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categoria: poesie

poesie l'università e tenero cuore

Poesia
L’università
Accogli nel tuo cuore il dolce tepore del mattino
Rafforza la sua anima a chi ti è vicino.
Affronta la giornata con la grinta giusta
Sono proprio le materie che apron quella porta angusta.
Distendi la tua mente nei tuoi pensieri
Perchè sono quelli che in futuro
Li renderai veri.
Credi sempre nelle tue capacità
Perché ti portano altre sempre più in là.
Sarai tu una delle persone oneste del futuro
Che lotterà per renderlo sincero e duraturo.
Avrai privilegiato ciò che oggi ti stai costruendo
Con giusto ardore di un bel momento.
Hai fatto fieri chi ti ha cresciuto
Perché ti ha dato in giusto insegnamento anche più
Del dovuto.
Solo così arrivato al giorno finale sarai soddisfatto
E tutto intorno a te adesso vale.

Poesia
Tenero cuore
Cerchi nel tuo cuore,
Il desiderio del tuo amore più profondo,
Ma se scavi più a fondo
Trovi più risposte ai tuoi perché.
Ti accorgi cosa avviene intorno a te.
Non rifiutare le cose belle della vita,
Vivile con chi da pace alla tua anima infinita.
Quando ti trovi sul punto di lottare
Non devi mai abbandonare.
Aggiungi l’aurora del tuo calore umano
Su chi ha bisogno e vuole una mano.
Stai attenta a chi ti fa soffrire
Perché su di te avrà che ridire
Cerca di stare con ti sa apprezzare
Solo ciò rappresenta il culmine e l’apoteosi
Di chi sa veramente amare.

Marco poeta siracusano - tratto da dai suoi brani poetici

segnalata da Marco sabato 27 dicembre 2008

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categoria: Poesie

Un Padre

Quando un Padre muore
il tuo cuore scoppia,
non hai più parole.

Ti senti inerme e svuotato dentro,
il filing che ti univa
si recide in un momento.

Lui che ti ha protetto sempre dalle insidie quotidiane,
ora ti costringe ad affrontarle tutte...
anche quelle più dolorose e strane.

Se sei cresciuto, fai finta di accettare questo evento naturale,
ma poi, quando sei solo con te stesso, provi tanto male.

Hai dentro un buco nero e profondo,
che non si riempirà mai del tutto...
neanche se ti aggrapperai alle gioie del mondo.

Non potrai più parlargli o farci questione,
non vedrai più il suo sguardo allegro
o i suoi muscoli in tensione.

Non ti urlerà più:- Falla finita!
Ma ti farà venir voglia di seguirlo nell'altra vita.

Un Padre che se ne va per sempre,
è un tarlo che hai nel cervello,
un tarlo che pian piano ti rosicchia la mente.

Andrai avanti aggrappandoti ad altri affetti,
ad altre emozioni,
ma lui sarà sempre dentro di te
a controllare le tue travolgenti passioni.

Vorrai sognarlo e vedere il suo viso ogni giorno della vita,
ma lui per non farti soffrire si nasconderà...
e tu berrai una dose d'oblio,
per ricominciare la giornata in salita.

Un Padre è una figura strana ed affascinante,
quando ce l'hai, lo accusi sempre...
quando lo perderai non potrai che camminare con le tue sole gambe.

Ed allora recandoti a trovarlo in una tomba bianca,
dentro di te avrai voglia di urlare...
ti sentirai solo e stanco.

Vallant Langosco

segnalata da Vallant giovedì 14 gennaio 2010

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categoria: Poesie

Ho imparato...

Ho imparato...
Che ignorare i fatti non cambia i fatti.
Ho imparato... Che quando vuoi vendicarti di qualcuno lasci solo che quel qualcuno continui a farti del male.
Ho imparato... Che l'amore, non il tempo guarisce le ferite. Ho imparato... Che il modo più facile per crescere come persona è circondarmi di persone più intelligenti di me.
Ho imparato... Che quando serbi rancore e amarezza la felicità va da un'altra parte.
Ho imparato... Che un sorriso è un modo economico per migliorare il tuo aspetto.
Ho imparato... Che quando tuo figlio appena nato tiene il tuo dito nel suo piccolo pugno ti ha agganciato per la vita.
Ho imparato... Che tutti vogliono vivere in cima alla montagna ma tutta la felicità e la crescita avvengono mentre la scali.
Ho imparato... Che è meglio dare consigli solo in due circostanze: quando sono richiesti e quando ne dipende la vita.
Ho imparato... Che la miglior aula del mondo è ai piedi di una persona anziana.
Ho imparato... Che quando sei innamorato, si vede.
Ho imparato... Che appena una persona mi dice, "mi hai reso felice! ", ti rende felice.
Ho imparato... Che essere gentili è più importante dell'aver ragione.
Ho imparato... Che non bisognerebbe mai dire no ad un dono fatto da un bambino.
Ho imparato... Che posso sempre pregare per qualcuno, quando non ho la forza di aiutarlo in qualche altro modo.
Ho imparato... Che non importa quanto la vita richieda che tu sia serio... Ognuno ha bisogno di un amico con cui divertirsi.
Ho imparato... Che talvolta tutto ciò di cui uno ha bisogno è una mano da tenere ed un cuore da capire.
Ho imparato... Che la vita è come un rotolo di carta igienica... Più ti avvicini alla fine, più velocemente va via.
Ho imparato... Che dovremmo essere contenti per il fatto che Dio non ci dà tutto quel che gli chiediamo.
Ho imparato... Che i soldi non possono acquistare la classe.
Ho imparato... Che sono i piccoli avvenimenti giornalieri a fare la vita così spettacolare.
Ho imparato... Che sotto il duro guscio di ognuno c'è qualcuno che vuole essere apprezzato e amato.
Ho imparato... Che il signore non ha fatto tutto in un giorno solo. Cosa mi fa pensare che io potrei?
Ho imparato... Che ogni persona che incontri merita d'essere salutata con un sorriso.
Ho imparato... Che non c'è niente di più dolce che dormire coi tuoi bambini e sentire il loro respiro sulle tue guance.
Ho imparato... Che nessuno è perfetto, fino a quando non te ne innamori.
Ho imparato... Che la vita è dura, ma io sono più duro.
Ho imparato... Che le opportunità non si perdono mai, qualcuno sfrutterà quelle che hai perso tu. Che desidererei aver detto una volta in più a mio padre che lo amavo, prima che se ne andasse.
Ho imparato... Che ognuno dovrebbe rendere le proprie parole soffici e tenere, perché domani potrebbe doverle mangiare. Ho imparato... Che non posso scegliere come sentirmi, ma posso scegliere cosa fare con queste sensazioni.

segnalata da °°Shooting.Star°° martedì 19 febbraio 2008

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categoria: poesie

A te

A te che mi hai
reso tutto così caotico
A te che mi hai ascoltato
nei miei pensieri
A te che mi hai seguito
come un'ombra
A te che mi hai insegnato a
Volare nel cielo
A te che mi hai insegnato a
Crescere
A te che mi hai dato
una spalla su cui piangere
A te che non mi hai mai
fatto sentire sola
A te che mi hai dato una
Marcia in più
A te che mi hai regalato
un posto nel tuo cuore
A te che mi hai dato
Un senso a questa vita
che non ti regala mai niente
ma presta per poi ucciderti
A te che mi hai fatto scoprire
le meraviglie di questo mondo
A te che mi hai aiutato a
sopportar tutto
A te che mi hai protetto
con il tuo cuore
A te che mi hai salvato
da questa fine assurda
A te che mi hai dato una
stella su cui stare
A te che mi hai dato
Tutto togliendoti tutto
A te che mi hai preso
come un fiore troppo bello per
essere massacrato
A te che mi hai fatto
Piangere lacrime di mare
A te...
Che sei tutto ciò che
bello c'è nel mondo...

Pallastrelli Francesca

segnalata da Pallastrelli Francesca domenica 25 maggio 2008

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categoria: poesie

Invisibile

Sentirsi oppresso
Da chi finge di credere
Che la vita umana
E tutto il suo schifo
Sia giustificata
Da tutte quelle bugie.

Sapere di essere invisibile
Agli occhi così belli
Di quella ragazza
Per cui ho dato la vita.

Sentire l’eutanasia proibita
E il suo triste desiderio
Crescere e spandersi nell’aria:
Sono così stanco di lottare,
Non voglio più soffrire.

Vivere fuori e morire dentro,
Sentire l’aborto delle emozioni,
Come qualcosa nello stomaco
Che vibra un po’,
Che urla senza voce
E poi tace per sempre.

Ma ci sono emozioni
Contro cui non si può combattere,
È molto di più
Di quanto si possa capire.

Sentire il bisogno di difendersi,
Ma non avere più niente per cui lottare:
Sento che a nessuno nel mondo
Interessa se sono vivo o sono morto.

Sapere di essere solo.
Sapere di esserlo sempre stato.

Nascondersi nel buio
E piangere, in eterno, senza riposo,
Pregando il Dio che se ne frega
Perché qualcuno spenga la luce.

Marco Buso - tratto da poesia personale

segnalata da Marco Buso giovedì 15 febbraio 2007

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categoria: poesie

LA SOLITA STRADA

Ci si incontra e ci si perde
Ci si arricchisce e si rimane al verde.
Una vita passata a sognare
Poi capisci che tutto si può avverare.
Ci si ama e poi ci si abbandona
Ci si odia e poi ci si perdona
La gente sola non vuole compagnia
Perchè sa che è un dono che poi va via.
Si nasce e poi si cresce
Si invecchia e dalla vita si esce
Quando i capelli diventano bianchi
E gli anni sulle spalle ci rendono stanchi.
Ti ho incontrata già
In un posto senza età
Dove c’era libertà
Io ti ho vista già.
Forse non nella vita che intendi tu
Forse non in quel sogno che fu
Ma nei sogni che viviamo
E che ogni giorno stringiamo
E ci fanno vivere
E ci condizionano a scegliere.
Ci si conosce poi ci si innamora
Ci si promette l’eternità e poi di più ancora
Quando ci sono due cuori
A lasciar fuori tutti i dolori.
Si litiga e poi si va in crisi
Si sbatte la porta e poi ci si sente divisi
Ma ogni rumore è il suo ricordo
È un piano che emette il suo più dolce accordo.
Ci si prepara poi ci si incammina
Quando la notte lascia posto alla mattina
Attenti l’uno che il sogno dell’altro non cada
Lungo questa strada che, in fondo, è la solita strada.

LucaG - tratto da MyLyrics

segnalata da LucaG mercoledì 25 aprile 2007

stelline voti: 10; popolarità: 0; 1 commenti

categoria: Poesie

Vecchia corteccia

Ti sto davanti, e penso...
vecchia corteccia,

quanti amori hai visto
nascere e morire
dagli anni belli
della giovinezza...

Quanta gioia i sorrisi
t'hanno confidato
e i baci appassionati
degli amanti...

e quanta pena, invece,
i loro sguardi tristi
e quei caldi,
disperati pianti...

Hai abbracciato
tutte le loro storie

conficcate di cuori
e di freccine,
coi loro nomi,
nella tua pelle viva...

e parole incise
coi temperini
dall'amore vincente
o già prostrato...

Hanno posato
su di te le mani
e i corpi con stille
di piacere o di dolore

Amori nati, cresciuti
o infine morti
hanno tatuato
di sé il tuo giardino

ove giornate di sole,
e di lacrime, sfinite
si sono fuse...
diventando fango,

nutrendo le radici,
e rilasciando
il loro profumo
alla tua terra eterna.

Ely - tratto da 1 sua poesia su www.scrivere.info

segnalata da FernyMax sabato 8 luglio 2006

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categoria: Poesie

Ti amo,
amante, ti amo e m’ami e ti amo:
son corti i giorni, i mesi, la pioggia, i treni:
son alte le case, gli alberi, e siam più alti:
s’avvicina sulla sabbia la spuma che vuol baciarti:
emigrano gli uccelli dagli arcipelaghi
e crescono nel mio cuore le te radici di frumento.

Non v’è dubbio, amor mio, che la tempesta di
Settembre
Cadde col suo ferro ossidato sopra la tua testa
E quando, tra raffiche di spine ti vidi camminare
Indifesa,
presi la tua chitarra d’ambra, mi misi al tuo fianco,
sentendo che non potevo cantare senza la tua bocca,
che morivo se non mi guardavi piangendo nella pioggia.
Perché le pene d’amore sulla riva del fiume,
perché la cantata che in pieno crepuscolo ardeva
nella mia ombra,
perché si richiusero in te, chillaneja fragrante,
e restituirono il dono e l’aroma che abbisognava
il mio vestito sciupato da tante battaglie d’inverno?

BIMBA BRUNA E AGILE…
Bimba bruna e agile, il sole che Fa la frutta,
quello che rassoda il grano, quello che torce le alghe,
ha fatto il tuo corpo allegro, i tuoi occhi luminosi
e la tua bocca che ha il sorriso dell’acqua.

Un sole nero e ansioso ti si arrotola nei fili
Della nera capigliatura, quando stendi le braccia.
Tu giochi col sole come un ruscello
E lui ti lascia negli occhi due pozze oscure.

Bimba bruna e agile, nulla mi avvicina a te.
Tutto da te mi allontana, come dal mezzogiorno.
Sei la delirante gioventù dell’ape,
l’ebbrezza dell’onda, la forza della spiga.

Il mio cuore cupo ti cerca, tuttavia,
e amo il tuo corpo allegro, la tua voce sciolta e sottile.
Farfalla bruna dolce e definitiva
Come il campo di frumento e il sole,il papavero e l’acqua.

Pablo Neruda

segnalata da Giuly la mejo sabato 29 ottobre 2005

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categoria: poesie

TUTTO IN UN BACIO

C’è un fiume in piena
Che scorre dentro me
Mi fa sentire in vena
Quando sono insieme a te.
C’è la voglia di sorridere
Il dolore scivola via
Vorrei poter vivere
Così con la donna mia.

Abbiamo così a lungo sognato
E gli occhi non gli abbiamo chiusi mai
Sono nato quando mi hai trovato
Prima non sono esistito mai.

Posso scriverti mille parole
O proteggerti con un abbraccio
Ma tutto questo grande amore
Lo sento tutto in un bacio.

C’è la voglia di crescere
E sorridere del passato
Il presente è vivere
Il futuro è immaginato.
C’è la voglia di darsi conforto
Quando le lacrime pizzicano la faccia
Il giorno in cui sarà morto
Spero di essermi addormentato fra le tue braccia.

Ci siamo trovati e anche persi
Ed ora siamo insieme noi due
Due cieli, due mondi, due universi
E le mie speranze sono le tue.

Posso sentire il tuo sapore
Quando mi proteggi nel tuo abbraccio
Ma tutto questo grande amore
Lo sento tutto in un bacio.

LucaG - tratto da MyLyrics

segnalata da LucaG mercoledì 1 agosto 2007

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categoria: poesie

E RITORNO A CASA

E ritorno a casa
Tra le strade umide e vuote
Tra le impronte di ruote
Che hanno accarezzato la città.
E ritorno a casa
Dopo anni di attese
Tra offese e sorprese
Che hanno preso casa in me.
E non sai che nome ha
Quel brivido che sale
Quando hai sempre vissuto qua
Ma ti sembra sempre più speciale.
E ritorno a casa
Tra l’asfalto ed il catrame
Tra i fiori cresciuti nel letame
E l’oro sommerso nell’argine.
E ritorno a casa
In mezzo a tutti i volti stanchi
Ed i capelli sempre più bianchi
E capitoli che non cambiano pagine.
E non sai dov’è
Il tuo cuore che fugge via
Ma che abita in te
E ti guida nella foschia.
E ritorno a casa
Tra rughe ed umiltà
Tra istanti ed eternità
Sarò sempre un pezzo di qua.
E ritorno a casa
Sotto nuvole passeggere
Tra volere ed avere
Scelgo ancora di voler avere
E ritorno a casa.

LucaG - tratto da MyLyrics

segnalata da LucaG giovedì 24 maggio 2007

stelline voti: 5; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

Piccolo Uomo

Non so se sia fortuna o iella
ma hai visto la luce
in questo mondo a tinte cupe.
I tuoi, finora, hanno scansato spesso la dea bendata,
ma tu li aiuterai a riconsiderare il mondo.
Gente onesta, semplice, capace di tanto,
di dare più che di ricevere.
Paiono ingenui, e forse talvolta lo sono, ma di sicuro schietti,
trasparenti come l'acqua di fonte,
abituati a sopportare le angherie del vivere,
ma felici nel godere il bene che si vogliono.
Non sono più ragazzi e, in un sussulto di amore,
ti hanno generato, convinti e consapevoli del miracolo che andavano creando.
E così è stato, e si vede.
Pronti a cullarti e proteggerti,
fin d'ora rappresenti il faro per il marinaio nella nebbia,
lo spiraglio di luce nelle tenebre di una grotta.
Con te si risveglieranno le emozioni del vivere quotidiano,
imporrai nuove scosse irridendo la monotonia, e ritmi finora sconosciuti.
Un augurio a te, piccolo uomo,
che tu possa diventare degno figlio di tali genitori,
tenendo fede a quanto ti verrà insegnato,
ma non dimenticare,
l'importante è la stima in sé stessi e in chi ti sta intorno,
professando onestà e modestia.
Voglio sperare, per il tuo bene, che il cuoricino dentro di te
sia un clone di quello di babbo e mamma.
Per il giorno che ti aspetta a breve
aspettati confusione, complimenti a iosa, risate e tante,tante parole,
ma non ci badare, è normale, non saremmo umani.
Tu pensa solo a puppare, per ora, e crescere sano e forte.
Avrai tempo per imparare a dimenarti in questo pazzo mondo,
e con l’aiuto della tua buona stella saprai riconoscere il giusto e lo sbagliato,
il bello e il brutto, il bianco e il nero,
ma dammi retta
tieni un angolo del tuo cuore disposto ad accettare anche il grigio.
Che tu possa diventare umile, tollerante e generoso come tuo padre
e gentile, educato e disponibile come tua madre.
Nonostante tutto sono straordinari
e il loro pupo non potrà certo essere da meno.

bigbruno - tratto da Pensieri

segnalata da bigbruno domenica 10 giugno 2007

stelline voti: 6; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

Mamma

Hai iniziato a tribolare fin dalla mia nascita
E' stato un crescendo di bordate pesanti
Intervallate da momenti abbastanza tranquilli
Hai fatto sempre la tua parte, con onesta serenità
Con picchi di gratuita severità, che non meritavo, e che non ti si addiceva
A onor del vero ti ha stressato di più il babbo
Altero, irrequieto, supponente, a volte anche prepotente
Ma senza mai alzare un dito, anche se la lingua fa male più degli schiaffi
E tu, impassibile, paziente, assorbivi tutto e lo fai ancora
Anche se ora è diverso, anche lui
Buffo...
Quando potevate darvi e darmi tanto, il piede era sul freno, inamovibile
Ora, che le primavere sono già considerevoli
E si affacciano pericolosi effetti collaterali
Il fiume della vostra vita scorre lento, ma ancora forte
E parlate, parliamo, ma mai abbastanza, come tutti
Mi spiace, e tanto, di avervi abbreviato l'esistenza
Quel giorno malefico vi è costato anni
Il giorno dopo era già visibile, il cambiamento
Così com'è stato per i nonni...
Per loro ancora peggio, perché già carichi di acciacchi
Nell'arco di 6 anni, da autonomi...
Sono finiti rigidi, in orizzontale, alla mercè del nulla
O al cospetto del tutto...
Sai quanto c'ho pensato, mamma?
Tantissimo, e talvolta mi pare un incubo...
Ma non riesco a sentirmi responsabile
E' una colpa che disconosco, e tu più di altri lo sai
Il rammarico, certo, quello è rimasto
Ma tuo figlio non ha mai avuto un buon rapporto con la dea bendata
E nel tuo cuore conti le cicatrici
Che io ho altrove
Però resisti, ancora, e grazie a me, anche
Che tante volte ti rimprovero di lamentarti troppo
O di non accontentarti di quanto hai, di come sei, di come siamo
Comunque sia... sei stata, e lo sei tuttora, forte
Davvero.

bigbruno - tratto da Pensieri

segnalata da bigbruno domenica 10 giugno 2007

stelline voti: 20; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: poesie

Francesca

Ti abbiamo davvero voluto
e fu strano...
perché pensavamo a quanto potevamo innescare
e fu un atto d'amore diverso da quello consueto
Tua madre lo avvertì subito che eri in viaggio
e ti ha custodito per 9 mesi
colmi di giuste attenzioni e scansando i pericoli
Sei venuta alla luce senza problemi
solo la mamma era un po' malconcia
ma dopo aver pianto insieme
già stava un poco meglio
Sei stata da subito un piccolo demonio
ma sei venuta bene
nonostante
...l'incidente al babbo
...i tuoi genitori si siano separati
...la nuova vita solo con la mamma
ed eri piccolina
ma sei cresciuta in fretta
E poi
...la passione per il canto
...la prima delusione a scuola
Ma dopo, finalmente
la tua vita ha cominciato a scorrere serena
e piena di gioia
ed ora hai raggiunto il primo traguardo
veramente importante
che non erano i diciott'anni
ma quel pezzo di carta
che presto stringerai fra le mani
e che ti è costato tanta fatica
ma ti ha premiata, forse non come speravi
ma l'ha fatto, in barba anche ai pochi detrattori
Ed ora rilassati
preparandoti a nuovi futuri obiettivi
Ti auguro
figlia mia
di mietere tanti altri successi
ma di non perdere mai
la modestia
la sensibilità
la generosità
la luce negli occhi
che hai sempre avuto.

Sei, fin dalla nascita,
quanto di più bello abbia mai avuto.
Un bacio, babbo.

bigbruno - tratto da Pensieri

segnalata da bigbruno venerdì 6 luglio 2007

stelline voti: 15; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Strani amori

Mi dispiace devo andare via
Ma sapevo che era una bugia
Quanto tempo perso dietro a lui
Che promette poi non cambia mai
Strani amori mettono nei guai
Ma in realtà siamo noi

E lo aspetti ad un telefono
Litigando che sia libero
Con il cuore nello stomaco
Un gomitolo nell'angolo
Lì da sola dentro un brivido
Ma perché lui non c'è, e sono

Strani amori che fanno crescere
E sorridere tra le lacrime
Quante pagine, lì da scrivere
Sogni da lividi da dividere

Sono amori che spesso a quest'età
Si confondono dentro a quest'anima
Che s'interroga senza decidere
Se è un amore che fa per noi

E quante notti perse a piangere
Rileggendo quelle lettere
Che non riesci più a buttare via
Dal labirinto della nostalgia
Grandi amori che finiscono
Ma perché restano, nel cuore

Strani amori che vanno e vengono
Nei pensieri che li nascondono
Storie vere che ci appartengono
Ma si lasciano come noi

Strani amori fragili,
Prigioneri liberi
Strani amori mettono nei guai
Ma in realtà siamo noi

(coro)
Strani amore che spesso a questa età
Si confondono dentro l'anima
Strani amori che mettono nei guai
Ma si perdono come noi
Strani amori che vanno e vengono
Storie vere che ci appartengono

Strani amori fragili,
Prigioneri liberi
Strani amori che non sanno vivere
E si perdono dentro noi

Mi dispiace devo andare via
Questa volta l'ho promesso a me
Perché ho voglia di un amore vero
Senza te

Laura Pausini - tratto da Strani amori

segnalata da °°Shooting.Star°° martedì 19 febbraio 2008

stelline voti: 6; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Ode alla Vita

Ascolta,
amore mio,
ascolta!
E’ un suono
di campane
leggero
lontano
che si avvicina
appena
e diventa
più forte
don
dan
don
dan
non smette
continua
don
dan
spalanca
i tuoi occhi
e allunga
le mani
ascolta
ascolta
l’erba che cresce
la pioggia che cade
il giorno
la notte
il sole
la luna
la terra ti abbraccia
e tu, amore mio,
sei il fiore che sboccia
ascolta
ascolta
gioia e follia
che cantano e ballano
e ridono in cielo!

Amore mio,
ricordati questo:
ovunque la luce
risplende,
e l’ombra
la rende
più bella!

Niso

segnalata da Niso mercoledì 3 maggio 2006

stelline voti: 8; popolarità: 2; 0 commenti

categoria: Poesie

Lacrime dal cuore

Lacrime silenziose solcano il mio viso,
scivolano stanche lungo le guance arrossate dal pianto e dalla passione
si infrangono sulla pelle macchiata d'inchiostro
poi svaniscono, portate via da dita tremanti

E di nuovo si rincorrono timide e discrete;
passano senza far rumore
passano e nessuno se ne accorge...

Stringo a me il cuscino,
forte
ancora più forte, come per soffocare la rabbia che sento crescere dentro,
poi lo scaravento a terra, insoddisfatta di quel falso contatto
di quel finto e inutile conforto

Mi sento sola,
nemmeno le lacrime riescono più a farmi compagnia
così, all'apice del mio masochismo, apro il diario e prendo la sua foto
lo guardo e tutto mi sembra bellissimo
lo guardo e tutto mi sembra terribilmente triste

Labbra turgide e tremanti sussurrano il suo nome,
lo implorano invano di venire da loro,
gli chiedono umilmente di poter sfiorare la sua pelle, la sua bocca...

Ma lui non risponde
continua a fare quello che sta facendo
senza sospettare che un giovane cuore si lacera di giorno in giorno per lui;
ripenso ai suoi sguardi e ai suoi sorrisi,
ai suoi occhi e alle sue mani

All'improvviso mi scrollo dalle mie tiepide illusioni e comprendo...
comprendo forzatamente che è e rimarrà solo un'utopia,
un fantasma evanescente che più rincorro, più si allontana
un morbido sogno che s'infrange brutalmente al suono della sveglia mattutina

E così mi rendo perfettamente conto che lui non potrà mai appartenermi;
eppure continuo a pensare a lui...
continuo a versare lacrime per lui, a contemplare la sua foto,
ad assaporare l'aroma dei ricordi di quei pochi momenti passati in sua compagnia

E perchè?
a che serve tutto questo, che senso ha?
ah, spiegatemelo voi!
datemi voi una risposta valida, perchè io proprio non riesco a trovarla...

Com'è crudele con me l'amore
mi rallegra col lieve profumo dei suoi candidi fiori,
ma non mi lascia assaporare il gusto intenso dei suoi frutti scarlatti;
mi sorride ingenuamente e poi, col volto dell'astuzia, mi accoltella alle spalle;
una ferita precisa e profonda

E di nuovo continua a sorridere
e mi guarda con occhi di luce,
mentre, ormai arresa a questo cinico gioco, mi rallegro di perire per sua mano.

Meleth

segnalata da Meleth lunedì 10 gennaio 2005

stelline voti: 4; popolarità: 0; 0 commenti

categoria: Poesie

Claro hombre?

- dedicata a Cecilia -

Fra i seni della notte
io cerco una rosa ed una spina:
io sono curioso.

Un vento di sabbia mi morde gli occhi
e la mano della paura mi fruga il sangue:
ma io non mi arrendo.

Senza rumore cadde il cielo
e nel mattino io comunque mi dovevo alzare;
da un dolore senza nome
è cresciuto nel mio respiro un cristallo:
ed io spero.

Sferzato dalla solitudine
come un relitto in alto mare,
acqua fredda e sapone:
io sotto la doccia canto.

Quando al posto delle vene
mi bevono il respiro le strade
e chilometri fioriscono
nelle ore della mia solitudine:
io in macchina canticchio.

Apro gli occhi e scopro che respiro ancora,
ancora sono vivo ed è caldo il mio respiro;
sorprendo sotto la mia pelle l'emozione
ed il pensiero che s'inclina
come una spiga al vento.
Ed allora sì che io mi meraviglio.

Quando danzo ai margini
e ritaglio pezzi di sogno
affrancati e liberi d'essere gettati,
quando faccio monili di parole
e lascio le parole nel silenzio fra le stelle,
quando guardo altrove e sto zitto
ed innghiotto il fuoco che mi brucia,
io non distruggo un entusiasmo.

Questo chi è se non un uomo?
È chiaro, dirai.
E non privo di poesia.

Ma forse il mio tesoro non sono che parole,
la mia forza solo rabbia feroce,
il mio canto solo un sospiro sotto il peso dell'odio,
il mio stupore solo un sussulto di vita,
la mia speranza nient'altro che dolore,
la mia curiosità nient'altro che disperazione,
e l'entusiasmo un vento che rinfresca l'inferno delle mie ore,
forse.

Ma questo in fondo chi è se non un uomo?
È chiaro, dirai.
E non privo di poesia.

Eppure io vorrei solo chiudere gli occhi
e farmi coprire dalle carezze d'un manto di foglie dorate.

Emiliano Laurenzi

segnalata da Emiliano Laurenzi domenica 21 novembre 2004

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categoria: Poesie

Le cose che salvano

La mia vita è ...
una storia d’amore,
per tutte le cose
che fanno salvare!

E’ incominciata
su di un prato,
dove mio padre
portava un cucciolo
appena cresciuto,
a correre al sole...
per togliere al mondo
la sua tristezza...!

I colori più belli
riempivano d’incanto
i miei sogni di fanciullo,
fatti a occhi aperti
sotto il cielo azzurro...

Da allora ho camminato
tanto... sul mio sentiero,
trovando sassi enormi
e anche rose, bellissime,
ma con spine dolorose,
che m’han spillato
il sangue troppe volte!

Ho anche smarrito
la direzione di casa,
rimettendoci tutta
la mia ingenuità...
E non sapevo più
neanche dove andare,
coi miei gesti ridotti
alla disperazione...

Per questo ancora
non so com’abbia fatto
a risalire la china,
tremando per il freddo
e lasciando che il vento,
mi rubasse alle spalle
tutta la stupidità...

Adesso so solo
che, da non molto,
è ricominciata la vita
che avevo perduta,
e mi sembra infine
di poter capire, e volere,
le cose che aiutano
a farci salvare...!

Grazie, Babbo,
eternamente...

FernyMax - tratto da Ricordo di mio padre

segnalata da FernyMax mercoledì 11 giugno 2003

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categoria: poesie

Voglio viverti

Perché il sonno non arriva?
Mi sento spossato,eppure le palpebre si chiudono solamente se glielo ordino.
Inutile.
Troppi pensieri affollano la mia testa.
Eravamo assieme poche ore fa,ti ho accompagnata sotto casa,ti ho seguito con lo sguardo fino a che la porta non si è chiusa alle tue spalle.
Dovrei sforzarmi di dormire ma abbraccio il cuscino immaginando di averti qui accanto a me.
Quante cose che vorrei dirti,una sola sera non sarebbe sufficiente.
Non abbiamo tutto questo tempo a disposizione.

Ecco perché ti dico,semplicemente,grazie.
Non puoi sapere quanto mi hai reso felice con il tuo invito ad uscire.
Mi mancavi terribilmente e una magica telefonata mi ha fatto battere forte il cuore.
Ci sono emozioni impossibili da descrivere.
La gioia infantile al pensiero di rivederti.
Lo stare con te.
Tenerti goffamente la mano per qualche minuto.
Il tuo sorriso.
I tuo sguardo.

Ed ecco che tutto inevitabilmente finisce.
Ti ho mandato un messaggio augurandoti la buonanotte.
In realtà avrei voluto dirti di non riuscire più a sopportare la tua mancanza.
Di sentire un tremendo vuoto dentro di me.
Non l’ho fatto.

Mi hai chiesto cosa significhi vivere una persona.
Non ho saputo risponderti o,meglio,non ho voluto risponderti a freddo.

Vivere una persona significa sfiorarle l’anima.
Significa imparare a conoscerla e rispettarla.
Significa crescere e maturare con lei al tuo fianco.
Significa essere accolto nel suo mondo di esperienze.
Significa condividere gioia e momenti difficili.
Significa non perdersi nemmeno il suo più flebile respiro.
Significa stringere una mano quasi a volerla nascondere da tutto il resto.
Significa guardare i suoi occhi e non aver bisogno di proferire parola.
Significa aiutarla ad affrontare le sue paure.
Significa farle sentire che non è sola,che stai percorrendo la stessa identica strada.

Quanta strada che abbiamo fatto insieme.
Quante volte abbiamo rischiato di sbandare.
Quante volte ci siamo fermati indecisi su che cammino prendere.

Davanti a me c’è un grosso ostacolo fatto di dubbi ed incertezze.
Non ho scelta.
Devo superarlo.
Dall’altra parte c’è la strada che ho deciso di seguire.
Dall’altra parte c’è la persona con cui voglio percorrerla.
Se mi fermassi ora tutto ciò che ho fatto non sarà servito a nulla.
Dall’altra parte ci sei tu amore.

Ora cammina e non preoccuparti di me.
Rimango dietro questo muro con i pugni chiusi.
Prendo il tuo sorriso e lo nascondo in un cassetto del mio cuore.
Lo lascio socchiuso così potrò guardarlo e coccolarlo tutte le volte che vorrò.
In questo modo sarà come averti al mio fianco.
In questo modo mi darai la forza di abbattere il muro.
Di restituirti quel sorriso.
Di continuare a viverti.

Sogni d’oro mia dolce stella.

Ti Amo.

Giulio81

segnalata da Giulio81 domenica 11 maggio 2008

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categoria: Poesie

La Dolce Bontà

La bontà
è come un germe infante
piantato nella terra dell'anima,
germoglia silente come delicato fiore
dai suoi gracili petali vellutati
alla pelle percettibile!
Autentica la bontà
si apre nei suoi sorrisi più sinceri
ai raggi del sole nella vita
nonostante riluce
con le sue lacrime di rugiada
cadute dalle foschie
sulla costa delle controversie.
Solo quando consapevole
del suo olezzo,
cresce vigorosa e rigogliosa
come altissimo albero maestoso,
donando i suoi frutti più dolci
gratificando nei riverberi
dei cuori malleabili,
melodie di giustizia alle pupille
che accarezzano il suo sguardo
colmo di brezza d'amore!
Così,con le sue blandizie
la bontà nutre arricchendo
anche noi in ogni angolo
del cuore alacre alla sua voce.
La bontà, come segreto giardino
che mai sfiorisce negli anni
nella sua empirea bellezza
ma si valorizza nelle pieghe
delle sue esperienze,
spiega comprensione
dopo calvari vinti con placidità!
Ma se calpestata
dal piede del violento fato
svellandola dalle sue
candide vesti ricamate in Calais,
certo potrà godere
umiliandola sui selci
dell'arrogante manrovescio
che con protervia
infligge dolore,
ma non potrà mai
privarla del suo puro spirito
a farla vivere in eterno
nell'etere della natura
nell'umanità che vuol amare
in ferace vallea di pace
senza nembi di nefaste oscurità,
vangeli di distruzione
mediante impure entità
chiamate uomini
a scompigliare l'equilibrio
che il feeling del buon senso
traduce in dolce bontà!
La sua dolce essenza
non potrà morire mai
neppure se ignorata a vita.

Laura Lapietra ©

Laura Lapietra

segnalata da Laura Lapietra sabato 21 ottobre 2023


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