
Troppi machin passan
Troppa, ‘a ‘munnezz cà sent.
Tuorn, port’m ‘anat vota
‘ncoppa a neve
Pecchè jeje ‘e ved’
Chelli criatur
C’ancor pazzein!!!
31/05/2008.
sabato - tratto da mie poesie inedite
segnalata da sabato giovedì 23 ottobre 2008
voti: 41; popolarità: 0; 1 commenti
categoria: Poesie
A mio cugino fratello
Caro Paolo,
al di là di questa scrittura,
che forse nemmeno leggerai...
vale il mio pensiero,
che è energia e spero
ti aiuti a restare in vita
dopo due infarti.
Infatti non vorrei
perderti, mai e poi mai...
Grazie di esserci,
ho bisogno di saperti
ancora su questo mondo...
gli è che la vita
non riesco proprio
a immaginarla
neanche per un attimo
senza che tu ci sia...
Caro da sempre,
mio compagno
di giovinezza e di giochi.
Piccoli entrambi
a farci le scarpe
nella considerazione
di nonno Costantino,
che mi domandava...
perché mai
io mi lamentassi di te.
Poi piangemmo entrambi
su quelle care spoglie
morte, abbandonate
su quel letto,
ricomposte, ma prive
del respiro e della voce
del nostro caro nonno,
che ci aveva fatto
da padre adottivo
a entrambi... io questo,
mio cugino e amico
di giochi, non l’ho mai
dimenticato, grazie
Paolo, e... fammi il piacere
di vivere, ancora x molto.
Anzi, facciamo un patto...
nonostante i tuoi due
infarti... seppelliscimi tu!
Non sia mai che mi lasci
quaggiù da solo. Io, ormai
non ho più quasi
nessuno, della mia
epoca. Ci sei ancora tu,
invece. Quindi ti prego,
non te ne scordare,
perché mi faresti
solo male, se te ne andassi,
così, senza prevviso...
e senza poterti salutare.
Lascia che sia io,
invece, che non ho figli.
Tu potrai restare accanto
ai tuoi ancora a lungo.
Riguardati la salute
e fallo. Forse sei
migliore di me.
Ti voglio bene,
non sono generoso,
ma accompagnami tu,
lo preferisco, al...
grande addio, che
per me è un arrivederci...
Tu ancora non sei pronto,
non ci credi ancora
al Santo dei santi...
Io da lì ti prometto
di venirti a dare una voce,
in modo da farti persuaso.
Ti darò una mano,
perché so che te la meriti.
Hai molto sofferto...
per questo hai dubitato,
ma stai tranquillo,
che lo troverai anche tu,
nostro Signore, almeno
prima di concludere...
con l’ultimo afflato.
Da me con l’affetto
di sempre, caro Paolo,
che t’ho sempre amato...
Fernando
FernyMax - tratto da la sorgente profonda dell'amore
segnalata da FernyMax domenica 19 giugno 2005
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